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se dai a Dio, le macerie della tua anima...non sai che cosa di speciale è in grado di farne

 

 

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BUONA NOTTE PAULUZZU

Post n°37 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da animafragile11
 

“ti ci porto io, oggi pomeriggio, va bene Mamma?” Mi disse, con la sua solita voce placida e rassicurante.

“certo Gioia mia! Non ti preoccupare, statti sereno! Hai bisogno anche tu di un po’ di pace, e sta gita in barca, non può che farti bene! Mi sento solo un po’ ansiosa! ho il cuore che mi batte forte, ma sarà solo un po’ di tachicardia e la solita pressione alta. Non ti avrei disturbato, se tua sorella e tuo fratello fossero stati a Villagrazia oggi, ma sono fuori e tu….” Gli risposi io e lui mi interruppe dicendo “ Prendi le medicine che ben sai e nel primo pomeriggio sarò da te al solito orario. Riposati invece, tanto anche se dormi un po’, a chi devi dar conto?”

Sorrisi. Aveva ragione. Una donna anziana e che abita da sola, a chi deve dare spiegazioni su cosa sceglie di fare nel corso della sua giornata?

“Mah…Figghiu miu, sarà sto caldo afoso di luglio, o il sogno che ho fatto stanotte…. Molto Strano. Non ricordavo i miei sogni da tanto tempo. Ma questo mi svegliò stamattina, come se un angelo del Signore, mi avesse scosso la spalla e mi avesse chiamato per nome. Ma va beh! Pauluzzu beddu, poi te lo racconto nel pomeriggio. Adesso Vai e divertiti e…stattento sempre!”

“Si, Mamma, lo sai che è così. Stai serena e riguardati. Vengo verso le cinque. Va bene? Ti abbraccio.”

E mentre con le mani fragili, leggere e di carta pesta, di una donna oramai anziana, riagganciavo la cornetta del telefono, con la fronte corrucciata, mi dirigevo, sommessamente in cucina, con un peso sul cuore, quasi come se portassi addosso uno di quei pesanti giubbini blu, che I PICCIOTTI di mio figlio, indossano ogni giorno, come corazze di tartaruga, per proteggere se stessi e far scudo al MIO BAMBINO. Non ne ho mai avuto uno addosso, ma immagino quanto fastidioso sia il peso di qualcosa che sei obbligato a sopportare, solo perché è uno degli indispensabili strumenti del tuo lavoro. Magari poi pure ti ci abitui e neanche i quaranta gradi all’ombra di questi giorni estivi, te ne fanno più sentire il peso.

Mii ero svegliata con la sottana fradicia di sudore. Neanche il ventilatore ai piedi del letto, riusciva a ristorarmi. Spostava l’aria già calda, che a nulla serviva se non ad asciugarmi addosso quell’acqua salata, che bagnava le mie pallide carni. Ero agitata. Eppure non era stato un brutto sogno! Avevo ancora negli occhi quel corpicino di bimbo appena nato, nudo, rannicchiato su se stesso. Morbido. Pulito. Profumato di quell’ odore di buono che solo i neonati emanano. Teneva gli occhi chiusi. E sembrava che dormisse. Lo vedevo di profilo, poggiato su un fondo nero. Con le piccole braccia a pieghe, incrociate sul cuore e le minuscole ginocchia che toccavano l’ombellico, nascondendomene la vista. C’era silenzio. E teneramente, avrei voluto stringere a me, quel batuffolo di carne rosa e profumo eterno. Ma poi, ebbi paura. Paura di interrompere quel sonno. Che mi sembrò quasi un modo disarmante ed ingenuo, che quel bimbo aveva di proteggersi dal mondo circostante. Gomiti e Ginocchia uniti, a scudo del cuore. Della parte più intima e sacra di ognuno di noi. Guardai come una mamma guarda suo figlio per l’ultima volta, sapendo di doverlo restituire al Signore, e con il cuore straziato, gli mandai un bacio, consapevole che ora, mani e occhi più degni dei miei, avrebbero rassicurato quel sonno e vegliato su quel bambino che tornava ad essere Luce e parte dell’infinito corpo sacro e celeste del Dio di tutti gli uomini.

