Creato da brubus1 il 24/12/2006

L'Anticonformista

la forza attraverso l'unità, l'unità mediante la fede, contro le regole imposte alla piena libertà

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ROBIN GIBB - ANOTHER LONELY NIGHT IN NEW YORK





 

ARTE & CULTURA PROVINCIA DI CS

Il Museo di Sibari, inaugurato nel 1996, costituisce con il Parco Archeologico, il principale polo culturale del comprensorio ionico della Provincia di Cosenza. Nell'edificio, articolato in 5 unità museografiche, sono esposti i reperti archeologici più significativi provenienti dal territorio della Sibaritide nonchè dagli scavi delle 3 città sovrapposte di Sibari, Thurii e Copia (dal 720 a.C. al VI sec. d.C.). www.museomg.unical.it





Parco Archeologico di Sibari



 

In una dimensione culturale etnica, un percorso storico ed estetico dell'identità degli 'arbëresh', comunità presenti prevalentemente nel sud dell'Italia, in particolare in Calabria dal 1440. MUSEO DEL COSTUME E DELLE BAMBOLE ARBËRESH. (Frascineto - CS) www.aquilareale.org

 

SOLIDARIETA' & SOCIALE

 














 

 

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Post N° 247

Post n°247 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da brubus1

Merry Christmas Blue

La luce guardò in basso e vide le tenebre:
'Là voglio andare', disse la luce.

La pace guardò in basso e vide la guerra:
'Là voglio andare', disse la pace.

L'amore guardò in basso e vide l'odio:
'Là voglio andare', disse l'amore.

Così apparve la luce e inondò la terra;

così apparve la pace e offrì riposo;

così apparve l'amore e portò la gioia.

...Il Verbo si fece carne,
dimorò con noi e portò la vita.

 
 
 

Mistero

Post n°246 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da brubus1

Questa canzone, di cui sotto riporto il testo, venne esclusa nell'edizione del Festival di Sanremo del 1973. Sul mercato il disco non riscontrò neanche un gran successo. Voglio oggi proporla, in particolare per chi non la conoscesse, perchè ritengo sia nel testo una delle più belle scritte da  Claudio Mattone. Il suo titolo è 'Mistero'. Breve nelle parole, ma dolcissima. Fu interpretata dalla brava Gigliola Cinquetti, cantante veronese della quale ricorre il suo 61.mo compleanno e famosa in particolare negli anni 60 per la doppia vittoria ottenuta nel '64 in quel di Sanremo e all'Eurofestival con 'Non ho l'età'. Altri suoi brani sono: 'Dio come ti amo', 'La pioggia', 'Alle porte del sole' (vincitrice di Canzonissima '73), e 'Si' arrivata seconda sempre all'Eurofestival l'anno successivo proprio di pochi punti dietro al quartetto degli Abba. La carriera della Cinquetti, nella musica, ha avuto i suoi apici e bassi. Ma molti ricorderanno che ha rivestito anche i panni di conduttrice televisiva, non sfigurando rispetto a personaggi più blasonati del nostro schermo, oltre che di giornalista. Quest'anno è stata insignita del "Premio Giulietta alla Donna alla Carriera".

Mistero è un mistero
questo sentimento che
mi lega a te.
Io vorrei che fosse amore,
ma non credo che lo sia.
E non è solo un capriccio
e non è una simpatia.

Mistero è un mistero
solo che tu rassomigli
troppo a me

Sempre gente intorno a te,
ma di amici non ne hai.
Sei solo come me,
ma non lo sai.

Vivere per vivere
da soli non si può.
Forse tu lo vuoi, io no!
Con un cuore e una chitarra
che sono tutto quel che ho.
Dovunque tu vorrai, verrò.

Mistero è un mistero,
ma abbi un fascino
che non l'amore vero.
Mi domando fino a quando
....fino a quando durerà,
un giorno, un anno o più...
...mistero........

