Creato da orizzontevita il 02/12/2006
Genitori e insegnanti: un appello contro la droga facile

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No allo Stato che droga

Post n°1 pubblicato il 02 Dicembre 2006 da orizzontevita
 

Una raccolta di firme per il bene dei nostri figli

adesioni a: nellova@libero.it

Genitori, insegnanti, docenti universitari, medici, psicologi, associazioni, radio...di tutta Italia chiedono il ritiro del decreto che favorisce l'uso di sostanze cannabinoidi
 

26-11-2006. Di fronte
alla pubblicazione del Decreto Ministeriale 13/11/2006 mediante il quale il
Ministro della Salute e il Ministro della Giustizia hanno modificato,
raddoppiandoli, i limiti quantitativi ad uso personale di alcune sostanze
stupefacenti e psicotrope di tipo cannabinoide (cfr. il Decreto in http://www.penale.it/page.asp?mode=1&IDPag=372
) i sottoscritti docenti e genitori, esprimendo netto disaccordo con
quanto stabilito dal ministro della Salute per i motivi sottoriportati,
chiedono immediato ritiro di detto Decreto.

 

1) La Costituzione Italiana all’art. 32 indica che la Repubblica
ha il compito di tutelare la salute in quanto
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività
: le
sostanze stupefacenti in oggetto sono nocive per la salute fisica e psichica
dell’essere umano quindi il Decreto non può essere riconosciuto come legittimo
dalla nostra comunità. Di particolare importanza è segnalare che proprio
l’attuale Ministro, Livia Turco, aveva espresso nella introduzione alla
Relazione Annuale al Parlamento sullo stato delle Tossicodipendenze in Italia
del 1999 grave preoccupazione nei confronti di queste sostanze ritenute
veicolo (insieme all’alcol) mediante il quale i giovani assumono le c.d.
nuove droghe accedendo a percorsi di ulteriore pericolosità. Ricordiamo inoltre,
e su questa incoerenza chiediamo chiarezza, che nello stesso
documento si affermava la gravità del processo di diffusione di queste sostanze
nell’impegno a procedere con un maggiore intervento educativo e informativo: “un
aumento costante del consumo, in particolare di cannabis e di droghe sintetiche…
Nonostante gli sforzi dissuasivi e le campagne condotte in questi anni… sembra
non sia passato il messaggio circa la loro dannosità” (tutte le Relazioni, nonché
le Relazioni dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze di
Lisbona sono disponibili in http://www.federserd.it/documenti.htm
).

 

2) Un secondo punto su cui si chiede chiarezza è il seguente:
dette sostanze psicotrope oltre a provocare danni organici, producono anche
danni psichici. Riportiamo, ad esempio, l’affermazione del noto psichiatra
Giovanni Battista Cassano, docente all’Università di Pisa: “Noi registriamo un
abbassamento progressivo e drammatico dell’età media dei nostri pazienti
psichiatrici. Qualche anno fa avevamo i reparti pieni di vecchi. Oggi si
moltiplicano i ricoverati nella fascia fra i 18 e i 35 anni, con sintomi
psicotici gravi. Un fenomeno che è addebitabile all’abuso di sostanze
stupefacenti diffuso tra i ragazzi: di ecstasy e di marijuana…Questa droga [la
marijuana] agisce sulle stesse strutture del cervello interessate dalla cocaina
e dalla morfina, e costituisce uno step,
un gradino, sia per l’assunzione delle droghe “pesanti”, sia come attivatore di
patologie psichiatriche…di tipo paranoide… o crisi di depersonalizzazione… Per
quanto riguarda poi l’utilizzo frequente di questa droga, il consumatore
abituale può cadere in quello stato che gli studiosi americani definiscono
“avolitional”, letteralmente “avolitivo”. È una situazione di compromissione
grave della volontà e della affettività, un appiattimento assoluto della
persona” (da Avvenire, 11 gennaio 2001, p.2: Spesso è la droga a
scatenare
psicosi, intervista citata dal Prof. Emerito di Bioetica,
consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Lino Ciccone, in
Bioetica, Edizioni Ares, pp. 287-288). Di fronte a questa minaccia,
favorita da un Decreto che permette ad un giovane di possedere agevolmente
una quantità di sostanze stupefacenti sufficiente per un’intera classe di
alunni
,
e che ne riconosce tuttavia (con la scusa del minor effetto, che
però è indicato!) “potere di indurre alterazioni comportamentali e scadimento
delle capacità psicomotorie”, noi chiediamo, come genitori: per il
bene dei nostri figli, come insegnanti: in quanto responsabili del bene
dei figli
di altri cittadini, che tale Decreto venga annullato e
siano invece assunte serie misure di progettazione condivisa e democratica
aventi come fine la autentica tutela degli individui e della collettività,
disattesa e messa a rischio in modo anticostituzionale da questa deliberazione
(oltre tutto in evidente discredito della mission affidata dallo Stato
italiano al Ministero “per la Salute”). Segnaliamo inoltre in questa sede,
con preoccupazione e ad uso di altri genitori e insegnanti, la scheda sulla
marijuana predisposta dal Portale Nazionale sulle Dipendenze http://www.dronet.org/sostanze/schedu.php?categoria=3&titolo=Marijuana

 