Al risveglio, agitata, presi un sorso d’acqua e sentii un sapore acido e metallico, sulla lingua arsa dall’aria che aveva affannosamente cercato e respirato. Pensai a Pauluzzu. A quel Figlio, mai solo figlio. A quel giovane, oramai uomo, che è marito, padre, fratello e non solo figlio. A quell’amato figliolo, che nonostante i suoi grandi impegni, trova sempre un secondo per dire alla sua mamma “hai preso le medicine? Stai bene? Hai comprato il pane? ti mando qualcuno dei PICCIOTTI PER LA SPESA?”…Ah! Pauluzzu della mamma…! Che sorridi, ironico e coraggioso quando ti sgrido come fossi un ragazzino, perché fumi troppo. E ti ricordo, quanto il fumo faccia male!

E irriverente mi rispondi “Finisciaccilla (finiscila) Mammuzza mia! Lo sai, che non è il fumo che mi ucciderà”.

E allora lo guardo arrabbiata, con gli occhi liquidi e lo sguardo imbronciato, perché nella sua battuta spiritosa, c’è la consapevole certezza, che uno come lui, corre ben altri rischi, che quelli NATURALI che il fumo può comportare.  E allora mi innervosisco e m’intristisco.

E guardo verso il telefono. E odio quando lo sento squillare fuori orario. Odio, sentirlo invadere il sereno silenzio della mia casa. Silenzio, che da anni, è divenuto quasi un’attesa. L’attesa, fremente, di sentire la sua voce, viva, allegra, determinata, gridare: “Ciao, Mamma come stai?”. E ringrazio il Cielo, quando sento quella voce. Penso alla Mamma di Giovanni. Cosa deve aver provato due mesi fa, quando qualcuno, bussò alla sua porta e le disse che il figlio e la nuora erano stati spazzati via, con la stessa forza, inspiegabilmente rabbiosa e distruttiva, che il vento usa nel distruggere i cumuli di foglie autunnali, ammassati ai bordi delle strade.

E il peso sul mio petto, è costantemente presente. Mi dico che è il caldo. Mi ripeto che è la pressione. Mi dico che la mancanza di riposo, visto che dopo quel sogno, non sono più riuscita a prendere sonno. Meglio che mi distraggo. Preparo il mio semplice pranzo, fatto di poche cose essenziali, ma buone. La giornata trascorre, nell’apatia più assoluta, alimentata da un caldo sempre più torrido e soffocante, che il sole attizza come fuoco sulla brace. Prendo le medicine a stomaco pieno, come prescrive ogni casa farmaceutica. E non avrei bisogno di andare dal dottore di pomeriggio. Perché da brava farmacista, seppur in pensione, so che non esiste una medicina adatta a curare il mio male. La Paura e l’ansia che il telefono suoni “fuori orario” e non sia la voce che aspetto a rispondermi. E sia la voce di uno sconosciuto a portare una triste ed insperata novella. Poi, cerco di sorridere, mi rivolgo alla Madonna, gli affido il mio “bambino”, che per amore dell’Onestà, della Giustizia, della Trasparenza, del Riscatto di tante vite umane, amiche e non,  sta lottando per portare la pace e la serenità in questa Sicilia governata dalla Mafia e dal Potere subdolo e infame.

Finisco di pranzare. Lavo i quattro piatti che ho sporcato. Vado a Dormire. Ma quell’ansia incessante, mi investe ancora più pressante appena poggio il mio corpo acciaccato sul letto fastidiosamente riscaldato dall’aria calda di questo pomeriggio estivo. Pauluzzu, è in barca in questo momento e devo stare tranquilla. Mi assopisco. La luce che entra dalle sporche fessure dell’avvolgibile, mi fa vedere grigio e immobile, tutto quel che mi circonda. E mi rapisce, lentamente, distogliendomi dai cattivi pensieri della mattinata. Il lenzuolo, rinfrescato dal ventilatore dal costante rumorio ipnotizzante, mi avvolge come un dolce abbraccio e mi fa piombare in un sonno profondo.

