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Messaggi di Giugno 2015

L'AMORE IMMENSO DI DIO ...LINA LADU GERUSALEMME..

Post n°1233 pubblicato il 25 Giugno 2015 da linaladu

http://digilander.libero.it/RicamiAmo/rosablu.gif

Carissimi lettori e' facile chiederci: come è possibile pensare a un Dio onnipotente guardando alla Croce di Cristo? A questo potere del male, che arriva fino al punto di uccidere il Figlio di Dio? Noi vorremmo certamente un’onnipotenza divina secondo i nostri schemi mentali e i nostri desideri: un Dio "onnipotente" che risolva i problemi, che intervenga per evitarci le difficoltà, che vinca le potenze avverse, cambi il corso degli eventi e annulli il dolore. Così, oggi diversi teologi dicono che Dio non può essere onnipotente altrimenti non potrebbe esserci così tanta sofferenza, tanto male nel mondo. In realtà, davanti al male e alla sofferenza, per molti, per noi, diventa problematico, difficile, credere in un Dio Padre e crederlo onnipotente; alcuni cercano rifugio in idoli, cedendo alla tentazione di trovare risposta in una presunta onnipotenza "magica" e nelle sue illusorie promesse.

Ma la fede in Dio onnipotente ci spinge a percorrere sentieri ben differenti: imparare a conoscere che il pensiero di Dio è diverso dal nostro, che le vie di Dio sono diverse dalle nostre e anche la sua onnipotenza è diversa: non si esprime come forza automatica o arbitraria, ma è segnata da una libertà amorosa e paterna. In realtà, Dio, creando creature libere, dando libertà, ha rinunciato a una parte del suo potere, lasciando il potere della nostra libertà. Così Egli ama e rispetta la risposta libera di amore alla sua chiamata. Come Padre, Dio desidera che noi diventiamo suoi figli e viviamo come tali nel suo Figlio, in comunione, in piena familiarità con Lui. La sua onnipotenza non si esprime nella violenza, non si esprime nella distruzione di ogni potere avverso come noi desideriamo, ma si esprime nell’amore, nella misericordia, nel perdono, nell’accettare la nostra libertà e nell’instancabile appello alla conversione del cuore, in un atteggiamento solo apparentemente debole – Dio sembra debole, se pensiamo a Gesù Cristo che prega, che si fa uccidere. Un atteggiamento apparentemente debole, fatto di pazienza, di mitezza e di amore, dimostra che questo è il vero modo di essere potente! Questa è la potenza di Dio! E questa potenza vincerà! Il saggio del Libro della Sapienza così si rivolge a Dio: «Hai compassione di tutti, perché tutto puoi; chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono… Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita»

Solo chi è davvero potente può sopportare il male e mostrarsi compassionevole; solo chi è davvero potente può esercitare pienamente la forza dell’amore. E Dio, a cui appartengono tutte le cose perché tutto è stato fatto da Lui, rivela la sua forza amando tutto e tutti, in una paziente attesa della conversione di noi uomini, che desidera avere come figli. Dio aspetta la nostra conversione. L’amore onnipotente di Dio non conosce limiti, tanto che «non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi». L’onnipotenza dell’amore non è quella del potere del mondo, ma è quella del dono totale, e Gesù, il Figlio di Dio, rivela al mondo la vera onnipotenza del Padre dando la vita per noi peccatori. Ecco la vera, autentica e perfetta potenza divina: rispondere al male non con il male ma con il bene, agli insulti con il perdono, all’odio omicida con l’amore che fa vivere. Allora il male è davvero vinto, perché lavato dall’amore di Dio; allora la morte è definitivamente sconfitta perché trasformata in dono della vita. Dio Padre risuscita il Figlio: la morte, la grande nemica è inghiottita e privata del suo veleno e noi, liberati dal peccato, possiamo accedere alla nostra realtà di figli di Dio.