 
 
 

Anima ansiosa

Post n°245 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da brubus1

Niente ti è necessario, anima ansiosa, niente ti è nutrimento,
niente cibo e bevanda e sonno, quanto il ritorno ai primordi.
Qui l'onda rumoreggia intorno a te e tu sei onda,
la foresta, e tu sei foresta.
Non esiste più alcun fuori e dentro;
come un uccello tu voli nell'aria;
come un pesce tu nuoti nel mare;
aspiri alla luce e sei luce;
assaggi le tenebre e sei tenebre.
Noi camminiamo, anima, nuotiamo, voliamo e sorridiamo
e riannodiamo con dita delicate dello spirito i fili strappati,
beatamente riaccordiamo le vibrazioni distrutte.
Non cerchiamo più Dio. Noi siamo Dio. Noi siamo il mondo.
Noi uccidiamo e moriamo contemporaneamente,
creiamo e risorgiamo con i nostri sogni.
Il nostro sogno più bello è il cielo azzurro,
il nostro sogno più bello è il mare, è la notte chiara di stelle,
ed è il limpido suono allegro, ed è la limpida luce allegra;
tutto è un nostro sogno, ogni cosa è il nostro sogno più bello.
Ora siamo morti e diventati terra.
Ora abbiamo inventato il riso e il pianto.
Ora abbiamo sistemato una costellazione.
(H. Hesse)

 
 
 

PROGETTO BENESSERE IN FATTORIA

Post n°244 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da brubus1

Plastico della Fattoria Sociale

Il progetto, promosso dalla Cooperativa 'L’Incontro' di Cosenza, approvato dall’assessorato alle Politiche Sociali, della Regione Calabria, in collaborazione con i Dipartimenti di Salute Mentale dell’Asp di Cosenza  coinvolgerà molte aziende limitrofe al capoluogo in percorsi riabilitativi e di inserimento lavorativo a favore di un totale di 36 persone con disabilità psichica. E’ un’iniziativa “potenzialmente innovativa e coraggiosa del nostro territorio”. In attesa che la Fattoria Sociale realizzata dall’ASP, in provincia di Cosenza (zona bivio di Luzzi) venga edificata e quindi possa accogliere i beneficiari dell’iniziativa, le 36 persone scelte saranno impiegate all’interno di aziende provinciali  partecipando fattivamente alle attività inerenti la raccolta nei campi, la pulizia, la coltivazione e la cura dei prodotti.

A seguirli, saranno dei tutor che li accompagneranno all’interno dell’azienda mostrando le varie attività che saranno successivamente chiamati a svolgere in prima persona.  “Attraverso questo progetto puntiamo all’inserimento lavorativo di soggetti diversamente abili”. Si tratta di un progetto pilota grazie al quale in un certo senso si intende ridare vita a diverse persone. Ma è anche un modo per responsabilizzare la società e gli amministratori nei confronti di una problematica complessa qual'è quella delle malattie mentali che, insieme ai malati, si vedono sempre più spesso lasciate sole alle loro famiglie. Questo progetto, dunque, intende intervenire nell’area del disagio mentale, un’area che oggi risulta essere, come detto, dimenticata”. Il finanziamento è relativo alla prima annualità del progetto. I soggetti beneficiari verranno selezionati dai CSM e poi abbinati, a seconda delle loro abilità alle aziende. Durante tutto il periodo di formazione verranno affiancati da tutor scelti dalla cooperativa e dai CSM, in seguito, nel  periodo di inserimento in azienda, al tutor voluto dai soggetti promotori, si affiancherà un tutor aziendale, che li seguirà e affiancherà quotidianamente nelle attività. Il tempo relativo al seminario, alla formazione in aula e all’abbinamento tra aziende e disabili, durerà circa quattro mesi.Si prevede un inserimento in azienda dei disabili per il mese di febbraio o marzo 2009. Per tutto il periodo che essi trascorreranno in azienda a fini riabilitativi di inserimento socio-lavorativo relazioneremo trimestralmente sull’andamento dell’iniziativa in modo congiunto agli psichiatri e psicologi dei CSM di riferimento.La richiesta del contributo regionale per avviare la seconda fase del progetto sarà inoltrata entro la fine dell’anno in corso.

