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Messaggi di Luglio 2016
Post n°958 pubblicato il 28 Luglio 2016 da emmegisinda
Pronti a rinnovare i contratti, non imboccare vie sbagliate Licenziabilità e premialità non sono la panacea 27.07.2016 18:38 Categoria: Comunicati Stampa, Contratti e contrattazione Bene l’avvio del confronto sui rinnovi contrattuali del pubblico impiego, che stiamo rivendicando da tempo. Pur in un contesto di oggettive difficoltà, date dallo scarto enorme tra le attese dei lavoratori e l’esiguità delle risorse disponibili, siamo pronti al confronto e ci andremo come sempre con idee e proposte. Non abbiamo alcun interesse, né convenienza, a fare del negoziato il pretesto per uno scontro “muro contro muro” destinato a lasciare irrisolte le questioni che abbiamo di fronte. Per noi confronto e contrattazione dovrebbero essere considerati da tutti la via maestra su cui far camminare, insieme, interessi e tutele dei lavoratori ed esigenze di efficacia, qualità, efficienza e innovazione dei pubblici servizi. Roma, 27 luglio 2016 Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola |
Post n°957 pubblicato il 27 Luglio 2016 da emmegisinda
Trasferimento docenti, ennesimo flop del Miur. La protesta dei sindacati 27.07.2016 14:52 Categoria: Mobilità Da questa mattina i sindacati stanno attendendo la consegna da parte del Miur degli elenchi relativi alla mobilità del personale docente di scuola dell'infanzia, e non intendono lasciare il ministero fino a quando gli elenchi completi non saranno loro consegnati. I docenti interessati, che avrebbero dovuto ricevere una comunicazione personale via e-mail, si sono visti recapitare un messaggio senza alcuna indicazione della sede ottenuta. I movimenti della scuola primaria, nel frattempo, subiscono uno slittamento al 29 luglio, salvo ulteriori complicazioni. Flc Cgil - Domenico Pantaleo |
Post n°956 pubblicato il 19 Luglio 2016 da emmegisinda
Sul bonus docenti secondo monitoraggio Cisl Scuola. E domani Gissi a confronto con Faraone 18.07.2016 18:42 Categoria: Personale docente, Valutazione Al primo monitoraggio sul bonus docenti, realizzato quando le procedure erano in fase di avvio, ne segue ora un secondo, col quale, oltre ad aggiornare lo stato di avanzamento dei lavori, si è cercato di scavare ancor di più su quegli elementi che possono consentire di rilevare quale atteggiamento sia prevalente, rispetto ad una “innovazione” così controversa, nel corpo della categoria. Lo si è fatto assegnando priorità non al versante delle analisi e delle valutazioni politiche, ma a quello della concreta esperienza vissuta sul campo da un corpo professionale che non rinuncia - e questa è una delle indicazioni che ci sembra emergere con più nettezza – ad essere protagonista del suo lavoro, che preferisce misurarsi con la complessità dei compiti che gli si prospettano piuttosto che rimanere in passiva attesa di decisioni assunte da altri. Una categoria che non diserta alcuno spazio, anzi ne rivendica la titolarità, puntando a valorizzare le spinte partecipative più che ricorrere alle vie del contenzioso.
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Post n°955 pubblicato il 18 Luglio 2016 da emmegisinda
PERCHE’ NON E’ STATO POSSIBILE RAGGIUNGERE UN ACCORDO 15.07.2016 20:30 Categoria: Mobilità, Personale docente L’impossibilità di portare a positiva conclusione la sequenza contrattuale sull’assegnazione della sede di servizio ai docenti titolari di ambito scaturisce dalle proposte che l’Amministrazione ha avanzato nella fase finale del confronto, discostandosi nettamente dal quadro di intese faticosamente costruite in sede politica nei giorni precedenti. Se nella mattinata di giovedì 14 luglio si poteva dire sostanzialmente definita un’intesa sulle procedure con cui dare attuazione a quanto prevede la legge 107 per i titolari di ambito, la battuta di arresto e poi la rottura della trattativa si sono determinate dopo che l’Amministrazione ha presentato, contrariamente alle intese, una lista abnorme di requisiti fra i quali individuare i quattro cui fare riferimento, in ogni scuola, per graduare le domande presentate dai docenti interessati all’assegnazione. Tutta la trattativa, frutto di un preciso impegno assunto dalle parti nel contratto integrativo sulla mobilità firmato nella scorsa primavera e durata più di un mese, è stata portata avanti con l'obiettivo di garantire imparzialità, pubblicità, massima oggettività e trasparenza delle procedure e dei criteri da seguire nell’assegnazione dei docenti alle scuole. Questo nell'interesse non solo del personale, in attesa di conoscere la propria sede di lavoro, ma anche dei dirigenti scolastici responsabili degli atti amministrativi necessari. Nello spirito, dunque, di un’azione sindacale attenta, com’è da sempre costume della Cisl Scuola, a contemperare efficacia del servizio pubblico ed esigenze di tutela professionale dei lavoratori, si era arrivati a definire una procedura così articolata, che avrebbe dovuto prevedere:
