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Messaggi del 23/07/2014

l'albero della vita.lina ladu.

Post n°1172 pubblicato il 23 Luglio 2014 da linaladu

http://i.imgur.com/dF7pQVV.jpg?1

 

Apocalisse 22

Poi mi mostrò il fiume dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che procedeva dal trono di Dio e dell'Agnello.

Del paradiso terrestre, narra la Genesi che un fiume uscito dall'Eden per adacquare il giardino di cui assicurava così la fertilità e la freschezza. Nel mezzo del giardino era l'albero della vita. Nella visione di Ezechiele 47 si legge che delle acque uscivano di sotto la soglia della casa (di Dio) dal lato d'oriente, le quali poi dovevan scendere a mezzogiorno e, ingrossate, andare a risanare il Mar Morto. Sulle due rive del torrente crescevano degli alberi d'ogni specie, sempre verdi, 'il cui frutto, dice l'angelo, non verrà mai meno: ogni mese faranno dei frutti nuovi... e quel loro frutto servirà di cibo, e quelle loro foglie di medicamento'. Zaccaria a sua volta vede spaccarsi il monte degli Ulivi e delle acque vive uscir da Gerusalemme, metà delle quali volgerà verso il mare orientale e metà verso il mare occidentale' Zaccaria 14:8. La visione apocalittica, è più completa, più ricca di particolari e di senso di quelle dei profeti antichi. Il fiume è chiamato 'il fiume dell'acqua della vita' (cfr. Apocalisse 22:17; esce direttamente dal trono di Dio e dell'Agnello, perchè la vita spirituale fluisce da Dio nell'uomo per mezzo di Cristo; lungo le due rive del fiume che attraversa la piazza e la via principale, cresce l'albero della vita che dà dodici raccolti e le cui foglie stesse hanno virtù medicinali. C'è in abbondanza tutto quel che serve a mantenere la vita dei redenti, a darle sempre nuovo vigore, freschezza ed accrescimento.In mezzo alla piazza della città e d'ambo i lati del fiume stava l'albero della vita che dà dodici raccolti e porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell'albero son per la guarigione delle nazioni.

In Ezechiele si dice che il frutto dell'albero 'servirà di cibo' e in Apocalisse 2:7 leggiamo: 'A chi vince io darò a mangiare dell'albero della vita'. La varietà e l'abbondanza dei frutti danno risalto all'idea che la pienezza della vita è assicurata per sempre da Dio che n'è la fonte. In quanto è detto delle foglie non è implicita l'idea che vi siano ancora nella nuova terra delle nazioni pagane, giacchè le ultime nazioni ribelli sono state distrutte alla fine  non v'è neppure l'idea che vi siano ancora delle nazioni consumate dalla malattia del peccato. Quando è detto che 'Dio asciugherà ogni lagrima dagli occhi loro' Apocalisse 21:4, ciò non significa che vi debbano essere ancora delle lagrime nella Gerusalemme celeste. Come le lagrime versate per i dolori terreni sono asciugate da Dio, così è guarita ogni malattia di cui han sofferto nella vita terrena i pagani credenti ora accolti nella città di Dio. Se prima ebbero fame e sete ora son saziati; se prima furon ciechi e deboli e miseri ora partecipano della luce e della beatitudine della vita eterna. Tutt'al più si può vedervi accennato il concetto che la vita dei salvati non raggiunge subito e d'un tratto tutta la sua pienezza; è quindi suscettibile di uno sviluppo, di un accrescimento che ne elimina gradualmente le imperfezioni o meglio le minori perfezioni. «Quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte sarà abolito» come avviene nello sviluppo del fanciullo in via di diventare uomo. Prima che un ex pagano, per es, abbia raggiunto la perfetta statura del Cristo glorioso, c'è luogo ad una evoluzione di cui non possiamo fissare il termine.

E non ci sarà più alcuna cosa maledetta,perchè sarà escluso il peccato che aveva tratto sull'uomo e sulla terra la maledizione divina.e in essa sarà il trono di Dio e dell'Agnello ch'è un trono unico.e i suoi servitori gli serviranno,nell'adorazione e nell'ubbidienza, compiendo l'opera che vorrà loro affidare;ed essi vedranno la sua faccia e saranno in comunione piena ed immediata ed intima con lui,e avranno in fronte il suo nome perchè saranno suoi per diritto di creazione e di redenzione;E non ci sarà più notte; ed essi non avranno bisogno di luce di lampada, nè di luce di sole, perchè li illuminerà il Signore ed essi regneranno nei secoli dei secoli.L'ultima visione dell'Apocalisse si chiude con una nota di trionfo che apre dinanzi ai fedeli la prospettiva di un'attività gloriosa e benefica prolungantesi all'infinito nell'eternità.