Un sobbalzo, mi strappa il cuore dal petto! Mi manca l’aria. Ancora frastornata, capisco solo che un enorme frastuono ha funestato il mio sonno. Schegge di vetro dappertutto. Senti il ventilatore, rantolare come morente. E’ precipitato per terra, come un lampadario, scosso da una potente scossa sismica. Urla strazianti. Caldo asfissiante. Sirene d’allarme e polizia. Fuoco. Scoppi a catena. La via d’Amelio è un delirio di fiamme ardenti, ammassi di lamiere incandescenti, fumo che sporca l’aria di nero, donandole un odore aspro, intenso, indimenticabile e senz’altro più DANNOSO DI OGNI SIGARETTA, che il mio piccolo PAOLO ha inalato fino a quel giorno. Paralizzata. Senza Cuore. Senza Voce. Senza Vista. Senza Udito. Tutto intorno è buio. Solo quella flebile luce che filtra dai pochi buchini aperti della tapparella. Nulla ha più senso. Guardo il telefono. Sono le cinque. Non è suonato, come tutti i pomeriggi. Magari, Paolo, preso dagli amici, si è scordato. Può succedere. E fuori? Quel groviglio infernale, sarà stato qualche incidente!!Non aprire quella finestra, mi grida la coscienza. E vedo il bambino, dormire, che a forma di culla, proteggendosi il cuore, si trasforma in luce e diventa parte del Sacro Spirito. Istanti silenziosi, ma mai più dolorosi di quelli, anticipano le mie azioni volontarie, di indossare le ciabatte e correre come una donna anziana e dolorante, sa, può, vuole a quella finestra, frantumata da quello scoppio. Penso ad una bombola del gas. Ma guardo il telefono. E so, che sto solo prendendo in giro il mio cuore, che non vuole credere. Che non vuole sentire. Che non vuole vedere. Capire. Che non può accettare. Un cuore di Mamma, alla quale stanno strappando dalle mani, lì vicino al suo letto ancora bollente, un figlio che ha l’unica colpa di volere fare del bene….e solo del bene. Che vuole lottare per rendere la sua Palermo e la sua terra migliore. E’ un urlo senza corde vocali. E’ un pianto con occhi senza lacrime. Tutto si ferma. Tutto in aria e intorno è un continuo, incessante ronzio di suoni insensati che non riconosco. Che non sento miei. Che non appartengono neanche ai miei sogni. Incredula, frastornata, dilaniata come quei corpi da un dolore immenso, che loro, tra le macerie fumanti, non possono per fortuna sentire, mi scaglio contro l’inferriata incandescente del mio balcone, bruciato dal sole. Da quel sole indifferente e tenace, che splende in un cielo terso e celestino, di quel 19 luglio 1992.

Non esiste più nulla che possa dare parole a questo dolore, perché non esiste per una madre una parola umana che sappia descrivere anche solo lontanamente il senso per la perdita di un figlio, che se grande, valoroso, coraggioso per tanti, per me…era solo il mio bambino: Figlio, Fratello, Marito, Padre. TUTTO.

E’ mezzanotte. Non c’è silenzio intorno. Non c’è pace. Solo pianti e lamenti sommessi. Gente per strada. Movimenti lontani. E ripenso al sogno, e penso al periodo Fascista che ci vide impegnati in lotte dure, in cui tanta gente perse la vita per il bene comune. E penso alle parole della Morante che nel suo “LA STORIA”, raccontando sapientemente la realtà di quei tempi, animarono la mia coscienza, riportandomi indietro negli anni, ignara, che oggi, le sue parole mi avrebbero accompagnata in questo calvario che, mi rendo conto nel mio FOLLE DOLORE, che di fronte alla morte, siamo tutti uguali:

<< Ma contemporaneamente Giovannino si accorge, come un fatto naturale, di avere anche un secondo corpo: il quale, a differenza del primo, è morbido, pulito e nudo. E soddisfatto si piega nella sua posa preferita di quando sta a letto: coi ginocchi che quasi gli toccano la testa, rannicchiato in modo che nel materasso gli si scava sotto una cuccia molto comoda; e mentre lui ci si rannicchia, le foglie dentro il materasso fanno un fruscio come stormissero, d’estate e d’inverno. QUESTA È LA POSIZIONE CHE LUI SEMPRE HA PRESO PER DORMIRE, DA PICCOLO, E DA RAGAZZINO E DA GRANDE; PERÒ OGNI NOTTE, AL MOMENTO CHE SI RANNICCHIA IN QUESTO MODO, GLI SEMBRA DI TORNARE PICCOLO. E INVERO, PICCOLI CRESCIUTI O GRANDI, GIOVANI, ANZIANI O VECCHI, AL BUIO SI È TUTTI UGUALI.

