+++ Il neo presidente di Confindustria descrive un quadro
allarmante sullo stato di salute del paese +++.
(ASCA) - Roma, 24 mag - Ridurre il peso del fisco che e'
arrivato a livelli ''intollerabili'' e un allarme sugli
effetti della crisi che stanno provocando una emorragia di
imprese che chiudono e posti di lavoro che scompaiono. Il neo
presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, dal palco
dell'Auditorium della Musica, con toni sobri e parole
misurate descrive comunque un quadro allarmante sullo stato
di salute del paese. Non presenta una lista di richieste ma
sottolinea la necessita' di invertire la rotta. ''Non
chiediamo la luna ma una nuova politica industriale''.
Squinzi non risparmia rilievi critici alla riforma del
mercato del lavoro, ''non ci convince''. Davanti a una platea
di circa 3 mila imprenditori il nuovo presidente di
Confindustria afferma che ''la riforma delle pensioni e'
stata severa, ma necessaria, la riforma del mercato del
lavoro appare meno utile alla competitivita' del Paese e
delle imprese di quanto avremmo voluto''. Il presidente di
Confindustria, nel suo discorso d'insediamento, sottolinea a
chiare lettere che la riforma del lavoro non risponde alle
esigenze degli italiani. ''E' una riforma - afferma - che
modifica il sistema in piu' punti ma, a nostro giudizio, non
sempre in modo convincente''.
Squinzi lamenta l'emorragia di imprese e di posti di
lavoro. ''L'emorragia si misura con il senso di sgomento che
attraversa il paese''. Per questo - aggiunge - ''dobbiamo
fermare questa emorragia e ridare speranza.
Dobbiamo farlo per le imprese che rappresentiamo e per i
nostri collaboratori. Dobbiamo farlo, soprattutto, per questo
paese e per i nostri figli''.
Secondo il neo-presidente di Confindustria, pero', ''non
basta arrestare l'emorragia, risolvere l'emergenza. Il paese
- dice - ha bisogno di basi solide per tornare a crescere. Ci
vogliono soluzioni di breve termine per superare la crisi e
soluzioni di lungo termine per convogliare il risparmio verso
gli investimenti distribuiti nel tempo, che diano occupazione
e sviluppo''.
Per Squinzi, infatti, ''rilanciare i consumi e'
fondamentale ma non e' sufficiente. Se non si da' prospettiva
alla crescita di lungo termine con investimenti significativi
- avverte - la ripresa non durera''.
Il giudizio piu' critico del numero uno degli
imprenditorio arriva sul tema del fisco. La pressione delle
tasse e' una ''zavorra intollerabile''. ''L'Italia ha un
tassazione reale complessiva al 68,5% contro il 52,8% in
Svezia, il 46,7% in Germania, il 37,3% nel Regno Unito''.
Secondo Squinzi ''e' il momento di invertire la rotta. C'e
urgente bisogno di riformare il fisco, occorre farlo con cura
e attenzione''. Per il presidente di Confindustria ''occorre
dare concreta prospettiva di riduzione della pressione
fiscale sulle imprese e sul lavoro''.
Poi il capitolo riforme e Squinzi ripete quanto annunciato
al momento della designazione. ''L'ho detto e lo ripeto: la
riforma della Pubblica amministrazione e' la 'madre di tutte
le riforme''' afferma Squinzi, spiegando che e' necessaria
''perche' e' quella che, insieme alla semplificazione
normativa, piu' ci puo' aiutare a tornare a crescere''.
In questo modo - spiega Squinzi - ''non si pesa sul
deficit, ma si incide fortemente sulla competitivita' e
quindi sulla crescita''.