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Solidarietà per Red Lady e la Locanda Almayer
Post n°518 pubblicato il 04 Settembre 2008 da morton0
La linea di demarcazione, oltre la quale si parla di infedeltà è legata al patto di coppia che intercorre tra i partner. Per alcune donne il tradimento è il dedicare i momenti migliori a qualcuno che non sia il tuo partner, non il fatto che il proprio partner flirti con altre; anzi … potrebbe essere una specie di gioco eccitante il fatto di vederlo desiderato da altre donne e pensare che invece lui scelga solo loro. Secondo alcuni uomini, avere esperienze sessuali extraconiugali, invece, non significa tradire, bensì avere un bagaglio necessario al proprio percorso di crescita e di conoscenza, mentre si sentirebbero traditi se la propria donna stringesse un rapporto di complicità e di intimità più profondo di quello che ha con loro. Modi di pensare diversi, modi di sentire a volte opposti. Da cosa nasce questa diversità? Esiste un confine codificato oltre il quale si può parlare di infedeltà o si tratta sempre e comunque di un territorio del tutto personale? E, soprattutto, è lecito fissarne i confini individualmente, al di là del sentire dell'altro? Non esiste un limite universale, valido per tutti, oltrepassato il quale comincia il tradimento. I nostri valori, il nostro vissuto, la nostra personalità e, soprattutto, il patto sul quale si fonda il rapporto di coppia determinano questo confine, questa barriera oltre la quale cominciamo a provare dolore. Infedeltà o saggezza? Rottura del patto di coppia o compromesso intelligente? Il silenzio, quando il concetto di fedeltà non è condiviso, può essere una soluzione apparentemente facile. L'infedeltà può essere distruttiva o costruttiva. Nel primo caso è vissuta con sofferenza anche se non c'è sesso, nel secondo no. Vi sono donne che, ad esempio, sentendosi oggettivamente trascurate dal partner poco presente perche preso dal lavoro o da altro, cominciano a dubitare del loro fascino, della femminilità ed hanno bisogno di conferme. A quel punto, il mettersi alla prova con altri uomini diventa un bisogno, un modo per trovare le risposte che si cercano. Tutto questo tenendo nascosto al proprio partner una scappatella che vieni intesa come "costruttiva", ovvero un modo per riaffermare la propria identità confrontandosi con un "terzo", un’azione, in definitiva, funzionale al benessere della coppia, non contro la coppia. Infedeltà e tradimento sono concetti diversi: essere sessualmente infedeli non necessariamente vuol dire tradire il partner, e viceversa. Esistono viceversa, modalità di agire all'interno della coppia che, pur non essendo considerate nell'immaginario condiviso forme di tradimento, possono avere una valenza distruttiva. Ed è per questo che i partner le vivono come infedeltà. Si tratta di azioni che rappresentano spesso un modo per punire l'altro, perche da una parte non riusciamo a rinunciare a lui e, dall'altro questo bisogno ci spaventa e ci rende aggressivi. E' spesso il caso di chi chatta durante la notte quando il partner dorme. Un esempio classico è la coppia magari sposata da vent'anni dove l'uomo inizia ad avere difficoltà a fare sesso e allora sopperisce a questa lacuna masturbandosi in webcam, mentre guarda una donna spogliarsi. La moglie lo coglie in flagrante e la sensazione di tradimento è lancinante, forte è il senso di sconfitta davanti all'evidenza del proprio partner che cerca il piacere al di fuori di lei. Le sue defaillance sessuali lo chiudono in un mutismo ostinato. Lui non sente più la complicità, la comprensione ma non si decide a lasciarla; oppure, ancora donne che per vendicarsi di alcune imposizioni da parte del partner fingono dichiaratamente davanti ad amici di essere eccitate sessualmente da un altro, solo per il gusto di far soffrire il proprio partner, il quale ammette che questo desiderio esplicitato cosi è il peggiore dei tradimenti. Ecco, forse una chiave di lettura sta proprio nella differenza profonda di significato tra queste due parole: infedeltà e tradimento. Essere sessualmente infedeli non sempre vuol dire tradire. Perche il tradimento, quello vero, è qualcosa di molto più sottile e personale. Scritto da flowrence su Respirando |
Post n°502 pubblicato il 01 Agosto 2008 da morton0
Specchio e rifugio, la casa ci rivela, ci protegge e racconta la nostra storia, in quanto è un luogo attraverso cui ci definiamo e ci diamo dei confini. Un architetto francese che da tempo si occupa di psicanalisi, sostiene che, oltrepassata la porta, occorra assicurarsi che sia ben chiusa, perché "è dentro di sé che si rientra". La casa rappresenta una parte di noi, di ciò che siamo o vorremmo essere. E' l'ambito dove accumuliamo le nostre memorie, custodiamo le nostre ambizioni, desideri e paure, coltiviamo i nostri sogni segreti, dove poniamo la vita di ogni giorno, quasi potesse assumere forma tangibile. L'identità è una costruzione della memoria, una memoria che è fatta anche di case vissute. In questo senso l'energia investita nella casa ha spesso a che vedere con i nostri conflitti inconsci. La nostra casa non rivela solo i nostri gusti, la nostra cultura, le nostre convinzioni, racconta molto anche delle nostre relazioni, del nostro modo di interpretare la vita a due. Perché la casa è sempre un luogo dove ci si esercita, in modo più o meno felice, alla relazione, alla condivisione.
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