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« Lo sciopero a (e non solo) Roma.QUALCOSA SI MUOVE: PRIMI... »

Un “caffè“ per svegliarci.

Post n°32 pubblicato il 01 Novembre 2008 da emmegisinda
 
Tag: tutti

Nella serata del 30 ottobre nel giorno in cui si è svolto lo sciopero del comparto scuola a Roma, ed in tutte le altre città d’Italia, quasi a coronamento di essi, il governo tramite i suoi rappresentanti annuncia, enfatizzandolo, che è stato sottoscritto il contratto degli statali.

Come se questo riguardasse le motivazioni dello sciopero o, per meglio dire, fosse una delle rivendicazione dello sciopero odierno. Tutt’altro. Sono cose, anche se pur vicine, distanti anni luce dalle motivazioni che hanno spinto il mondo della scuola alla protesta. Non si protestava minimamente per il rinnovo contrattuale, anche se questo ha la sua importanza. Si protesta contro il “decreto Gelmini” per i suoi nefasti effetti che avrà sulla scuola.

Il governo, sfruttando l’alta professionalità nella scienza della comunicazione tanto da tenere Master di specializzazione post universitari universalmente riconosciuti ed apprezzati, del suo capo, on S. Berlusconi, non esita a fare l’annuncio ad effetto: che il contratto degli statali era stato firmato nel pomeriggio.

In effetti i sindacati sono stati convocati per le 16.00 a palazzo Chigi. Ma cosa è stato firmato?

Quello che è stato siglato è l’accordo per il rinnovo contrattuale degli Statali tutti e  N O N  il contratto del comparto scuola. Ma la notizia non vera, fatta a margine di una protesta, ottiene l’effetto desiderato dal governo: creare più confusione, screditare i sindacati, fermare le proteste sminuendole, riconducendole ad altro, semplicemente mistificandole.

Una prima manifestazione del comparto scuola e la conferma di uno sciopero per il 30 ottobre, ha indotto il governo ad anticipare la discussione del decreto al Senato per far sì che il provvedimento fosse votato, quindi trasformato in legge, prima del 30 ottobre. Il decreto è stato approvato, come voluto dal governo,  prima della protesta e questo ha provocato altra confusione e scompiglio tra gli operatori della scuola.

La domanda che tutti si ponevano era e rimane – Ma se è già legge, cosa scioperiamo a fare? Tanto hanno già deciso.-

Forse ciò ha indetto molti a non partecipare alla protesta costringendoli al giorno di ferie o, persino, a quello di malattia non essendo contato tra gli scioperanti ma tra gli “altri assenti” come pure coloro che erano in ferie o coloro che avevano il giorno libero. Questi ultimi, anche chiedendo di avere effettuato la trattenuta per lo sciopero, non vengono conteggiati come scioperanti.

Visto  che la prima mossa, quella di convertire in legge il decreto prima della manifestazione, non ha sabotato lo sciopero, ecco che il governo mette in atto  la sua seconda mossa: annuncia che è stato firmato il contratto degli Statali. E questo lo fa non volontà di rinnovare i contratti da più anni scaduti, ma semplicemente, per minimizzare ulteriormente la protesta ed indurre la gente che non opera nella scuola a pensare : - Ma questi, cosa vogliono di più?-

Nessuno spiega sufficientemente loro che quello che vogliamo in più, è la garanzia di un  futuro per i loro figli, i nostri figli, per noi e per loro,per dare una prospettiva di futuro al nostro paese, all’Italia. Difficile spiegarlo? Difficile comprenderlo? Di certo il governo non ci aiuta.

Mio nonno, da buon pescatore, mi diceva:- Con le acque chiare non si pesca-. Ho l’impressione che abbia fatto parte di un qualche governo.

Ricordate che nel 2006, con il governo Prodi è stato rinnovato il contratto degli Statali? Quando per gli Statali sono stati accordati mediamente circa 103 € di aumento? Bene quello è il contratto degli Statali. Ma il nostro contratto, quello del comparto scuola, è un altro. Noi nello stesso periodo (il secondo dopo quello degli statali) abbiamo rinnovato anche il nostro ma noi abbiamo ottenuto di più, mediamente circa 147€.

