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LE DICHIARAZIONI DI MONTELLA ( da Romanews.eu )

Post n°8819 pubblicato il 02 Luglio 2009 da asrfila80

E’ tutto vero?

“Per ora ho bisogno di un po’ di giorni per farci l’abitudine, è una situazione, sono momenti in cui bisogna scegliere. E’ una situazione che mi è piaciuta da subito, col passare di giorni mi è piaciuta di più, mi ha aiutato il fatto di aver sempre pensato che bisogna avere la forza di smettere quando dispiace ancora a qualcuno”

 

Alla Roma 192 partite, 192 ricordi?

“Ai numeri non ci sto molto attento, però di ricordi ce ne ho tanti. Per mia fortuna parecchi sono indelebili. Sono ricordi che sono li e guardo poco, perché non mi piaceva farlo da calciatore, magari da ex giocatore li guarderò con più frequenza”

 

Insieme a Francesco Totti sei il reduce dello scudetto 2000/2001.

“La sensazione è strana, ma pensata e ponderata. Tra pochi anni capiterà anche all’altro reduce, è un passaggio”

 

Cosa hai pensato quando ti hanno detto che farai l’allenatore?

“Loro sono stati molto chiari e schietti. Ho un rapporto naturale con questa Società, rapporto che è maturato con il tempo. Ne abbiamo parlato, mi hanno dato vari opzioni, con calma ho scelto”.

 

Cosa è per te la Roma?

“Difficile rispondere. La Roma mi ha dato consacrazione, la possibilità di stare in un grande club, crescere. Ricordi particolari, emozioni. Col tempo è diventata casa mia, dove è cresciuto mio figlio. E’ casa mia”.

 

Nel calcio ci sono momenti alti ed altri meno positivi. Te sei stato sempre al top, quale è stato il tuo segreto?

“Il mio segreto è la base e l’equilibrio familiare. E’ facile, soprattutto da giovane perdere l’equilibrio, ti passa tutto davanti velocemente e quindi è importante avere una persona vicino. L’equilibrio è alla base di tutto”.

 

Quanto è cambiata la comunicazione? Dai giornali alla televisione ai siti. Che sensazione ti da sapere che ci sono stati più di un milione di messaggi da questa mattina per te?

“Nella mia carriera ho avuto tante soddisfazioni, ma soprattutto nei rapporti con le persone. Come dicevo in passato arriverà il giorno in cui sarai un ex calciatore, importante è che le persone imparino a conoscerti. Io ho la stima di parecchie persone e ci tengo molto”.

 

Come allenatore a chi ti ispiri?

“A tutti. Nel mondo sono la categoria più preparata, da ognuno prendo qualcosa. Ho avuto la possibilità di lavorare con Spalletti, ho visto la sua crescita. Ho lavorat con Mazzarri che è meticoloso e con Ericsson”

 

Quale è il tuo modulo preferito?

“Ho sempre pensato che non sia importante il modulo, da giocatore la pensavo così. Non è rilevante se un giocatore gioca dieci metri più avanti o no. Da allenatore ancora non so”.

 

La chiarezza è importante, parlerai in faccia ai tuoi giocatori?

“Importante è che una persona sta attenta a come comportarsi e a cosa dire”.

 

Hai smesso di giocare a calcio. Cosa cambia essere giocatore ed essere allenatore?

“Sono due cose differenti. Io ho intrapreso questa nuova avventura pensando che essere stato un grande giocatore mi faccia diventare un grande allenatore. Come ho detto ai miei nuovi collaboratori io mi sento inferiore a loro perché non ho la loro praticità”.

 

Ti farà effetto essere chiamato “signor Montella”? O preferisci “Mister”?

“Sarebbe meglio mister anche se mi ci devo abituare”

 

A chi devi dire “grazie”?

“A tutte le persone vicine, la mia famiglia che mi ha dato equilibrio. Nel calcio ce ne sarebbero tante, ma in questo momento ringrazio questa società e questa dirigenza. Il ruolo di preparatore ed educatore della squadra giovanile non è marginale, per me è un grande orgoglio”.

 

Cosa dici ai tifosi della Roma?

“Di capire la mia scelta, tanti saranno dispiaciuti ma bisogna avere la forza di saper scegliere nei momenti decisivi. Li ringrazio per l’affetto che mi hanno dimostrato in questi anni e spero di aver ricambiato con la mia stessa passione”

 

L’aeroplano è atterrato.

“In teoria si, praticamente no. Magari se vincerò qualche partita lo rifarò. Ora è in soffitta ma vedremo in futuro”.

 

Grazie a Bruno Conti perché Montella non esce dalla famiglia Roma.

“questa è la cosa più importante. Non è un addio ma un mezzo addio”.

 

 
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