Gli uffici regionali avrebbero completato le assegnazioni dei docenti rimasti senza sede, operando in base al punteggio della mobilità. Il tutto con una tempistica che garantisse a tutti accessibilità alle informazioni e alle procedure, con l’obiettivo di una sistemazione di tutto il personale entro l'avvio dell'anno scolastico. Non senza qualche preoccupazione per i tempi comunque piuttosto stretti in cui svolgere una procedura così articolata, consideravamo un buon accordo quello costruito col confronto e il negoziato, un accordo che garantiva sia principi trasparenti ed oggettivi sia regole chiare, utili a evitare difformità di comportamenti e quindi rischi elevati di contenzioso. Un accordo che rappresentava l’esigenza delle organizzazioni sindacali di regolare una procedura che invece per l'amministrazione poteva e doveva non avere troppi vincoli e precetti. Contenere in termini ragionevoli il numero dei requisiti definiti in ambito nazionale, dai quali ogni scuola avrebbe avuto la possibilità di scegliere i quattro da inserire nel proprio “avviso” (in relazione ai contenuti del PTOF) appariva scelta coerente e funzionale rispetto all’impianto generale di una procedura complessa da gestire in tempi piuttosto stretti. Per questo ci è parso sorprendente, oltre che inaccettabile, la presentazione da parte dell’Amministrazione di una lista di oltre quaranta requisiti, molti dei quali non strettamente attinenti alla didattica, altri assolutamente generici e non verificabili. Una “lista della spesa” non pertinente e dispersiva che oltre a complicare il lavoro dei dirigenti scolastici, avrebbe disorientato i docenti che nel predisporre la propria candidatura sarebbero stati indotti ad elencare tutto e di più, come se fosse un'esposizione astrusa, restituendo un’opacità di caratteristiche professionali piuttosto che agevolare l'esaltazione delle qualità che veramente servono al lavoro in classe. Dopo aver invano proposto - motivandone la necessità - di ridurne in modo consistente il numero, abbiamo preso atto dell’impossibilità di concludere in modo coerente e positivo un percorso negoziale rivolto a ottenere regole che garantissero imparzialità e trasparenza, tentativo compromesso dall’intransigente arroccamento del MIUR su richieste che tutte le organizzazioni presenti al tavolo hanno ritenuto inaccettabili. Siamo ora in attesa di conoscere - dopo il nostro impegno costante che ha spinto l'amministrazione in extremis a confrontarsi per provare a trovare un'intesa - le decisioni che l’Amministrazione dovrà assumere, in assenza di contratto, con atto datoriale. Se alla fine l'amministrazione coglierà nel suo provvedimento unilaterale i tratti di principio e di coerenza voluti con forza dalle organizzazioni sindacali, rimarrà però l’“inquinamento” dovuto a comportamenti rigidi e incomprensibili. Sarà comunque alta la nostra vigilanza: nel caso si cercasse di disperdere quanto di positivo la trattativa è comunque riuscita a definire sul versante delle procedure da seguire per le assegnazioni, si metteranno in campo le necessarie iniziative. Così come saranno impugnate decisioni e comportamenti che non assicurino le indispensabili garanzie di obiettività e trasparenza per le quali, nelle settimane scorse, ci siamo impegnati con forte e costante determinazione. |
Post n°954 pubblicato il 18 Luglio 2016 da emmegisinda
Insegnanti, ambiti e scuole: salta la trattativa. Impossibile accettare che la scuola diventi un mercato dei titoli. Grave la responsabilità del ministro 14.07.2016 22:30 Categoria: Comunicati Stampa, Mobilità Non trova una positiva conclusione la trattativa sull'assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole, sebbene oggi ci sia stato accordo sulle procedure. Il negoziato è saltato a causa dell'inflazione di requisiti che il Miur avrebbe preteso di inserire nell'accordo. Un atteggiamento arrogante che contraddice l'intesa politica raggiunta nei giorni scorsi e le premesse su cui è stata costruita facendo venir meno le garanzie di imparzialità delle procedure concordate. Si vuole trasformare la scuola in una sorta di mercato delle competenze più disparate: dagli incarichi organizzativi alla progettazione per bandi ai collaboratori del dirigente scolastico. Una pletora di requisiti e di titoli che poco hanno a che vedere con il passaggio dei docenti dagli ambiti alle scuole. Il sistema dei requisiti, raccolti a caso e in un numero così eccessivo, non può funzionare. Ci hanno presentato un album di figurine. Di questa scelta il ministro porta per intero la responsabilità. Quello a cui noi miriamo è un sistema efficace, capace di far incontrare i bisogni delle scuole, definiti collegialmente, con la professionalità dei docenti, evitando eccessi di concorrenza inutile e dannosa tra le scuole e tra gli insegnanti. Serve un percorso che abbia come punti centrali la trasparenza delle procedure e l'oggettività dei requisiti stabiliti a livello nazionale, dando anche ai dirigenti punti di riferimenti chiari con cui operare. Questo rimane il nostro obiettivo. Non accetteremo passivamente misure che siano lesive della dignità professionale degli insegnanti. Roma, 14 luglio 2016 COMUNICATO SINDACATI SCUOLA |
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