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Vigili del fuoco in vallata

dal Sabato Sera del 24/2/2007 Fontanelice. Sono ben 18 i volontari, tra cui una ragazza, che hanno deciso di partecipare al corso organizzato dal Comando Provinciale dei vigili del fuoco e dar vita al primo nucleo dei pompieri volontari del paese. Il secondo gruppo di tutto il circondario dopo quello storico di Medicina. Le prime adesioni sono state anche raccolte durante la festa di Pompieropoli, organizzata l’ottobre scorso dall’Associazione nazionale vigili del fuoco insieme al Comune e dedicata ai bambini. Dopo una serie di incontri con la comandante del Comitato Provinciale di Bologna, durante i quali agli aspiranti pompieri è stato illustrato il loro compito futuro ed il corso di addestramento al quale verranno sottoposti, la raccolta delle adesioni definitive ha portato il numero dei ragazzi a 18. Terminati i controlli medici, l’addestramento si svolgerà in due trance, una primaverile ed una autunnale, al termine delle quali ci sarà il decreto di nomina. Una volta pronti, per tenersi in allenamento verranno chiamati periodicamente a Imola da i colleghi “professionisti”. E’ molto probabile, infatti, che i volontari siano pronti prima che in vallata sia a loro disposizione una sede tutta per loro. La sede, infatti, sarà a Fontanelice, ma sul dove collocarla c’è ancora qualche dubbio. “Per realizzarla abbiamo a disposizione 250 mila euro stanziati dalla protezione civile, in parte dalla Regione e dalla Comunità Montana – spiega il sindaco Vanna Verdelli -. Stiamo valutando alcuni spazi nella zona industriale oppure un’area dimessa vicino al centro storico. Quando saremo pronti avremo la sede della protezione civile della vallata e del corpo forestale a Castel del Rio, mentre i vigili del fuoco saranno a Fontanelice per poter intervenire tempestivamente in caso di necessità”. Necessità come quella dell’11 novembre scorso, quando un sottotetto prese fuoco a Fontanelice, a causa di una canna fumaria surriscaldata.

 

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VIDOR 26/1/2014

Post n°186 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da fontanelice
 

cori alpini - testi canti - canti e testi

 

STORIA DI VIDOR -       ......................  FELTRE, raduno del 22/7/2012, fotodia

                                                                 
Nel 1986 è stata rinvenuta una piccola necropoli sotto piazza Maggiore, risalente al IV secolo. La zona era dunque frequentata in età romana, visto anche il passaggio della via Claudia Augusta Altinate. Nella zona orientale del comune, inoltre, la regolarità della sistemazione agraria proverebbe l'antica centuriazione del territorio.
Nel medioevo, l'importanza strategica di Vidor come nodo stradale e porto fluviale sul Piave (sfruttato sino al 1871), portò alla costruzione del castello, oggi scomparso, e dell'abbazia, che contribuì alla bonifica della zona. Nel XIII secolo fu fondato inoltre il Pio Ospedale di Santa Maria dei Battuti, gestito dall'omonima confraternita, con lo scopo di accogliere i numerosi viandanti che transitavano per la località.
Vidor fu colpita duramente dalla Prima guerra mondiale: trovandosi proprio in corrispondenza del fronte del Piave fu occupata dagli Imperi Centrali sino alla fine del conflitto. Durante gli aspri combattimenti, venne tra l'altro danneggiato il patrimonio artistico del paese, come la chiesa e l'abbazia.

FOTODIA 1

FOTODIA 2

Video 1 - commemorazione ai caduti alpini

video 2 - alzabandiera

video 3 - sfilata

video 4 - canti a tavola

video 5 - canti

vidor 6 - canti

1989 raduno a Palazzuolo

 

Capitano Stefanino Curti

Cap. Stefanino Curti

Medaglia d'oro al valor militare

Capitano del 2° Reggimento Alpini
Comandante della 221^ Compagnia Battaglione Val Varaita

Stefanino Curti nasce ad Imola in provincia di Bologna il 12 novembre 1895 da genitori di origini piemontesi, Francesco e Giuseppina Briolo.

