"Ecco, sto alla porta e busso... "
(Apo. 3,20)
PREGHIERA
Gloria al Padre, al Figlio e
Allo Spirito santo
Com’era in principio
E ora e sempre,
e nei secoli dei secoli.
Amen.
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« IL MIO CANTO DI OGGI | A te che soffri » |
Intorno alla stazione principale di una grande città, si dava appuntamento, ogni giorno e ogni notte, una folla di relitti umani: barboni, ladruncoli e giovani drogati.
Di tutti i tipi e di tutti i colori. Si vedeva bene che erano infelici e disperati. Barbe lunghe, occhi cisposi, mani tremanti, stracci, sporcizia. Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po' di consolazione e di coraggio per vivere; ma queste cose oggi non le sa dare quasi più nessuno.
Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco e con i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava in mezzo agli altri poveri naufraghi della città come se avesse una sua personale zattera di salvezza. Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino unto e stropicciato e lo leggeva. Poi lo ripiegava accuratamente e lo rimetteva in tasca.
Qualche volta lo baciava, se lo appoggiava al cuore o alla fronte. La lettura del bigliettino faceva effetto subito. Il giovane sembrava riconfortato, raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio.
Che cosa c'era scritto su quel misterioso biglietto? Sei piccole parole soltanto: "La porta piccola è sempre aperta". Tutto qui.
Era un biglietto che gli aveva mandato suo padre. Significava che era stato perdonato e in qualunque momento avrebbe potuto tornare a casa. E una notte lo fece. Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta. Salì le scale in silenzio e si infilò nel suo letto. Il mattino dopo, quando si sveglio, accanto al letto, c'era suo padre. In silenzio, si abbracciarono.
Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre una piccola porta aperta per l'uomo. Può essere la porta del confessionale, quella della chiesa o del pentimento. E là sempre un Padre che attende. Un Padre che ha già perdonato e che aspetta di ricominciare tutto daccapo.
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PREGHIERA
O Signore,
tu fai scaturire le sorgenti
ed ecco ruscelli scorrere
nelle valli, tra i monti.
Tutti gli animali selvatici
Si dissetano alle loro sponde.
Gli uccelli del cielo cantano
nascosti tra le fronde degli alberi.
Fai crescere l’erba per gli animali.
Dai all’uomo vino ed olio
per renderlo allegro.
Gli doni il pane per sostenere
il suo vigore.
Tutti i viventi aspettano da Te
il proprio cibo nel tempo opportuno.
Tu lo provvedi ed essi lo raccolgono.
Tu apri la mano generosamente
e tutti si saziano dei tuoi beni.
dal Salmo 104