Creato da rastafari0 il 13/04/2011

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HANNO UCCISO VITTORIO ARRIGONI

Post n°6 pubblicato il 15 Aprile 2011 da rastafari0
 
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Ore 19:00 ascolta sempre da Roma dal presidio sotto Montecitorio, Mila Pernici del coordinamento italiano per Freedom Flottilla.

Ore 18.30: presidio per ricordare Vittorio anche a Bologna, ascolta la corrsipondenza con Zeppe, del portale Zic

Ore 18:00: ascolta il collegamento da Roma, dove è in corso una manifestazione che raggiungerà Montecitorio, con Sergio Carraro, Forum palestina.

Ore 17.50: tre giorni di veglia funebre per Vittorio a Gaza, mentre è in corso in queste ore a Ramalla, ascolta la corrispondenza con una cooperante dell’ong Overseas.

Ore 17.30: Ascolta la corrispondenza dal presidio di Torino con Gianluca di Infoaut.

Ore 17: Corrispondenza dal presidio in corso in Piazza Duomo a Milano con Khader Tamini, comunità palestinese di Milano.

Ore 15: l’intervista realizzata a  Samir Al Qaryouti, giornalista palestinese

Ore 12 Ai nostri microfoni  Angela Lano direttrice di  InfoPal, sequestrata durante l’attacco israeliano alla Freedom Flottilia

Ore 11.20- Il ricordo di Piero Maestri portavoce di Sinistra Critica e della redazione di Guerre e Pace

Ore 10:20- Vittorio Arrigoni nella testimonianza di Alfredo Tradardi suo compagno all’interno dell’ong Ism.

Ore 10: 18- Il ricordo di Luisa Morgantini, attivista per i diritti del popolo palestinese e già vicepresidente del parlamento europeo.

Ore 8:59 – Il ricordo di Vittorio Arrigoni, in studio, fatto da Umberto, della nostra redazione. Clicca qui per sentire l’intervento.

Ore 7:35 – ha espresso “condanna totale per l’uccisione di un attivista della causa palestinese”, sostenendo che il suo omicidio è un attacco anche alla Freedom Flotilla, attesa nuovamente a Gaza fra un mese.

Ore 6:57, venerdì 15 aprile – Vittorio Arrigoni, attivista dell’Ism a Gaza, è stato barbaramente ucciso. La conferma del ritrovamento del cadavere arriva da fonti di Hamas nella Striscia, dal Consolato Italiano a Gerusalemme e dalla Farnesina. Il corpo sarebbe stato riconosciuto e ricomposto all’ospedale Shifahi di Gaza City. Vittorio, secondo quanto riportano le agenzie di stampa come Ansa e Reuters, sarebbe stato ucciso in un appartamento del rione, Qarame sempre a Gaza City, dai suoi carcerieri.                                                                          

Ore 19, giovedì 14 aprile – L’attivista italiano in Palestina, Vittorio Arrigoni, spesso corrispondente della nostra Radio e voce conosciuta ai nostri ascoltatori e ascoltatrici è stato rapito oggi a Gaza da un presunto gruppo islamico salafita che, in un filmato su You Tube, minaccia di ucciderlo se entro 30 ore, a partire dalle ore 11 locali di stamane (le 10 in Italia), il governo di Hamas non libererà detenuti del gruppo di estremisti islamici. Lo hanno riferito fonti stampa a Gaza, citate dall’Ansa. Chi sono i Salafiti? Lo abbiamo chiesto a Cinzia Nachira della redazione di Guerre e pace.

 
 
 

Vaccini: perchè sono un pericolo

Post n°5 pubblicato il 13 Aprile 2011 da rastafari0
 
Tag: vaccini

Perchè sono pericolose le vaccinazioni?

Si presume che una vaccinazione ci aiuti a costruire immunità nel nostro sistema nei confronti di organismi potenzialmente dannosi che causano malessere e malattia. Tuttavia il nostro sistema immunitario è già programmato a farlo, in risposta ad organismi che invadono naturalmente il nostro corpo. 
 
La maggior parte degli organismi che generano malattia, entra nel corpo attraverso le mucose del naso, della bocca, del sistema polmonare o del tratto digestivo, non attraverso una iniezione.
 
Queste membrane mucose hanno un loro sistema immunitario, chiamato IgA 1) e che è un sistema diverso da quello attivato quando il vaccino viene iniettato nel corpo. Questo sistema IgA è la prima linea di difesa del corpo. Il suo lavoro è combattere gli organismi invadenti nei loro punti di ingresso, riducendo o addirittura eliminando il bisogno di attivare il sistema immunitario del corpo.
Quando si inietta un vaccino nel corpo e soprattutto quando questo lo si combina ad un immuno-coadiuvante come lo squalene 2), il nostro sistema immunitario IgA viene bypassato e il nostro sistema immunitario va su di giri in risposta alla vaccinazione.
 
E’ contrario alla natura iniettare organismi nel corpo per provocare la immunità e la vaccinazione porta in sé un enorme potenziale per danneggiare seriamente la vostra salute.

Il maggiore ingrediente in un vaccino sono i virus morti o quelli vivi che sono stati attenuati (indeboliti e resi meno nocivi). I vaccini contro la influenza contengono anche un numero di tossine chimiche, incluso il glicole etilenico (antigelo), la formaldeide, il fenolo (acido carbolico) e persino antibiotici come Neomicina e streptomicina.
 
In aggiunta ai virus e ad altri additivi, molti vaccini contengono anche immunocoadiuvanti come l’alluminio e lo squalene.

Lo scopo di un immuno-coadiuvante, aggiunto al vaccino, è quello di aumentare la risposta immunitaria alla vaccinazione. I coadiuvanti fanno si che il sistema immunitario iperreagisca alla introduzione dell’organismo contro il quale si è stati vaccinati.
 
