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LA CHITARRA ELETTRICA

Post n°33 pubblicato il 30 Ottobre 2009 da Blackmoore

Sono in molti quelli che in chat mi chiedono informazioni sulle chitarre elettriche, su cosa scegliere per se o i propri figli ed addirittura conoscere nozioni  tecniche su come questo strumento sia stato concepito e si sia evoluto nel tempo.
Essendo io un chitarrista oltretutto esperto in elettronica credo di avere la preparazione sufficiente per stendere un vero e proprio trattato in materia ma non  il tempo necessario per farlo. Oltretutto di opere di saggistica inerenti ne esistono in commercio a centinaia più o meno valide.  In vero, tali scritti sono il più delle volte freddini e privi di passione e questo limita spesso il lettore in un ambito tecnico senza coinvolgerlo emotivamente risultando inoltre molto approssimativi e confusionari.
Una simile opera dovrebbe essere divisa in 5 grandi capitoli:


- La storia della chitarra elettrica

- Le tecniche costruttive

- Chitarre

- Guida alla scelta

- Amplificatori ed effetti elettronici


Ovviamente questa è un piccolissima relazione sull'argomento e quindi ometterò bibliografie, date e termini troppo tecnici.

La storia
Le prime chitarre elettriche vennero prodotte dalla Gibson negli anni '20 fornendo i già presenti strumenti di una specie di rilevatore piezo-elettrico. Tale modifica venne apportata dietro pressanti richieste dei musicisti dell'epoca che non riuscivano a livellarsi ai volumi degli altri strumenti da orchestra. Dette "Arch Top" per la loro forma vengono tutt'ora prodotte a prezzi decisamente elevati.
La prima rivoluzione importante avvenne all'inizio degli anni '30 con l'invenzione del Pick Up toroidale, un semplice microfono a bobina in tracciatura lineare.  Come sempre accade ci sono versioni discordanti sulla paternità dell'invenzione e siccome non sono uno storico cito sia Fuller che Rickenbacker. In brevissimo tempo tutte le chitarre prodotte dalla Gibson e da altri piccoli costruttori dell'epoca montarono questi incredibili ed avveniristici gioielli.
La seconda e strepitosa evoluzione la si ebbe alla fine degli anni '40. Un "commercialista" appassionato di elettronica (Leo Fender), costruì la prima chitarra a corpo solido, ottenuta da un solo pezzo di legno, con il manico avvitato e non incollato come tutte le chitarre prodotte fino ad allora: la Fender Broadcaster.
Incredibile come suono, evitava tutte le risonanze generate da un corpo cavo. Straordinariamente economica e assolutamente maneggevole era dotata di due microfoni miscelabili tra loro mediante un selettore. Questa chitarra successivamente venne chiamata Telecaster che in produzione ancora oggi è uno strumento apprezzato da moltissimi musicisti.
La diffusione della Telecaster fu folgorante, al punto che la Gibson non potè fare a meno di incaricare i propri progettisti di creare una "contromisura" alla moda dilagante. La risposta fu la "Les Paul". Questa chitarra venne concepita e costruita come le altre della Gibson; Manico incollato e top bellissimo in acero zebrano che non verrà mai più ripetuto sulle successive. Su questa chitarra vennero montati per la prima volta i pick up P90, ultima evoluzione dell'epoca. Il costo elevato ed il peso furono la maggior causa di insuccesso di questo strumento la cui produzione venne dismessa dopo solo 8 anni nel 1960. Prodotta in circa 15.000 esemplari oggi è la chitarra più ambita dai collezionisti.

Nel 1954 nasce la chitarra che in assoluto ha modificato la storia del Rock & Roll, la Fender Stratocaster. Con lo stesso impianto della telecaster, su questo trumento vennero montati 3 pick up e per la prima volta un ponte mobile agganciato  mediante 5 molle di ritorno alloggiate nella parte posteriore. Questo permetteva al musicista di effettuare degli "stiramenti" e degli "allentamenti" delle corde (vibrato).
Alcune smussature permettevano di avere una chitarra "ergonomica" e dalla forma molto accattivante.
La Fender inoltre cominciò a verniciare questi strumenti con le vernici Dupont per automobili che donarono stile e varianti estetiche incredibili. Oggi queste cose fanno ridere ma, credetemi, per l'epoca furono  assolutamente "immorali ed oltraggiose".

Gibson da parte sua, cercò di mantenere la prorpia posizione di mercato introducendo  uno strumento che univa le caretteristiche di una solid body e le qualità di una arch top: la ES335.
Questa chitarra venne dotata di un nuovo tipo di pick up che era costruito invece che con una, con due bobine a polarità contrapposte: l'hambucker. Eccezionali come corposità di suono e dall'estetica accattivante questi strumenti vengono tutt'ora usati per il jazz e per il blues (qualche perfezionista mi dirà che sono state usate anche per il rock ma raramente).
Questo marchio si riafferma prepotentemente anche riprendendo la produzione delle Les Paul non  più con il top incollato ma verniciato (Gold Top). Fornita di hambucker, la LP insieme alla Strat, diventerà un'icona della musica moderna.
Togliendo la seconda spalla della chitarra, la Gibson, creò il modello Special, più leggera e versatile della precedente si sarebbe poi evoluta nella mitica SG (diavoletto) di cui sono innamorato (ne posseggo una del '68 con i P90). Chitarra leggera e potente, questa impersona il mito del chitarrista maledetto.

....... continua

 
 
 
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