Creato da: nye.oldham il 19/06/2011
storia, arte, letteratura e scienze

 

 
« Grandi Civiltà e altroL'arte sumerica »

Civiltà come divenire storico e progresso

Post n°111 pubblicato il 24 Febbraio 2013 da nye.oldham

Per Civiltà "s'intende una società che ha elaborato una soluzione del problema della vita in una comunità permanente relativamente grande e ad un livello di sviluppo tecnologico e sociale superiore a quello del gruppo di cacciatori, del nucleo agricolo familiare o del villaggio rustico autosufficiente". E' altresì improprio segnare delle linee di demarcazione fra civilizzati e non civilizzati. Cosicché è uopo sottolineare che una Civiltà può essere ritenuta tale quando le risposte ai problemi esistenziali e i modelli di vita che elabora si rivelano tanto efficaci da garantire la sana e dignitosa sopravvivenza e la interazione feconda fra gli esseri umani nel tempo. E l'archeologia che non risponde più ad " un disordinato scavare per trovare ricchi bottini" oggi è soprattutto il perseguimento consapevole della conoscenza dei modi di vita degli uomini che ci hanno preceduto, dei nostri antenati. L'archeologia consente, già da tempo, di acquisire dati esclusivi e importantissimi sulla storia passata dell'uomo. Presso i greci e poi per i romani il termine indicava la storia dei fatti antichi che comprendeva la raccolta tanto degli accadimenti documentati che delle narrazioni dei miti, delle leggende e delle tradizioni orali che dal popolo tutto venivano. Si è proceduto quindi negli ultimi secoli all'analisi e all'accertamento della storia umana con tecniche documentarie sempre più rigorose e sofisticate. Oggi, oltre agli storici e agli storiografi, anche gli esperti d'arte e di altre discipline come la chimica, la medicina, la paleontologia e numerose altre scienze confortano con indiscutibile successo il lavoro degli archeologi. Alcuni di essi hanno contribuito in modo particolare allo sviluppo delle discipline archeologiche e alle metodologie di scavo e di ricerca. A Jean Francois Champollion(1790-1832) si deve la conoscenza della Civiltà egiziana antica, ritenuta antecedende a quella greca e romana. Egli nel 1822 riuscì a decifrare la "Stele di Rosetta", così chiamata dal nome della città presso cui fu rinvenuta la lastra stessa. Il reperto era un blocco di basalto nero inciso che gli studiosi, al seguito della spedizione militare di Napoleone, portarono in Francia nel 1789.Champollion appurò che il testo dell'iscrizione era redatto in due lingue e tre scritture, quella demotica, geroglifica e greca.Egli schiuse i segreti di quel mondo antichissimo all'umanità moderna. E ancora Paolo Emilio Botta(1802-1870),figlio dello storico Carlo Botta, e archeologo realizzò fortunati ritrovamenti mentre era console a Mossul, una città che si affaccia sul fiume Tigri.Attratto dalla soria antica di quei luoghi scoprì le vestigia di una Civiltà e di un'arte Mesopotamica millenaria che oltre gli Assiri affondava le sue radici in altri popoli lontanissimi e in una pluralità etnica che secolo dopo secolo aveva dato vita ad una grande varietà di forme e di stili. E le ricerche future avrebbero accertato che la cultura più influente e più antica che aveva impregnato di sé i popoli successivi fu quella di stirpe Sumera. Per intanto il tedesco Grotefend,cui Emilio Botta aveva facilitato il percorso,riuscì a decifrare e interpretare i caratteri cuneiformi degli scritti ritrovati svelando al mondo quanto l'Europa occidentale fosse debitrice della propria civiltà anche ai più antichi popoli mediorientali oltre che alle grandi Civiltà greca e romana.E come trascurare di riferire della grande e infinita gioia che Heinric Schliemann(1822-1890)provò nel 1872 quando sulla collina di Hissarlik,avendo la certezza di aver trovato e resti della città di Troia, rinvenne vasellame di fattura antica, oggetti domestici, armi e mura e fondamenta di un grande centro urbano.Anzi i resti  stratificati indicavano che ben sette città furono costruite una sulle rovine dell'altra. E sembra secondo Carl Blegen(1887-1971) che il VII strato del 1250-1220 a.C. sia quello riferibile alle vestigia dell'antico sito urbano di Troia. Lo studio dei reperti archeologici,oltre alla conoscenza dei modi di vita dell'antichità,  consente anche di rilevare quanto e come i nostri antenati abbiano realizzato una continua e graduale conquista della perfetta forma di rappresentazione dell'uomo e del suo mondo attraverso l'arte.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963