"La più sorprendente scoperta che ho fatto subito dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare!"
(La grande bellezza)
Messaggi di Novembre 2014
L'estate aiuta. Nel senso che d'estate ti metti un paio di pantaloni, anche corti, una mahgliettina e scarpette da ginnastica ed è fatta. Puoi girare tranquillamente per i campi, avventurarti anche quando piove, tanto poi arriva il sole in un baleno, insomma, d'estate tutto va bene. Quando sono arrivata al castello era primavera, e quindi mi sono imbattuta in qualche giornata fredda, ma, tutto sommato, non avevo difficoltà ad uscire. L'abbigliamento era normale, certo da campagna, ma normale. Il fatto è che da tre settimane piove, da due c'è una nebbia continua e da una le temperature sono calate, ma ancora non del tutto mi dicono. Apro l'armadio e guardo sconsolata i miei abiti cittadini, con scollature e tessuti leggeri anche d'inverno (eggià, io notoriamente non soffrivo il freddo). Li ho messi in alto nell'armadio, dove di solito stanno le cose che usi poco. Penso che ci metterà anche le gonne. Da fare tenere indumenti che non si usano a portata di mano. Il problema è che il mio guardaroba da cittadina, frequentatrice di aperitivi anche all'aria aperta, comprende dei capi inservibili qui al castello. Ho provato a mettermi un vestito, ma il dolore alle ginocchia, il male alle gambe, il freddo alla schiena. E sto parlando solo del servizio in castello. Che quando porto Tex al suo giro giornaliero (da due siamo passati ad uno, causa impraticabilità dei campi) la cosa si fa ancor più tragica. Ho rispolverato dei pile di mio padre che stavano nell'armadio da almeno due decenni, marca Patagonia color fuxia uno e l'altro turchese, e almeno non patisco il freddo, ma se piove l'umidità mi passa sotto, sulla pelle... Allora ho introdotto la mantella verde con cappuccio e un cappello di lana a cloche regalatomi da un amica di Parma. Ai piedi un paio di stivali di gomma. Mi sembrava di essere perfetta. Senonché l'acqua di questi mesi ha fatto si che la terra buttasse acqua e si trasformasse tutto in una melma pesante che nemmeno i ciuffi d'erba che resistono al freddo può rendere praticabile. Così mi son trovata a gambe all'aria per ben due volte, cadere non fa poi così male, l'erba attitisce il colpo, ma le giunture poi si lamentano. Ho introdotto un bastone di bambù, di quelli recuperati in estate per supportare le piante di pomodori che erano diventate altissime. Camminando sull'erba per e vitare la melma ho infilato il piede in un groviglio d'edera, e mi sono catapultata a faccia a terra. Sulla melma. In tre giorni ho lavato tre volte le stesse cose. Però ho deciso di cambiare percorso, troppo pericoloso. Devo decidermi ad andare a comprarmi dei pantaloni, delle maglie, anche un giaccone termico, altrimenti non arriverò a Natale..... |
La mia camera ha due finestre. e due termosifoni. delle finestre, una s'affaccia all'interno, con vista verde in gran parte oscurata dai rami ora spogli di uno dei tre gelsi centenari; l'altra s'affaccia a nord , sul vuoto, sul cielo, sulla pianura verso Parma, ma si vedono le prealpi. Mi sveglio e da ieri mattina i rami spogli del gelso, che quasi toccano i vetri, sono grigi, ma d'un grigio talmente chiaro, lattiginoso, che quasi pare siano ricoperti di neve. E da sotto le coperte viene istintivo farsi avvolgere ancora di più dalla trapunta, coprirsi fino agli occhi e, casomai girarsi sul fianco per chiedere conferma in quella tenda di cielo che copre il mondo. Ieri ho visto l'alba colorare il cielo di per se azzurro, oggi no, oggi è bianco, denso, tutto attorno è banco e denso: c'è la nebbia. E fa freddo. E stare a letto mi sarebbe piaciuto molto, se non fosse che devo portare fuori Tex, e pulire un poco la casa, oggi non lavoro, ..... troverò senz'altro una scusa, di sabato non si lavora, di sabato ci si riposa.... Ora m'infilo un cappello di lana, stivali di gomma, qualcosa di pesante addosso, e vado a fendere il bianco. E, si, sono tornata ad avere il wifi.... bacii