A tale scopo è stato creato un apposito blog sul quale, volendo, ognuno può partecipare inserendo eventuali suggerimenti, testimonianze e opinioni personali.
http://blog.libero.it/FATTORIESOCIALI/

 
 
 

'Conciati per le feste'

Post n°243 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da brubus1

Un'Italia in rotta di collisione e in piena crisi, si prepara a festeggiare il Natale 2008. Questo numero 'otto' dalla forma panciuta e rotondetta che avrebbe dovuto simboleggiare prosperità e riempimento, durante l'anno trascorso e prossimo alla fine, ha impoverito ancor di più il nostro portafogli. Eh sì perchè intorno a noi vige l'onta dell'austerità. La crisi si avverte ovunque e in ogni settore. Eppure quest'anno gli Iper e Super dei grandi Centri Commerciali si sono rivestiti a festa già dalla metà di Novembre. Si possono trovare e comprare oggettini a pochissimi euro e di tutte le dimensioni. Mai stata tanta abbondanza di scelta, che rimane lì in giacenza dato che si spenderà un miliardo (di euro) in meno. Che strano però, più affondiamo, più si perdono posti di lavoro, non trovandone, più la speculazione sui prezzi d'acquisto avanza e più il nostro Cavaliere Nano dispensa un incessante ottimismo. Il suo sorriso mi fa intorcinare gli intestini. Ma che faccia tosta da prendere a schiaffi. Un caso eclatante riguarda l'Alitalia. L'ultimo suo brindisi con i soci Cai. Li ha chiamati 'patrioti', annunciando future assunzioni..... no comment anche sul resto del suo  vasto spettacolare repertorio!! Il Censis invece prevede una sorta di cambiamento e rinascita. Dall'implosione, termine attualmente in voga, possiamo aspettarci una metamorfosi con inversione di marcia. E' un cambiamento che ci auspichiamo tutti nessuno escluso, ma sappiamo che dovremo lavorarci sodo rimboccandoci le maniche come sempre. Non credo nella generosità del Governo che preferisce manipolare le  nostre abitudini e spargere promesse. E mentre lo Stivale accusa i capricci meterologici tipici della stagione, per l'Immacolata rispolveriamo i vecchi addobbi natalizi. Per chi vorrà e potrà comprarsi un albero nuovo.... mi raccomando che sia naturale e di origine italiana, perchè quelli 'Made in China' sono tossici. Tutto il loro materiale puzza, come l'alito. E non incazziamoci più di tanto quando cerchiamo di parlare con un operatore del call-center restando in attesa per ore all'apparecchio in compagnia della solita voce elettronica che invita a 'non perdere la priorità acquisita'; poi all'improvviso cade la linea oppure rispondono, non sentono e chiudono e devi rifare numero e fila. A volte dall'altra parte trovi gente scorbutica e soprattutto incompetente. Aggiungiamo che questi signorini chiamano all'ora di cena o in tarda serata, se ti prendono in contropiede o si trovano a parlare con un anziano, ti fanno pronunciare quel fatidico 'si' che compromette la nostra fragile stabilità economica. In poche parole, alla resa dei fatti, siamo proprio 'conciati per le feste'.  Chi tira da una parte e chi tira dall'altra... come in un comico film natalizio.  Ma nonostante questo sarcastico sfogo cerchiamo ognuno di noi di vivere serenamente  i prossimi giorni festivi alle porte e, per chi ci tiene, di addobbare con valori e sentimenti genuini le nostre case e la nostra vita, non dimenticando che fuori c'è chi sta peggio di noi e chi, lavorando con onestà, ci rimette la pelle. In un anno sono deceduti sul posto di lavoro 1003 persone che potevano essere ancora con noi per queste e altre future feste.

