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Post N° 171

Post n°171 pubblicato il 20 Luglio 2008 da Biosbios

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In una sera estiva, luna e calore, ti aspetti di tutto, ti guardi in giro con la gazosa negli occhi, e guardi tutto con un'altra poetica, ti senti felice senza motivo, non succede solo al contrario, su su, ma ti guardi in giro con la migliore vocazione, con la massima apertura, parli con gli amici o con chi ti capita accanto, con la bellezza di un fiore, non chiedi altro al mondo in quel momento, tutto è nascosto nel cuore, ti aspetti di tutto, puoi avere qualsiasi detrito dentro, te ne freghi, a 40 anni poi, te ne freghi, ascolti e vedi tutto, il tuo detrito lo metti da parte, isolato, lo ficchi dove capita ma lontano da tutta questa estate che ti pizzica la pelle, vuoi stupirti ancora, verso il calore, non contano le ipocrisie dei tuoi ricordi, per un semplice sguardo trionfi e guardi, uno per uno guardi tutto, tutti trasmettono la bella estate che pizzica, si è tutti mescolati, età diversissime, tutto è normale, vedi un sorriso e ti sembra sia tuo, vedi un saluto e lo senti tuo, guardi senza ostacoli, parli senza ragioni, pensi senza pensare, arriva da mangiare, arriva la birra, ognuno urla qualcosa che fa ridere tutti, le ragazze sembrano più felici del solito, vestiti leggeri, sandali aperti con il piede curato a vista, le caviglie al loro posto, a qualcuno mancano le patatine ma è estate, infatti sbuca la cameriera, estiva, con le patatine che mancavano, non c'è verso di sbagliare, la luna scarabocchia il cielo dietro le punte degli alberi, cani al galoppo viaggiano in sintonia con la voglia di estate e schivano in scioltezza una moltitudine di gambe umane, poi Luca, da un lato della tavola, racconta una cosa che attira l'attenzione, ma dal lato opposto un altro sta finendo un discorso, ma tutti riusciamo a seguire tutto, non importano le priorità, le competizioni, conta l'aria che si respira, il cielo libero, l'aria estiva, si ride per qualcosa o per niente, la musica che viene dal palco si insinua negli elementi, le coppie scoppiano di felicità e giustezza, una signora al tavolo in parte ride tanto da lacrimare e le sue tette enormi vorrebbero sfondare il tessuto leggero che le contiene, tutti vogliamo partire, partire davvero.

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