Questi coadiuvanti si suppone che facciano il lavoro più velocemente (ma certamente non in modo più innocuo), cosa che riduce la quantità per dose di vaccino, ma anche il numero di dosi somministrate ad ogni individuo. Tanto minore sarà il vaccino richiesto per ogni individuo tanto più dosi individuali saranno disponibili per le campagne di vaccinazione di massa. 

Lo squalene
Secondo Meryl Nass, M.D. (medical doctor), una autorità in merito al vaccino sull’antrace:

Una nuova caratteristica dei due vaccini H1N1 che la Novartis e la GlaxoSmithKline stanno sviluppando, è l’aggiunta di squalene, un coadiuvante per attivare immunogenicità e ridurre drasticamente la quantità di antigeni virali necessari. Questo si traduce in una produzione troppo veloce delle quantità di vaccino desiderate.” 3) 

Il coadiuvante squalene di proprietà della Novartis per il loro vaccino H1N1 è l’MF59. Quello della Glaxo’s è l’ASO3. L’MF59 deve ancora essere approvato dalla FDA (Food and Drug Administration, ndt) perchè possa essere usato in vaccini usati in USA, nonostante ci sia una sua storia di uso in altri paesi.
 
Cosa fa lo squalene ai topi
Coadiuvanti di vaccini su base oleosa, come lo squalene, sul lungo termine non hanno dimostrato di produrre risposte immunitarie concentrate e ininterrotte 4)
 
Una ricerca del 2000, pubblicata nell’American Journal of Pathology dimostrò che una singola iniezione del coadiuvante squalene sui topi, ha attivato “una infiammazione cronica, mediata immunologicamente sull’articolazione,” altresi nota come artrite reumatoide. 5)
 
Cosa fa lo squalene agli esseri umani
Il nostro sistema immunitario riconosce lo squalene come una molecola di olio innata nel corpo. Si trova in tutto il sistema nervoso e nel cervello. Infatti, si può consumare squalene in olio di oliva e il sistema immunitario non solo lo riconosce, ma anche si avvale delle sue proprietà antiossidanti.
 
La differenza tra “squalene buono” e “squalene cattivo” è la via attraverso la quale entra nel corpo. L’iniezione è una via di ingresso anormale che incita il sistema immunitario ad attaccare tutto lo squalene nel corpo, non solo quello contenuto nel coadiuvante.
 
Il sistema immunitario quindi tenterà di distruggere la molecola ovunque la trovi, inclusi I luoghi dove è naturalmente e dove è vitale per la salute del sistema nervoso. 6)

 
I veterani della Guerra del Golfo che hanno contratto la sindrome che porta questo nome (Gulf War Syndrome:GWS) ricevettero vaccini all’antrace che contenevano squalene.. 7) 
 
L’MF59 (il coadiuvante allo squalene della Novartis) fu un ingrediente NON approvato nei vaccini sperimentali all’antrace (experimental anthrax vaccines) e da allora è stato collegato alle malattie devastanti e autoimmuni di cui soffrono moltissimi veterani del Golfo. 8)
 
Il ministero della Difesa (USA ndt) fece di tutto per negare che lo squalene fosse veramente un inquinante nel vaccino all’antrace somministrato al personale militare nella guerra nel Golfo Persico – schierato o meno – cosi come ai partecipanti del programma di vaccinazione più recente per la immunizzazione all’antrace (AVIP).
 
Tuttavia, la FDA (Food and Drug Administration, ndt) scoprì la presenza di squalene in certi lotti di prodotto AVIP (= programma di vaccinazione per la immunizzazione all’antrace).
 
Una ricerca condotta al Tulane Medical School e pubblicata nel numero di febbraio 2000 della Experimental Molecular Pathology, include queste statistiche sbalorditive:
“ …la maggioranza sostanziale (95%) dei pazienti che svilupparono la Sindrome della Guerra del Golfo (Gulf War Syndome) aveva anticorpi verso lo squalene. Tutti (100%) i pazienti GWS immunizzati per il servizio Tempesta del Desert/Scudo del Deserto che non furono impiegati, ebbero gli stessi segni e sintomi di quelli che lo furono, ovvero anticorpi allo squalene.
Per contro, nessuno (0%) dei veterani impiegati nel Golfo Persico senza segni e sintomi della GWS avevano anticorpi allo squalene. Né i pazienti con malattie idiopatiche 9) e autoimmuni, né i controlli sulla salute mostravano un siero riconoscibile di anticorpi allo squalene. La maggioranza dei pazienti con i sintomi della GWS avevano invece detto siero.” 10)
 
Secondo il dr Viera Scheibner, Ph.D., in precedenza ricercatore scientifico eminente per il governo dell’Australia:
“…questo coadiuvante [lo squalene] contribuì alle reazioni a cascata chiamate "Gulf War Syndrome," (sindrome della Guerra del Golfo) documentate nei soldati coinvolti nella Guerra del Golfo.
I sintomi da loro sviluppati includevano: artrite, fibromialgia, adenopatia, irritazioni cutanee fotosensitive, fatica cronica, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, lesioni cutanee non guaribili, ulcere da afte, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, cambi di umore, probelmi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, alto tasso di sedimentazione degli eritrociti, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica etc.”11)

Non c’è scienza che possa sostenere con certezza quali conseguenze abbiano luogo a lungo termine sulla nostra salute e quella dei nostri figli, con la somministrazione di vaccini. Le ricerche sui controlli sono durati mediamente due settimane.
 
Malattie autoimmuni come quelle viste nella sindrome del Golfo (Gulf War Syndrome ) spesso necessitano di anni prima che vengano diagnosticate, causa la vaghezza dei sintomi iniziali. Lamentele circa emicranie, fatica e dolori cronici sono sintomi di molte altre malattie e disturbi.
 