 
 
 

MORIRE PER TE...

Post n°242 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da brubus1

Dedicato al blog angelo dimenticato per avermi dato il permesso di postare il suo stato d'animo, il suo mal d'amore. Una testimonianza cruda e amara, nella quale situazione si sono trovate e si trovano molte persone. Troppo intensi questi versi per passare inosservati. Grazie amico.

Credevo che questo mio amore attraversasse il tempo, ma una notte, nella solitudine del mio mondo, affacciato sul deserto della mia vita ho visto un pellegrino cercare di sopravvivere a quest'immensa solitudine...

Era il tempo che cercava di attraversare ciò che ho nel cuore...

Mi sono accorto che quello che provo e' di gran lunga piu' grande di ciò che qualsiasi dio puo' creare...

Ho visto l'eternità prostrata dinanzi l'altare dei nostri ricordi...

Ho visto l'immensita' spaventata, cercare una via d'uscita dal labirinto del mio dolore... l'ho vista morire per rinascere altrove, ma mai tanto lontana per essere al sicuro...

Ho visto il cielo chiuso nei tuoi occhi, l'ho visto dissolversi mentre guardavi me tenendomi stretto e ho visto ogni dolore prender forma quando, per far si che tu vivessi, ho lasciato la mia vita in quell'addio...

 
 
 

Terra & Vento

Post n°241 pubblicato il 29 Novembre 2008 da brubus1

Lei è Terra, lui è Vento.
Terra è docile e paziente, solida e concreta, anche se guarda le stelle e sogna. Vento arriva come un tornado, a sconvolgere il delicato equilibrio di Terra, che si sente sempre più destabilizzata.
Lei lo sente arrivare, lo capta, lo vede.
Lui la stravolge e poi se ne va, perché Vento è uno spirito libero: può soffiare dolcemente sul viso di lei, facendola respirare a fondo, donandole ossigeno puro, facendola vivere... ma riesce anche a tormentarla con la sua irruenza, a spezzare prepotentemente tutti i paletti delle sue recinzioni, insinuandosi all'interno della sua vita come fosse un suo indiscutibile diritto.
E poi? Poi, se ne va a soffiare altrove, sempre in eterno, irrequieto, movimento.
Terra Lo ama, senza Vento non può vivere. Le manca l'aria e non riesce ad abituarsi all'idea di poterlo respirare solo a periodi alterni perché, quando lui non c'è, lei si sente soffocare.
Allora Terra riflette, e crede che sarebbe stato meglio innamorarsi di un elemento diverso... Pensa al Fuoco, al calore delle sua braccia e poi scuote la testa: il Fuoco riscalda, sì, ma si spegne troppo in fretta, e non è quello che lei vuole...Ecco, forse l'ideale sarebbe l'Acqua, un corso d'Acqua dolce che lentamente scorre su di  lei e la disseta, facendo crescere dei frutti e regalandole la certezza della sua costante presenza...
Ma nessuno può decidere di chi innamorarsi...
Forse qualcuno lassù decise che Terra dovesse proprio innamorarsi di un elemento così diverso da lei, per vedere come se la sarebbe cavata. E chissà quanto si diverte, vedendo Terra che cerca Vento, desiderando ingenuamente di riuscire a fermare la sua corsa, di farlo smettere di tormentarsi inutilmente, di poterlo abbracciare all'infinito!
La Terra sai si può distruggere, ma nessuno potrà mai legare il Vento e domarlo per sempre. Nessuno potrà farlo mai. Anche Terra ora lo sa, ma Vento torna sempre a soffiare su di lei... Ogni volta le ruba un pezzetto d'anima e se la porta via; nella sua tana si nutre di essa, e quando è di nuovo affamato,  torna a reclamare una nuova razione.
Quando gliel'avrà presa tutta, però, Vento dovrà trovare una nuova vittima da sacrificare, perché l'Anima non è infinita... ma quella di Terra, forse, lo è davvero.

