Creato da peripateticoseduto il 28/11/2009
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« Scegliere di non sceglie...Un attentato da manuale. »

Le pistole non tardano mai ad arrivare

Post n°4 pubblicato il 01 Dicembre 2009 da peripateticoseduto

Gli affari andavano veramente bene per la banda di Orazio, la droga e i «lavoretti» fruttavano tantissimo. I soldi entravano a palate e andavano investiti per benino perchè in quegli anni la guerra di mafia impazzava per le strade di Terranova di Sicilia. Stidda e Cosa Nostra avevano lasciato già un centinaio di persone sommerse di sangue e il concetto di Killer minorenne a pagamento per depistare gli investigatori cominciava a solleticare i mandanti per salvare e far muovere meglio i propri latitanti e i propri sicari. Orazio aveva intuito tutto, trovò una campagna abbandonata alle porte della città e con alcuni motorini quotidianamente portava i suoi subalterni ad allenarsi al tiro a segno. Le armi erano state comprate grazie alle conoscenze e ormai anche grazie ai soldi non erano nemmeno poche. Arrivarono perfino delle bombe che servivano per far saltare in aria automobili e negozi, ormai il messaggio era chiaro: «Si sta con chi ci paga perchè siamo dei mercenari pronti a tutto». Mirco aveva la sua beretta personale con matricola abrasa e una cinquantina di munizioni, aveva perfino la sua fondina e teneva la pistola sempre con il colpo in canna anche perchè sapeva benissimo che la posizione che utilizzava per vendere la roba era particolarmente ambita.
Una fredda mattina di quel dicembre Orazio incontrò Mirco prima dell'ingresso a scuola e gli chiese di seguirlo. Salirono su una FIAT Uno turbo rossa, percorsero tutto il centro storico e poi di brutto giù verso il lungomare, durante la discesa il conducente sterzò di colpo sulla destra sbucando nel bel mezzo di un canneto nascosto.
Nei posti anteriori stavano sedute due persone sui trentanni, una veramente brutta e bassa con i capelli neri corti e ondulati portati tutti indietro con una gelatina di scadente fattura mentre l'altro ( il conducente ) aveva dei capelli castano chiaro, un pò lunghetti sopra mentre ai lati un taglio netto a zero con il rasoio elettrico. Il moro sembrava il capo della situazione, si voltò lentamente quasi fosse affetto da un terribile torcicollo, fissò Orazio e gli disse : « Stasira ate a mmazzari a  'Gnaziu, ma raccumannu u travagghiu a gghiessere pulito e itivinni subito e vostri posta pirchi nuddu a pinsari a nenti.» Orazio quasi fosse pure lui una persona adulta accese una sigaretta, la pose sulla parte destra del labbro e disse : « Si ma parrammu di piccioli, io parrini ca cantunu missa senza sordi unni canusciu» . Il signore dai capelli neri sorrise, guardò il suo amico , aprì il bauletto prese la pistola e la puntò sotto il mento di Orazio : « Nun si parra mai di piccioli, tu fai u travagghiu e poi ni viremmu.». Orazio impassibile quasi come se fosse abituato ad avere una pistola puntata rispose : «Mezza parola». Il moro tolse la pistola dal mento, lo guardò, sorrise e poi disse al conducente : «Lassammuli a scola». Partirono sgommando e in meno di un minuto erano già dinanzi l'istituto. Orazio non entrò e disse a Mirco : «Ni viremmu o garage e tri, puntuale».
Era già pomeriggio, il nostro protagonista entrò lentamente alzando la saracinesca già per tre quarti abbassata e la riposizionò, una voce dal buio si alzò : «Chiurila tutta». Chiusa la saracinesca si accese la luce e Mirco trovo' una moto enduro che avevano rubato qualche giorno prima e una pistola messa a lucido, una di quelle che vedi nei film in mano agli sbirri federali americani. I due studiarono il piano nei minimi particolari, andarono a fare una partita a biliardo, presero un caffè, tornarono nel garage e partirono.
Orazio portava la moto,caricava e scaricava quelle marce quasi fosse un pilota di motocross, prendeva le strade più malfamate dove c'era meno possibilità di beccare fastidi e maggiore possibilità di via di fuge. Arrivarono in una via abbastanza grande nei pressi del centro storico, passarono la prima volta e poi una volta ancora fino a quando non notarono la motoape di  'Gnaziu. Era solo e stava vendendo patate, ovviamente sapevano che era solo un lavoro di copertura perchè quel personaggio non contava poco. Oraziò partì a tutto gas quasi fosse scattato il semaforo verde durante un gran premio, si fermò dinanzi il mezzo e Mirco con una celerità e una sicurezza di un sicario gli puntò la pistola e lo colpì in pieno petto, non contento scese dalla moto, alzo la visiera del casco integrale che indossava e sparò due colpi sul capo per assicurarsi che fosse morto. Salì sulla moto con una calma sovrumana quasi non fosse accaduto nulla e si dileguarono. Ritornarono nel garage e posarono tutto. Orazio fece i complimenti a Mirco e gli mollò uno schiaffo leggero un pò come fa un fantino con il suo cavallo immediatamente dopo aver vinto una gara. Lo guardò per un secondo per vedere se tremava e dopo aver capito che il suo piccolo pupillo aveva le palle gli disse : «Amuninni, c'è la pizza ca ni spetta».

Mirco aveva provato l'ebrezza di uccidere una persona, di essere un killer.

 

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Commenti al Post:
elbirah
elbirah il 02/12/09 alle 00:17 via WEB
ho letto il post e non c'è molto da aggiungere, al contrario al titolo...preciserei che... nemmeno i 'pistola' si fanno aspettare. Ma quelli sono nordici, e non sudici quindi è tutta un'altra storia.
 
io86dark
io86dark il 02/12/09 alle 13:29 via WEB
Mi appassiona sempre di più sta vicenda.. Cmq io uso solo le marlboro per fare le signorine.. XD
 
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