Quindi, quando diciamo "Io credo in Dio Padre onnipotente", noi esprimiamo la nostra fede nella potenza dell’amore di Dio che nel suo Figlio morto e risorto sconfigge l’odio, il male, il peccato e ci apre alla vita eterna, quella dei figli che desiderano essere per sempre nella "Casa del Padre". Dire «Io credo in Dio Padre onnipotente», nella sua potenza, nel suo modo di essere Padre, è sempre un atto di fede, di conversione, di trasformazione del nostro pensiero, di tutto il nostro affetto, di tutto il nostro modo di vivere.

Cari fratelli e sorelle, chiediamo al Signore di sostenere la nostra fede, di aiutarci a trovare veramente la fede e di darci la forza di annunciare Cristo crocifisso e risorto e di testimoniarlo nell’amore a Dio e al prossimo. E Dio ci conceda di accogliere il dono della nostra filiazione, per vivere in pienezza le realtà del Credo, nell’abbandono fiducioso all’amore del Padre e alla sua misericordiosa onnipotenza che è la vera onnipotenza e salva.

PACE E' BENE NELL'AMORE E' NELLA FEDE .

 
 
 

IL PUNTO DI VISTA BIBLICO..LINA LADU GERUSALEMME.

Post n°1232 pubblicato il 14 Giugno 2015 da linaladu


http://i.imgur.com/rz7imro.gif

Il punto di vista biblico

È giusto pregare la Madonna?

MARIA è una figura familiare anche per chi ha solo un’infarinatura del cristianesimo. Le Scritture narrano che l’Iddio Onnipotente benedisse particolarmente questa giovane donna scegliendola perché fosse la madre di Gesù. La nascita di Gesù fu speciale perché Maria era vergine quando lo concepì. All’interno della cristianità, la Madonna, come viene chiamata per antonomasia la Vergine Maria, è da molto tempo oggetto di speciale venerazione. Nel 431 E.V. il Concilio di Efeso la proclamò “Madre di Dio” e oggi a molti viene insegnato a rivolgersi a lei in preghiera.*Chi adora Dio mosso da sincerità sa che bisogna rivolgere le proprie preghiere alla persona giusta. Cosa insegna la Bibbia a questo riguardo? I cristiani dovrebbero pregare la Madonna?

“Insegnaci a pregare”

Il Vangelo di Luca riferisce che uno dei discepoli chiese a Gesù: “Signore, insegnaci a pregare”. In risposta Gesù esordì dicendo: “Quando pregate, dite: ‘Padre, sia santificato il tuo nome’”. Similmente, nel Sermone del Monte, Gesù insegnò ai discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. — Luca 11:1, 2; Matteo 6:9.La prima cosa che impariamo, perciò, è che la preghiera, che può essere definita un’invocazione devota, deve essere rivolta al Padre di Gesù, DIO. In nessun punto la Bibbia ci autorizza a pregare qualcun altro. Questo è appropriato poiché, come fu detto a Mosè quando ricevette i Dieci Comandamenti, Geova è “un Dio che esige esclusiva devozione”. — Esodo 20:5.

Che dire del rosario?A molti che pregano la Madonna è stato insegnato che si può chiedere la grazia ripetendo formule o preghiere prestabilite, come l’Avemaria, il Padrenostro, la Salveregina e altre. Per i cattolici “la forma più comune di devozione a Maria è certamente il rosario”, dice un libro. (Symbols of Catholicism) Il rosario è una pratica religiosa in onore della Vergine Maria. Con il termine s’intende anche la corona di grani usata per contare le preghiere. “Cinque serie di dieci grani, separate da un grano più grande”, spiega lo stesso libro, “sono un invito a recitare cinquanta Avemarie, cinque Padrenostri e cinque Gloria”. Dio ascolta con favore la recita devota del rosario?

