Creato da aliantelibero il 15/08/2008
ovvero il fratello dello scemo del villaggio

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L'intento di questo blog è di far conoscere da un punto di vista "altro" il mondo della malattia mentale e del disagio psichico. I contenuti del blog, in bilico fra cronaca quotidiana, letteratura scientifica e presunzione letteraria affronteranno con ironia e creatività, ma pur sempre con serietà e correttezza i temi più vari che attengono alla vita delle persone con disagio psichico e i loro familiari.

I contenuti e le immagini non intendono offendere nè stigmatizzare persone con disagio psichico o loro familiari. Termini crudi e forti sono usati, e talvolta abusati, non per connotare le persone in condizione di disagio psichico, ma per sottolineare e stigmatizzare precisi luoghi comuni e stereotipi sociali di cui è spesso intriso il linguaggio e il pensiero corrente

Il blog non pretende di far divulgazione nè scientifica nè di altra natura, ma offre solo le riflessioni e gli sfoghi di una persona che nel mondo della malattia mentale, per professione e per affetti familiari, ci vive ogni giorno.

Il personaggio narrante è frutto di pura fantasia e tutte le vicende narrate, devono intendersi fortemente romanzate, senza alcun riferimento intenzionale a persone reali... in quanto ai fatti, quando sarà necessario i riferimenti saranno seri e circostanziati e sotto stretta responsabilità dell'autore.

 

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S'io non fossi... ma sono

Post n°91 pubblicato il 06 Gennaio 2012 da aliantelibero
 

"Se tu non fossi il fratello di Amerigo, chi saresti?"

sentivo il suo sguardo sulle mie labbra, attendendo risposta.

sentivo il suo sguardo sotto la pelle della mia vita, attendendo risposta.

ma le parole mi mancavano...

 

...ma le parole mi mancano ancora

e nel mare nero di questa notte insonne

annaspo, annego.

Faccio memoria di me

ma tutto è memoria di noi, o di me intriso di lui, di Amerigo.

 

Come terra da troppo tempo riarsa, sento la mia immagine sfaldarsi sotto la stretta delle dita adunche di una domanda assassina.

...eppure sembrava esser solo un gioco:

La stanza calda e accogliente di una sala da the,

la fragranza calorosa di due tazze di the, inevitabili in una sala da the

due persone, l'una di fronte all'altra

l'una, un libro

l'altra una lettrice

l'una: io, Adalberto Buonofiglio per una sera prestato agli scaffali di quella inusuale biblioteca vivente

l'altra: lei, che poi avrei scoperto chiamarsi Martina, per una sera interessata ai libri sugli scaffali di quella inusuale biblioteca vivente

 

"S'io non fossi il fratello di Amerigo, chi sarei?"

Ripenso ad una stagionata barzelletta... quella che finisce con un cinese, in piazza san pietro a Roma, durante l'angelus, che chiede ad un tizio: mi scusi, mi sa dile chi è quel signole vestito di bianco accanto a Giovanni?

In effetti accade spesso, che nella necessità di dovermi far riconoscere nel mio paese, più di una volta mi sia servito più che del mio nome, del mio legame fraterno.

Sono il fratello di Amerigo... questo stesso blog, mi accorgo, trova una sua legittimazione, per quanto autoreferenziata, esclusivamente nella sua sottotitolazione.

Sono il fratello di Amerigo e sull'orgoglio di esserlo ho costruito il mio biglietto da visita per il mondo.

...ma poi arriva la domanda di una perfetta sconosciuta e con essa la vertigine del banale così banale da non venir contemplato...

Non troverò una risposta questa notte.

Son diventato bravo nel lasciarmi morire incolume nel mare tempestoso delle congetture...

 
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Commenti al Post:
fioredimaggio73
fioredimaggio73 il 19/01/12 alle 10:07 via WEB
Se tu non fossi il fratello di Amerigo, saresti comunque una persona speciale, avresti altre battaglie da combattere, e lo faresti con la stessa tenacia e lo stesso amore.....grazie di essere così! un abbraccio forte
(Rispondi)
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LA FAMIGLIA BUONOFIGLIO

Amerigo Santacroce… mio fratello.

Uno dei tanti nati verso la fine degli anni 60, quando i parti si facevano in casa e il nascituro doveva affidare la sua sorte nelle mani di qualche buona praticona...

Lui non ebbe culo: una banale complicazione, una levatrice leggermente impreparata, un principio di embolia che blocca l’afflusso d’ossigeno al cervello e… buona notte al secchio…

Ecco dunque a voi, signore e signori l’iperbolica genesi dell’attuale detentore del titolo di “scemo del villaggio” di questo ameno borgo del sud Italia.


Io.. io sono Adalberto.

Adalberto Buonofiglio per la precisione. Figlio di secondo letto di mia madre. Potete tranquillamente risparmiarvi l’ironia a buon mercato sul mio nome: la conosco da quando sono nato. Per l’esattezza 7 anni dopo. In ospedale questa volta, a scanso di equivoci…


PierManfredo Santacroce, padre d’Amerigo era un artista di quelli che la critica colta ama chiamare “eclettico”. La gente comune, più grossolanamente, “svitato”. Di origine geografica ignota, girovago fin dall’adolescenza, la leggenda narra che non abbia soggiornato in un luogo mai più a lungo di 3 anni consecutivi.

Il matrimonio e la convivenza con mamma non contraddissero questa regola. Si racconta infatti che all’alba del mille e dodicesimo giorno di stanzialità nel nostro paese raccolse i suoi vestiti ed i suoi silenzi lasciando come ricordo di se un letto vuoto, un amore interrotto ed un figlio che era il giusto frutto di cotanto genitore.


Di Antonio Buonofiglio, mio padre c’è poca storia da raccontare… Buon uomo senza arte e senza dote. Semplicemente l’unico partito per rimediare alla “bianca vedovanza” di mia madre


Su Maddalena Santacroce Buonofiglio, angelo del focolare di questa nostra laconica famiglia, concedetemidi conservare un devoto silenzio, ché gia troppe son le parole spese su di lei…

 

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