 
 
 

LA VIOLENZA

Post n°240 pubblicato il 24 Novembre 2008 da brubus1

Quando si parla di violenza ci riferiamo in particolare alla violenza contro le donne, minori e deboli. La violenza è ritenuta una violazione dei diritti umani. La violenza è un abuso di potere e controllo che si manifesta attraverso il sopruso fisico, sessuale e psicologico. Queste diverse combinazioni possono essere individuali, ma di norma una conduce all'altra. La violenza, come indicano i dati statistici, nella maggior parte dei casi viene esercitata dagli uomini. Anche le donne possono usare violenza, ma se prendiamo in esame il confronto fisico, la distinzione tra i due sessi non regge.  Ogni anno sono milioni i bambini maltrattati, ed altrettanto ogni anno le donne subiscono atti incontrollabili di violenza. Violenza e discriminazioni spesso convergono verso fasce più deboli e indifese come anziani o 'diversi'. La violenza si scatena a volte per futili motivi, per un semplice litigio e diverbio di opioni. Di solito l'uomo abusa del suo potere maschilista, predominando con la sua forza. L'accanimento si accentua con l'uso di sostanze stupefacenti, alcool o stati di frustrazione; questi ultimi indicano nel profondo, un malessere psicologico di instabilità che si accentua contro la vittima usandole violenza. I mass-media tendono ad esaltare di molto la superiorità del sesso forte. Abusare di un bambino comporta la negazione di un'educazione posata e civile del bambino stesso. La violenza sessuale, fra tutte, è la più diffusa, la più vigliacca a mio parere. Esiste però la violenza psicologica che lascia molti segni. Nei maltrattementi fisici si colpisce con pugni e schiaffi; nella peggiore delle ipotesi si rischia la propria vita. Fra violenza fisica, sessuale o psicologica, cambia la scelta delle armi. "C'è chi parla sconsideratamente con i colpi di una spada". Nei rapporti di coppia, in larga parte, la violenza è verbale e psicologica. Si subisce spaventati, indifesi, soffrendo.
I maltrattamenti includono epiteti ingiuriosi, grida, critiche continue, insulti umilianti e minacce di violenza fisica. Questi atti fanno molto male e nel tempo erodono la stima che si ha di se stessi. Bisogna tenere presente che non sempre subiamo. Spesso la violenza comporta una reazione scatenando impulsi negativi che la razionalità non sempre riesce a controllare. Ci rivestiamo di un capo di velluto nero e poniamo di fronte il nostro lato più becero. In quell'istante siamo figli di un dio minore. Ogni forma di violenza, in una società legale che si ritiene libera, deve essere perseguita nella maniera più adeguata secondo i casi. La violenza si può educare. Mancano i mezzi e i centri sociali più idonei, che in particolare da noi, non si mostrano all'altezza.

 
 
 

Ballata d'autunno

Post n°239 pubblicato il 15 Novembre 2008 da brubus1

L'autunno comincia a mostrare il suo aspetto. Piove e fa già un pò più freddo rispetto ai giorni scorsi. E' il preludio per il rigido inverno. I primi fumi dai comignoli e i caminetti accesi. Il calore dell'estate ormai è un ricordo. Anche l'autunno però ha la sua magia. Trovo questo periodo dell'anno più particolare rispetto gli altri mesi. Sapori, profumi e caldi colori lo rendono più ricco. Basta farsi un giro per campagne e colline. Qui in Calabria la natura pare abbia un risveglio maggiore che in primavera. Le tonalità sono accese e madre terra offre prelibatezze infinite. Ma per alcuni so che l'autunno porta tristezza e dalla tristezza che languisce i nostri cuori, come arabe fenici, si deve trovare sempre la forza per andare avanti. Dalle ceneri c'è sempre rinascita. Volevo scrivere o dedicare qualcosa di particolare a questa stagione. Esiste una canzone molto nota, pur se di primo impatto triste, scritta da J.M. Serrat (Balada de Otono) e rielaborata da Paolo Limiti (che ci ha regalato sempre forti emozioni nei suoi testi), col titolo di Ballata d'Autunno. L'interpretazione è della magnifica voce di Mina.

