Si! Qui c'era un post che mesi or sono è stato evidenziato in home page di portale,
che ha portato a Libero circa 100.000 accessi,
che è stato condiviso da centinaia di persone su Facebook,
per il quale seri professionisti, sino ad allora a me sconosciuti, mi hanno fatto i complimenti via mail
e che a me non ha portato come introiti pubblicitari la bellezza di un centesimo bucato, visto che i banner pubblicitari del blog, non appena il post è andato in home page, sono immediatamente andati in tilt e così sono rimasti sino a quando il post è rimasto in home di portale. Dopo, SOLO DOPO, i banner miracolosamente sono tornati a funzionare.
E devo aggiungere che accuratamente avevo provveduto a schermare con apposite "pecette" le immagini (note a livello internazionale) che un noto fotografo italiano aveva utilizzato per la creazione di un suo altrettanto noto e discusso calendario, ciò per rendere fruibile il post ad un pubblico di lettori di qualsiasi età e sensibilità.
Di cosa trattava questo post e perchè, a distanza di mesi mi sto prendendo la briga di modificarne il contenuto?
Questo post trattava delle poco edificanti dichiarazioni che il fotografo Oliviero Toscani aveva effettuato, durante un'intervista, sulla donna ed in particolare sulle donne di nazionalità italiana. Attraverso il post e riferimenti, anche per immagini, ai trascorsi professionali di Oliviero Toscani, io evidenziavo non solo la latente misoginia che traspariva da certe dichiarazioni pubbliche ma, soprattutto, l'incoerenza di chi disprezzava a parole l'esibizione del corpo femminile e poi lo usava da anni per la propria attività di forografo, pubblicitario, creativo e chi più ne ha più ne metta.
Perchè oggi 29 Agosto 2011 sto cambiando completamente il contenuto del mio vecchio post?
Perchè come chiarito nell'ultimo post di Blog Penna Calamaio, l'indirizzo http://blog.libero.it/blogecalamaio è stato oggetto di sanzione da parte della società che gestisce i rettangolini promozionali sino a qualche giorno fa presenti nel mio blog e si dà il caso che come esempio di violazione, mi abbiano evidenziato proprio l'url di questo post, sia pure facendo riferimento a violazioni attinenti il posizionamento dei rettangolini.
Posto che i signori dei rettangolini hanno risposto al mio ricorso con una laconica mail alla quale io non posso replicare (il classico indirizzo "noreply") e nella quale si limitano a consigliarmi di rileggere il regolamento e posto che, attualmente, i rettangolini promozionali sono posizionati lassù dove il cielo è più blu, soli soletti e senza alcun intralcio da altri box sovrastanti o sottostanti, io voglio prendermi la briga di capire cosa diavolo vogliano da me questi signori, a maggior ragione considerando il tono possibilista che si intravede nella loro replica al mio ricorso.
Dunque svuoto il post del suo codice originario, elimino i tag, cambio il titolo, salvo tutto per quando avrò fatto chiarezza su questa storia e faccio un nuovo ricorso e questa volta il mio ricorso sarà non solo dettagliato ma comprensivo di documentazione per immagini.
Se sti signori non si fanno capire, almeno mi faccio capire io! E poi vi aggiorno ovviamente.
Però, se l'intervista rilasciata da Toscani l'avesse rilasciata una persona qualunque, il tuo giudizio sarebbe stato lo stesso?
Perchè tolta l'ultima frase finale, se non ho preso un abbaglio, altro non fa che criticare le donne che si prestano a farsi fotografare.
Che dire poi dell'articolo della Fedrigotti al quale segue un commento che dimostra come lei stessa usi immagini di nudo femminile sulla copertina dei suoi libri?