Ancora una volta, le istruzioni che Gesù diede ai discepoli ci forniscono una risposta autorevole: “Nel pregare, non dite ripetutamente le stesse cose, come fanno le persone delle nazioni, poiché esse immaginano di essere ascoltate per il loro uso di molte parole”. (Matteo 6:7) Gesù pertanto disse chiaramente ai discepoli di non ripetere frasi stereotipate nelle loro preghiere.Qualcuno però potrebbe obiettare: “Non fu Gesù a insegnare il Padrenostro, preghiera che fa parte del rosario?” È vero che Gesù insegnò una preghiera modello, che in seguito divenne nota come “Padrenostro” o “Preghiera del Signore”. Va comunque osservato che egli aveva appena avvertito di ‘non dire ripetutamente le stesse cose’. Inoltre, nelle due occasioni riportate nei Vangeli in cui insegnò ai discepoli come pregare, Gesù non usò le stesse parole. Questo indica ulteriormente che non era sua intenzione che la preghiera modello venisse recitata a memoria. (Matteo 6:9-15; Luca 11:2-4) In entrambe le circostanze, Gesù espresse gli stessi concetti ma non con le stesse parole. Questo ci porta a concludere che stava semplicemente fornendo ai suoi seguaci un modello o un esempio in merito a come pregare e a cosa chiedere quando si prega. Quel che più conta, le sue parole mostravano a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere.

Rispetto per Maria

Le Scritture non insegnano che i cristiani dovrebbero pregare Maria, ma questo non significa affatto mancanza di rispetto per il suo ruolo nell’adempimento dei propositi di Dio. Per mezzo di suo Figlio l’umanità ubbidiente godrà di benedizioni eterne. “Ogni generazione mi dichiarerà felice”, dichiarò Maria stessa, e sua cugina Elisabetta la definì “benedetta . . . fra le donne”. Maria fu davvero benedetta: ebbe il meraviglioso privilegio di essere scelta per portare al mondo il Messia figlio di Dio. — Luca 1:42, 48, 49.Maria, comunque, non è l’unica donna definita “benedetta” nelle Scritture. A motivo di ciò che fece a favore dell’antica nazione d’Israele, anche Iael fu chiamata “la più benedetta fra le donne”. (Giudici 5:24) Iael, Maria e molte altre donne fedeli e devote menzionate nella Bibbia sono senz’altro degne di essere imitate, ma questo non significa che debbano essere venerate adorate esaltate sino ad essere messe al di sopra di Dio stesso.

Maria fu una fedele seguace di Gesù. Fu presente in varie occasioni durante il suo ministero terreno e anche alla sua morte. Dopo la risurrezione di Gesù ‘perseverò nella preghiera’ in compagnia dei fratelli di lui. Questo ci dà ragione di credere che anche lei, insieme a loro, fu unta dallo spirito santo alla Pentecoste del 33 E.V. e che perciò nutriva la speranza di far parte della classe della sposa che regnerà con Cristo nei cieli. — Matteo 19:28; Atti 1:14; 2:1-4; Rivelazione (Apocalisse) 21:2, 9.A ogni modo, tutto ciò non ci autorizza a invocare Maria. Le fervide preghiere sono parte integrante dell’adorazione e i cristiani sono incoraggiati a ‘essere costanti nella preghiera’. (Romani 12:12) Tali preghiere, però, devono essere rivolte solo a Geova per mezzo di Gesù Cristo. — Matteo 4:10; 1 Timoteo 2:5.