COSA SI PUO’ FARE IN PREVENZIONE:

Prendersi cura della propria salute per eliminare il rischio di contrarre influenza. La chiave ovviamente è tenere il proprio sistema immunitario in buona salute. Ecco alcuni promemoria in tal senso, che il dr Mercola segnala:
- Eliminare zucchero . Il consumo di zucchero ha un effetto immediatamente debilitante sul sistema immunitario
- Prendere Omega 3 di buona qualità.
- Fare esercizio fisico
- Avere un livello ottimale di Vit D, la cui carenza causa anche i malesseri influenzali stagionali. Un buon livello di questa vitamina permetterà di combattere le infezioni.
- Dormire molto e con qualità
- Gestire lo stress in modo efficace, se c’è eccesso di stress il corpo non sarà in grado di fronteggiare le infezioni.
- Lavarsi le mani, ma non con un sapone antibatterico:usare un sapone naturale senza sostanze chimiche". 
Traduzione Cristina Bassi

 
 
NOTE ALL’ARTICOLO:
 
1) Ig è l’abbreviazione di immunoglobulina. Dette anche anticorpi, le immunoglobuline sono proteine presenti nel sangue. Ne esistono cinque tipi (IgA, IgD, IgE, IgG e IgM) Le IgA sono gli anticorpi particolarmente presenti nele secrezioni (saliva, lascrime, muchi, etc) ed in quanto tali costituiscono una vera e propria barriera che le mucose oppongono ad un agente infettivo che vuole introdursi nel nostro organismo.
2) Lo squalene è anche implicato nella debilitazione della sindrome del Guerra del Golfo ( Gulf War Syndrome and squalene ).
4) Rense.com, Vaccines, Autism, and Gulf War Syndrome, August 15, 2005
5) The American Journal of Pathology, The Endogenous Adjuvant Squalene Can Induce a Chronic T-Cell-Mediated Arthritis in Rats, 2000
6)Vaccination Liberation, Adjuvant Index Page http://www.vaclib.org/basic/adjuvants.htm
7) Autoimmune Technologies, News Release: SQUALENE FOUND IN ANTHRAX VACCINE, http://www.autoimmune.com/SqualeneInVaccine.html
9) Idiopatia= Malattia che esiste per se stessa, e non come conseguenza di un’altra malattia
10) ScienceDirect.com, Experimental and Molecular Pathology, Volume 68, Issue 1, February 2000, Pages 55-64 http://www.sciencedirect.com/
11) Adverse Effects of Adjuvants in Vaccines, by Viera Scheibner, Ph.D., 2000 http://www.whale.to/vaccine/adjuvants.html
 
 
 

Che COSA sono le SCIE CHIMICHE? di Rosario Marcianò

Post n°4 pubblicato il 13 Aprile 2011 da rastafari0
 
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Prima di affrontare il tema oggetto di questo articolo, ossia le scie chimiche, bisogna, per maggior chiarezza, premettere una parte sulle scie di condensazione (o contrails)

Facciamo chiarezza: che cos’è una scia? È “una zona di fluido (liquido o gassoso) situata immediatamente dietro un solido in movimento relativo rispetto al fluido stesso, caratterizzata dal fatto che in essa il moto è prevalentemente formato da vortici. Tipici esempi di scie sono i solchi spumeggianti che un natante veloce lascia nell’acqua dietro di sé (acqua ferma e solido in moto)…, le scie di condensa che segnalano il passaggio di un jet (aria ferma e solido in movimento). Queste ultime sono provocate dalla condensazione del vapore acqueo prodotto dalla combustione del carburante causata dalle condizioni di umidità, pressione e temperatura che si riscontrano ad alte quote di volo (umidità uguale e superiore al 70 per cento, temperatura inferiore a 40 gradi sotto zero, altitudine superiore ad almeno 8000 metri).
La composizione ed il comportamento delle scie dipendono principalmente dalla forma del solido, dalla viscosità e dalla densità del fluido, dalla velocità relativa e dall’angolo secondo il quale essi si incontrano.
Nel caso degli aeromobili, per esempio, la scia è animata da moti vorticosi che diventano più marcati in corrispondenza delle variazioni della sagoma dell’aeromobile (per esempio, nell’intersezione tra ala e fusoliera)”.

In che cosa le scie di condensazione si distinguono da normali nuvole?
La nube è un insieme di gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio, dovuto alla condensazione di vapore saturo. Le nubi sono create da moti convettivi di origine termica oppure meccanica (sollevamento di aria calda), dal rimescolamento di masse d’aria e dall’incontro di queste con catene montuose, dalla variazione dei valori barometrici e dagli effetti della radiazione solare e terrestre. I moti di ascesa propiziano la formazione di nubi, poiché portano l’aria umida verso zone fredde; i moti di discesa, che le portano verso le zone più calde, ne causano il dissolvimento, in quanto fanno cessare lo stato di saturazione del vapore acqueo e favoriscono l’evaporazione delle gocce. Giacché i moti convettivi sono costanti, soprattutto durante una perturbazione atmosferica, avviene un continuo processo di formazione e di disfacimento dei corpi nuvolosi. Non è possibile quindi accomunare la formazione di una nube, la cui genesi si spiega tenendo conto di una molteplicità di fattori fisici in primis la saturazione, alle scie di condensa, sebbene, come si è visto, in particolari condizioni, le nuvole si dissolvano per poi riformarsi.

La formazione delle scie di condensa è un fenomeno rarissimo.
“Secondo definizione FAA, una contrail si forma sopra gli 8000 metri circa, a temperature minori di -40°C e con umidità relative superiori o uguali al 70%”. Questi parametri possono subire delle lievi variazioni, ma ci si può discostare di poco da tali indici alle nostre latitudini. Pertanto è praticamente impossibile che si formino scie di condensazione a bassa quota, con bassi valori di umidità e con temperatura lontana dai 40 gradi centigradi sotto zero.

Appurato che cos’è una scia di condensa e la rarità di tale fenomeno, passiamo ad analizzare le scie chimiche.

