Creato da Maddalena_e_oltre il 30/04/2013
C'è una forza misteriosa nelle cose esteriori [...]. Un attore, per immedesimarsi perfettamente nello spirito del personaggio da rappresentare, deve indossarne il costume.*
 

 

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Post n°128 pubblicato il 13 Gennaio 2015 da Maddalena_e_oltre

 

La sala del banchetto era piena. Parenti, amici e gente sconosciuta, seduti alle mense basse. Voci sovrapposte e piatti vorticosi e fumanti, volteggiavano in disordine nella stanza. L'odore del cibo si mescolava ai fiati e l'aria era densa, festosamente grossolana e ignara.
Poco lontano dalla sala, collegata ad essa da un breve corridoio, si apriva la cucina. Un grande tavolo in legno troneggiava nel centro, imbandito di tutte le pietanze che ancora dovevano essere servite. Il piano di fianco al lavandino era sommerso da piatti sporchi e avanzi, una pila senza fine di stoviglie, impresa titanica di qualche sguattero che nel dopopranzo non avrebbe dormito.
Tutto il resto della casa era immerso nel silenzio.
Al piano superiore, dov'erano situate le camere da letto, giungeva appena il brusio, come una marea lenta e costante, qualcosa di sordo e inafferrabile. Nella stanza di fondo, la porta era aperta. Dentro si trovavano due letti singoli, alti, in legno scuro e lavorato a losanghe. In quello più vicino alla finestra, giaceva in costa la figura di un uomo, era immobile, appena percettibile il moto del respiro. Accanto, addossata alla parete, stava una rete di maglie zincate, di quelle che, appoggiate alle assi dei letti, reggono i materassi. L'uomo, forse svegliato o richiamato dal mio sguardo, alzò il viso e con occhi limpidi e voce sottile disse: "Ho poco spazio per dormire, un esile ponte di legno su cui devo stare in equilibrio. Sotto poi, c'è una gran confusione ...".
Lo feci alzare e sedere sul letto a fianco, sollevai il materasso e vidi un nodo di legno al centro del letto, che univa i vertici di due triangoli rovesciati cosicchè il centro del materasso poggiava su poco meno di una decina di centimetri, chiunque si fosse mosso nel dormire, sarebbe caduto.
L'uomo mi guardò, stupito della mia meraviglia e per giustificare quel mancare, disse: "E' solo per abituarsi, per imparare a dormire su un filo, come sulla sponda di un torrente, a non cadere. Vedi? La rete è stata tolta per questo ed è questo il motivo per cui non sono giù al banchetto. Tu piuttosto, vuoi stare nel letto qui accanto o hai ancora fame?".

 

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Commenti al Post:
street.hassle
street.hassle il 15/01/15 alle 16:12 via WEB
Una complicità che assomiglia a un sogno.
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 15/01/15 alle 17:19 via WEB
Non sai quanto ci sei andato vicino, caro Street.
 
korov_ev
korov_ev il 20/01/15 alle 18:27 via WEB
Accidenti, madame, ma sa che lei sarebbe stata la gioia di Freud. Sogni come i suoi l’avrebbero mandato completamente via di testa :-)
Bello, madame Maddalena, molto suggestivo… anche nelle peculiarità: “dormire su di un bordo sottile per imparare a tenere l’equilibrio”: roba da fare invidia a fachiri e dervisci :-)
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 01/02/15 alle 10:42 via WEB
Credo che sarebbe stato interessante raccontare a Freud i miei sogni... anche se, visto il personaggio, avrebbe ricondotto tutto all'invidia del pene o al complesso di Edipo o giù da quelle parti... certo che a tal proposito fachiri e dervisci... come faranno? :))
 
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