Siamo stati creati per un solo scopo: dare una risposta a Dio che ci chiama a corrispondere al suo amore, non certo per i passatempi, i godimenti, gli atti di violenza e di egoismo di questo mondo. La risposta la diamo, anzitutto, direttamente alla nostra coscienza con la determinazione di seguire la sua retta ragione, guidata dalla legge divina e indirettamente al nostro prossimo con atti di pace, di giustizia, di solidarietà, di comprensione, di misericordia, di aiuto.tutti siamo minacciati dal male che incombe dentro e fuori di noi e mette in pericolo la nostra anima. Ci seduce e ci fa perdere nelle idolatrie delle passioni del mondo che ci tolgono Dio dal cuore , ci oscurano la ragione e ci spingono verso le trasgressioni della legge di Dio. Non ci illudiamo, siamo più deboli del peccato. Nessuno lo vince se non si allea con Cristo,nostro unico e' solo mediatore tranoi e' DIO..PER QUESTO IN VERITA' VI DICO,AMIAMO OGNI ESSERE CHE DIO COL SUO INFINITO AMORE,CI HA DONATO,TUTTI POSSIAMO ESSERE DEI SERVI DELL'ALTISSIMO,MA IL SERVO NON DEVESSERE,PIU' DEL PADRONE...GESU' E' VENUTO AL MONDO PER SERVIRCI,DONANDO LA SUA PROPRIA VITA,PER TUTTI NOI..ALLONTANIAMOCI DAGLI IDOLI ESSI SONO UN'OBROBRIO PER IL SIGNORE..AMIAMOCI TUTTI ,OBBEDIENTI ALLA PAROLA DI VITA ,LASCIATA DAL NOSTRO CRISTO ,UNICO INTERMEDIARIO TRA NOI E' DIO...IN FEDE LINA LADU GERUSALEMME.

 
 
 

Buon ascolto

Post n°1231 pubblicato il 09 Giugno 2015 da linaladu

I miei sogni sono la strada di Dioe del sole, sono promesse che mi sono fatte in passato, abbracci per il mio presente e carezze al mio futuro ( De Pascalis).

Con affetto sincero, Geruslaemme Lina Ladu

 
 
 

PREMESSA CONSUNTIVA...LINA LADU GERUSALEMME.

Post n°1230 pubblicato il 01 Giugno 2015 da linaladu

http://www.spandiluce.it/images/spirito_santo.jpg

 

CARISSIMI LETTORI !!!

Fino ad ora abbiamo condotto le nostre riflessioni sui vangeli.Abbiamo constatatocome essi non possano essere compresi se non sullo sfondo dell’epoca nella qualesono vissuti Gesù e i primi discepoli.Anche chi per assurdo volesse conservare solo il Nuovo Testamento e ritenere inutile l’Antico,cadrebbe in una situazione grottesca:sarebbe come leggere un testo senza capirne la lingua.Ma quello che è ancorapeggio,crederebbe di capire i vangeli e gli altri libri neotestamentari, solo perché sono stati tradotti nella propria lingua.Purtroppo questo è avvenuto in modo ricorrente nel passato; ma oggi gli strumenti critici che abbiamo, le maggiori conoscenze raggiunte e il rifiuto di una interpretazione faziosa e ignorante, ci obbligano a leggere correttamente il vangelo.Il lungo cammino fatto dagli interpreti della Bibbia, le scoperte di sempre nuovi documenti dell’epoca,primi fra tutti, i testi delle grotte di Qumran,una località presso le rive del Mar Morto,dov’è vissuta per alcuni secoli una fiorente comunità giudaica in rotta col clero di Gerusalemme, tutto questo ci ha aperto gli occhi sull’epoca di Gesù, su come la pensavano, su quello che dicevano, su come vivevano... L’esperienza che i primi seguaci di Gesù hanno fatto è stata espressa non solo con la lingua corrente,l’aramaico,ma anche con i mezzi espressivi a disposizione per capire chi era Gesù, che cosa aveva fatto e che cosa voleva dai suoi seguaci.Gli esempi che abbiamo visto e letto nelle scritture fanno comprendere quello che sto dicendo. Una lingua non è un codice matematico,astratto e senza tempo,ma un codice vivo che riflette una visione della realtà: che cosa si crede, come si crede,che cosa si desidera.Il Nuovo Testamento è la risposta ebraica degli ebrei del I sec.d.C a quello che storicamente è avvenuto e che li ha interpellati.