In questi ultimi anni, si è intensificata un’attività che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale continua purtroppo ad ignorare. Il fenomeno cominciò a diffondersi tra il 1996 ed il 1997, ma esistono prove e dati che dimostrano come le scie chimiche fossero saltuariamente usate e sperimentate sin dagli anni 50 del XX secolo. Ci si riferisce ai voli di aerei che attraversano i cieli sopra molte regioni del pianeta. L’operazione cominciò negli Stati Uniti nella metà degli anni ’90, per poi estendersi al Canada, ai paesi aderenti alla N.A.T.O. alla Russia ed a molte altre nazioni. Esistono fotografie e documentazioni che attestano la presenza di attività chimiche, sebbene saltuarie e forse sperimentali anche nei decenni precedenti. Questi velivoli lasciano, lungo le rotte seguite, delle strane scie che, generalmente, a differenza di quelle di condensazione, non si dissolvono entro breve tempo, ma persistono nell’atmosfera, sino a trasformarsi in nuvole simili agli strati. Bisogna precisare che molti velivoli generano scie chimiche evanescenti che si dissipano quindi nell'arco di pochi secondi o minuti, ma non sono comunque normali contrails. È un fenomeno evidentissimo, abituale di cui tutti possono rendersi conto, semplicemente alzando lo sguardo al cielo. Su quelle che i ricercatori indipendenti hanno definito “scie chimiche”, esistono parecchi studi di cui riportiamo i risultati salienti.

Vari studiosi, tra cui l’ingegner Clifford E. Carnicom, il meteorologo Scott Stevens, il fisico Neil Finley, il medico statunitense Michael Castle, la tossicologa Hildegarde Staninger, il giornalista indipendente canadese William Thomas, il ricercatore ed attivista Jerry E. Smith, il ricercatore statunitense Tom Montalk, il biologo e senatore statunitense Michael Castle, il biologo Giorgio Pattera, il direttore della rivista Nexus, Tom Bosco, e moltissimi altri hanno investigato gli effetti di queste famigerate scie.

Si possono dunque elencare i principali scopi delle scie chimiche, in forma molto essenziale ed indicando tra parentesi se si tratta, stando all’attuale stato degli studi, di un obiettivo accertato o solo congetturato. Bisogna, infine, ricordare che molti targets sono conseguiti attraverso la sinergia tra
H.A.A.R.P., emissione di campi elettromagnetici e scie chimiche. H.A.A.R.P. è un gigantesco sistema di antenne ubicato in Alaska, creato ufficialmente per lo studio della ionosfera, ma le cui reali funzioni vanno dalla manipolazione climatica all'interferenza nelle telecomunicazioni.

Gli obiettivi principali dell'operazione sono i seguenti.

• Modificazione meteorologica e climatica (scopo assodato, anzi riconosciuto ufficialmente. Si vedano i numerosi brevetti tradotti in tecnologie e le pur ambigue ammissioni ufficiali).

• Accecamento dei radar nemici (dimostrato. Si vedano i brevetti ed i ritrovati tecnologici).

• Creazione nell’atmosfera di un’antenna elettromagnetica oltre l’orizzonte, col fine di ottimizzare la ricetrasmissione dei segnali in ambito strategico-militare (dimostrato).

• Danneggiamento delle colture agricole basate su piante non modificate geneticamente (rilevato in modo empirico).

• Distruzione della coltre di ozono (forse è un effetto collaterale dell’operazione, ma non è escluso che sia un fine scientemente perseguito).

• Mappatura elettronica del territorio (provato. Si veda il Progetto R.F.M.P.).

• Inquinamento degli ecosistemi per determinare un incremento esponenziale del costo delle risorse idriche ed agricole residue (dimostrato empiricamente).

• Sfoltimento di alcuni settori della popolazione ritenuti improduttivi o di peso per il sistema, come i pensionati, i malati cronici (registrato empiricamente).

• Sperimentazione di agenti patogeni sulla popolazione inconsapevole nell’ambito di programmi di guerra chimica e batteriologica (acclarato. Si vedano anche i documenti governativi declassificati).

• Diffusione diretta ed indiretta di agenti patogeni e quindi di malattie, alcune delle quali del tutto ignote sino a pochi lustri fa, con gli scopi precipui di favorire le multinazionali farmaceutiche e di indebolire la popolazione (registrato empiricamente. Si considerino i dati epidemiologici).

• Modificazione del D.N.A. umano in modo da impedire un’evoluzione genetica (ipotizzato da numerosi ricercatori, tra cui Tom Montalk).

• Controllo del pensiero e del comportamento, attraverso soprattutto l’irradiazione di onde elettromagnetiche a bassa ed a bassissima frequenza o la diffusione di composti del litio (pressoché dimostrato).

• Diffusione di nanomacchine negli organismi umani col fine di controllare, rintracciare, monitorare, manipolare mentalmente, per mezzo dell’emissione di impulsi elettromagnetici, interi gruppi umani. Forse queste nanomacchine potranno essere attivate quando le persone, in un futuro non lontano, saranno dotate di microprocessori sottocutanei (ipotesi che può sembrare inverosimile, ma, in realtà avvalorata da una serie di brevetti e dalla produzione e diffusione di apparecchiature elettroniche volte al controllo degli individui).

• Creazione di un ambiente atto alla proiezione di immagini olografiche in vista di una falsa invasione aliena (ventilato da qualche studioso e collegato al Progetto Bluebeam).