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Allora, vediamo se mi riesce di riprendermi un po' da questa ormai lunghissima pigrizia che mi occlude il centro creativo del cervello. Che poi non è del tutto vero, nel senso che di creatività sono soggiogata, ma più per cose manuali, concrete, che per parole. L'ho sempre pensato che, almeno nel mio caso, il malessere, grande malessere, fosse foriero di discorsi, frasi, parole, a volte penso anche belle, nel senso piacevole del discorso. Ma da quando sono qui, per un verso o per l'altro, la mia vita ha assunto un andamento talmente stabile che i balli in piedi sui tavoli del Rangon sono archeologia; le serate interminabili sotto i portici delle colonne a giocare a Macchiavelli, i balli scatenati a ritmi di musica tunisina .... protozoico. Qui ho imparato a fare marmellate, il pane, cucinare le ortiche (ho preparato i tortelli...aspetto una serata doc per assaggiarli), ho vendemmiato, raccolto bacche di rosa canina e fatto la marmellata, chiamata nettare degli dei....; ho preso un gatto a cui ho dato nome Olivia...; ripreso a lavorare a maglia quindi berretto e sciarpa per gli gnomi.... e letto tanti di quei libri che ora mi ci vorrebbe un carico di libri da leggere. Tutto questo girando attorno al castello, conoscendo la gente del luogo, chiacchierando del più e del meno, tanti sorrisi per vincere l'iniziale titubanza, poi pacche sulle spalle e tartufi in regalo. Se mi guardo indietro vedo che tutta quella spregiudicatezza, quella trasgressione, quel vivere costantemente sopra le righe, si sono ora convogliati in un unica strada: quella della serenità. Ancora mi chiedono: ma non ti annoi, li da sola? non hai paura? (di che??...), non senti la mancanza di.....Rispondo che no, non mi annoio perché sono sempre molto stanca dopo il lavoro, le passeggiate nei campi, l'orto... ; non ho paura di nulla però mi sono intagliata Jack in una delle zucche del mio orto e l'ho acceso sulla torre di guardia a controllare tutto il borgo, e no, non sento una grande mancanza di certe cose. Da quando Olivia è entrata nella nostra famiglia lei dorme sul letto addosso a me e Tex, che da sempre dormiva in corridoio, ha cominciato a dormire ai piedi del letto. Siamo nell'arca di Noè... manca solo un uccello.... Ed è in questa atmosfera che mi viene difficile scrivere, raccontare. Perché trovo che sia tutto talmente lineare e normale, che perché poi devo raccontare la normalità mia agli altri? Nel frattempo Diego e Rocco han cominciato a giocare a rugby, un male di famiglia, ed Isabella oltre che accompagantrice della loro squadra (21 bambinetti) ora sta facendo pratica per impare ad allenarli, magari prende pure il patentino... le piace molto e le da modo di conoscere persone, sopratutto uomini. Dato che il capitolo siculo è definitivamente, grazziaddio, finito, è più serena, piena di voglia di fare. Studia al mattino prima che i bimbi si sveglino (Rocco qualche volta si alza per studiare con lei..), lavora, flamenco, rugby, casa... è sempre stata così, lei. Rende di più e bene, quante più cose ha da fare, era così da bambina e finché le reggono le forze resta così. Jacopo sta alle prime lezioni della magistrale, a marzo partirà per tre mesi (se non cambia nulla) per il Brasile. L'idea è di raggiungere la sua ragazza che è in erasmus e almeno di imparare il brasiliano... Devo confessare che sono sempre in ansia con questi ragazzi, vivono assieme, studiano le stesse materie, solo J. è più avanti, ed ora il Brasile. ..... Non vorrei diventare nonna di nuovo, sono così giovani... Io l'ho fatto il discorso a mio figlio, non sono in confidenza con lei, altrimenti lo farei, ma penso che la sua famiglia molto cattolica l'abbia istruita a dovere. Ma l'ansia mi resta.... E' vero che sono un tipo ansiogeno, per esempio da quando è sbarcata in Italia mia madre ho ripreso con i miei attacchi di ansia, non so nemmeno io il perché, viviamo