Quello che abbiamo visto finora verrà confermato da un testo importante preso dal libro  degli Atti degli Apostoli, scritto pure da Luca dopo il vangelo:l’episodio della Pentecoste al secondo capitolo.Dopo la Pasqua, ancora una festività ebraica.Atti 2,1-11: Si compiva il giorno della Pentecoste ,ed essi stavano riuniti nello stesso luogo.D' improvviso vi fu dal cielo un rumore, come all' irrompere di un vento impetuoso, che riempì tutta la casa in cui si trovavano. Apparvero ad essi delle lingue come di fuoco che si dividevano e che andarono a posarsi su ciascuno di essi.Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue,secondo che lo Spirito dava ad essi il potere di esprimersi.Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei devoti, provenienti da tutte le nazioni del mondo.Al prodursi di questo rumore incominciò a radunarsi una gran folla,eccitata e confusa,perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.Fuori di sé per la meraviglia dicevano:Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei?Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella propria lingua nativa?Parti,Medi,Elamiti, abitanti della Mesopotamia,della Giudea e della Cappadocia,del Ponto e dell' Asia, della Frigia e della Panfilia, dell' Egitto e delle regioni della Libia presso Cirene, Romani qui residenti,sia Giudei che proseliti,Cretesi e Arabi,tutti quanti li sentiamo esprimere nelle nostre lingue le grandi opere di Dio!».

Sappiamo dai tre vangeli sinottici,Matteo,Marco e Luca, che Gesù istituì l’eucarestia nel quadro della celebrazione della pasqua ebraica.Il contenuto di quest’ultima,il ricordo della liberazione dalla schiavitù egiziana,non veniva eliminato dal Signore,ma inglobato in un nuovo e più ampio contenuto:la redenzione da lui apportata e resa accessibile sacramentalmente grazie all’eucarestia.Ora, secondo il calendario liturgico ebraico, sancito nella legge mosaica, dopo la festa della Pasqua nel primo mese,cioè a primavera,gli ebrei dovevano contare cinquanta giorni (“pentecoste” in greco, come greca è la parola “eucarestia”) e al cinquantesimo dovevano (e debbono) celebrare la“festa delle Settimane”Tale avvenimento festivo si rifaceva ad un’antica festa agricola che cadeva nel terzo mese. Negli ultimi secoli prima di Cristo, il rinnovo dell’alleanza tra Dio e il suo popolo è stato messo sempre più in relazione con lo Spirito Santo.Gli ebrei di quel tempo credevano fermamente che i profeti mandati in passato da Dio,dovevano convertire le anime dalla disobbedienza alla Legge all’obbedienza ad essa, fossero inviati e animati dallo Spirito di Dio.La parola con cui essi lo chiamavano,ruach,significava anche vento impetuoso,respiro,alito di vita.Lo Spirito richiamava quell’energia vitale presente quando Dio aveva creato il mondo (Gen1,2).Proprio quello Spirito era diventato la forza del carisma dei profeti (Ez 2,2:uno Spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava E tuttavia,la fallibilità della natura umana aveva prevalso e le disgrazie si erano abbattute su Israele:così dicevano i profeti Ma essi amavano il proprio popolo e hanno prospettato ugualmente una salvezza futura, escatologica,una nuova alleanza animata dallo Spirito Santo di Dio:“Ecco:verranno giorni, oracolo del Signore, in cui stipulerò con la casa di Israele e con la casa di Giuda un'alleanza nuova. Non come l' alleanza che ho stipulato con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese di Egitto,poiché essi violarono la mia alleanzza,benché io fossi loro Signore.

