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La Manifestazione del PD a Roma: due opinioni a confronto

Dal Circo Massimo a Paperopoli

I luoghi cortei si snodano per le vie della capitale e si riversano nell'area del Circo Massimo, un'area di 73.000 metri quadri che, a meno che non si sistemino gli ospiti uno sull'altro, può contenere al massimo 300mila persone ma che per gli organizzatori della kermesse democratica ne conterrebbe più di due milioni. Ma questo è un dettaglio e niente più. Torniamo a Uolter e al suo bagno di folla, il calore umano che lo circonda lo rende impavido e gli dà la forza di dare la stura all'effluvio di parole che di lì a poco sommergerà i presenti. Uolter ne ha per tutti e i suoi pensieri scorrono liberi e si trasformano in attacchi al governo e al nemico Berlusconi. Uolter critica tutto, gli interventi governativi in tutti i settori, dall'economia alla scuola passando per i precari e la giustizia. Uolter è un fiume in piena che scorre e travolge tutto ciò che di buono aveva costruito sino ad allora. Uolter ritorna alle origini e rinasce il Uolter comunista di un tempo, rinnega di aver rinnegato quell’origine ben precisa e tutto questo per cosa? Perché? Ma semplice, per cercare di restare in sella alla sua creatura democratica ma non troppo o, almeno, non così democratica da poter accettare un leader troppo democratico e dialogante con il nemico. Uolter è prigioniero di un ruolo che non gli appartiene, un ruolo che è costretto a ricoprire per non lasciare troppo spazio, da un lato, allo scomodo alleato ex-alleato Di Pietro e, dall’altro, agli squali del suo stesso partito che non aspettano altro che un nuovo passo falso per chiederne la testa. Uolter ha detto che l’Italia è migliore di chi la governa, forse ha ragione ma ha dimenticato di dire che l’Italia è migliore anche dell’opposizione da lui rappresentata. L’Italia sarà migliore ma i governanti non li ha scelti Paperino, o no? Forse a Walterlandia anche Paperino ha diritto di voto e forse vota democratico. O forse sono entrambi cittadini di Paperopoli. O no?

scritto da: unamicoincomune sul blog: entronellantro

 

Io (non) c'ero....

Finalmente, a differenza di quanto affermasse Crozza, l'ha fatta la manifestazione! Al Circo Massimo Veltroni ha dato la sveglia ai suoi facendoli sentire "parte" di un qualcosa (non si sa ancora cosa ma ci sta lavorando) ed ha dimostrato agli altri oligarchi che, per ora, è lui il "cesare augusto" di quella amalgama chiamata PD.
Un partito senz'anima propria che vive di luce riflessa del suo modello originario dall'altra parte dello specchio: il PdL. Sono due gambe dello stesso corpo, quel corpo che è lo stesso dalla caduta del muro di Berlino e che ha li ha prodotti come subspecie esistenziale della società liberista che vedeva, allora, ampie praterie da arare in nome della fine della storia.

 


Ma, come abbiamo visto, la storia non è finita e i teorici di quell'idea hanno fatto repentinamente marcia indietro di fronte alle storture prodotte, quando si è passato dalla teoria ai fatti: mercato senza regole; esportazione del modello sulla punta delle baionette; costruzione di un'occidente non basato sul consenso ma sulla paura del diverso; democrazia svuotata dei suoi contenuti originari e riempita di autoritarismo e elitismo non di maniera, l'ideologia mercatara usata come giustificazione per qualunque crimine possibile da commettere con l'unico scopo di appropriarsi dei soldi del cosiddetto parco buoi e per l'arricchimento personale al di là di qualunque etica e morale (pur teorizzata dal padre di questo sistema che è vecchissima .... più vecchia di marx e del marxismo ..... un certo Adam Smith che ci parlava di liassez faire, laissez passaire ma poche righe più sotto ne denunciava le storture se non ci fossero state conteporaneamente presenti etica e regole) e con la compiacenza dei governi e delle èlite dominanti.
Ieri cosa abbiamo visto? Il popolo delle primarie? Quello dell'ulivo? Si e no: si è visto soprattutto la vocazione a perdere di questo partito che fa attestato di testimonianza contro il governo ma è pur sempre prigioniero della rete berlusconiana avendone accettato regole (ammesso che da quella parte ci siano regole e non diktat), modelli e referenti economici. Troppo simile all'altro fratello maggiore per uscire dal recinto e troppo personalistico per sfondare il muro della indifferenza che gli italiani si sono creati intorno per evitare di confondersi più di quanto lo siano già.
Veltroni non è altro che la risposta liberista alla destra populista: e gli altri oligarchi non da meno visto che ognuno è frutto di un passato che è lontano anni luce dalle correnti storiche tradizionali. E dovrebbe anche ringraziare il suo alter ego per il "favore" di un paio di sparate fatte e che hanno ricompattato un pò di gente per far aumentare di partecipazione la manifestazione di ieri (che al di là dei numeri è indubbiamente riuscita) ma che rischia di essere un fuoco di paglia se non concretizzerà uno straccio di idea alternativa rispetto al governo attuale. Appuntamenti importanti lo aspettano: le elezioni in Umbria (dove rischia, causa malgoverno, di uscirne distrutto) e le europee. In entrambi i casi la cosa più probabile è la sconfitta e un'ulteriore allontanamento della creazione di una alternativa valida a ciò che abbiamo ora. In mancanza di un ricambio generazionale questa poltiica frena il paese e le nuove istanze che cresono nel paese: è vecchia ed è vecchio il modo di farla. Hanno ragione i ragazzi del movimento quando dicono "sono vecchi" e "noi non vogliamo pagare"; hanno ragione da vendere ma se non saranno capaci di superare il movimentismo, saranno l'ulteriore bolla scoppiata di questo sistema con in più uno strascico di feriti e incidenti che non farà altro che provocare un' ulteriore rafforzamento dell'attuale quadro politico: e aspettare un'altra generazione questo paese non se lo può permettere! Un'altro aspetto alcuni osservatori hanno messo in rilievo: l'assoluta capacità di attrazione della IdV rispetto all'elettorato tradizionale del PD. Si, ed è vero che l'IdV rischia di diventare l'unica valida alternativa all'attuale maggioranza: solo così si spiega la campagna di demonizzazione lanciata con questo partito sia dalla maggioranza che dal PD stesso visto che, grazie, ad una scaltra linea politica Di Pietro e co. riescono laddove gli altri falliscono miseramente: una linea alternativa chiara e semplice che penetra fra i cittadini come un coltello nel burro e ciò non va bene per chi ha fatto della spartizione del potere a due un puntello della propria linea politica: Veltrusconi.

 

scritto da: ninograg1 su: XXI SECOLO?

Adesso, a voi la parola!

 

 
 
 
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