BUONA NOTTE, BIONDINO”

Buona Notte, Pauluzzu miu

(si chiede scusa per ortografia ed errori di ripetizione, ma l'ho pubblicato senza rileggerlo...e ora...così e com'è non mi va più di modificarlo. E' stato partorito in un'ora di forti ed intense emozioni...e la grammatica...che sia corretta o meno, non può modificarne il senso. GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE LASCERANNO UN COMMENTO E AL GRANDE FALCO58DGL, CHE MI HA PERMESSO DI SCRIVERLO.)

Commenti al Post:
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 21/10/07 alle 23:08 via WEB
via d'amelio, paolo, mamma. e tu saresti un'anima fragile? ci vuole coraggio e forza per scrivere un racconto così. un tributo a chi lo ha meritato, una sceneggiatura quasi apocrifa della passione. mi hai fatto venire in mente de andrè "...non fossi stato figlio di dio, t'avrei ancora per figlio mio..." piange maria, rifiutando il suo ruolo di madonna e rivendicando quello di madre. complimenti! intenso, deciso, pulito. gf
 
vi_di
vi_di il 21/10/07 alle 23:18 via WEB
Il dolore contro natura di una madre che perde un figlio, amplificato, quel dolore, dalla violenza cieca e feroce di chi non ha rispetto per la vita...bellissimo racconto, complimenti!
 
falco58dgl
falco58dgl il 22/10/07 alle 02:30 via WEB
Sì, forse è troppo lungo rispetto alle 100 righe proposte, ma il tuo racconto prende, colpisce, s'insinua tra le pieghe della memoria, porta a galla ricordi sopiti, fa rivivere una tragedia avvenuta in un torrido pomeriggio d'estate di quindici anni fa e lo fa a partire dal punto di vista di una donna anziana, tormentate da presagi funesti, da timori, da ansie che si avverano con un boato assordante. Ottimo testo, animafragile, my compliments :) W.
 
pitlocrina
pitlocrina il 22/10/07 alle 03:51 via WEB
struggente come solo la crudeltà della vita può essere
 
lilliput73
lilliput73 il 22/10/07 alle 10:19 via WEB
bellissimo, doloroso, intenso, ti mette di fronte alla vita... un abbraccio immenso cara animella! T.V.T.T.B, lilli
 
exairo
exairo il 22/10/07 alle 10:22 via WEB
Non ho davvero parole per esprimere quanto di buono abbia questo racconto.. Stilisticamente, socialmente, storicamente, eticamente.... Tanto meglio per gli errori di grammatica, lo rendono ancora più umano, quasi fosse un ricordo incancellabile, messo nero su bianco su un pezzo di carta trovato per casa e per caso; quasi fosse uno sfogo tardivo ma necessario. Io avevo 15 anni nel '92, ma ricordo benissimo la sensazione di paura e di abbattimento che mi ha pervaso. Solo molti anni dopo ho potuto capire l'effettiva GRANDEZZA di quei due uomini, sotto il profilo giuridico quanto su quello umano. Un tributo doveroso. Grazie, mi hai toccato nel profondo!!
 
sirakusa1
sirakusa1 il 22/10/07 alle 10:30 via WEB
Hai la posta piena........
 
animafragile11
animafragile11 il 22/10/07 alle 10:31 via WEB
vi ringrazio tanto per i vostri affettuosi commenti...ne sono veramente lusingata...e debbo dirvi...che anche ora...immedesimandomi in quella DONNA...sento i brividi sulla pelle...e penso a quella madre...che pur avendo un figlio di successo...è e resta pur sempre una MADRE...col suo intimo dolore indescrivibile...e legato non a quello che SUO FIGLIO FACEVA...ma a quello che suo FIGLIO ERA PER LEI. E' questo quello che intendevo trasmettere....Di fronte alla vita e alla morte...tolti gli eventi pubblici...si è TUTTI UGUALI...umani e imperfetti...grazie...grazie a tutti...
 
nenicchia
nenicchia il 22/10/07 alle 11:27 via WEB
Sono di passaggio, mancherò per qualche giorno, ma prometto che al rientro leggerò. Intanto un bacio grande. Serena.
 
bibitiritiridilli
bibitiritiridilli il 22/10/07 alle 11:58 via WEB
E' la terza volta che Ti leggo, entro nel tuo blog e rimango estasiato di come e di quello che scrivi Non ho parole per commentare questo, sono riuscito solo con l'aggiungeti tra i miei blog amici e mi inchino alla tua sensibilità un sincero omaggio a te animafragile11
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 22/10/07 alle 12:17 via WEB
E' un testo magnifico, che mi ha scosso dentro mentre lo leggevo e lo rileggevo con cura. Il più bel testo di questo gioco letterario... me ne mancano ancora un paio, ma non credo possano egugliare il tuo, è raro trovare in rete qualcosa di così bello, narrato con questa intensa dolcezza.
Splendida l'analogia con il Cristo, una madre che sente di dover sacrificare il figlio prediletto per il bene degli altri. Complimenti!!!
 
