becksandthecity

ODIO ENRICO BRIZZI

La sfiga è generazionale si sa. Me ne sono accorto facendo
un rapido excursus di tutti i libri che raccontano una generazione di
adolescenti. Sfrutto la mia laurea in sociologia. L’usanza di scrivere libri
generazionali inizia con il ’68 quando per la precisione nasce la categoria dei
giovani. L’esempio senza dubbio più fortunato è “Porci con le Ali”. Un
simpatico pamphlet nel quale si raccontano i turbamenti erotico politici di due
ragazzi ai tempi della contestazione. Nelle trilogia del mio amico Marco
Philopat, capelloni-68-punk, in tutti e tre i periodi si fa sesso a go-go.
Negli anni ’80 non c’è gran che. Il particolare I ragazzi dello zoo di Berlino,
dove c’è “de tutto e de più”, e un inno al matrimonio (credo non casto) che è
“Sposerò Simon Le Bon”. Così arriviamo agli anni ’90. Dove il faro non è la
Berlusconian-craxiana Milano, né la corrotta-volgare-caciarona Roma. Gli anni
’90 sono gli anni di Bologna. Con Vasco-Guccini-Liga-osteriedelpratello e a
chiudere i Luna Pop. Il cantore di quest’epopea è uno di noi, autodefinitosi
red-chatolic-punk, uno che ha fatto gli scout, ha suonato la chitarra distorta
e fumato le sigarette di nascosto al cesso a scuola. Questa la descrizione,
mentre la faccia è di Enrico Brizzi, autore di Jack Frusciante è uscito dal
gruppo. Una bella storia d’amore tra il simpatico Alex e la figadilegno Aidi.
La particolarità di questo libro è che Alex e Aidi si amano alla follia senza
mai, nemmeno alla fine, nemmeno per un nanosecondo, nemmeno in sogno, scopare.
L’unico libro generazionale senza sesso è quello che racconta la mia
generazione. Vorrà dire qualcosa?