 

Qui inizia gli studi poi, seguendo la famiglia, proseguiti nel ginnasio di Parma e nel liceo di Genova. Il 5 novembre 1914 entra quale Allievo Ufficiale nella Scuola Militare di Modena ed al termine del corso chiede insistentemente di essere ammesso negli Alpini. Il suo desiderio viene esaudito con la nomina il 30 maggio, pochi giorni dopo la dichiarazione di guerra all'Austria, a Sottotenente assegnato al 1° Reggimento Alpini. Il 14 giugno 1915 raggiunge la zona di operazioni in Carnia destinato al Battaglione Val d'Arroscia. Nel gennaio-marzo 1916 frequenta a Caserta un corso di mitragliere quindi, promosso Tenente, nei primi di giugno è nuovamente con il proprio reparto che opera sull'altipiano di Asiago poi sui contrafforti del Cregnèdul, a duemila metri di altezza, dove merita un encomio solenne per le intelligenti osservazioni ed informazioni su movimenti e difese avversarie. Posto a difesa di Monte Cucco durante l'offensiva austriaca nel Trentino, a Cucco di Pozzo pochi giorni dopo si offre volontario per comandare una pattuglia incaricata di tagliare i reticolati nemici ed assumere informazioni per il contrattacco. Nel corso di queste azioni del 7 e 8 luglio viene ferito gravemente alla gamba destra ed è costretto a trascorrere un anno di degenza negli ospedali di Brescia e Genova. Per questo suo comportamento gli viene conferita la medaglia di bronzo al valore militare. Dimesso dall'ospedale rientra nel giugno 1917 al fronte ed assegnato al servizio negli Uffici Comando del 12° Gruppo Alpini e successivamente al 6° Raggruppamento Alpini. Promosso capitano il 23 agosto assegnato al 2° Reggimento Alpini Battaglione Val Varaita, che opera in Val Costeana ai piedi delle Tofane, dal 1° novembre assume il comando della 221^ Compagnia. Nel frattempo l'offensiva austro-tedesca costringe il nostro esercito al ripiegamento fino ad attestarsi sulla riva destra del fiume Piave. Vengono fatti saltare tutti i ponti escluso quello di Vidor per una eventuale controffensiva. Con il ritardo dello schieramento delle nostre armate e resosi necessario trattenere il più possibile il nemico al di là del Piave viene creata una testa di ponte sulla sinistra del fiume in corrispondenza dell'unico passaggio ancora aperto a Vidor. Tre battaglioni alpini, fra cui il Val Varaita, si schierano a difesa. Il 10 novembre l'attacco in forze del nemico. Il Capitano Curti, nonostante le gravi perdite della sua compagnia, contrattacca per tre volte alla testa dei pochi superstiti fino a quando cade colpito a morte. Due giorni dopo avrebbe compiuto 22 anni. Lo stesso nemico ne onora l'eroica morte scavando una fossa e ricomponendo la salma nel mantello con la rivoltella ed il cappello. Accanto pone una croce con scritto "Hier ruht ein tapferer Italiener !" (Qui giace un valoroso italiano). Nel settembre 1922 la salma viene trasferita da Vidor a Vigoforte Fiamminga (Mondovì) nella tomba di famiglia. Nel corso della commovente cerimonia è conferita ufficialmente alla memoria la medaglia d'oro al valore militare decretata con Regio Decreto del 1° novembre 1920. Al Capitano Stefanino Curti vengono intestate un'ala della caserma del 2° Alpini a Cuneo, la Caserma di Chianale in Val Varaita, scuole medie a Mondovì e Genova, e qui anche una via. Ad Imola la Caserma del Presidio Militare, il Gruppo Alpini, la Sezione degli Ufficiali in congedo e l'Associazione Cavalieri di Vittorio Veneto. Anche il Gruppo Alpini di Vidor viene intitolato all'eroe. Nel 1977 a lui viene intitolata un'area verde ad Imola, attrezzata a parco giochi e completata con tavoli e panchine in muratura, frutto dell'iniziativa e lavoro del locale Gruppo Alpini.

 

 

 

 

 

Vidor - Il cippo posto nell'immediato dopoguerra sul luogo dove cadde nel novembre 1917 il Capitano Stafanino Curti per difendere la testa di ponte ed ostacolare il passaggio del Piave da parte della truppe nemiche.

 

 
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