Creato da baciamiancora2006 il 07/09/2006

"IL MIO TANGO"

....si alzi il sipario...va in scena la vita....

 

 

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INTERVISTA CON UNA SQUILLO

Post n°110 pubblicato il 21 Maggio 2008 da baciamiancora2006
Foto di baciamiancora2006

(seconda parte)

I CONTENUTI DI QUESTO POST SONO ADATTI AD UN PUBBLICO ESCLUSIVAMENTE ADULTO.

Quanto clienti hai a settimana? Beh vedi questo lo faccio solo durante il w.e. perché di settimana al mattino lavoro e il pomeriggio mi dedico esclusivamente a mio figlio. Fino a qualche anno fa non aveva né un padre, e sua mamma era sempre assente per lavorare. Ora ha almeno una madre, sicuramente non delle migliori ma ce l’ha. Per questo posso calcolare due tre clienti la settimana. Venerdì’ sabato e domenica. Ma a volte se mi capita che un cliente arrivi a pagarmi più di quanto pattuito evito di uscire la domenica. Non voglio il lusso, o almeno non così. Mi basta arrivare a fine mese e non far mancare nulla a mio figlio.

Lavori da sola, o hai un protettore? Assolutamente sola.

E come trovi i clienti? Ho dovuto lavorare di ingegno per questo. Ma non è stato difficile. Basta capire quali sono i club, i posti dove possibilmente non si lascia un documento per entrarci, frequentati dai ricchi signori. Quelli di “classe” per intenderci. Basta entrare nel giro, fuori dalle mura domestiche, in modo tale che nessuno possa riconoscerti. Almeno così sono io che scelgo con chi andare.

Come ti proponi ai clienti? E’ semplice capire un uomo quando è “in cerca”. Si guarda sempre intorno e quando vede una donna sola dal bell’aspetto è facile che si avvicini. Si passa al drink, agli sguardi alle chiacchiere e dal tipo di chiacchiere ne intendi lo scopo. Il denominatore comune è la mia affermazione” non si fa nulla per niente”.

Non diventa pesante e soprattutto pericoloso ripetere più o meno le stesse mosse ed operazioni? All’inizio non ti nascondo che lo è stato eccome, anche perché capita che faccio 200 km per allontanarmi da casa. Lasciavo a dormire mio figlio dalla vicina dicendole che facevo assistenza notturna, poi alla prima stazione di servizio mi cambiavo. Indossavo tacchi e abiti per l’occasione e proseguivo. Ora è diverso perché conto nella mia agenda circa cinquanta clienti e lavoro solo con loro. Ho lasciato loro un recapito e sanno come e quando contattarmi. Con alcuni di loro è venuto a crearsi anche un rapporto di amicizia e di stima, e capita a volte di passare la serata in un ristorantino fuori da occhi indiscreti in assoluta amicizia senza il classico dopocena. Ma vengo pagata comunque. Anche per la compagnia.

Non ti è mai capitato di subire violenze? Si certo. Anche il doppiopetto nonostante brilli di valore solo materiale può capitare possa avere l’anima ricoperta da merda. E lì conviene non reagire né fisicamente né verbalmente, ma subito rivestirsi e dire velocemente addio alla serata. Anche se non ti nascondo che qualche livido a casa me lo sono portato.

Ci sono limiti alle tue prestazioni sessuali, se si quali? Si. Faccio solo sesso a due e con uomini. Niente donne. Sono categoricamente escluse le pratiche sadomaso. Niente sesso anale. Sul sesso orale pongo delle condizioni circa i “luoghi” dell’eiaculazione. Ovviamente sono assolutamente out videocamera e fotocamera. Sono una puttana ma a tutto c’è un limite.