Magari si può dire che il nudo della Fedrigotti è artistico come la Maja Desnuda, ma sempre desnuda è.>> http://www.webster.it/libri-catalogo_amiche_bossi_fedrigotti_isabella-9788817211192.htm?utm_source=ciao.it&utm_medium=cpc&utm_term=9788817211192&utm_campaign=ciao_libri
Complimenti: vedo a tratti che stai per diventare Gold User
Sarà per questo motivo che il mio commento è uscito frammentato :-))
Sai bene che l'indagine del censis era nel mio pc da diverse settimane e te l'avevo segnalata via Facebook perchè la leggessi e sai bene che voglio riproporla in modo più approfondito. Hai ragione! Sono pagine pesanti ed illuminanti, a maggior ragione in un periodo come questo durante il quale l'attenzione per il trattamento mediatico che si fa della donna è tornata ad essere alta. Peccato che dal 2006 ad oggi, quella indagine non si sia tradotta (come è invece avvenuto in altri paesi) in forme di controllo e di indirizzo per i media, dalla stampa alle televisioni passando per le pubblicità. Infine un' ultima cosa. Non propormi link che non hanno nulla a che vedere col caso di specie. Non è la nudità femminile il problema, a maggior ragione se proposta con gusto e con finalità artistiche. Il problema sono le chiappe al vento e le tette in libertà per vendere anche una chiave inglese. Il problema sono le inquadrature ginecologiche da parte dei cameramen durante le trasmissioni, il problema è una mercificazione continua rispetto alla quale è banale, scontato e patetico accusare i soggetti delle pubblicità quando di quelle pubblicità si è artefici e quando la massa degli spot sono impostati in quel modo lasciando ben poca possibilità di scelta a chi lavora nel campo. Le scelte sono sempre possibili, è vero, ma ad altri livelli. Però non venite a dirmi che per 100, 1000 spot rifiutati da donne non inclini a mostrare il culo in una pubblicità o in una foto, i pubblicitari cambierebbero i propri progetti ed il loro modo di promuovere i prodotti.
Voglio però evidenziare che, per quanto attinenti, tutte queste citazioni sono poste fuori contesto: alcune esprimono palesemente un giudizio sulla donna, altre invece non sono assimilabili ad un giudizio ed anzi risultano incomprensibili nel loro intento, sganciate da più ampie porzioni di testo.
Sia chiaro: la mia non è una scusa per polemizzare, è una precisazione doverosa, per onestà intellettuale.
Posto che faccio qui solo delle ipotesi esemplificative: la citazione di Butler è ben leggibile come ironica, non offensiva nè giudicante. Lo stesso dicasi per la Cowley. Quella di Dossi potrebbe essere soltanto una constatazione: la donna è, biologicamente, un animale. Tanto quanto l'uomo, che non è citato per l'ovvia ragione che chi scrive è maschio eterosessuale e dirige sull'altro sesso la propria attenzione. Ma la citazione meno rispondente al criterio di circostanziare ciò che si riporta è quella di Eco: ottima per discutere su una certa visione della donna della Chiesa nei secoli passati, affatto adatta per l'oggi. Altrettanto Gervaso e chi lo segue non connotato la donna negativamente in modo strutturale, nulla lo fa pensare.
Ad ogni modo l'intento di melacar nell'incollare quegli aforismi era evidente ed era quello di riallacciarsi al post non certo di deviare da esso.
Farò la ricerca che mi suggerisci, senz'altro. Con ciò l'argomento non decade.
Tu, a quanto pare, neghi di voler polemizzare ma di fatto polemizzi.
La mia intenzione e la mia posizione sono sufficientemente chiare e non vi ritornerò; ti lascio la tua presunzione.