onice0
onice0 il 22/10/07 alle 12:26 via WEB
Tutte le cose più belle sono state scritte...mi dispiace il ritardo con cui leggo il tuo testo, se posso permettermi, paisà. Mai prima d'ora fatto più criminoso e, per noi siciliani,più grave mi aveva scosso tanto per come viene narrato.Dolcezza e disperazione unite hanno dato vita a un racconto che non troverà eguali.Un sorriso grande.
 
animafragile11
animafragile11 il 22/10/07 alle 12:27 via WEB
mi fate venire la pelle d'oca per i complimenti che mi fate (per l'emozione..ovviamente!)...IMMERITATI SECONDO ME...io scrivo..per come sento...e a volte...innervosendomi perhcè mi sembra di non riuscire ad esprimere adeguatamente a quel che il mio animo mi detta...Grazie..Grazie...ho letto e commentato il tuo post! io devo ancora leggere i racconti...quasi tutti!!ma ho poco tempo...peccato!!baci
 
consal
consal il 22/10/07 alle 14:23 via WEB
Questo testo è scritto da una palermitana e si vede (ovviamente è un complimento), anche il presagio della madre, è nel linguaggio tipico delle nostre madri. La mafia ha ucciso oltre che uomini servitori dello stato, figli, padri, nipoti, madri, sorelle e frattelli. Ovviamente una tirata d'orecchio per il siciliano troppo italianizzato, ma comunque giusto altrimenti ci capivamo io tu e la carissima amica Onice. Io posso soltanto scriverti che la storia mi è piaciuta, non sono un professore, quindi se la grammatica o la costruzione hanno dei difetti non saprei dirti. Ultimamente la mia ignoranza sta migliorando, bella questa no? A proposito consiglio per la lettura, visto che ci siamo, Rembò di Davide Enia edizioni Fandango, in questo libro è presente molta palermitanitudine, una storia che si fa leggere, ed anche commuovere. Complimenti nuovamente per il tuo componimento. Baciamo le mani a vo' signoria. Salvo.
 
Persainunsogno
Persainunsogno il 22/10/07 alle 14:31 via WEB
Volevi un mio commento? Sei superba....errori o no..io leggo con il cuore ...non con il dizionario...hai colto l'essenza....il momento..l'atmosfera..sei grande come so che sei...la farfalla dalla ali colorate che sta aspettando di volare...un bacio grande dalla tua sorellina di penna...tvb tanto tanto anke io...
 
Alcione77
Alcione77 il 22/10/07 alle 14:52 via WEB
Mi hai chiesto di dirti la mia riguardo quello che hai scritto....e come faccio????? Mi sento la gola chiusa dalla commozione!!! Brava Anima.....hai dimostrato una grande sensibilità, sia per il tema che hai scelto sia per le tue parole... Ho i brividi...Brava :-) Quando chi scrive riesce a suscitare tali emozioni...non può che aver vinto. Un bacio da Marta :-)
 
charliebrowna
charliebrowna il 22/10/07 alle 16:18 via WEB
Davvero struggente e bellissimo. Grazie per le emozioni che mi hai trasmesso.
 
lunablu_33
lunablu_33 il 22/10/07 alle 16:29 via WEB
Ho iniziato a leggerlo, e ho capito una cosa... merita di esser letto bene! Sia il racconto, che chi l'ha scritto! PS non tentare il suicidio con la pasta con lenticchie+ schifezze varie.... Così peggiori le cose, oltre che ascoltarti dovrem anche assisterti x lavanda gastrica!!! Un abbraccio forte
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 22/10/07 alle 18:39 via WEB
Ottimo, ben descritto. Ho cominciato a sudare ed a rivoltarmi sulla sedia per il caldo anche se qui fa freddo. Kremuzio
 
