Creato da bertholdt il 22/11/2006
dialoghi tra bertoldo, bertoldino e cacasenno e gli altri

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CONFERENZA DI NARNI

Post n°57 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da bertholdt
 

Dopo lunghe trattative, finalmente i tre Grandi avevano scelto il luogo della Conferenza di Pace. Avevano scelto Narni, perchè c'era aria buona, si mangiava bene, era vicina a Spoleto e a Roma, e anche i Bizantini potevano arrivarci facilmente. L'Imperatore di Bisanzio e il Re dei Longobardi sarebbero stati ospiti del margravio di Narni, suddito di Alboino, e il Papa sarebbe stato ospite del Vescovo di Narni. Dopo il ricevimento del Margravio e la messa del Vescovo, i tre Grandi si sedettero intorno a un tavolo per parlare di confini, e risolsero presto le loro questioni. Mancava però Carlo Magno, Re dei Franchi, che era stato regolarmente invitato. Non era venuto, ed era lui che minacciava i confini degli altri. I tre Grandi decisero di allearsi fra loro, se Carlo Magno avesse fatto la guerra a uno di loro. Così fu. Il Trattato, da allora detto il Trattato di Narni, fu steso in bella calligrafia da Bertoldo. Poi tutti firmarono le copie della pergamena. Il testo era in latino, ma forse Cicerone e Cesare non l'avrebbero compreso.

 
 
 

CARNEVALE

Post n°56 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da bertholdt
 

Era tornato carnevale, e Marcolfa aveva voglia di divertirsi. Così chiese a Bertoldo di portarla a Rio, ma lui non ne conosceva neppure l'esistenza. Allora chiese a Bertoldo di portarla almeno a Venezia, ma, e questo lo sapevano tutti, all'epoca Venezia era solo un gruppo di palafitte, e comunque faceva un freddo cane. Allora Marcolfa andò in un blog amico (l'unico blog amico di questo blog!) e trovò la ricetta dei crostoli, stracci, o che altro. Trovò delle uova nel pollaio, le impastò con la farina, tirò la pasta molto sottile con il Pastamatic, e poi tagliò la sfoglia come insegnava "calma apparente". Dopo averli cotti, si accorse che le mancava lo zucchero a velo, non ancora inventato. Allora prese un po' di miele dall'alveare, e ne mise qualche goccia sul crostoli ancora caldi. Era molto meglio così che con lo zucchero a velo.

Possibile che il Doge di Venezia potesse insegnare qualcosa al Re dei Longobardi?immagine

 
 
 

LATTE DI CAPRA

Post n°55 pubblicato il 21 Gennaio 2007 da bertholdt
 
Foto di bertholdt

Come vi avevo detto l'ultima volta, Bertoldo aveva portato al pascolo le bestie, e tra queste c'era la capra. A Bertoldo piaceva il latte di capra, perchè ci faceva il formaggio. E così mise la capra in un angolo, afferrò i capezzoli della capra, ci mise sotto il secchio, e cominciò a mungere. La capra recalcitrava. E allora Bertoldo: la vuoi smettere di fare casino?! E la capra: beeh, beeh. Stai buona, le raccomandava Bertoldo, ho quasi finito, e poi ci faccio il formaggio caprino. E la capra: ma le tasse le paghi sul mio latte? E Bertoldo: ma quali tasse? sono povero in canna. E la capra: però una casa ce l'hai. E Bertoldo: quella è una stalla. E La capra: a me pare un casale perfettamente ristrutturato. Bertoldo si era spazientito, e così diede un grande strattone ai capezzoli della capra. E la capra: beeh! beeh! beeh!

 
 
 

VIVERE NECESSE EST

Post n°54 pubblicato il 20 Gennaio 2007 da bertholdt
 

Ormai Bertoldo era un alto funzionario dello Stato, ma non aveva una paga fissa, nessuno l'aveva, neanche il Re, e il massimo che potevano avere era una buona divisione del bottino di guerra, naturalmente se la guerra c'era e se la vincevano.  E allora tutti in qualche modo si arrangiavano. Bertoldo portava al pascolo gli animali: galline, conigli, pecore, e anche il somaro. Aveva anche il cane. Per avere qualcosa in più, portava al pascolo anche qualche animale di altri. E poi li riportava indietro. Qualche volta riusciva a mettere insieme un po' di cena: la cicoria, gli asparagi selvatici, e un uovo che una gallina aveva dimenticato di deporre il mattino. Prendeva un po' di sole, faceva footing o jogging, non si stancava, aveva tempo per pensare. Stava fuori dei piedi di Marcolfa. Era una bella vita, finchè durava.

 
 
 

LONGOBARDI E FRANCHI

Post n°53 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da bertholdt
 

Dialogo tra il Re e Bertoldo

Il Re: Bertoldo, ascolta. I Franchi vogliono da noi una base nel Ducato del Friuli.- Bertoldo: E tu, gliela vuoi dare?- Il Re: beh, in cambio di un bel mucchio di soldi, sì- Bertoldo: Ma così ci portiamo i nemici in casa- Il Re: i Franchi non sono nostri nemici-  Bertoldo: E' vero, almeno finchè facciamo come vogliono loro- Il Re:Vuoi dire che potrebbero diventare nostri nemici?- Bertoldo: Sì.- Il Re: Ma siamo alleati!- Bertoldo: Sì, finchè facciamo come vogliono loro- Il Re: Ma noi non siamo obbligati a fare come vogliono loro- Bertoldo: E' vero, ma proprio questo sarà il motivo della guerra. - Il Re: Allora, questa base nel Ducato del Friuli gliela diamo o no?- Bertoldo: Sì, perchè altrimenti se la prendono comunque, e noi non siamo in grado di fargli la guerra.

E fu così che i Franchi si presero la base di Vicetia, nel Ducato del Friuli, e fu proprio da lì che, anni dopo, i Franchi partirono alla conquista del Regno longobardo.immagine

 
 
 
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