Ho assistito in modo passivo, perchè tutto quanto è accaduto ha per me il valore di test sotto diversi profili. Però consentimi: sei intervenuta rilevando che alcune delle citazioni incollate da melacar andavano fuori contesto. Preso atto della tua precisazione, non credi che sia un voler andare oltremodo fuori contesto intervenire altre 3-4 volte per discutere la pertinenza o meno del commento di melacar o addirittura imbastire con lei un contenzioso a riguardo? Ti apprezzo quando scrivi che le citazioni incollate da Mela aprono la strada ad infinite riflessioni, però quando prosegui su di un percorso legato al singolo commento ed avulso dal tema da me presentato, finisco per domandarmi se non vi fosse altro da dire sulle parole di Toscani, sul fatto che un quotidiano abbia deciso di dare ad esse visibilità nonostante il loro carattere a dir poco offensivo e qualunquista, sul consenso che esse hanno suscitato in gran parte dei lettori maschili, sul comportamento silente di molte donne a riguardo, (tanto più che Toscani ha una pagina pubblica in Facebook sulla quale sarebbe stato giusto, civilmente manifestare il nostro dissenso), sulla tendenza delle stesse donne alla divisione interna ed alla colpevolizzazione, sulla tendenza delle stesse donne a distinguere tra sante e poco di buono, sulla tendenza di uomini e donne ad esprimersi nei termini di noi e voi o eventualmente sul fatto che le organizzazioni femminili, sui siti dedicati, continuino a puntare la loro attenzione sulle dimissioni del Premier, unico esemplare maschile che col suo comportamento sminuisce l'essenza di noi donne ecc..? (E quest'ultimo mio rilievo assurge ad un significato ancora maggiore se si constata che , proprio l'intervista di Toscani e le rezioni ad essa, hanno mostrato a noi donne, in modo inequivocabile, l'esistenza di un "mondo" che andrebbe contrastato e che non è limitato ai comportamenti di un singolo, si tratti pure del Presidente del Consiglio?
Ho letto per intero, fino ad una certa ora di ieri, i commenti relativi a questo intervento (ed altri interventi, anch'essi con relativi commenti); concludendo che a te preme particolarmente che si resti nell'attinenza dell'argomento discusso, anche piuttosto rigorosamente considerando quanto ampio è in questo caso. E' sacrosanto.
Non ritengo però, sinceramente, di essere andata fuori contesto: la questione che ho sollevato, senza per altro volerla approfondire ma soltanto far presente, non è avulsa dal tema. Può sembrare lana caprina, un vezzo letterario, mentre è a mio parere non un accessorio ma un fondamento dell'intera discussione. Saper presentare, e di conseguenza comprendere, correttamente un'idea (specie se lapidaria come in una citazione) significa apportare un contributo utile, non saperlo fare - e non riconoscerlo, sentendosi erroneamente aggrediti - significa al contrario creare una pioggia di parole prive di valore.
Detto questo, ripeto (ma basterebbe controllare i miei commenti precedenti) che non ho affatto contestato, che le citazioni fossero interessanti ed attinenti, ho invece fatto una precisazione. Hai frainteso: non ho scritto che 'le citazioni andavano fuori contesto', ma che avulse dal loro contesto lasciano il tempo che trovano - cosa ben diversa. Per me la cosa si conclude a questo, oggi come ieri (se non ho aggiunto altro è perché non l'ho ritenuto opportuno per varie ragioni: un dibattito non può basarsi su una costrizione. Ognuno dà il proprio). Mi è sembrato però il minimo, legittimo e non eccessivo, rispondere nuovamente a melacar, dal momento che si è espressa in merito. Non è forse la norma di una conversazione civile?
Un saluto.
Sono d'accordo invece sul seguito: dichiarazioni fatte da personaggi che si assurgono a novelli profeti.
Certamente le sue dichiarazioni, dettate anche dall'invidia verso il collega fotografo, sono una trovata pubblicitaria, così come lo è stata quella del Senatore della Repubblica Benetton allorquando si è fatto fotografare nudo come un verme solitario per pubblicizzare i suoi prodotti e non certo per una missione umanitaria quale voleva far credere. E lo stesso è valso per la Ripa di Meana che mostrava una "patonza" enorme ricoperta di pelo per promuovere le pellicce ecologiche. (tra l'altro, la definizione "patonza" era stata di Benigni, osannato al Festival di SanRemo).