herice
herice il 22/10/07 alle 19:12 via WEB
non è un racconto, è come fossi stata tu quella madre in pena per il figlio, ne hai sentito i battiti accellerare, l'affanno , la paura..bellissimo .
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 22/10/07 alle 21:44 via WEB
che dolcezza l'immagine di quel bimbo nel sogno e che strazio la stessa immagine poche righe più giù. mi hai comunicato l'ansia, quel peso sul cuore, l'atmosfera di un pomeriggio di tristi presagi, l'esplosione di un dolore senza fine. tornerò a leggerti, animafragile. :) elliy
 
allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 22/10/07 alle 21:51 via WEB
Il tuo testo l’ho trovato davvero bello, vero, coinvolgente, commovente. Brava! Tornerò a rileggerti. Un sorriso
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 23/10/07 alle 02:53 via WEB
Questo messaggio è rivolto a tutti, nessuno escluso! Accogliendo la proposta di Claudio (alias Writer alias falco58dgl) chiediamo il tuo consenso a pubblicare su tuttiscrittori il racconto con cui hai partecipato al gioco letterario "come eravamo". Sul sito saranno pubblicati "tutti" i racconti che manifesteranno tale volontà. Ti chiediamo anche di dirci quali sono stati, secondo te, i tre racconti migliori (escludendo quelli di SantiagoGamboa, Writer, Elliy e Kremuzio). I migliori racconti da "voi" scelti, assieme ad altri scelti da tuttiscrittori, saranno probabilmente letti in una trasmissione radiofonica web (in streaming) a cadenza quindicinale. Di cui daremo notizia al più presto. Per esprimere il consenso ed indicare i tre racconti da te scelti, manda una mail a tuttiscrittori@libero.it indicando nell'oggetto "come eravamo". Abbi cura di indicare il tuo nickname e quello dei tre autori da te preferiti. Un saluto e un abbraccio, Gianfranco (alias Santiago)
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 23/10/07 alle 09:52 via WEB
Bello,intenso, un pò troppo lungo,ma è proprio un bel racconto,pieno di emozione...:-)
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 23/10/07 alle 14:48 via WEB
Ciao Animafragile, un racconto molto bello ed intenso. Pervaso di tristezza e coraggio. Complimenti.
 
Crepuscolando
Crepuscolando il 23/10/07 alle 21:23 via WEB
Talmente bello da far pensare si possa trattare di un racconto autobiografico, cosa che per fortuna non è... Complimenti davvero, sono stata male insieme a quella mamma, mi sono sentita vecchia, e poi stanca, e poi in ansia, e poi con il cuore spezzato...Bravissima!
 
d.a.r.i.o.d
d.a.r.i.o.d il 24/10/07 alle 17:55 via WEB
Scusami, pensavo di aver commentato tutti ed invece era sfuggito il tuo :-) Da ritardatario mi unisco, con convinzione, agli elogi, meritati, che ti sono stati fatti :-)
 
lauro_58
lauro_58 il 24/10/07 alle 19:07 via WEB
Hai scritto un'ottimo pezzo Anima, usando la tecnica che più piace a me; quella di romanzare un'evento. A parte la tragicità del fatto che già di per se coinvolge il lettore, il tono crepuscolare che descrive la giornata di una madre lo impreziosisce parecchio. Allenta la presa sul lettore nella parte centrale, dove risulta un pò ridondante il voler confermare il profilo di un figlio che avevi già sapientemente strutturato, mentre geniale è il sogno, la sua interpretazione e la chiosa. Un'ottimo pezzo quindi che merita attenzione (e non c'è cortesia in quello che dico), ma non poteva essere altrimenti visto il commento che hai fatto al mio post. Un saluto Lauro. P.S. Se permetti ti vorrei mettere fra i miei blog amici, attendo conferma.
 
santaguero
santaguero il 24/10/07 alle 19:52 via WEB
bello, bellissimo, intenso come solo una donna sensibile può fare e fnculo le piccole ed insignificanti sgrammaticature... un bacio
 
Guerrino35
Guerrino35 il 24/10/07 alle 20:17 via WEB
Gioco pesante con i sentimenti della vita e della morte. Riuscito.
 