Le analisi chimiche condotte hanno accertato la presenza delle seguenti sostanze: bario (proprietà igroscopiche, ossia assorbe l’umidità dell’atmosfera); alluminio (proprietà riflettenti: le particelle di alluminio, riverberando la luce solare, sono funzionali all’operazione denominata “copertura”, che consiste in una diminuzione dell’irraggiamento solare col fine di compromettere la fotosintesi clorofilliana, con gravi danni per gli ecosistemi e l’agricoltura). Sono state rintracciati anche altri elementi e composti:, torio e cesio radioattivi, rame, titanio, silicio, litio, cobalto (scie azzurre?), piombo (scie nere?), etilene dibromide o dibromuro (un insetticida molto tossico ufficialmente bandito dall'E.P.A. l'Agenzia per la protezione dell'ambiente negli Stati Uniti) etc. Sono stati pure rintracciati agenti patogeni, come pseudomonas aeruginosa, pseudomonas fluorescens, serratia marcescens, streptomiceti, virus, viron, ossia virus modificati geneticamente etc.

E’ logico purtroppo che le scie chimiche si possono correlare a varie patologie. Come si accennava sopra, è noto che le chemtrails contengono elementi chimici e biologici dannosi. E' quindi possibile collegare il massiccio spargimento di vari veleni nell'ambiente sia all'insorgenza di nuove patologie sia all'incremento di malattie un tempo meno diffuse.

Una sindrome causata dalle scie chimiche è il Morgellons, un terribile morbo che si manifesta con fibre di materiali sintetici che fuoriescono dalla pelle. Questi filamenti, contenuti nelle scie chimiche, al loro interno ospitano nanostrumenti in grado di replicare il D.N.A. di insetti, virus, parassiti con cui vengono a contatto. Ecco perché la malattia insorge di solito in seguito alla puntura di un insetto.

Il Morgellons, caratterizzato da un prurito insopportabile, provoca un grave deperimento dell'organismo. La connessione tra scie chimiche e Morgellons è stata appurata da vari medici tra cui la dottoressa Hildegarde Staninger, il dottor Michael Castle, il dottor Edward Spencer, il dottor Karyo.

Poiché, con le chemtrails, sono sparsi vari metalli (l'alluminio, il bario, il piombo etc.), si diffondono sempre più malattie come il Parkinson e l'Alzheimer. La causa del Parkinson è probabilmente da ricercarsi nell'accumulo di metalli nell'encefalo. Anche il Parkinson, sebbene se ne sospetti un'origine genetica, è legato presumibilmente all'accumulo di metalli nel cervello.

Il bario è un veleno che attacca soprattutto i muscoli, cuore compreso. Può essere all'origine di ictus a loro volta legati alla fibrillazione atriale ed all'infarto miocardico.

Molte forme tumorali (ad esempio i linfomi) sono connesse all'uranio e all'etilene dibromide, quest'ultimo è un insetticida ufficialmente bandito negli Stati Uniti. Se assorbito dall’organismo, può causare danni al sistema nervoso, edemi polmonari e sintomi quali dispnea, ansia, affanno, tosse. È molto irritante per le mucose e le vie respiratorie.

Il dottor Donald Scott ritiene che la fibromialgia, l'Alzheimer, la sclerosi multipla, l'encefalomielite mialgica (o sindrome da affaticamento cronico), insieme con altre affezioni neurosistemiche, siano la conseguenza dell'aggressione del micoplasma, un batterio che è stato geneticamente modificato in vari laboratori canadesi e statunitensi e quindi sperimentato sulle popolazioni inconsapevoli. I micoplasmi sono stati e vengono sparsi - ricorda Scott - soprattutto con gli aerei.

Lo studioso Tom Montalk ha individuato nelle chemtrails vari batteri: lo Pseudomonas aeruginosa, Enterobatteri e la Serratia marcescens.

Lo Pseudomonas aeruginosa è un batterio che è stato modificato geneticamente da aziende come la Pathogenesis. Se inalato, può provocare immunodepressione e danni alle cellule in cui si insedia come ospite.

Gli Enterobatteri sono microorganismi comprendenti l’Enterobatterio coli, la salmonella e la Klebsiella, responsabile della polmonite. La Serratia marcescens è un patogeno molto pericoloso che determina l’insorgenza della polmonite. Questo batterio, come emerge da documenti declassificati, fu sperimentato nel 1950 sulla popolazione, ovviamente inconsapevole, di San Francisco: causò vari decessi.

Altri disturbi ed affezioni meno gravi, ma non per questo da trascurare sono dovuti all'inalazione ed alla ingestione di elementi chimici e biologici di varia natura: depressione, annebbiamento mentale, stipsi, sindromi para-influenzali, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, amnesie...

Un altro capitolo è costituito dalle patologie causate dalle intense e costanti emissioni elettromagnetiche inquadrabili in un piano di potenziamento delle trasmissioni a fini militari. Il Professor Levis elenca le principali sintomatologie connesse all'irradiazione di onde elettromagnetiche. Queste si possono riassumere nei seguenti problemi: sintomi cutanei (prurito, eritemi, allergie); del sistema nervoso (disturbi del sonno, ansia, cefalee, emicranie, sindromi depressive...); del sistema muscolare (crampi, dolori muscolari, astenia); del sistema cardiovascolare (aritmie, disturbi della pressione arteriosa, ictus); del sistema ormonale e di quello immunitario (riduzione della sintesi della melatonina, alterazioni delle popolazioni linfocitarie); del sistema riproduttivo (aborti spontanei); del sistema acustico (tinniti), visivo, olfattivo, digestivo. L'esposizione alle radiazioni non ionizzanti è reputata da molti scienziati all'origine di neoplasie, soprattutto leucemie.
 
L’operazione si basa su una serie di brevetti (da Teller a Cordani) acquisiti dalla NASA, dalle forze militari statunitensi, russe, cinesi, brevetti che si sono tradotti in tecnologie belliche e di geoingegneria.