Ma questa sarà l' alleanza che stipulerò con la casa di Israele alla fine di quei giorni,oracolo del Signore:io porrò la mia legge in mezzo a loro e sul loro cuore la scriverò;e io sarò per essi il loro Dio ed essi saranno per me il mio popolo. E non si ammaestreranno più l' un l' altro a vicenda, dicendo:Riconoscete il Signore!,perché tutti mi riconosceranno dal più piccolo fino al più grande di essi,oracolo del Signore,perché io perdonerò la loro iniquità e i loro peccati non li ricorderò più “Vi prenderò di tra le genti,vi radunerò da tutte le parti del mondo e vi condurrò al vostro paese.Vi aspergerò di acqua pura e sarete purificati da tutte le vostre impurità e da tutti gl' idoli con cui vi macchiate.Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo.Toglierò il cuore di pietra dal vostro corpo e vi metterò un cuore di carne. Metterò il mio spirito dentro di voi, farò sì che osserviate i miei decreti e seguiate le mie norme” (Ez 36,24-27).

I profeti poi erano spariti e con loro,sembrava, anche lo Spirito divino.Il cielo non si apriva più e sembrava muto.Gli ebrei avevano però la parola divina pronunziata dai profeti e sapevano che un giorno si sarebbe avverata.Quel giorno, come aveva detto ad un profeta:Ecco, tu (Gerusalemme) chiamerai gente che non conoscevi;accorreranno a te popoli che non ti conoscevano, a causa del Signore tuo Dio,del Santo d’Israele,perché egli ti ha onorato” (Is 55,5;) .Ricordiamoci che gli antichi contenuti si realizzano nelle forme e nelle espressioni che animavano le attese dei credenti ebrei.Lo Spirito di Dio,vento impetuoso,irrompe nell’assemblea di coloro che attendevano,secondo le istruzioni date da Gesù al momento dell’Ascensione,È come se fosse avvenuta una nuova creazione.

Lo Spirito Santo riempie i presenti e pone sulle loro lingue,come in passato per i profeti,un annuncio comprensibile a tutti i popoli della terra accorsi a Gerusalemme. La predicazione antica si fa realtà presente nella realtà che anticipa il programma futuro della Chiesa di CRISTO: unificare in una comunicazione universalmente comprensibile,dopo che lo Spirito Santo ha abbattuto il muro d’incomprensione sorto in seguito al peccato della Torre di Babele,tutti i popoli della terra nella ricezione del messaggio di salvezza rivolto a tutta la famiglia umana.La promessa divina ad Abramo di divenire benedizione per tutte le genti della terra era divenuta realta'.“Tutti erano sbalorditi e non sapevano che pensare e andavano domandandosi gli uni agli altri:«Che cosa vuol dire tutto ciò?".Altri poi beffandoli dicevano:«Sono ubriachi di mosto».Allora Pietro,in piedi con gli Undici,levò alta la voce e parlò loro così:«Voi, Giudei,e abitanti tutti di Gerusalemme,fate attenzione a ciò che sto per dire e porgete l'orecchio alle mie parole.Costoro non sono ubriachi,come voi pensate,poiché sono soltanto le nove del mattino;si sta invece verificando ciò che fu detto per mezzo del profeta Gioele: Negli ultimi giorni,dice il Signore,effonderò il mio spirito su ogni essere umano e profeteranno i vostri figli e le vostre figlie,i vostri giovani vedranno visioni e i vostri anziani sogneranno sogni; certo,sui servi miei e sulle mie ancelle effonderò in quei giorni il mio spirito e profeteranno. Farò prodigi in alto nel cielo e segni prodigiosi giù sulla terra,sangue e fuoco e vapori di fumo,Il sole si trasformerà in tenebre e la luna in sangue,prima che venga il giorno del Signore,il gran giorno sfolgorante dove tutti i Santi e gli angeli scenderanno per sterminare il nostro tentatore.

Allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo.Uomini d' Israele, udite queste parole:Gesù il Nazareno fu un uomo accreditato da Dio presso di voi con i prodigi,portenti e miracoli,che per mezzo di lui il Signore operò in mezzo a voi come voi ben sapete;Dio,nel suo volere e nella sua provvidenza,ha permesso che egli vi fosse consegnato:e voi, per mano di empi senza legge,lo avete ucciso inchiodandolo al patibolo.Ma Dio lo ha risuscitato, liberandolo dalle doglie della morte;poiché non era possibile che la morte lo possedesse.Dice infatti Davide a suo riguardo:Contemplavo il Signore davanti a me continuamente,perché egli è alla mia destra, affinché non vacilli. Perciò si rallegrò il mio cuore e le mie parole sono piene di letizia;ed anche la mia carne riposerà nella speranza, perché non abbandonerai l'anima mia negli inferi né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.Mi hai fatto conoscere i sentieri della vita,mi colmerai di gioia con la tua presenza.Fratelli,parliamoci francamente.Il nostro patriarca Davide morì e fu sepolto e il suo sepolcro si trova in mezzo a voi fino a questo giorno.Ma egli era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono uno della sua discendenza.Perciò,prevedendo il futuro,parlò della risurrezione del Cristo,quando disse che non sarebbe stato abbandonato negli inferi,né la sua carne avrebbe visto la corruzione.

Questo è quel Gesù che Dio ha risuscitato,e noi tutti credenti ne siamo i testimoni.Egli è stato dunque esaltato alla destra di Dio,ha ricevuto dal Padre il dono dello Spirito Santo secondo la promessa e ha effuso questo stesso Spirito, come voi ora vedete e ascoltate. Infatti Davide non ascese al cielo; tuttavia egli dice:Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, finché ponga i tuoi nemici sgabello dei tuoi piedi.Sappia dunque con certezza che Dio ha costituito Signore e Cristo questo Gesù che voi avete crocifisso!»A queste parole furono profondamente turbati e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare,fratelli?».Pietro rispose loro:«Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo per ottenere il perdono dei vostri peccati:e riceverete il dono del Santo Spirito.Per voi infatti è questa la promessa e per i figli vostri e per tutti coloro che sono lontani,che il Signore Dio nostro chiamerà».E con molte altre parole li scongiurava e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa».Essi allora dopo aver accolto la parola furono battezzati,e in quel giorno si aggiunsero a loro quasi tremila persone”.La lunga citazione di quanto rimane del capitolo nel quale si parla dell’evento della Pentecoste è necessaria, perché sia davanti a noi il testo in tutta la sua pregnanza e il suo significato teologico. Come si diceva nella prima parte, la cornice di una festa ebraica istituita da Dio, appunto la Pentecoste, offre ricetto al nuovo grande evento salvifico strettamente connesso con la Pasqua:la discesa dello Spirito Santo sulla prima comunità apostolica istituita da CRISTO.

Soffermarsi ad una comprensione piana e superficiale del testo biblico, quasi vi si leggesse una cronaca,non rende ragione della portata di quanto Luca vuole comunicarci.In realtà,egli usa un codice culturale, cioè lingua, immagini e concetti che devono significare questo: le attese, i sogni,le figure che hanno nutrito generazioni di credenti fino a quel momento,con la morte e resurrezione di Gesù hanno raggiunto la loro piena realizzazione.La salvezza ultima e definitiva è descritta con le parole dei Profeti e dei Salmi,cioè con le Sacre Scritture (vedi la parabola del ricco Epulone in Lc 16,27-31,l’episodio dei discepoli di Emmaus in Lc 24,25-27); i particolari dell’episodio attingono all’interpretazione giudaica delle stesse Scritture, che si faceva in quel tempo.Pietro,capo della Chiesa nascente di allora e primo interprete dei segni divini,il quale annunciava un futuro strepitoso caratterizzato da segni grandiosi:la capacitàdi ogni fedele,giovane o vecchio,uomo o donna,di vedere le prossime gesta salvifiche di Dio al suo arrivo nel grande “giorno di DIO;la discesa su ciascuno dello Spirito Santo e la capacità di esser salvato dal tremendo giudizio divino,invocando il nome del Signore.Più avanti, Pietro cita il Sal 16,8-11 (Atti 2,25-28), che interpreta alla maniera giudaica, facendone cioè una profezia pronunziata da David, a quel tempo ritenuto anch’egli profeta, perché ispirato dallo Spirito divino come tutti i profeti.Un’altra citazione dai Salmi dove è citato il Sal 110,1. Alla citazione dei Profeti e dei Salmi non si deve dimenticare di aggiungere quello che dicevo nella prima parte di questo articolo e che ha a che fare con Genesi 11,1-9, la confusione delle lingue.