3) Di particolare importanza è la voce che solleviamo in quanto
insegnanti ed
educatori: ben consci dell’effetto educativo o
diseducativo di ogni legge
, come mostrano tutti gli studi della Sociologia
del diritto, intendiamo esprimere una forte critica al Decreto in oggetto che si
colloca in una posizione di forte contrasto con quanto è richiesto alla scuola e
a noi docenti dal punto di vista educativo nei confronti delle giovani
generazioni. Secondo quanto indicato dalla Legge per la scuola n. 53 del 28
marzo 2004, ognuno di noi insegnanti ha, nella concordanza con la famiglia e la
comunità, compiti fondamentali rispetto alla dignità e al valore dell’essere
umano noi affidato: alla scuola dell’infanzia è chiesto il concorso educativo
allo sviluppo affettivo, psicomotorio e cognitivo del bambino; alla scuola
primaria è chiesto il rinforzo e il potenziamento della personalità così come
l’educazione alle capacità relazionali e ai principi fondamentali della
convivenza civile; alla scuola secondaria di primo grado è chiesto un apporto
alla crescita delle capacità autonome, della sicurezza, della stima di sé,
dell’autocontrollo e al rafforzamento delle attitudini alla interazione sociale;
e ancora: alla scuola dell’infanzia è chiesto di essere spazio educativo per la
comunità al fine di garantire la massima promozione possibile di tutte le
capacità personali; alla scuola primaria è chiesto di educare alla corporeità
come valore di cura da parte dell’intera comunità, di educare al miglioramento
di sé e della realtà in cui i giovani vivono movendosi verso l’adozione di buone
pratiche in tutte le dimensioni della vita umana, di far pervenire gli alunni a
capacità di autoefficacia, massima attivazione delle proprie risorse ed
esercizio di autonomia personale, responsabilità intellettuale e sociale; alla
scuola secondaria è chiesto di essere scuola dello sviluppo maturo dell’identità
(proprio mediante l’esempio degli adulti che devono fornire strumenti critici e
di ricerca nei confronti della realtà!) nonché di essere scuola della
prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi
utilizzando tutte le
risorse, comprese quelle delle istituzioni della società civile presenti sul
territorio
… Senza parlare di quanto richiesto alla scuola secondaria
superiore dal punto di vista degli obiettivi formativi: educazione alla libertà,
alla consapevolezza, alla capacità di scelta tra ciò che può essere positivo o
dannoso, alle relazioni e alla maturità affettiva…  

 

4) In quanto insegnanti, a cui lo Stato italiano ha
affidato una precisa responsabilità (di cui dobbiamo anche rendere conto dal
punto di vista penale, civile e amministrativo), responsabilità che si esplica
come “funzione docente volta alla formazione umana e critica della personalità
dei giovani”, chiediamo se i compiti educativi, nei quali crediamo, ai quali
dedichiamo ogni giorno le nostre energie e rispetto ai quali ci vengono
richiesti seria formazione e aggiornamento, sono condivisi dalla comunità,
oppure se dobbiamo ritenere che la nostra funzione sia delegittimata
in primis dallo Stato stesso che ce l’affida
: le sostanze stupefacenti
in oggetto hanno, tra gli effetti che producono, proprio esiti opposti rispetto
a quelli che ci è chiesto di perseguire. Se a noi chiesto di educare al valore
della corporeità queste sostanze offrono effetti allucinogeni, patologie
psichiche, stati di compromissione delle capacità percettive e neuromuscolari
che mettono in serio pericolo i giovani che ne fanno uso (e chi li circonda
magari mentre vanno in motorino in centro o in macchina al sabato sera…); se a
noi è chiesto di educare alle relazioni e alla vita comunitaria queste sostanze
determinano a loro volta la rottura delle relazioni creando isolamento e
dissociazione dalla realtà (producendo poi un ulteriore circolo vizioso in
quanto gli studi mostrano come proprio l’assenza di relazione o la distorsione
relazionale sia tra le prime spinte all’uso di droga); se a noi è chiesto (anche
da parte delle stesse famiglie verso cui siamo responsabili) di tutelare
l’incolumità fisica degli allievi questo Decreto agevola il possesso di una
quantità di sostanze sufficienti per un’intera classe; e infine: a noi
chiesto di educare allo sviluppo pieno della personalità mentre queste sostanze
producono depersonalizzazione, di formare alla libertà mentre queste sostanze
creano un soggetto avolitivo e irresponsabile, di condurre alla capacità critica
ma queste sostanze sono utilizzate per non pensare, di educare al risveglio nei
giovani dell’attenzione verso il mondo ma queste sostanze ottundono, di guidare
al raggiungimento di alti ideali di umanità ma queste sostanze producono una
regressione verso stadi che non sembrano riconoscibili come culturalmente
significativi per un consorzio umano
.

 

 

 

Per questi motivi, nel nome dell’art. 31 della Costituzione della
Repubblica Italiana (“La Repubblica…protegge l’infanzia e la gioventù favorendo
gli istituti necessari a tale scopo”),
al fine di garantire una seria tutela ai propri figli e ai propri studenti, i
sottoscritti insegnanti e genitori propongono una raccolta di firme volta
all’immediato ritiro del Decreto in oggetto e alla richiesta di più serie e
condivise azioni di tutela nei confronti di ciò che si stende come cocci aguzzi
di bottiglia sul cammino delle future generazioni.

 

Si prega di segnalare la propria adesione, che verrà aggiunta alle
firme sottostanti, ad Antonello Vanni nellova@libero.it

Firme e aggiornamenti in

http://www.antonello-vanni.it/insegnanti_e_genitori_nodroga.htm

 
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