 
 
 

“Gli Annunaki ed il misterioso archeometro astronomico scoperto in Puglia”

Post n°3 pubblicato il 13 Aprile 2011 da rastafari0
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“Uno strano figlio ho generato.
Non è come ogni altro
essere umano……”
(dal libro di Enoch)

 

Circa 10.000 anni fa l’uomo “loquens” ha lasciato i primi graffiti impressi sulla roccia. Egli non era in grado di esprimere, attraverso una scrittura seppure rudimentale, le emozioni, le sensazioni, perché il suo linguaggio primitivo non gli permetteva ancora una rappresentazione “logica dei pensieri” od una “trasmissione degli eventi” costruite secondo una scala grammaticale comprensibile.
Egli ha imparato a riprodurre nel fango, sulle rocce e nelle caverne gli animali… gli Dei. Il pittogramma è stata la sua prima forma di “espressione compiuta” per ricordarci un Passato remoto in cui la Terra era probabilmente meta degli “Dei alati”. Molti studiosi hanno condotto ricerche sull’origine non “terrestre” della specie umana ottenendo il più delle volte dei risultati “assurdi ed incongruenti”. Ma proprio grazie a queste insolite conclusioni oggi incominciamo ad interrogarci sempre di più sulla nostra “misteriosa” comparsa sulla Terra. Quarant’anni fa i paleontologi americani Ralph e Rose Solecki hanno scoperto nelle montagne del Kurdistan (Turchia) una grotta alquanto strana. Un carotaggio geologico, effettuato al suo interno, ha evidenziato ben sedici strati di insediamento umano corrispondenti a circa centomila anni. Al centro della caverna era situato una specie di altare, coperto di ocra rossa, sotto il quale sono stati rinvenute centinaia di ali di uccelli tagliate con uno strumento molto affilato, secondo un particolare rituale. In seguito alcuni di questi reperti sono stati sottoposti all’esame del carbonio 14 ed il risultato ottenuto ha dimostrato, senza alcun dubbio, che essi risalivano tutti a 10.870 anni prima. A circa 200 chilometri dalla caverna, nel lago russo di Van ed in un cunicolo sotterraneo ubicato ad Hayonim in Galilea, sono state rinvenute tracce di analoghi riti legati ai “Veglianti dalle grandi ali”. Nel libro di Enoch, settimo patriarca, troviamo riportate inquietanti tradizioni che si riferiscono ad un’arcaica umanità differente, nei tratti somatici, a quella odierna. Enoch parla di una razza formata da esseri di luce con le ali chiamati “Osannes” e descrive il suo viaggio a bordo di una macchina volante in compagnia di alcuni di questi angeli: “Enoch camminò con Dio e non ci fu più, poiché Dio lo rapì” (Genesi: 5,24). Egli riferisce ancora di aver appreso che alcuni di questi Dei si erano accoppiati con le donne della Terra dando origine ad una razza di giganti. Uno di questi esseri giganteschi, Kas (figlio del “serpente”), aveva insegnato ai “terrestri” numerose tecniche ed i metodi di fecondazione artificiale. Infatti in un passo del libro leggiamo: “uno strano figlio ho generato. Non è come ogni altro essere umano, ma mi sembra il figlio degli angeli del cielo, perché diverso è il suo aspetto, ed egli non è come noi…..Non mi sembra figlio mio, ma degli angeli".
Troviamo tracce di questi esseri giganteschi, sotto forma di “geoglifi”, in Cile (il gigante di Tarapaca nel deserto dell’Atacama, alto 95 metri e largo 20 metri), nel Sud America, negli USA, in Australia, in Israele e perfino in Europa. Le incisioni appartengono ad epoche molto distanti tra loro databili da 50.000 anni fa fino al XVIII secolo. Tra il 1936 ed il 1939 due studiosi Lebeuf e Griaule, durante una spedizione nelle pianure del Ciad, hanno scoperto l’esistenza di un antico popolo chiamato “Sao”, formato da individui molto alti. Purtroppo questa strana etnia è stata, con ogni probabilità, distrutta dagli Arabi alla fine del IX° secolo. Sul luogo sono stati rinvenuti numerosi sepolcri di dimensioni inusuali e gioielli di bronzo che raffiguravano “esseri ibridi” completamente diversi dalla razza umana. E’ singolare che tutti gli appunti di viaggio ed i risultati degli studi condotti dai due ricercatori siano stranamente svaniti nel nulla….
Nel 1924 a Glozel, nei pressi di Vichy nell’Allier, Emile Frendin ha scoperto un insediamento appartenuto ad un popolo le cui ossa del cranio erano più grandi di circa il doppio delle scatole craniche attuali e le orme dei piedi, rinvenute su basi di argilla, erano gigantesche. Anche la scrittura incisa su formelle e tavolette di terracotta presentava caratteristiche grafiche simili ad un alfabeto pre-etrusco e ritenuto, da molti studiosi, addirittura di origine “atlantidea”. I manufatti di ceramica trovati a Glozel sono stati analizzati intorno agli anni ’70 con il metodo della “termoluminescenza” da parte dei professori Vagn Mejdhal (Danimarca), Hugh Mackerrel (Edimburgo), Henri Francois (Francia) e Zimmerman dell’Università di Washington. Le conclusioni delle ricerche hanno confermato che le ceramiche analizzate risalivano inspiegabilmente ad alcuni millenni prima. Analoghe descrizioni di esseri “celesti” di alta statura le ritroviamo in alcuni papiri rinvenuti a Qumran, la furibonda lotta fra i “figli della Luce” contro i “figli delle tenebre”. Presso lo Smithsonian Museum di Washington si trovano numerose testimonianze riguardanti reperti “anomali e misteriosi”. Sono infatti oggetti impossibili, dall’origine sconosciuta per l’archeologia ufficiale, realizzate dagli uomini per imitare gli “arnesi” appartenuti agli Dei. Nel Museo si possono ammirare anche degli strani anelli in bronzo ritrovati anche a Cupra Marittima., adoperati come ornamenti funerari e posti sul ventre del trapassato che li teneva fermi con la “mano destra”. Gli stessi cerchi sono incisi sul corpo del Guerriero di Capestrano che nel settembre 1934 Michele Castagna ha rinvenuto in località Cinericcio. La statua del guerriero, alta 2 metri e 9 centimetri, con uno strano copricapo a “piatto” ed una maschera sul volto, ricorda stranamente le fattezze fisiche del faraone Akhenathon. Da notare inoltre che presenta le braccia ripiegate sul ventre per proteggere i “cerchi spaziali”. A destra della statua compare sul piastrino la seguente enigmatica iscrizione:

“Ma Kupri Koram opsut Aninis Rakinevii Pomp()ti”.

