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Post n°27 pubblicato il 26 Agosto 2014 da umamau0
I carabinieri perché non mi hanno sparato; i bambini del centro spastici e quelli che frequentavano con me le classi differenziali per i bambini disadattati alle elementari; i palloni super santos, tango e super tele, il super tele un po’ meno: prendeva strani effetti; mio zio Peppe per i suoi sì sì e le 500 lire per il Mars quotidiano; il camionista che mi ha fregato la bandiera dell’Italia che mia madre mi aveva cucito per i mondiali dell’82, la mia scarpa ortopedica con la stecca lunga; Megaloman e la sua fiamma di Megalopoli; mia nonna per il bicchiere di vino rosso, le rosette col pomodoro e le formule contro il malocchio; i fruttivendoli con l’Ape 50 che passavano sotto casa mia per tutta la frutta che gli ho fregato; la signora “Peppantona” ed il suo chiosco per il “Gommolo” il cono gelato con la gomma da masticare in fondo: il cornetto Algida costava troppo; il muschio e i pastorelli per il presepe: soprattutto le ombre colorate dei pastorelli che apparivano e scomparivano; Ciccillu, detto “ u Porcaru” per i maiali scannati a squartati; Rocky Joe per la sua rabbia; mio nonno per avermi insegnato a bestemmiare e avermi fatto vedere come si bastonano i preti e i testimoni di Geova; al mio vestito e la mia maschera di Dracula per il carnevale dell’84 ; Miyazaki per Conan e Lana; i pizzaioli napoletani per le pizze nelle sere d’estate; chi buttava i giocattoli nella spazzatura: i miei li distruggevo subito e avevo quelli che rubavo all’asilo o ai bambini che ne avevano più di me; la zagara, la bignonia e la bella di notte per i profumi delle sere di primavera e d’estate; Kyashan e il suo cane androide; la mia maestra per avermi sempre rincorso per l’aula senza riuscire a prendermi; mia nonna per i suoi venti gatti; Capitan Harlock per le sue cicatrici; Le strade, la piazza del mio quartiere e il campo da calcio dietro la scuola per le botte che ho dato e quelle che ho preso dagli altri bambini; il vecchio Limitri detto “u Papé” il mito della mia infanzia: sapeva pescare come nessun’altro, peccato che si sia impiccato con la lenza; la 500 blu notte di mio padre che, per i miei primi dieci anni di vita, per me ha avuto un solo significato: botte in arrivo. Tutte meritate; Babil Junior per i suoi “pugni stretti contro la follia…”: la mia sigla dei cartoni preferita; mio zio Nino per avermi fatto vedere come si sorpassano tre auto di fila sulla strada statale con striscia continua ad una velocità media di 90 Km/h e un’auto che arriva dal senso opposto: vent’anni dopo l’ho fatto io. Sono ancora vivo; Jeeg Robot d’acciaio e la televisione degli altri bambini per avermi fatto passare al caldo i pomeriggi d’inverno: non avevo la televisione; i miei animali: i passeri, i canarini, i pesci rossi, un pesce gatto, tre pappagallini, le ranocchie che vendevo agli altri bambini 200 lire l’una, i dieci pulcini che ho cresciuto sul terrazzo di casa, i polipi e le bisce che prendevo con le mani, le lucertole e il gatto che mi fissava al buio: chiedo scusa al Porcellino d’India per aver usato il suo cadavere per fare la pesca al gatto; la stazione del mio paese per avermi fatto vedere come uomini e donne si amano; Lupin III per le tette di Fujiko; i killer, la 7 e 65 e la mitraglietta scorpion per avermi fatto vedere il mio primo morto ammazzato; Antonio Inoki per la mossa del cobra; le feste di paese per “la Calia e le Zudde”, le giostre e i giochi di fuoco; Pina e Franco per avermi terrorizzato raccontandomi storie di fantasmi e del Mamau; Yattaman per il maialino che si arrampicava sull’albero quando veniva adulato; Gianluca per avermi accoltellato con la penna Replay: la penna scancellabile; il mio barbiere per le copertine di Cronaca nera e per avermi raccontato cosa faceva a letto con sua moglie; Maria la pazza che gridava da dietro il vetro della finestra; il mare, la barca di mio nonno le canne da pesca, e mio zio Gianni per avermi portato a pescare con lui e anche quando andava a vedere le turiste in topless sulla spiaggia.
“Omo se nasce, brigante se more,
Canto dei briganti della Basilicata
Colonna sonora:
Pizzica elettronica, Nidi d’arac.
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