unadonnaperAMICAdgl
unadonnaperAMICAdgl il 24/10/07 alle 21:21 via WEB
senza parole... inzi e avverti la tensione, la sensazione di pericolo imminente... vivi la tua terra con intensità amore e dolore... è così che si deve amare ... amala la tua terra è un angolo di paradiso nel paradiso italiano... e chissà che il cuore e l'anima pulita di persone che amano sul serio, possano un giorno pulire e sconfiggere il male. Dobbiamo crederci. Grazie davvero per le emozioni che mi hai dato
 
animafragile11
animafragile11 il 24/10/07 alle 21:28 via WEB
COMPAGNI DI VIAGGIO...grazie a tutti per i vostri commenti...non rispondo man mano..perchè sono già passata da molti di voi...oggi...o nei giorni scorsi....E con grande piacere..!!!mi mancano gli ultimi racconti...e poi...avrò finito...E' stancante, ma le emozioni che ciascuno di voi è in grado di trasmettere, ripaga di ogni sforzo!!un bacio e buona notte a tutti!
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 24/10/07 alle 22:07 via WEB
sono lieta che tu sia passata da noi: confesso di non aver letto tutti i racconti perché dopo un po' mi sono stufata; il tuo racconto sembra scritto perché lo avevi nel cuore, non per colpire, non per stupire. Questo spontaneo fluire di ricordi e emozioni è ciò che mi piace. Grazie. Ciao, Erba
 
 
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 25/10/07 alle 08:31 via WEB
caspita! lunghino e la amttinata scotta, cercher0 di stamparlo e ti saprò dire
 
jo_march1979
jo_march1979 il 25/10/07 alle 11:56 via WEB
Molto intenso...si dipana e avvolge il lettore. In certi punti mi hai fatto pensare un po' a MArquez versione mediterranea, con il tuo "realismo magico". Brava
 
andecaa
andecaa il 25/10/07 alle 12:36 via WEB
lo leggo solo ora, ma che dire? bellissimo. Forse avrei inasprito di più l'ortografia delle parti in siculo, io - del nord e un poco straniera - ho una particolare attenzione e predilezione per tutto quanto è lingua madre. I dialetti, che per me son vere e proprie lingue madri, debbono avere l'onore della loro ortografia. Comunque davvero, mi inchino all'intensità di questo scritto. Applausi a scena aperta. Ipanema
 
blancoebleu
blancoebleu il 25/10/07 alle 12:51 via WEB
Ciao, Animafragile, ti ringrazio del tempo e delle parole che mi hai dedicato. Si può scrivere di testa o di ventre. Tu scrivi di ventre, come tento di fare io e come fanno infinitamente meglio di me gli autori che prediligo. E anche se fosse vero quello che hai scritto in calce, e cioè che in alcuni punti la forma andrebbe lievemente ripensata, che importa? Quello che hai trasmesso a me è arrivato tutto e per intero. Un saluto. Paolo.
 
animafragile11
animafragile11 il 25/10/07 alle 12:52 via WEB
sai...cara...non ho utilizzato il dialetto, perchè non sono di palermo...ma della sicilia orientale...e avrei rischiato di usare termini diversi...e screditare...il palermitano...Sembra una stupidaggine...ma AVREI SPERSONIFICATO IL PERSONAGGIO....così..pensando che la protagonista, essendo una farmacista...era una persona di cultura...ho usato poco dialetto...giustificandomi in questo!!hai ragione..cmq...sarebbe stato bello scrivere come d.a.r.i.o.d.....no? Non perchè è il mio dialetto..ma quello siciliano..forse anche per merito di fiorello...è MUSICA!!comprensibile a tutti..tra l'altro!!baci...ipanema!!(sei tra le prime mie tre nomination!!)
 
animafragile11
animafragile11 il 25/10/07 alle 12:54 via WEB
grazie Paolo! è bello sentire la tua!!hai ragione per lo scrivere di "ventre"...ma credo ogni donna, in genere, scriva così!!l'emotività è il nostro forte!!e Paolo..tu mi hai stupita per questo!!!!Perchè sei stato una donna perfetta!!!bacio e grazie!
 
TomFollett
TomFollett il 25/10/07 alle 13:32 via WEB
"Tutto si ferma". La Storia. L'Uomo. La vita dell'Uomo. Tutto si ferma, ma quel frastuono assordante fatto di suoni sconosciuti ed insensati diventa - nella nostra memoria ed ora grazie al fiume in piena che hai fatto scorrere in me - un duro momento di riflessione... tutto si ferma, tranne il male. Tranne il Male, quando piega un Uomo che rappresenta proprio la parte più bella della Storia. Complimenti, fiume!
 