Che alcuni studiosi hanno così tradotto: “Aninius fece me bella statua per R.P.”.
Applicando, invece, il codice aureo si ottiene il seguente significato:

“Se poni i cerchi di Cupra sul cuore annulli il tempo".


Nel bassorilievo del Trypilon di Persepoli (VI-V secolo a.C.) è rappresentato lo stesso anello nelle mani del dio persiano Ahura Mazda. Tutto ciò proverebbe che la “civiltà umana” risalirebbe a periodi anteriori alla comparsa dell’australopitecina Lucy così come è riportato nelle famose “ Sette Stanze di Dzyan”, straordinario lavoro di Elena Petrovna Blavatsky. Questo libro, custodito in un vecchio monastero tibetano, è composto da due dischi di diverso diametro che avrebbero la proprietà, se toccati, di far rivivere eventi della Storia attraverso immagini cerebrali. E proprio nella settima stanza si legge fra l’altro: “Allora i costruttori, indossate le loro prime Vestimenta, discendono sulla Terra radiosa e regnano sugli Uomini che sono loro stessi”.Un’altra testimonianza ci viene fornita dai due antropologi francesi Marcel Griaule e Germaine Dieterlen che per molti anni hanno vissuto a contatto dei Dogon, un misterioso popolo che vive nel Malì. I due studiosi avevano infatti scoperto che gli sciamani possedevano delle incredibili conoscenze, ereditate dagli antenati. Una loro leggenda narra della venuta sulla Terra di strane creature, chiamate Nommo, per metà uomini e per metà pesci, sbarcati anche in Mesopotamia ed in Egitto. Tutti gli elementi fin qui raccolti provocano un certo imbarazzo nella scienza positivista che rimane disarmata di fronte a tali prove sconcertanti. Spesso, però, è proprio la Bibbia a venirci in soccorso sottolinenado la “diversa origine” della nostra progenie. Un esempio lampante ci viene offerto dal passo 6,2 della Genesi che illustra la strana congiunzione fisica tra i “Nefìlim” (stirpe di esseri di fuoco) con le donne terrestri (figlie degli uomini). Quindi si è trattato di un incontro tra razze diverse? L’una in grado di “volare” e detentrice di arcane tecnologie e l’altra “incubatrice” della nuova specie? La ragione “razionale” rifiuta tutto ciò che é al di là della “linea di confine” ma bisogna osare per provare e convincerci del contrario perché “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir Virtute e Conoscenza” (Dante). Ma se tutte queste “prove” non dovessero ancora risultare sufficienti per convincere gli “scettici” prendiamo in esame un altro caso straordinario: la grotta di Lascaux nella Dordogne (Francia). In questa singolare grotta, risalente a 17.000 anni fa all’età della pietra, è dipinto un immenso affresco formato da 1.600 figure. Nella cosiddetta “sala dei tori”, posta vicina all’ingresso, troviamo dipinti a semicerchio sulla volta, quattro “auroch” (molto simili ai nostri attuali tori) ed un “liocorno” che vogliono rappresentare una mappa celeste. I disegni sono stati realizzati con un pigmento di manganese nero e proprio sopra la testa del primo toro, posto sulla destra, sono stati posizionati, ad opera della “stessa mano”, sei piccoli cerchi. Non sono altro che le Pleiadi della costellazione del Toro. Nella grotta compaiono altre otto costellazioni (Sagittario, Orione ecc.), disposte lungo l’eclittica, che con sbalorditiva precisione ricostruiscono una sorta di zodiaco preistorico e proseguendo all’interno troviamo in un ambiente denominato “pozzo dell’uomo morto” un dipinto che raffigura un essere umano sdraiato per terra che stringe nella mano uno strano bastone, adoperato per i rituali sciamanici. L’uomo primitivo di Lascaux ha scelto il pittogramma del toro perché, testimone di un evento che ha segnato profondamente il suo immaginario, ha voluto indicare le coordinate delle stelle dalle quali provenivano gli Dei. La costellazione del Toro, situata a nord-ovest di Orione ed a sud-ovest di Auriga, riproduce la forma a “V” della testa e ricorda stranamente il primo simbolo del tetragramma rinvenuto all’interno della piramide di Keope. Nella stessa costellazione ritroviamo i due ammassi stellari formati dalle Iadi e dalle Pleiadi indicati da altre civiltà come i luoghi da dove sono partiti alcuni Dei per “colonizzare” il nostro Pianeta. I Sumeri comparsi in Mesopotamia all’inizio dell’era precessionale del Toro (4.320 a.C.) raffiguravano il dio solare Tesup o Teschub sotto forma di Toro per indicare l’omonima costellazione. Non è casuale che il Gran sacerdote Senmutt nella sua tomba “astronomica” abbia fatto dipingere il dio Horus che indica con una lunga asta (il vincastro di Osiride) la costellazione del Toro (2.450 a.C.), sede degli Dei Epagomeni. Ma anche nella Bibbia ci sono espliciti riferimenti alle Pleiadi e ad Orione in un versetto del libro di Giobbe (38, 31-33). Anche Dante Alighieri sembra volerci indicare l’origine extraterrestre della “prima gente” con le seguenti terzine del Purgatorio: “Io mi volsi a man destra e posi mente all’altro polo, e vidi quattro stelle non viste mai fuor che alla Prima Gente. Goder pareva il ciel di lor fiammelle: o settentrional vedovo sito poi che privato se’ di veder quelle!”.