Fai sesso a pagamento con clienti che scegli tu stessa a differenza delle prostitute da strada, provi piacere in quello che fai con loro? E’ capitato al principio nel momento stesso in cui ho messo piede in macchina di promettere a me stessa che non l’avrei mai più rifatto. Ho pianto tanto mentre cercavo di tenere sotto controllo il disgusto per me stessa e per quello che avevo appena fatto. Poi tornavo a casa e guardavo i soldi che avevo in mano. Mi sembravano sempre troppo pochi perché avevo venduto me stessa pensando che un giorno quella stessa puttana che oggi sono, era una donna e valeva davvero tanto. Ma quei soldi hanno permesso a mio figlio di tenere sotto controllo la sua epilessia. Viene seguito costantemente. Ci siamo potuti permettere cure e medici. E ora sta bene. Mi chiedi pertanto se mi piace…beh in tutta franchezza ti dico oggi che non me ne frega niente. Il mio corpo è assuefatto. Come le mani callose di un contadino.

Ti sei mai innamorata di un cliente visto che affermi di avere con alcuni di loro un rapporto vero? Io conosco solo un tipo di amore. Quello per mio figlio. Tutto il resto è cenere e polvere.

(continua)

 
 
 
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SCAMBI EMOZIONALI

Postumi



frontale senza rispetto per le terga
fuga dall'unica sodomia
di spiagge isolate
senza grani
incuneandosi tra sentori
di malumore
quel velo
si lacera per riformarsi
sorta d'eterna verginità

di enjamber

 

SCAMBI EMOZIONALI

Perifrasi

lento schiudere
di parentesi simmetriche
e caparbie flutti
di salinità crescente
scorrono in aiuto
alla germinazione
di piaceri inconsueti
la mano scopre un volto
per saziarne un altro

di enjamber

Danzando lenti
si lascia a speranza
il sentiero di destra
come se il suo accettare fosse
implicito
lei non si butta
su ogni vita
su ogni invito...

di enjamber

 

SCAMBI EMOZIONALI

Viaggio a Nord ovest
 
 
 
 
È morta e breve la vostra pianura,
 così l’abbiamo sognata dal treno dei caci
E delle sedute strette,
Intercettata da troppe case
E macchine in tripla fila.
Era il ’56 e il Polesine
Ancora indugiava sotto
I terrori di ogni piena
La luce di novembre filtrava a fatica
 tra nebbie e rovi esausti.
Era lunga la terra solcata di scoline,
Enorme dopo l’aratura dell’alluvione.
Scesi dal treno che univa Bari
Alla nebbia tendevano lo sguardo
Verso né  mare né monti,
Solo lembi di terra a perdita d’occhio
I figli del tavoliere scoprirono
Un’aria di inquietudine
Come se lo spettro dell’infinito
Aleggiasse su quei campi attoniti.
Avevano sognato bene tutto
la sola data era sbagliata.
Tornassero ora nulla sarebbe fuori posto
Con capannoni ammassati su case
Tenute grandi come un orto e
Macchine che si sorpassano
Lungo canali fetidi.
Non occorre che la cornea di un vecchio
Per abbracciare tutto l’orizzonte
Circondato dai nuovi colli di discariche
L’acqua ospita solo gamberi alloctoni
E digiuni di plastica eternit e cfc.

di enjamber

 

SCAMBI EMOZIONALI

Una Maria


Maddalena fu donna
Cui non bastò l’amore
Portatele un nazzareno
che faccia di lei
ciò che ho fatto di quell’albero
la sera che mi rifiutò
che la porti nella polvere
nel succo dei suoi occhi di vento
che la faccia strisciare
serva di ignoti pezzenti
che la privi di essenze trucchi e vesti
che la ricopra di sangue ed acqua
dal trono dei tarli
che si conceda un solo orgasmo in morte
che la lasci invecchiare dimentica e una
che un sorriso ebete d’estasi l’appaghi

 

 
 
 
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SCAMBI EMOZIONALI

Ostranjenje


gocce grosse e tonfe
sciaguattano sulla polvere
e su scarpe
cedevoli tacchi quadri
di recente lucidatura
beige
un cielo di stenti frolli
fa del porfido tazza
senza manico
so che quella era casa mia

di  enjamber

 

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E' come quando vedi uno per la prima volta... magari...
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