BLOG PENNA CALAMAIO®
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Solidarietà per Red Lady e la Locanda Almayer
Post n°185 pubblicato il 09 Maggio 2007 da redazione_blog
Ogni oggi ci sono donne che non hanno la lugubre triste "fortuna" di chiamarsi Amina. Parto da lontano, non molto per ora nel tempo (14 anni circa), ho una bella moglie e le prime due bimbe piccole, due anni una e pochi mesi l’ altra, meravigliose le mie Donne.
Lei è una donna, ha 12 anni ed è già una ripudiata da 6 mesi. Ha perso tutti i diritti sociali, non quelli delle donne, quelli non esistono. I diritti sociali della famiglia, della tribù. Le ripudiate non son ripudiate dall' uomo, è Dio che parla per bocca dei suoi Eletti. Un giorno la accompagno lungo la strada, mi racconta del serpente che si nasconde nel termitaio, dietro la vasca dove lava i panni, lo vede tutti i giorni . Lo vede solo Lei, è lungo e colorato come l’ arcobaleno, grosso e grasso come gli stranieri, con occhi di fuoco la guarda e un attimo prima di mangiarla si ritrae, tutti i giorni. Le offro un the in una baracca lungo la strada dove le sedie sono i talloni e lo zucchero è polvere. Si sente Regina, sa che morirà ma beve il the come gli uomini, con gli uomini, lungo la strada. Ha ricevuto una sepoltura Faith, lo so , son sicuro senza che nessuno me l' abbia detto, è stata sepolta sotto una grandinata di sassi polverosi, tirati da sorelle, madri, cugine e nipoti, ogni sasso lo tirano con la forza del terrore e la debolezza della speranza di non prendere il suo posto, domani. Tante, ancora, sempre, troppe. scritto da: Rudemavolgare e postato su: VIOLENZA SULLE DONNE |
Post n°167 pubblicato il 24 Aprile 2007 da redazione_blog
Siamo cresciuti insieme Siamo cresciuti insieme. scritto da: liberante in: LE PAROLE |
Post n°143 pubblicato il 04 Aprile 2007 da redazione_blog
Sono le donne i soggetti più vulnerabili tra i sopravvissuti dello tsunami del 2004; esse continuano a vivere in condizioni di totale miseria e sfruttamento, causa di politiche discriminatorie in diversi Paesi dell’Oceano indiano. La denuncia è contenuta in un Rapporto compilato dall’“Alleanza delle donne colpite dallo tsunami”, che analizza la situazione in Sri Lanka, India, Maldive, Thailandia e Somalia sulla base di 7500 interviste. I promotori del documento chiedono durante l’imminente Summit della South Asian Association for Regional Cooperation (Saarc), che si aprirà domani a New Delhi, si studino azioni concrete per alleviare le sofferenze di questa categoria di persone. Secondo lo studio, le donne sopravvissute allo tsunami del 26 dicembre 2004 nei Paesi del sud-est asiatico sono soggette ad abusi e violenze da parte di mariti che sprecano gli aiuti economici in “alcool e gioco”, ma anche dell’industria del turismo sessuale che sfrutta la loro miseria per indurle alla prostituzione. Sriyani Perera, coordinatore per l’Asia di Action Aid International’s women rights, spiega che “gli uomini spesso ubriachi picchiano le mogli e le costringono a rapporti sessuali davanti ai bambini nei campi di aiuto” dove ancora vivono i senza tetto dello tsunami. Sriyani, anche portavoce dell’Alleanza, ricorda la tragedia delle vedove del Tamil Nadu, India del sud, che vendono i propri reni per dare da mangiare ai figli, ma che non ottengono mai la somma promessa. Il Rapporto registra una crescita del turismo sessuale nelle aree costiere dell’India, in seguito alla ricostruzione dopo il maremoto di nuovi hotel sulla spiaggia. In questo conteso le donne più povere, provenienti dalla comunità di pescatori, sono le più vulnerabili e soggette a sfruttamento. Discriminazione, inoltre, si registra nella distribuzione degli aiuti: i risarcimenti e il denaro per la riabilitazione viene assegnato principalmente agli uomini, ritenuti i capo famiglia, tagliando fuori le donne single, disabili e anziane. Lo tsunami di 3 anni fa ha fatto in tutto circa 230mila vittime e lasciato senza tetto 1,5 milioni di persone in tutti i Paesi colpiti. Asia News tratto da: CENERENTOLASIRIBELLA di: Tatianna |