Recensione: "Se solo fosse vero" di M. LevyHo letto il libro tutto di un fiato e ne sono rimasta completamente avvolta. E’ un romanzo leggero ma profondo, una delle più belle storie scritte negli ultimi tempi, che invita a riflettere sulla propria visione della vita.
L’autore dice: “Un libro scritto non per essere pubblicato "ma per essere letto da mio figlio quando diventerà adulto, una storia per insegnargli la felicità". Con questa intenzione il trentottenne francese Marc Levy, affermato architetto e scrittore per hobby, ha realizzato il suo primo romanzo, subito rivelatosi in Francia il caso letterario più clamoroso dell'anno: 150.000 copie vendute, traduzione in ventisette lingue, diritti cinematografici acquistati da Spielberg per la cifra record di due milioni di dollari.
La tenera e appassionante storia d'amore tra Arthur e Lauren ha tutti gli ingredienti per affascinare il grande pubblico: Lauren è una giovane donna il cui corpo giace in coma a causa di un incidente stradale mentre il suo spirito, vitale e affascinante, si aggira invisibile nel mondo dei vivi. Solo Arthur, l'architetto che ha appena traslocato nel suo vecchio appartamento, è in grado di notarne la presenza; non solo può vederla, ma anche sentirla, toccarla, parlarle.
Tra i due, uniti da un destino sottile e imperscrutabile, si instaura un legame profondo che finirà per sfociare nell'unione di due anime, intensa, gioiosa ma anche disperata. Pur prendendo spunto da una vicenda drammatica come la morte cerebrale, il racconto di Levy non è mai dominato dal tono cupo della tragedia; è caratterizzato, piuttosto, dalla leggerezza e dalla commovente lievità di una storia d'amore, destinata a trionfare, contro tutti i limiti della realtà e della ragione umana.
Un romanzo che appassiona, per la sua capacità di dosare sentimento e colpi di scena, ironia e candore. Se avete un briciolo di tempo vi consiglierei di perdervi tra le pagine di questa storia!
Articolo pubblicato da: romidgl
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