Più che parlare di mercificazione del corpo femminile, io punterei il dito sul cd comune senso del pudore i cui confini, però, sono difficili da delineare.
Ho ancora un foglio di giornale che pubblicizza utensili da tornio indossati da una modella a mo' di gioielli: orecchini pendenti, e una catenella su un bel seno turgido. Personalmente lo trovo di buon gusto e per niente degradante per il corpo femminile, a conferma che i pubblicitari possono trovare ben altre forme per vendere anche una chiave inglese. Trovo invece ridicolo il pube fotografato. Ma non il pube in se stesso, bensì la scritta publicitaria che credo sia quella che da fastidio ai "puritani" di adsense.
... e sperando che questo commento non esca dai margini come il mio precedente (forse perchè lo scrivo prima sul blocco note?), ti auguro una buona giornata :-))
Non capisco perchè escludi dall'area della mercificazione la necessità di utilizzare un seno turgido di donna per vendere prodotti da tornio, con la scusante che quell'immagine appare bella e gradita agli occhi di un osservatore e fruitore maschile.
Eppure hai letto la relazione del censis: donne rappresentate prevalentemente come modelle fighe e patinate, donne utilizzate come protagoniste solo in percentuali e ruoli marginali, mentre la maggioranza delle conduzioni spetta agli uomini, donne oggetto di inquadrature vojeuristiche e che solo nel 15% dei casi sono valorizzate nelle loro capacità professionali ed umane, donne interpellate come esperte di natura, moda, spettacolo, astrologia e difficilmente chiamate in causa se esperte di medicina, di problemi legati al mondo del lavoro, di scuola, formazione e quant'altro, rappresentazioni pubblicitarie basate sulla regola nude comunque. Che altro dire? A sentir te sembra che la regola dovrebbe essere nude comunque purchè di bell'aspetto.
Questa intervista di Toscani a mio avviso ha messo a nudo quello che si era già intuito in passato. Perchè la misoginia è un fenomeno strisciante, spesso occulto, come occulto era il messaggio collegato al calendario di vagine. Il problema nonn è la nudità ma l'uso e l'abuso che se ne fa. Il problema non è la vagina ma il fatto che essa sia assimilata non a caso ad una pelle di vacca.
"Non è la nudità femminile il problema, a maggior ragione se proposta con gusto e con finalità artistiche."
A mio parere, l'immagine di cui ho parlato, anche se vendeva utensili per tornio, è stata proposta in maniera artistica, e non offendeva il comune senso del pudore... non era sguaiata.
Quindi i pubblicitari e i media hanno la possibilità di cercare modi alternativi, anche per vendere un prodotto.
Non dimenticare che mentre il leone ha la criniera, il pavone la ruota, il gallo ha la cresta, (il toro le corna ^__^), ... la donna è senz'altro di più bell'aspetto che non l'uomo.
Non è il nudo a tutti i costi purché sia di bell'aspetto, ma la cornice attorno ad un bel quadro. Laddove il bel quadro è proprio la donna. Il mio è un argomento che esula dal rapporto del Censis.
Ma tu mi ci vedi con una chiave inglese appesa al pisello?
Citi le mie parole, "non è la nudità femminile il problema a maggior ragione se proposta con finalità artistiche" però ometti di considerarne i concetti successivi.
Logica vuole che se il messaggio pubblicitario è indirizzato alle donne, esso rappresenti una donna; logica vorrebbe che se il messaggio pubblicitario è indirizzato agli uomini esso rappresenti uomini. Spirito di osservazione invece dimostra che quando il messaggio pubblicitario è rivolto ad un uomo esso rappresenta una donna, ed infatti il tornio non è un macchinario comunemenente usato da donne. Dunque qualcosa non mi quadra ed è la inequivocabile constatazione che la pubblicità (ma non solo essa) sia sessista.