Piove
là dietro la finestra, piove… piove 
sopra quel tetto rosso e spaccato,
sopra quel fieno tagliato,
sopra quei campi, piove.

Si gonfia di grigio il cielo
e il suolo è già
grondante di foglie;
si è profumato d’autunno...
Il tempo che si addormenta
mi sembra, un bimbo
in braccio al vento
come in un canto d'autunno.

Una ballata d’autunno,
un canto triste di malinconia,
vien dietro al giorno che va via.
Una ballata in autunno,
pregata a voce spenta,
soffiata come un lamento
che canta il vento.

Piove
là dietro la finestra, piove… piove 
sopra quel tetto rosso e spaccato,
sopra quel fieno tagliato,
sopra quei campi, piove.

Io ti racconterei
che sta bruciandosi
l’ultimo legno al fuoco,
e poi che la mia povertà
è anche di un sorriso,
che sono sola ormai.
Ma io da sola son finita.

E ti racconterei
che i giovani son giovani
perché non sanno mai
che no, non è la vita
la bella cosa che,
che loro gira in mente:
io questo lo so.

Magari si potesse,
del domani e del passato,
dire quello che ho sognato.

Ma il tempo passa
e ti canta pian piano,
con voce sempre più stanca,
una ballata d’autunno.

Piove
là dietro la finestra, piove… piove 
sopra quel tetto rosso e spaccato,
sopra quel fieno tagliato,
sopra quei campi, piove.

 
 
 

Paura d'amare?

Post n°238 pubblicato il 05 Novembre 2008 da brubus1

Gli anni Duemila sono caratterizzati pare dal declino politico, dai valori quasi assenti, dal consumismo generale e sessuale, dal disamore, dalla tiepidezza, dal disorientamento, anche nel rapporto di coppia (divorzi e separazioni aumentano), in cui troviamo sentimenti che sono un misto di tenerezza, attenzioni passeggere, indifferenza, apatia ed egoismo. Per definire la nostra epoca, si potrebbe usare bene una parola chiave: egocentrismo! Viviamo, infatti, in una società narcisistica, più concentrati su noi stessi e sulla nostra realizzazione personale che sul desiderio, condiviso o condivisibile. La voglia di libertà e di realizzazione personale entrano in conflitto, nel privato con l'esigenza altrettanto forte, ma soffocata, di un rapporto duraturo e gratificante. L'istinto primario dell'uomo è quello della sopravvivenza della specie; oggi però questo istinto sta scivolando pericolosamente verso quello della sopravvivenza dell'individuo. Sono sempre più numerose le persone che considerano il rapporto amoroso una grande seccatura e che finiscono per scegliere la 'castità' o prevalentemente le 'avventure facili'. Molte di queste persone sostituiscono l'atavico desiderio con la paura. Venendo meno il necessario desiderio di amare emerge la paura di amare, che si evidenzia attraverso molteplici manifestazioni: c'è la paura di essere generosi nelle emozioni, con il rischio di ritrovarsi poi, soli e perdenti; c'è la paura di chiedere, per timore di essere respinti; c'è anche la paura di essere soggiogati o soffocati da un legame troppo stretto che nel tempo potrebbe apparire, per nostra colpa, solito e noioso. C’è la paura di dare, di donarsi continuamente, di essere incapaci di amare. C'è il timore di convivere solo in due,  ricercando maggiore svago  in abbordabili avventure saltuarie più soddisfacenti; oppure, in altri casi, una paura di dover condividere abitudini, ritmi e situazioni particolarmente intime, accontentandosi, abituati o rassegnati ormai a stare da soli. C'è quindi alla base la paura di innamorarsi, di perdere la testa. Molte persone, incapaci di gestire il proprio desiderio, mettono in atto una sorta di 'blackout', di cui poi diventano schiave. E' evidente che desiderare una sola persona nel lungo tempo sia diventato un fattore alquanto fragile e vulnerabile con una quasi negazione dell’amore, di affrontare e quindi sfuggire l’amore, di avere in fondo ‘paura d’amare'.

