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Capitolo 5

Post n°30 pubblicato il 23 Agosto 2005 da antislamico
Foto di antislamico

Non più corte marziale per il pastore protestante convertito dall'islam

Teheran (AsiaNews/Compass) – Niente accusa di “spionaggio” per il pastore protestante iraniano Hamid Pourmand, che lascerà la prigione militare dove ha trascorso gli ultimi 3 mesi di detenzione. L' uomo arrestato 5 mesi fa per la sua fede, dovrà rispondere solo dell’accusa di apostasia e proselitismo. Questo ribadisce che il processo a suo carico è motivato esclusivamente dall'intolleranza religiosa della teocrazia iraniana verso le minoranze nel paese.

La scorsa settimana Pourmand si è presentato per la prima volta davanti alla corte marziale per difendersi dall’accusa di aver tradito l’esercito a causa della sua religione. Ex musulmano, convertitosi 25 anni fa, il pastore è colonnello dell’esercito iraniano nella città di Bandar-i Bushehr. Arrestato il 9 settembre 2004 a Karaj (30 km a ovest di Teheran) in un raid della polizia contro una riunione del Consiglio generale della chiesa di cui è parte, Pourmand era stato trasferito a metà novembre in un carcere militare nella capitale. La decisione aveva aumentato l’apprensione per la sua sorte: la corte marziale poteva aggiungere a suo carico l’accusa di “spionaggio militare” per l’estero, che in Iran prevede la pena capitale.

Durante il processo della scorsa settimana si è stabilito il suo ritorno al carcere di Bandar-i Bushehr (sud di Teheran), dove affronterà le accuse distinte di proselitismo e apostasia. I giudici hanno dichiarato che Pourmand “ha fatto parte per diversi anni di una chiesa sotterranea attraverso la quale molti hanno tradito l’islam per il cristianesimo”. Ora l’accusato sarà costretto a ritornare musulmano o ad affrontare problemi molto grandi.

Pourmand ha continuato il suo lavoro di ufficiale sebbene la legge iraniana proibisca ai non musulmani di ricoprire incarichi di responsabilità nell’esercito. In tribunale il pastore ha dichiarato che i superiori erano a conoscenza della sua conversione ancora prima di assegnarli il grado di ufficiale. “Hamid non ha mai tenuto nascosta la sua conversione al cristianesimo” ha dichiarato un suo amico all’agenzia Compass.

Il governo iraniano considera le “religioni straniere” una minaccia alla sicurezza nazionale. Negli ultimi anni numerosi musulmani convertiti ad altre religioni sono stati giustiziati con l’accusa di “spionaggio” per l’estero. La legge iraniana prevede la pena capitale per l’apostasia, l’omicidio, la rapina armata, il traffico di droga.

A novembre scorso in un documento ufficiale indirizzato a Teheran, l’Unione Europea ha chiesto la liberazione di Pourmand, esigendo anche il rispetto della libertà religiosa nel paese. (MA)

Cade l'accusa di “spionaggio militare”, rimangono in piedi quelle di “apostasia” e “proselitismo”. Il pastore rischia ancora la pena di morte.

 
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