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Sarcophaga Carnaria

ciò che è non può essere vero

 

 

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Ali di canarino

Post n°23 pubblicato il 26 Luglio 2014 da umamau0
 

“La celeste, la divina giovinezza è una soprannaturale mosca, una pulsante, minuscola cavalletta eretta sulla sedia” Franz Kafka

 

“Da quanto tempo siamo rinchiusi qui?”

“Non me lo ricordo: forse da quando siamo nati o forse da quando mamma è morta. Avevamo giurato di rialzarla quando sarebbe caduta. Ci siamo allenati per anni scannando porci per poi portarli a spalla. Abbiamo sollevato per anni quintali di letame ma non è servito a niente, lei aveva tutto il peso della morte e ci trovarono la mattina dopo mentre ancora piangevamo sul suo cadavere nel disperato tentativo di sollevarla da terra.”

“Perché gonfi quei palloncini fino a farli scoppiare?”

“Non lo ricordi? Ce l’ha insegnato il vecchio che diceva di essere stato un discobolo di rafflesie, quello che sembrava un collage di ossa di cane. Ci disse che era inutile aspettare, tanto Babbo Natale non c’avrebbe mai portato la gamba bionica che tanto desideravamo. Così c’ha insegnato che non serviva a niente uccidere gli esseri umani solo per liberarsi dalla rabbia: bastava semplicemente gonfiare un palloncino fino a farlo scoppiare per ogni uomo che volevamo uccidere.”

“E perché mai avremmo dovuto uccidere qualcuno?”

“Ci volevano rubare le carezze della nostra donna gatto: non lo ricordi? La sera, appena rientrati a casa, mangiavamo in fretta qualche falena e dopo aver fumato la solita sigaretta, che fabbricavamo con i peli di fica che ci rimanevano incollati alla lingua, correvamo subito in bagno e sollevando il coperchio del cesso aspettavamo che lei uscisse. Era bellissima con la sua testa e la sua coda nere, con le sue unghie lunghe e smaltate. Ci accoppiavamo tanto forte che il nostro calore faceva gonfiare il pallone della mongolfiera che ci portava in giro sopra i tetti delle case abitate da lombrichi neri e al momento giusto la nostra sborra fecondava il mondo di fantasia marcusiana.”

“Da quanto tempo teniamo gli occhi chiusi?”

“Non me lo ricordo: forse da quando Robespierre fece tagliare la prima testa per far tingere di rosso le labbra di una puttana immortale, quella con la fica jacuzzi e in testa la corona di spine; o da quando Majorana scrisse la formula della bomba atomica su un pacchetto di sigarette e sparì per non essere accusato della fine del mondo. Abbiamo cercato di aprirli, ma ci siamo accontentati di annusare mille libri nuovi e mangiare insieme le parole di sangue della Storia. Abbiamo sentito il terrore vibrarci sotto pelle e dietro l’iride ascoltando il boato dei cannoni di Bismark; Abbiamo vissuto i sogni di porpora negli occhi dei bambini che si arrampicavano sulle barricate per le strade di Parigi il 18 marzo 1871. Lo ricordi?”

“Lo ricordo e ricordo vagamente il suono di una frase come una sciabolata che apre la carne: “I morti si trovano, sono i vivi che possono scomparire”.

“Da quanto tempo siamo rinchiusi qui?”

“Non lo ricordi? Siamo nati insieme.”

The Carny


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PATRICIA HIGHSMITH

"Non capisco la gente a cui piace far rumore; di conseguenza la temo, e poiché la temo, la odio. é un circolo vizioso emotivo"

 

 

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