Creato da amnerisdgl1 il 11/09/2011

DIVERSA-MENTE

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Quando stavo bene...

Post n°6 pubblicato il 21 Settembre 2011 da amnerisdgl1

Tra il 2000 e fino a parte del 2002 stavo praticamente bene...E per me stare bene significava stare tutto il giorno in camera e a letto. La camera l'abbandonavo solo per far coricare marito, quindi la notte la passavo in soggiorno e pure la notte mi occupavo di me...doccia capelli creme smalti...Per mangiare, mangiavo quello che trovavo o che mi preparavano, altrimenti andavo tranquillamente avanti con latte di soia, caffè solubile e biscotti. Insomma a modo mio non mi trascuravo e passavo il tempo. La cosa che mi sconvolgeva era che dovessi anche solo per un giorno cambiare le mie abitudini. Se dovevo uscire...magari mi chiedevano di provarci, oppure c'era una ricorrenza, oppure la visita mensile dagli psichiatri...era un'impresa dover abbandonare il mio mondo e poi...di giorno non riuscivo a prepararmi...lavarmi era un incubo...mi venivano gli attacchi di panico...non riuscivo a muovermi e piangevo piangevo...se riuscivo ad entrare in doccia, finiva sempre che consumavo l'acqua calda, prendevo freddo e rimanevo con la schiuma addosso...Non so che sortilegio subissero rubinetto e sapone...ma di giorno l'acqua non si miscelava bene e il sapone sembrava poco e allora ne aggiungevo altro e poi altro...Così la maggior parte delle volte restavo in casa. Solo ogni tanto avevo un lampo di predisposizione naturale che mi concedeva di fare apparizioni tra familiari e amici, per poi sparire di nuovo. Nel mio rifugio avevo tutto quello che mi serviva...libri quaderni musica e poi me stessa...Che facevo? Parlavo da sola...anzi parlavo con me e con le persone che in quel momento, facevano parte della mia vita e vivevano con me delle storie, quindi non potevo proprio dire di essere sola.

Quelle poche volte che uscivo mi portavo dietro tutti i miei "amici", ma dovevo tenerli nascosti e zitti per un pò di ore, mi salvava la comprensione per il mio stato e così c'era sempre una camera e un letto pronti ad accogliermi. Quì riprendevo fiato e mi addormentavo seguendo il filo dei miei soliti pensieri. Quando non era possibile sdraiarmi, mi aggiravo per l'ambiente dove mi trovavo...il bagno era la prima salvezza...poi se potevo, uscivo all'esterno oppure mi affacciavo...Dovevo trovare comunque un modo per poter mantenere la tensione della storia che stavo seguendo...perchè non è che pensassi che la storia l'inventassi io...no! la storia esisteva già...le persone pure...io servivo per condurle e farle andare avanti, ecco perchè non potevo stare troppo tempo in mezzo agli altri, a quelli che, parenti o amici che fossero, mai e poi mai avrebbero potuto fare parte delle mie trame. Quelli erano estranei che più disturbavano che servivano, ed era una fatica incredibile stare attenta a non sembrare troppo assente quando stavo tra loro, ma ormai erano talmente abituati a vedermi silenziosa e apatica che per la maggior parte del tempo non badavano molto a me.

Le storie erano sempre diverse, ma poi s'incrociavano tra loro e una sfociava in un'altra e così via, per cui la stessa storia la iniziavo diverse volte perchè dovevo cambiare il finale, poi ricominciavo aggiungendo, togliendo, ricambiando...Oggi ricordo un "minestrone" di personaggi e ambienti...da biancaneve a vascorossi...dalle feste di paese allo sbarco in normandia...Ovviamente cercavo di scrivere, di riportare quello che "vivevo", mi sembrava importante tenerne il ricordo, poi magari col tempo, pensavo proprio che ci si potesse fare un film...Però non riuscivo a scrivere a lungo, perchè i pensieri erano troppo veloci e così lo facevo in maniera confusa, ripromettendomi di correggere tutto in seguito. Quello che ho trovato infatti quando ho frugato tra miei vecchi quaderni, son state poche righe incomprensibili per contenuto e forma che continuavano in linee ondulate. E poi cantavo...cosa e come non me lo ricordo proprio...se cantavo ascoltando musica e quale musica o se andavo a "memoria"...ma credo che spesso inventassi perchè mi dispiaceva di non saper trascrivere in note quello che sentivo nella mia testa... Sì stavo bene...non avevo da preoccuparmi di niente e nessuno...avevo il mio mondo...Mondo che si sarebbe sfaldato presto per rivelare una faccia meno rassicurante e che mi avrebbe portato a sentirmi davvero folle...perchè fino a quel momento non mi consideravo proprio per niente strana...

 
 
 
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