borninFriûl

Il tempo.... "per un verso, esso è stato e non è più, per un altro verso esso sarà e non è ancora", scriveva Aristotele. E ancora, "il movimento è nel tempo ed il tempo non può esistere senza movimento".
Se amate il "movimento del tempo", vi suggerisco un viaggio alla scoperta della storia di una delle più famose fabbriche di orologi al mondo: quella dei fratelli Solari.
Dall'ingegno e dall'operosità di questi due fratelli friulani, è nata e cresciuta una delle realtà economiche locali più importanti della Val Pesarina (e dell'intera Carnia friulana), la produzione di orologi, prima "da torre" (già nel lontano 1725), poi meccanici ed elettronici con utilizzi ancora oggi visibili in molte stazioni dei treni o negli aeroporti. Chissà quante volte avrete anche voi diretto lo sguardo impaziente verso queste "perle" friulane: i tabelloni di arrivi e partenze che con le loro "palette" girevoli segnalano il costante e incessante movimento del tempo!
Un particolare percorso espositivo, unico nel suo genere, si snoda lungo le vie del piccolo paese di Pesariis (frazione del Comune di Prato Carnico in Provincia di Udine), con ben 14 orologi monumentali on-land tra i quali orologi ad acqua, meridiane, carrillon etc.
Se volete "farvi venir gola" trovate una bella galleria fotografica sugli orologi di Pesariis nella slideshow sotto (le foto le ho fatte io)! Agli appassionati che non si accontentano della bella passeggiata nel borgo, e vogliono fare un vero e proprio "viaggio nel tempo", suggerisco una visita al Museo dell'orologio (tra l'altro gratuito), che ha sede sempre a Pesariis e raccoglie quasi 300 anni di storia di questa affascinante attività.

Mi trovavo stamane a passare dalle parti di Pordenone, viaggiando verso Treviso, quando la mia "dolce metà" mi ha suggerito di guardare attentamente le montagne che facevano da cornice sotto un cielo vagamente nuvoloso... Bè, se qualcuno è passato di recente in questo "angolo di mondo" e ha lanciato un'occhiata al monte Piancavallo (che durante lo scorso Giro d'Italia ha raccolto il sudore di tanti ciclisti) forse qualcosa di "strano" l'ha notato! Ok, io sono una romanticona... però quell'enorme cuore di un bianco smagliante che si staglia contro il verde dello sfondo è davvero incredibile! "Considerata la distanza dalle montagne dev'essere veramente enorme" , mi sono detta e, cerca cerca, sul web ho trovato la risposta! Mi dispiace deludere chi si aspettava che una simile stranezza fosse frutto di un sigillo d'amore da parte di un inguaribile romantico.... Il cuore in realtà è un "lumacuore" ovvero una lumaca che porta sulle spalle una "casetta" a forma di cuore! E' frutto di un'artista friulana, Laura Trevisan, ed è davvero un bell'esempio di quella che viene chiamata "land-art". Ma non pensiate che il lumacuore sia semplicemente una perla dell'arte friulana: esso ha infatti come obiettivo "la diffusione di un messaggio di cultura dei diritti umani, dell’amore per la natura e per uno sviluppo ecosostenibile del territorio". Per chi non resiste e vuole andare a vederlo di persona, il posto esatto dove si trova è il Comune di Aviano - località Castaldia in direzione Piancavallo (Pn) - ed è stato realizzato con sassi bianchi e lenzuola del CRO (Centro di Riferimento Oncologico), un (tristemente) famoso ospedale del Friuli Venezia Giulia, tali da ricoprire una superficie di 40.000 metri quadrati.... Ora si spiega come mai è visibile da tanto lontano.... parola di miope!
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Una domenica “di sole e d’azzurro” passeggiavo tra le mura e le trincee del Forte di Osoppo (in Provincia di Udine)… e lì, in cima al poggiolo che domina l’immensa distesa della pianura friulana solcata dal Fiume Tagliamento dove sventola maestosa la bandiera italiana, è davvero la storia  a parlare. Storia di una fortificazione strategica del Fronte orientale italiano durante le due guerre mondiali, che affonda le sue radici  molto più lontano nel tempo, all’epoca dei celti e dei romani (come testimoniano i resti dell'antica chiesa all’interno del fortino). Dalla bellezza del paesaggio dove l’occhio si perde, quasi stupito da tanto verde in una stagione così calda, si passa ai cunicoli bui e umidi, che paiono scolpiti dai passi dei soldati; sembra quasi irreale che il silenzio interrotto dal canto delle cicale risuonasse un tempo del fragore delle mitragliatrici. Per chi ama la storia, il Friuli è anche questo… disseminato di perle, per non dimenticare…
Un'ultima curiosità: forse pochi sanno che Udine, durante la prima guerra mondiale, fu soprannominata la "Capitale della guerra".

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