Ispirato e per la maggior parte tratto dal libro: 'Desiderare il Desiderio'  di Willy Pasini.

 
 
 

ANTICONFORMISTI




















 

ORCI (VASELLAME)

Orci



 

MONDO GAY







FILM: Mambo Italiano
Il film racconta molto bene lo spaccato sociale in cui si muove Angelo, giovane gay alle prese con dei genitori conservatori che sognano per lui il più classico dei matrimoni. Graziosa commedia che in maniera bonaria prende in giro certi usi, costumi e pregiudizi di un'italia meridionale ormai matura per il cambiamento radicale. Un semplice flash con un amico che, dopo il matrimonio di copertura, descrive bene l'ipocrisia che molti praticano tra le ombre notturne. Indimenticabile la scena finale della passeggiata dei genitori di Angelo con il figlio e il nuovo "genero", dove anche le persone più rozze e tradizionali, riescono a superare le proprie omofobie e accettare scelte diverse. Da vedere!

LIBRO: Corpi Contro
Dopo la fine di una lunga storia d'amore con una coetanea, un uomo bello e di successo vede la propria vita cambiare radicalmente: incontra Claudio un giovane artista e se ne innamora. Da questo momento, l'uomo ripercorre la storia appena conclusa confrontandola con la passione nascente per Claudio: da lei a Claudio, da un corpo a un altro. Di lui ama la virilità, di lei amava la femminilità. Di lui i peli sul petto, di lei il seno prosperoso. Di lui la barba incolta, di lei la pelle liscia e bianca. Dettagli steriori eppure la gente etichetta tutto, e l'uomo sa che questa sua attrazione per Claudio avrebbe finito con il farne un omosessuale, almeno agli occhi del mondo esterno. Ma lui non vuole far parte di un gruppo. Sa che amare Claudio è restituire un pezzo mancante a se stesso.

LIBERTA'=DIRITTI X TUTTI

anche OMOGENITORIALE

 

SCOPERTE & INVENZIONI

E' datata 1963 la presentazione della prima musicassetta da parte della società olandese Philips. La piccola cassetta di plastica di 10 cm per 6, che renderà di colpo vecchi e superati i precedenti registratori a bobina aperta, troppo voluminosi e complicati da usare, può registrare un'ora di musica (poi due e perfino tre) su un nastro che scorre a 4,75 cm al secondo, consentendo un'ottima resa musicale. Questa innovazione sarà destinata a rivoluzionare il mondo della musica "portatile" e, ancora 30 anni dopo la sua immissione sul mercato, con ben 3 miliardi di pezzi venduti all'anno, costituirà il mezzo principe per diffondere le "sette note".


"Il fazzoletto che levo dalla tasca, disse D'Annunzio, ha l'odore dei fiori appassiti e della cera strutta". Al di là del volo poetico, è indiscutibile l'importanza del fazzoletto, che ha fatto la sua apparizione fin dai tempi in cui... Berta filava. Nei secoli ha cambiato grandezza, look e, ferma restando la distinzione tra quello maschile e quello femminile, tuttavia è sempre servito per compiere i soliti gesti: soffiarsi il naso, asciugarsi le lacrime e il sudore. Ma qualcuno, la società americana Kimberley-Clark Co., nel 1924, ha ritenuto che fosse giunta l'ora di dare una scrollatina a quel mito, adoperando la carta al posto della tela, e di chiamarlo kleenex. In Italia l'"usa e getta" anche per le lacrime ed il sudore è arrivato nel dopoguerra, portato dai soldati alleati.
 

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