Ma anche i sacerdoti egiziani custodivano la memoria di questi “incontri ravvicinati” nella famosa biblioteca di Alessandria, distrutta in seguito per eliminare prove imbarazzanti. Ma forse qualcosa si è salvata dalla umana damnatio…….! A dicembre 2002 è stato pubblicato sulla rivista New Scientist il risultato di una ricerca condotta da scienziati argentini e brittanici relativa alla scoperta di un decimo pianeta, denominato X, che graviterebbe oltre l’orbita di Plutone. Questa notizia ha creato notevole fermento fra gli astronomi perché si sono trovati di fronte ad un corpo celeste localizzato dopo la fascia di Kuiper e di dimensioni più grandi rispetto a quelle della Terra. Si ipotizza che anche su questo pianeta ci possano essere ghiaccio e molecole di tipo organico e quindi delle forme di vita. Ma la cosa sconcertante è che il pianeta X appaia con il nome di Nibiru su un sigillo accadico risalente a 5.000 anni fa. Il sumerologo russo Zecharia Sitchin studiando la tavoletta, custodita al Museo di Stato di Berlino e proveniente dalla biblioteca Reale di Ninive, ha constatato che sulla sua superficie è inciso con straordinaria precisione il sistema solare prima che un evento catastrofico ne modificasse l’originaria disposizione. Probabilmente questa trasformazione è stata causata dall’entrata di Nibiru nel nostro sistema solare e dalla susseguente collisione con un altro pianeta denominato Tiamat e situato fra Marte e Giove. Grossi frammenti di questo pauroso impatto avrebbero poi dato origine alla Terra ed alla Luna. Ma come facevano i Sumeri a conoscere le dimensioni dei corpi celesti e la loro esatta disposizione nel sistema solare ? E perché sostenevano che Nibiru fosse abitato ? Misteri che ancora attendono una risposta.
A questo punto entrano in ballo nuovamente gli Annunaki. Sitchin sostiene che questo popolo di giganti extraterrestri sia giunto sulla Terra più di 200.000 anni fa proveniente per l’appunto da Nibiru. Tutto fa supporre che gli Annunaki abbiano dato vita ad una razza ibrida creata dall’unione di alcuni di loro con l’uomo erectus per utilizzarla, come schiavi, nell’estrazione di alcuni minerali indispensabili alla loro stessa sopravvivenza.. Questa sensazionale ipotesi trova concreto riscontro negli ideogrammi contenuti nel famoso Cippo di Horus dove è documentata la manipolazione genetica di una specie di scimmia da parte degli Dei Epagomeni. E non è un caso che in alcuni sigilli sumeri vengano mostrati degli esseri umani distesi su dei tavoli operatori mentre vengono irradiati da un’energia sconosciuta in presenza di numerosi Dei. A Bari in una zona ritenuta “sacra” dove sono presenti testimonianze di insediamenti neolitici, numerose grotte ed alcune chiese rupestri, nei pressi del casale di Sao, insiste un ipogeo con criptoportico al cui interno, sul soffitto, è inciso un archeometro astronomico. E’ identico a quelli ritrovati in Grecia, a Old Bewick, Nothumberland (Inghilterra), a Newgrange (Irlanda), sulla pietra sacrificale di Ickfield Moor nello Yorkshire e sulla “tavola juringa” degli aborigeni australiani. L’archeometro riproduce in scala gli stessi glifi apparsi, dagli anni ’90 in poi, in alcune formazioni di crop circles ed esattamente a: Bishops Cannings (3 maggio 1990), Barbury Castle (16 luglio 1991), Netz presso Waldeck (23 e 24 luglio 1991), Codhurst, presso Lethbridge, Alberta (Canada, 31 agosto 1991), fattoria “Firs” (18 giugno 1992), Milk Hill (16 luglio 1992). Se prendiamo come paragone il disegno del cerchio nel grano apparso nel 1990 presso Hopton, Norfolk, notiamo immediatamente che la sua struttura è identica a quella dell’archeometro da noi scoperto, in esso è infatti rappresentato il Sistema Solare, compreso Nibiru, il pianeta detto “del transito”. Fra le incisioni però compaiono anche sei “lune” e sul lato destro viene riportata la probabile rotta celeste (simile a quella incisa sulla lastra da noi inviata con il Pioneer 10) che indicherebbe il tragitto effettuato dagli “Dei Alati” per giungere sulla Terra; subito dopo si nota la rappresentazione schematica dell’atomo di idrogeno. A conferma del fitto mistero che avvolge il passato della nostra specie, nella grotta, in alto sulla sinistra, è scolpito nella roccia un essere alato dalla grossa testa che sembra voler sorvegliare l’ingresso. Nella sua rappresentazione antropomorfa il soggetto ricorda moltissimo le antiche statuette sumere raffiguranti i “Guardiani Cosmici”. Indubbiamente una tale scoperta va a stravolgere le teorie sin qui avanzate ed il mistero di altri archeometri e delle pietre incise dagli Dei resta irrisolto. Ma questi petroglifi sembrano ricordarci un passato remoto in cui la Terra era meta di visite da altri mondi. La scienza ufficiale non condivide queste interpretazioni e di conseguenza preferisce “negare” anzichè “spiegare” queste testimonianze di pretese comunicazioni che qualcuno ha disegnato e lasciato agli uomini del futuro. Fra i numerosi misteri legati ai messaggi “in codice” dobbiamo ricordare la “placca metallica di Edmonton” (Canada) rinvenuta il 4 novembre 1967 da un certo Leonardo Romano nei pressi della sua abitazione. La lastra, lunga 17 centimetri e spessa solo un millimetro, è coperta di simboli e lettere che non appartengono ad alcun alfabeto terrestre conosciuto.

[Di Vincenzo Dell'Aere, fonte: www.vdpoint.net]

 
 
 

Malanga . Chi è costui!

Post n°2 pubblicato il 13 Aprile 2011 da rastafari0
 
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