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Lettera d'amore di altri tempi...

Post n°31 pubblicato il 01 Dicembre 2007 da rollero.stefano
 

Una lettera ritrovata per caso, nella soffitta di una casa di campagna in seguito ad una sua ristrutturazione, in una scatola di scarpe avvolta da polvere e ragnatele, assieme a vecchie foto, immagini sacre, cartoline, un vecchio porta spiccioli, una piccola tabacchiera in legno, di cui è dubbia l'appartenenza.

Una dichiarazione, una vera confessione d'amore, una lettera umile di un presunto suonatore di strumento musicale di fine '800. L'autore quasi sicuramente apparterrebbe al mondo rurale e contadino di quel periodo. Desiderava sicuramente conquistare una ragazza in quel tempo di rarefatta spiritualistica del contesto sociale,in cui la sua sarebbe stata un'impresa piuttosto ardua, seppur nella sua ingenuità fosse conscio di ciò che voleva. Un' espressione sentimentale essenziale, composta ( per la cultura e scolarità di quel periodo) da semplici sentimenti,di sicuro veri.... Mi sembra una lettera davvero antica come quelle dei bei romanzi di una volta, dei poemi, è romantica e appassionata per definizione. Poco importa la preparazione lessicale o grammaticale, l'importante è come il pensiero viene espresso, in quale modo si manifesta il sentimento. Chissa quale fosse l'età del compositore, forse un ragazzo, magari scriveva con penna e calamaio di notte al lume di candela, o forse al fuoco notturno tra gli odori della stalla......forse era la sua prima lettera rivolta ad un amore novello dalle 'pallide mani e dita rosse...' Verso la fine dello scritto, sorprende il connubbio romanticismo-ironia : ' L'inchiostro nero, foglio verde, il nostro amore non si perde'.

Questo mi ricorda la canzone 'Lettera d'amore' di Roberto Vecchioni,in particolare: "....le lettere d'amore non sarebbero d'amore se non facessero ridere, non aver paura, non aver mai paura di essere ridicoli: solo chi non ha mai scritto lettere d'amore fa veramente ridere......"

"Una lettera d'amore di altri tempi..."
Un momento di pensieri negli echi della sera....
un pensare languido, che sosta sulla soglia del cuore..
sfuggono le frasi......
Un sentire d'immensa solitudine voluta e odiata
ma voglia di tenerezza, dolcezza, calore...d'amore."



Questo è tutto riguardo alla lettera, Dalla lettura viene fuori l'idea di affiancare la lettera alle tempere e collages. Ho tentato di trasferire nella tela la lettera, con tracce e segni, parole e immagini....Imbrigliare il senso antico e contadino di intimo sentimento del vivere mai scontato ma venato da un senso di speranza, attesa... Il mio lavoro rappresenta una riflessione fra passato e presente, una proposta che ripropone il mito pasoliniano della civiltà contadina, una mia precisa volontà di lasciare che le cose parlino da sè, come un'invito a ritrovare un senso nel rapporto diretto con la terra, il ruotare delle stagioni, l'esprimere i sentimenti con pudica semplicità. ( nella foto: opera di collages plurimaterico, 55x45-2007)



( testo integrale della lettera)
"Dichiarazione d'amore" autore sconosciuto.

La firma incompresibile riporta cognome e due nomi.

Vi amo, i vostri occhi mi dicono che voi potete essere verso di me crudele, esprimere il vostro bel viso: La vostra bella immagine , è per questa ragione veramente ho deciso di volervi chiaramente parlare per dirvi tutto l'amore che il mio cuore sa provare; sia gentile , vorrei che le sue belle colorite labbra a dirmi di si, così, sollevarmi e liberarmi da tante angosce.

Vorrei ammirarvi ed appoggiarmi sulla vostra fiducia, desiderando infine di diventare la mia unica amica, abbiate però la gentilezza di avvertirmi se foste impegnata, sulla vostra buona volontà, e grazie ad oltre conquista, perchè in tal caso mi farei forte sfondandovi il cuore di quei ostacoli: per avervi, se non avessi ciò che spero di averlo, mi accontenterei di posare le mie labbra sulla vostre candide mani, sotto il chiaro della luna: delle belle fiammelle, mentre le vostre dita rosse mi accarezzerebbero, le pallide mani; mi sembra di vedervi in questa gioia immortale, sperando che vorrete accontentarvi; e farvi qualche serenata, per lasciare al mio cuore una speranza buona e rara mentre io suonerò.

Io sarò contento se vorreste accettare un facciolino, ho un mazzolino di rose, dal vostro balcone, perdonatemi e abbiate un pochino d'amore per me, e così sarò più contento e sodddisfatto. L'inchiostro nero, fofglio verde, il nostro amore non si perde; se mai fammi sapere se mi dici di no; ma riga si e una no.

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Commenti al Post:
associazioneamicobus
associazioneamicobus il 04/02/08 alle 17:23 via WEB
Ciao sono Sasà il Blog Designer dell'Associazione Amicobus Invalidi Civili di Torino Ho deciso di metterti tra i nostri amici se vuoi fai altrettanto. Stiamo facendo promozione per farci conoscere.
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