Due anni fa una giornalista di nome Daniela Brancati pubblicò un testo dal titolo: La pubblicità è femmina ma il pubblicitario è maschio Basterebbe il titolo per rispondere alle dichiarazioni rilasciate dal sig. Oliviero Toscani, principe del luogo comune. Te ne copio invece un brano, chissà che nella sua ironia non sia per te più illuminante delle mie parole:
Lei ti guarda per lo più di sbieco. Felina. Vestita appena un pò. Molto fasciata. Le gambe sono il suo strumento di seduzione principale, a parte lo sguardo. [...] Zoomma su un piccolo dettaglio del seno, e voi pensate: ah, ecco è la pubblicità del Criss Cross della Playtex. Nient’affatto, perchè quella è viceversa molto pudica. Poi lo sguardo indiscreto si posa sul ventre piatto. E voi, ingenuamente, subito associate: allora è lo spot delle mutandine, o di quella pasticca che elimina i gas dello stomaco. Ma nient’affatto. La carrellata prosegue lenta, su una lei sempre più bella, sempre più nuda. Va bene, pensate, allora è la pubblicità dei preservativi. Ma siete insopportabilmente prosaici. E completamente fuori strada. Lo spot dei preservativi è tutt’altro che sexy: è ironico. Come si fa a non capire che la ragazza tutta bella, tutta bionda, tutta nuda, pubblicizza un’acqua minerale? Ecco, adesso torna su e rileggi cosa ho scritto dopo aver scritto che non è la nudità il problema.
Fermo restando il rapporto Censis, dico che si può fare della pubblicità fatta bene anche (e qui ometto di usare un verbo che potrebbe ritorcersi contro di me) con l'aiuto di un nudo femminile.
Laddove non c'è inquadratura ginecologica o l'indugiare continuo della telecamera: lo sguardo passa al prodotto da vendere.
Se, trattandosi di un prodotto "maschile", avessero messo solo dati tecnici, nessuno li avrebbe letti perchè gli addetti al tornio già li conoscono. Se invece avessero messo un nerboruto, il risultato sarebbe stato grottesco.
Cosa ci trovi di disdicevole in tutto questo?
... ma non potresti cambiare post? ^__^
Comunque prendo atto che gli addetti al tornio comprino i propri attrezzi non in base alle loro qualità tecniche bensì in base alle forme delle fanciulle utilizzate per pubblicizzarli ^____^
E' colpevole il crumiro che varca i cancelli delle fabbriche per assicurarsi qualche giorno di lavoro, lasciando fuori dai cancelli i lavoratori stabili in sciopero, oppure il datore di lavoro che sfrutta il bisogno dei crumiri? Bè in questo caso i crumiri sono le donne che sfruttano il sistema utilizzando gli spazi che il sistema dei media riserva loro, mentre il datore di lavoro è chi ha creato il sistema e si dà il caso che porti i pantaloni, non dall'epoca del bunga bunga, ma da sempre.
Chiara dimostrazione, la tua, che le parole di Toscani siano la punta dell'iceberg ma non l'iceberg.
Uehilà, che lusso!
Abbiamo l'onore della Home Page.
... laddove si evince che i toscani "tirano" ^__^
1) in primis tutte le statistiche dimostrano che la tv è seguita prevalentemente da donne e che le donne sono le maggiori acquirenti dei prodotti pubblicizzati negli spots televisivi e dei giornali. Dunque boicottate le aziende (ed i pubblicitari e fotografi) che per lanciare i propri prodotti usano certe rappresentazioni di noi donne.
2)contrastate ferocemente i comportamenti sessisti, machisti e maschilisti dei vostri compagni, figli, fratelli e soprattutto insegnate loro che non esiste il noi ed il voi, esistono le persone. A quanto pare molti uomini non l'hanno capito e da come si esprimono sembra stiano andando alla guerra
3)smettetela di colpevolizzarvi..ma di questa nostra tendenza spero di poter scrivere prima possibile.