Nun ve reggae più

QUANDO UNA PERSONA SENZA PALLE INCONTRA SULLA SUA STRADA UNA PERSONA CON LE PALLE, SI TROVA A UN BIVIO: O SE LE FA SPUNTARE E COMBATTE O ILSUO DESTINO E’ SEGNATO, LO PRENDERA’ IN QUEL POSTO SENZA GODERE *****Da Non ora non qui di ERRI DE LUCA “Segno di un tempo rivoluzionario non sono i gesti dei rivoluzionari, ma il seguito di appoggio tra le persone miti”. *******"Io invece penso che ci deve essere una terza via e nel mio piccolo comune di Boscoreale in provincia di Napoli, sto arando e seminando tra i giovani volontari della vecchia Stazione FS, sperando che in futuro queste nuove generazioni, in qualunque settore della società si troveranno ad operare, possano interessarsi dei problemi collettivi, in quanto sentono che è giusto farlo, anche se faticoso e per niente remunerativo, così come hanno sperimentato negli ultimi sei anni passati a cancellare il degrado su un bene pubblico affidato allo Stato che governa che invece di preservarlo dall'incuria, l’aveva abbandonato a sè stesso

Creato da vincmart il 28/01/2010

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« 2005-2015 “Boscoreale Pe...Astenuti d'Italia uniamoci »

La stazione ferroviaria di Boscoreale. La storia di un cesso

Post n°239 pubblicato il 19 Ottobre 2016 da vincmart
 
Foto di vincmart

Buongiorno Italia,
sono il Cesso esterno riservato agli uomini, nella vecchia ex stazione FS di Boscoreale (NA).
Sono nato tantissimi anni fa e per tanto tempo ho svolto una funzione delicatissima, ho accolto tutti i bisogni dei viaggiatori in prima battuta e dei diseredati poi, che ancora oggi si servono di me.
All’inizio della mia attività le Ferrovie impiegavano del personale che quotidianamente ripuliva i bisogni che cadevano all’esterno del foro predisposto, e si prendevano quindi cura di me e del mio igiene.
Purtroppo, quando venne chiusa la linea ferroviaria Cancello – Torre Annunziata Centrale, fui abbandonato al mio destino.In pochissimo tempo da Cesso nobile ed utile divenni un cesso e basta, tutti sporcavano, nessuno puliva.
Nel 2002 sperai di ritornare utile, quando l’Amministrazione Comunale di Boscoreale prese in affitto tutta la Stazione FS per l’importo di 1.240,00 euro mensili.
Purtroppo i miei sogni svanirono presto perché nessuno si prese cura di nulla, ma tutto fu lasciato in stato di abbandono, per cinque anni.
Sprecati totalmente 74.400,00 euro, senza che nessuno degli Amministratori locali sia mai stato condannato a risarcire le casse dello Stato italiano.
Quando ormai avevo perduto ogni speranza di rinascita, ecco il miracolo.
Alcuni volontari volenterosi, appartenenti all’associazione culturale Stella Cometa, che nel mese di settembre del 2008 aveva preso in consegna il Fabbricato Viaggiatori e i Bagni esterni, con la formula del comodato “gratuito”, cominciarono a ripulirmi e in poco tempo, una volta ristrutturato, tornai ad accogliere i bisogni di chi aveva bisogno.
Oggi mi trovo in una brutta situazione.
I volontari hanno lasciato la porta del mio locale aperta, per dare la possibilità ad una persona senza fissa dimora, che occupa da due anni i locali del Fabbricatino IS, anch’essi rimessi a nuovo dall’associazione Stella Cometa-La Stazione, di fare i propri bisogni e di lavarsi quotidianamente.
Il signore in questione è un senza fissa dimora ma è anche uno sporcaccione, non ripulisce mai quello che cade fuori dal foro e oggi sono tutto intasato.
Un volontario dell’associazione, alcuni mesi fa ha ripulito il bagno, sostituendosi al signore che occupa abusivamente i locali e supplendo in qualche modo all’inerzia dello Stato.
C’è da precisare che l’acqua e la luce, nonché la manutenzione, sono a carico dell’associazione.
I benpensanti, nullafacenti, che rivestono cariche pubbliche, suggerirebbero di chiudere la porta del bagno, già fatto: i bisogni venivano deposti tutti all’esterno della porta, con il risultato che per accedere al Cesso si doveva calpestare la merda.
Ora dal basso della mia categoria sociale, rivolgo un appello ai Preposti dello Stato di intervenire e fare qualcosa, sperando che non mi copino…. “cessi che parlano e tutti quanti che applaudono non ne vogliamo più” (cit. Lucio Dalla canzone Felicità)

 
 
 
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