L’evento di Pentecoste permette di abbattere il muro dell’incomprensione tra i popoli, facendo loro capire nella propria lingua l’annunzio evangelizzatore di Pietro.Così, nella predicazione dell’Apostolo troviamo realizzato il principio interpretativo tanto caro a Luca e agli altri autori del Nuovo Testamento:l’evento di Gesù va interpretato e compreso sulla base della Legge (Genesi fa parte del Pentateuco,quindi della Legge), dei Profeti e dei Salmi (vedi ancora Lc 16,29; 24,27.44 ). Ma, come si diceva sopra, non è semplicemente la Sacra Scrittura quella che illumina il senso di Atti 2, bensì anche le concezioni diffuse di quel tempo e che venivano ormai via via trascritte in quelli che si chiamavano Midrashim, cioè traduzioni e in quei testi che avrebbero costituito le tradizioni della successiva vasta letteratura rabbinica. Ad esempio, il Midrash del libro dell’Esodo racconta che al Sinai, allorché Dio si manifestò a Mosè per dargli la Legge (Es 19),i tuoni che si sentivano erano in realtà la voce di Dio che si suddivideva in settanta voci, cioè settanta lingue, tante quanti si credeva fossero i popoli della terra secondo Gen 10: il che voleva dire che la Legge vale per tutta l’umanità.L'ebreo Filone, contemporaneo di Gesù, commentando lo stesso brano afferma che la voce di Dio si articolava in parole rese visibili da forme di fiamma. Come si può notare, la somiglianza di tali immagini con quelle usate da Luca è sorprendente. Tutte queste immagini vanno poi inquadrate in quelle aspettative apocalittiche delle quali abbiamo già parlato. Il popolo d’Israele attendeva con ansia,immaginandoselo in modo fantasmagorico, il momento dell’avvento del Signore,con il quale egli avrebbe giudicato gli uomini e il mondo e avrebbe ripristinato per la seconda volta le istituzioni antiche, in maniera però definitiva e portentosa,perché operadi Dio e dello Spirito Santo creatore.Possiamo allora anche capire meglio il senso della conclusione dell’episodio di Pentecoste.Gli astanti chiedono compunti a Pietro che cosa debbano fare e Pietro risponde:«Pentitevi e fatevi battezzare nel nome di Gesù Cristo e riceverete il dono dello Spirito Santo».Le parole di Gioele 3,5 trovavano finalmente il loro senso ultimo la loro piena realizzazione: l’invocazione del nome di Gesù è la più bella affermazione del loro significato recondito. Si tratta dello stesso intendimento dell’inno cristologico che Paolo pronuncia:perché nel nome di Gesù solo ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sottoterra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre.AMEN.

LEGGIAMO ATTENTAMENTE E' MEDITIAMO.IO COME PROFETA , SENTO CHE MOLTO E' STATO TRAVISATO,LE GIUSTE VERITA' SONO STATE INSABBIATE,COSI' FACENDO HANNO CHIUSO,LA PORTA DEL REGNO DEI CIELI A CHI A  LORO IN BUONAFEDE SI AFFIDA,MA DIO E' GRANDE E' MAESTOSO ED OGNI COSA PREDETTA LO VEDREMO AVVERARE..CREDETECI.

IN FEDE GERUSALEMME.

 
 
 

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