in case separate (anche se mi ha detto che verrà un pochettino da me.... non ha mai visitato bene il castello), ma il fatto che mia sorella se ne sia tornata a mendoza mi disorienta. A proposito di mia sorella, tanto per spiegare il suo carattere, due giorni prima di prendere l'aereo mi ha confessato, dopo che mia figlia me l'aveva detto per averlo letto da sua cugina su FB, che sta per diventare nonna!!!!! Io incredula le ho chiesto : ma da quanto lo sai? - da prima di partire ... - e non mi hai detto nulla in questi due mesi??? io ti ho raccontato tutto e tu niente, muta come una tomba.... - risposta: non volevo che la mamma sapesse questa cosa, e poi c'era la malattia di Orlando..... Ora, quando mia sorella è partita la figlia era almeno di 12 settimane, ora che è ritornata la figlia entra nel 5 mese ..... a quando tornerà a casa mia madre la figlia sarà in procinto di partore, o forse avrà già partorito....... come la metterannno..? Dio mio, non vorrei essere nei loro panni..... |
EPISTOLARI AMOROSI
Si parlava con alcuni amici di aprire un blog di lettere d'amore dall'altisonante nome:
Non ho ben chiaro se intendessero lettere nuove, o lettere scritte in passato, anche da altri.
Forse, basta che siano lettere d'amore, nell'accezzione più ampia del termine, penso.
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Ma, dopo tutto sono un uomo. E tutte
le considerazioni filosofiche
non bastano a impedirmi di
desiderarti, ogni giorno, ogni momento,
con la testa piena dello spietato gemito
del tempo, del tempo che non potrò
mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale.
E così sarà sempre.
(R.J.W)
DESIDERIO
VORREI PIEGARTI
AL MIO TANGO GIAGUARO
MIA SILFIDE AZZURRA
DELL'ORSA STELLATA,
E AL BRIVIDO CRESPO
DEI TUOI FIANCHI SGOMENTI
ALITARVI D'AGOSTO
IL RANTOLO CUPO
PRIMA CHE TU RITORNI GIUNCO
O IL VENTO CHE LO PIEGA
VORREI COLMARTI
L'INFINITO DEGLI OCCHI
COLL'AMARO DEL SALE
DEL MIO TEMPO PERDUTO,
GRAFFIARTI IL VISO
DI ROSSO VERMIGLIO
SCOPRIRTI IL SENO
AL BACIO INFUOCATO
PRIMA CHE TU RITORNI VENTO
O IL GIUNCO CHE SI PIEGA
Io sono certa che nulla più soffocherà
la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni
nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.
Alda Merini, da "La Terra Santa"
CHI VUOLE S'AGGREGHI
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VECCHIA SMIDOLLATA SENTIMENTALONA
e me ne vanto!!
*****
L'ANATEMA DEL DAMA, DAMINA E
DAMIGIANA
'Per ora mando neve e tempesta
ma una salvezza soltanto vi resta:
organizzate un altro ritrovo
e il Cavaliero invitate di nuovo.
Voglio vederli pur'io stucchi e specchi,
basta carretti di robivecchi!
Se non farete per ciò buon ufficio
scaglio su voi orribile maleficio:
che non possiate mai più godere
del dolce strufolo o della pastiera!
Stretta la foglia, verrà ancor l'estate:
facit'ampressa, e organizzate!
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MULTIETNICITÀ
You are The Lovers
Motive, power, and action, arising from Inspiration and Impulse.
The Lovers represents intuition and inspiration. Very often a choice needs to be made.
Originally, this card was called just LOVE. And that's actually more apt than "Lovers." Love follows in this sequence of growth and maturity. And, coming after the Emperor, who is about control, it is a radical change in perspective. LOVE is a force that makes you choose and decide for reasons you often can't understand; it makes you surrender control to a higher power. And that is what this card is all about. Finding something or someone who is so much a part of yourself, so perfectly attuned to you and you to them, that you cannot, dare not resist. This card indicates that the you have or will come across a person, career, challenge or thing that you will fall in love with. You will know instinctively that you must have this, even if it means diverging from your chosen path. No matter the difficulties, without it you will never be complete.
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