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Diario Aperto

Post n°1842 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da mondo.sereno

DIARIO APERTO

 

Ciao a tutti… ma quante ne sono successe questa settimana… è stata una settimana ricca di eventi e davvero intensa. Innanzittutto è stata la settimana dell’accordo tra Pd e Pdl sullo sbarramento alle elezioni europee del 4 %. Anche alle europee, oltre che riguardo al Parlamento italiano. E ciò a scatenato le ire dei partiti che rischiano di non superare quella soglia, almeno non nell’immediato. Per esempio, Paolo Ferrero, leader del Partito della Rifondazione Comunista ha parlato di tentativo di uccidere la sinistra e, proseguendo magari alla Corte Costituzionale la strada per dire no allo sbarramento, all’accordo Pd e Pdl,di limitazione al pluralismo. Poi anche Fava della Sinistra Democratica ha criticato la scelta di Pd e Pdl, ma anche Storace con la sua destra non ha gradito la scelta dello sbarramento anche alle europee. E si sono accese una serie di polemiche e di rumors: da un possibile venir meno delle alleanza negli enti locali di Pd e la ex sinistra arcobaleno, di una possibile unione del Prc con il Pdci…

 

Effettivamente va detto che, come aveva detto Marco Travaglio qualche mese fa ad Annozero, che la spesa non era diminuita pur con la riduzione dei gruppi presenti in Parlamento, il rischio è che, senza avere ua riduzione della spesa politica, una fetta di elettorato non venga rappresentata nemmeno in Europa. Si dice il 4 per cento, mka il 4 per cento di una forza politica sono tante persone. E tutte le opinioni – che siano ammesse e previste dalla Costituzione - devono essere rappresentate.

Poi, è stata la settimana che ha visto il provvedimento della sicurezza, con l’andar sotto per tre volte del governo in Parlamento. Con tutte le polemiche del caso e si parla di “medici sceriffi”, che possono denunciare i clandestini. Ma la maggior sicurezza di un paese si costruisce con un’immagine di uno stato giusto, in cui si fanno rispettare le leggi. Senza “medici sceriffi” o imposte sul permesso di soggiorno o altri provvedimenti simili. Bisognerebbe guardare alla società francese, per esempio, dal punto di vista sociale.

Poi si è parlato di intercettazioni. Intercettazioni sì, intercettazioni no. Anzi forse. Con le nuove disposizioni volute dal Pdl e dalla Lega, il ddl sicurezza pone limiti su limiti all'uso delle intercettazioni. Limite temporale pari a due mesi. Limite di merito ossia sono se esistono "gravi indizi di colpevolezza" e non più semplici "indizi di reato", come prevede la normativa ancora vigore oggi. Verranno inoltre esclusi dall'elenco dei reati per cui saranno autorizzate le intercettazioni, l'insider trading, la manipolazione del mercato azionario, e l'aggiotaggio. Trenta giorni di carcere o ammenda dai 3 mila ai 10 mila euro per i giornalisti che pubblicheranno le intercettazioni.
Queste sono le principali aggiunte ad una norma che sembra essere nella sostanza confermata. Ad eccezione della pornografia minorile, il contrabbando, i delitti contro la pubblica amministrazione e i reati concernenti sostanze stupefacenti e armi, potranno essere oggetto di intercettazioni solo i reati con pene superiori ai 5 anni. Intercettabili anche i reati di ingiuria, minaccia, usura, abusiva attività finanziaria, molestia o disturbo delle persone con il mezzo del telefono, lo stalking.

Antonio Di Pietro ha auspicato che il Presidente della Repubblica non firmi provvedimenti in materia di intercettazioni telefoniche, da utilizzare in precedenza di un’indagine, cui ha fatto seguito anche una lettera del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, trata dal suo sito internet www.antoniodipietro.it : Sig. Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,

ci sia permesso segnalarLe, nella sua qualità di garante della Carta Costituzionale, che, a nostro avviso, il Governo Berlusconi sta per porre in essere un altro strappo alla Costituzione.

Egli ha già piegato a sé il Parlamento con il ricorso massiccio ai decreti legge e al voto di fiducia “obbligato”

Ha già occupato l’informazione pubblica e privata in totale conflitto di interessi. 

Ha già mortificato, con il Lodo Alfano e con l’altra miriade di leggi ad personam che ha imposto, il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.

Ora, con un colpo solo, si accinge ad un “poker di porcherie” degno del peggior modello argentino: la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione della Rai, la modifica dell’organo di autogoverno della Corte dei Conti, la limitazione delle intercettazioni telefoniche, la modifica dei regolamenti parlamentari. 

Occupando la Rai, i cittadini non potranno più sapere quel che accade nelle segrete stanze del potere e non potranno più esercitare alcun controllo democratico.

Modificando i componenti della Corte dei Conti – che ha il compito specifico previsto dalla Costituzione di controllare i conti della Pubblica Amministrazione - si mette anche tale organismo sotto il controllo dell’Esecutivo che, quindi, potrà falsificare a proprio piacimento i bilanci dello Stato senza che nessuno possa impedirglielo.

Limitando indiscriminatamente le intercettazioni telefoniche si impedisce alla magistratura di fare il proprio dovere e di contrastare efficacemente la criminalità organizzata.

Stravolgendo i regolamenti parlamentari si impedisce all’opposizione di esercitare i suoi diritti costituzionali e si riduce il Parlamento ad un semplice zerbino dell’Esecutivo.

Quello che sta avvenendo nel nostro Paese, ad opera dell'attuale governo, sembra ricalcare più le orme del partito nazionalsocialista tedesco degli anni 30 che quelle di una democrazia fondata sul diritto.

Ciò premesso, Le chiediamo – rispettosamente, ma con fermezza – di non rimanere in silenzio e di intervenire per evitare questo scempio della democrazia. Prima che sia troppo tardi.

Buon fine settimana!!!

P.S.: Blogmondo, in osservanza della richiesta sacrosanta del padre di Eluana di silenzio e rispetto, non pubblicherà post in merito. Non che sia censura o un argomento tabù (nella sezione commenti del post) trovate i link a scopo di informazione, ma per evitare strumentalizzazioni su un caso così delicato e personale.

 
 
 
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