 
sara_1971
sara_1971 il 25/10/07 alle 23:05 via WEB
Sul blog si può essere nick o si può essere "veri"... con te il dubbio non sorge, credimi... baci e buona serata (nottata)
 
serioud
serioud il 26/10/07 alle 11:42 via WEB
Uno dei tanti racconti che potrebbero rappresentare una realtà. Siamo sicuri che sia così? Nei momenti di dolore non sappiamo mai come si reagisce: si presume un comportamento e poi....: facciamo il contrario. Il tuo, bel, racconto rappresenta quello che tu, come donna , pensi debba essere stato lo stato d'animo di quella madre ma in realtà chissà cosa è avvenuto in quell'anima. A parte questo, per un momento quella donna sei tu e ti dimostri molto forte e compassionevole. Brava e complimenti! :-)
 
Eva_8
Eva_8 il 26/10/07 alle 16:54 via WEB
Mi hanno commosso la tenerezza della mamma anziana e quel figlio morto ammazzato sotto alle macerie perchè voleva una Palermo migliore.... Bellissimo! Eva*
 
bicenzi21
bicenzi21 il 27/10/07 alle 08:16 via WEB
l'ansia e la tristezza cresce fino alla fine delle tue parole, la consapevolezza che hai ragione.Brava.simo
 
fenicenera1968
fenicenera1968 il 27/10/07 alle 16:28 via WEB
non ci son parole per descrivere le emozioni che il tuo racconto mi ha dato.. vorrei il tuo permesso per pubblicarlo sul mio secondo blog, magicclub.. è un blog che a dispetto del nome parla di mafia e problemi attuali, ti prego di farmi sapere se posso.. vorrei inoltre inviare il tuo racconto agli amici del gruppo del capitano ultimo.. non mi è possibile dare una valutazione, questo racconto va ben oltre il concorso..
 
animafragile11
animafragile11 il 27/10/07 alle 19:54 via WEB
cara Fenicenera1968, ti ho risposto nel tuo blog......come ti ho scritto lì....i miei scritti non sono in vendita, quindi può farne ciò che più ti piace!!Ciò che scrivo è di chi lo legge e non di chi lo pubblica...e una volta...sul blog...è qui, in attesa che qualcun altro...diventi mio compagno di viaggio.....credo di averlo espresso chiaramente!!!Grazie tante, veramente!!un bacio.....
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/10/07 alle 19:17 via WEB
fase ultima... ti aspetto sul nostro blog e su quello di Santiago
 
hesse_f
hesse_f il 02/12/07 alle 18:43 via WEB
IL TUO RACCONTO Forse tutti, già dal titolo, avevano compreso il nome della madre e il nome del figlio. Entrambe diventati alla fine famosi, in quell'estremo ricongiungimento che non saprei dire se acuisce il dolore riportando il sangue del figlio fuori dalla porta o se invece pur nell'inconcepibile e crudele disegno un po' lo acquieta come i malati morenti che vogliono negli ultimi giorni di vita tornare alle proprie cose. Non esiste un termine in nessuna lingua, sentivo qualche giorno fa, per indicare la morte di un figlio. Non si è vedove, non si è orfani nessuno ha voluto in qualche modo arginare e comporre in sillabe questo dolore. Questa donna si muove da sola in quella giornata che era già scritta, una leggera ansia per l'ennesimo avvertimento della notte, che pur nel suo buio, già ha visto in anticipo, quel che resterà acceso e quel che si spegnerà prima del suo ritorno. E tu sei questa madre, hai la sua età, il suo cuore, il suo amore per quel figlio, tu sai tutto eppure ci accompagni con un'ansia che non è rassegnazione. E ci accompagni verso quel momento che avrebbe potuto essere "quel momento" da tanto tempo e che ora, è davvero arrivato. E lo sa Paolo, lo sa la madre, lo sa la moglie, lo sanno i figli, la sicilia e l'italia intera, eppure quel momento arriva. E pur nella sua storia già conosciuta, deflagra ogni pezzo d'asfalto e ogni cuore di uomo. E' bello, bello, bello. L'unico piccolissimo difetto è la lunghezza, forse avresti potuto limare qualcosa.....Ma questo giusto perchè era il mio lavoro trovare difetti e mi è rimasta dentro questa brutta abitudine, perchè credimi anima di quelli che ho letto fino ad ora, non sono tantitssimi lo ammetto, però ne ho letti un bel po', i più belli in assoluto sono il tuo e quello di Santiago, per me. L'ordine giocatevelo voi due!!!!! Brava, grazie di questo racconto. A.B.
 
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