Creato da peripateticoseduto il 28/11/2009
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Post n°1 pubblicato il 28 Novembre 2009 da peripateticoseduto

Mirco era un ragazzo molto particolare, nato in una provincia depressa del più cruento meridione italiano. Il suo paese d'origine è comunemente conosciuto per le centinaia di vittime causate dalla guerra di mafia, per l'inquinamento, per lo sviluppo insostenibile e per l'assenza di centri di cultura quali cinema, biblioteche  o librerie . Lui ha sempre vissuto dentro questa bolla di pessimismo leopardiano oltre il quale era impossibile andare. Provare a fuggire da quella fucina di fallimenti e morte era come ,secondo la più comune teoria verghiana,staccarsi dallo scoglio e perdersi nei fondali lasciandosi trascinare dalle correnti del mediterraneo.
C'era un qualcosa in quel ragazzo che era poco conforme allo status degli altri coetanei ovvero il fatto che amava a morte le risse e uno stile prettamente violento di vivere la vita anche se al contempo si era invaghito del sapere, aveva appreso che era l'unico fattore vincente in grado di farlo stare un gradino sopra gli altri senza tenere in mano un coltello o una pistola. Cosa non da poco considerati quei tempi.
Le sue prime risse paradossalmente furono più violente delle ultime, non esitava mai quando vedeva la miccia accendersi da qualche parte un pò come il magnete attrae la limatura di ferro lui riusciva a tenersi vicino qualsiasi tipo di tafferuglio.
Mirco con altri amici amava sempre appostarsi dinanzi la chiesa alle 17.50, aspettava che terminasse la messa pomeridiana, sceglieva ilvecchio che più lo deliziava e lo inseguiva fino a sotto casa gridandogli appresso o cercando di rubargli il bastone, curandosi del fatto che non perdesse l'equilibrio anzi prestava ,paradossalmente, molta attenzione a ciò.
Sotto questo punto di vista la sua intelligenza lasciava molto a desiderare ma chi parlava con lui sapeva che era solo frutto di un eccesso di vivacità e che ,forse, presto si sarebbe trasformata in qualcosa di assolutamente più utile.
Lui sapeva benissimo che le cose che non amava fare erano quelle mandatorie mentre quelle che lo deliziavano di più erano quelle proibite dove c'era il senso del rischio e ogni volta che si buttava in mezzo a qualche avventura "particolare" amava guadagnarsi quel soffice bagno di adrenalina un pò come gli operai aspettano la pausa pranzo per mangiare.
Per Mirco era tutto normale, per Mirco vedere "i cani nelle strade" era cosa buona e giusta...

 

 
 
 
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