 Il ricordare soltanto questo, dovrebbe già abbondantemente farvi comprendere che non è stato il nostro contratto ad essere firmato. Anzi dovreste riflettere maggiormente su come agisce il governo: non vi sembra “strana”, “sospetta” la tempistica degli avvenimenti? Guarda caso l’annuncio viene subito dopo la manifestazione e quando non è solo a Roma che si manifesta.

Il governo, a fronte di una manifestazione annunciata, si è trovato ad affrontarne tante: una, o più d’una, per ogni città d’Italia. La gente ha manifestato ovunque: nelle grandi città, nei piccoli centri, ovunque.

Questo governo comprende che attorno alla scuola c’è unione di tutti e la cosa lo spaventa, pone continuamente, costantemente, la sua attenzione su di noi, ricordate i vari “non capisco” della Gelmini che puntualmente più volte al giorno intervenivano a seguito delle dichiarazioni degli “addetti al settore”? o i “non ho detto questo” o i “sono stato frainteso” o “gli italiani non mi hanno capito”? Nonostante ciò, continuano arrogantemente, prepotentemente, democraticamente imponendo le loro “soluzioni”, che tali non sono.

Vi riporto un comunicato in merito. Inutile sottolineare che, chiaramente come si dice, ancora nessun contratto è stato firmato.

 

 

Nel pomeriggio di ieri, giovedi 30 ottobre, le Confederazioni CISL, UIL, CONFSAL, UGL e USAE hanno sottoscritto a Palazzo Chigi un protocollo d’intesa con il quale è stato concordato con il Governo quanto segue:

- la sollecita chiusura di tutti i contratti collettivi dei comparti del pubblico impiego relativi al biennio 2008-2009;

- l’impegno da parte del Governo di recuperare, oltre alle risorse stanziate nella legge finanziaria per il 2008 e a quelle aggiuntive previste dal disegno dl legge finanziaria per il 2009 (che consentono un incremento medio a regime pari al 3,2%), quelle derivanti dalla disapplicazioni di legge per l’anno 2009;

- la destinazione delle risorse recuperate per i trattamenti accessori ad incentivare la produttività dei dipendenti, attraverso l’introduzione nei CCNL di meccanismi premiali dei profili qualitativi e quantitativi della prestazione lavorativa;

- la conclusione presso l’ARAN della trattativa in corso per il Comparto Ministeri, con un adeguamento complessivo a regime delle retribuzioni nella misura di 70 euro mensili per tredici mensilità (60 per lo stipendio e 10 per la parte accessoria).

Il Protocollo di intesa prevede, infine, l’apertura di un negoziato finalizzato

- all’adattamento al settore pubblico, a decorrere dal 2010, delle linee guida di rinnovamento del modello contrattuale;

- allo snellimento delle procedure e alla riduzione dei tempi negoziali, a maggior tutela dei dipendenti rispetto alla scadenza dei CCNL.

Per quanto riguarda il comparto Scuola – che ha in corso una autonoma vertenza, sfociata nella giornata di sciopero generale di ieri – ferme restando le risorse destinate alla copertura per il 2008 (che sono rimaste quelle già definite nella finanziaria per il 2008 dal precedente Governo, senza alcun ulteriore incremento) e l’utilizzazione di quelle aggiuntive previste dalla legge finanziaria 2009, in corso di approvazione, dovrà ora essere avviato sollecitamente il confronto presso l’ARAN: in tale sede saranno definite – attraverso una riparametrazione, rapportata alla situazione del comparto Scuola, rispetto a quanto definito per il comparto Ministeri, che determinerà un più elevato adeguamento retributivo – le risorse complessive da destinare al biennio 2008-2009, risorse che dovranno comprendere i risparmi richiamati dalla manovra finanziaria.

 

 

 

 

 
 
 
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