AMMAESTRAMENTI La nuova Gerusalemme rappresenta la Chiesa di Dio, la sposa di Cristo, giunta alla perfezione; possiamo quindi dalla descrizione di essa imparare quali siano i caratteri della chiesa ideale, quale dev'essere secondo la mente di Dio, quale dobbiamo sforzarci di renderla per quanto sta in noi. Essa è una: non v'è che una città di Dio: quella ove regna l'unico Dio, in un con l'Agnello che fu immolato e ora vive e comunica la vita per mezzo dell'unico Spirito. Essa è fondata sulla dottrina proclamata a voce e per iscritto dagli apostoli del Signore. Essa è universale perchè abbraccia le dodici tribù dell'Israele di Dio cioè i credenti di tutte le età, di tutte le nazioni e lingue della terra. Le sue porte sono aperte da tutti i lati dell'orizzonte. Essa è santa: tutto vi è luce, purezza, limpidezza; nulla vi è d'immondo, di abominevole, di falso. I suoi membri son servitori di Dio, gli appartengono, vivono nella sua comunione.Delle cose che Dio ha preparate per coloro che l'amano, Paolo dice ch'esse non son salite in cuor d'uomo, che occhio non le ha vedute e orecchio non le ha udite; egli afferma che quando fu rapito in paradiso, udì parole ineffabili. Giovanni scrive: 'non è ancora reso manifesto quel che saremo'. Le rappresentazioni che l'Apocalisse ci dà dello stato perfetto son destinate a darcene una qualche idea, ma si sente che le immagini terrene, per quanto dipinte coi colori più vivi e più ricchi, sono solo un pallido riflesso della realtà. Nella contemplazione di quella città illuminata dalla gloria di Dio che vi abita con gli uomini; le cui proporzioni sono immense perchè deve accogliere i santi di tutti i tempi e di tutti i luoghi, unendo in comunione fraterna tutti i figli di Dio con tutto quel che di grande., di nobile, di virtuoso, di magnifico v'è stato e v'è più che mai in ciascuno di loro; nella contemplazione abbagliante della città tutta oro e pietre preziose, tutta luce, tutta ricchezza, tutta santità, tutta vita sana, piena, felice, in cui tutte le aspirazioni sono soddisfatte, in cui la comunione con Dio è perfetta e l'attività gloriosa è perpetua, vien fatto di esclamar col poeta: mentre contemplo i tuoi splendori, o città di Dio, il mio cuore vien meno, e muta rimane la mia voce'. 'Quando verrò e comparirò al cospetto di Dio?' Ma subito ritornano alla mente le esortazioni apostoliche: 'Cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate l'animo alle cose di sopra, non a quelle che son sulla terra,aspettando queste cose, studiatevi d'esser trovati, agli occhi suoi, irreprensibili nella pace,Chiunque ha questa speranza in lui, ai purifica, com'esso è puro'Dio è amore; e chi dimora nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui'. 'La gloria,è rivelata a quelli che non vi sono ancora giunti, affinchè le loro anime siano fin d'ora ricolme di gioia; e di questa allegrezza deve scorgere gli effetti anche il mondo che si fa beffe dei credenti'.

L'idea che nulla d'immondo si troverà più nella città di Dio, che tutto vi sarà puro e perfetto, torna spesso nell'Apocalisse, a motivo di quel ch'essa contiene di consolante; ma anche perch'essa racchiude un avvertimento molto serio rivolto alla coscienza di ognuno'di noi.Mirabile ordinamento del piano di Dio rivelato nelle sante Scritture! La Bibbia che s'apre con la creazione dell'uomo e con la descrizione della sua prima dimora, che lo segue nella sua caduta e in tutte le fasi del suo sviluppo sotto le misericordiose dispensazioni di Dio, si chiude con la restaurazione di tutte le cose, con la descrizione della dimora eterna dell'umanità riscattata. La fine si riannoda al principio. Tutti i misteri sono spiegati, tutti i mali riparati, l'uomo è reso al suo destino, alla pienezza della vita, ch'è Dio stesso. Tale è l'epopea divina che viene svolgendosi dal principio della Genesi alla fine dell'Apocalisse'.

IO CREDO CHE NON CI SIA NULLA DA AGGIUNGERE O DA SINDACALIZZARE..E'TUTTO CHIARO,DUNQUE AVVICINIAMOCI SEMPRE DI PIU',SINO A FONDRECI NELL'AMORE SACROSANTO DI DIO.

IN FEDE LINA LADU GERUSALEMME.PACE.

 
 
 

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