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La Juventus ,un modo di essere,di esprimersi e emozionars...i

Creato da juventuspersempre94 il 11/03/2008

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Messaggi del 19/08/2008

Brasile umiliato 3-0

Post n°548 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

L'Argentina schianta il Brasile nella semifinale olimpica. Un 3-0 che non lascia dubbi sull'andamento della partita che ha visto i verdeoro quasi impotenti di fronte all'organizzazione degli avversari e vittime del proprio ritmo eccessivamente lento. Dinho e compagni non riescono mai a rendersi pericolosi. Nella ripresa l'uno-due di Aguero annichilisce i brasiliani. Riquelme dal dischetto firma il 3-0.

Dopo un primo tempo equilibrato, con il Brasile che faceva uno sterile possesso palla e l'Argentina che si rendeva pericolosa in contropiede, nella ripresa la partita ha preso un orientamento ben preciso: il primo gol di Aguero è stata la svolta. Il Brasile ha abbozzato una reazione che però è stata immediatamente stroncata dalla seconda rete dell'attaccante dell'Atletico Madrid che si è confermato splendido opportunista. L'ingresso di Pato ha dato un pò di vivacità al Brasile, ma la punta milanista non è andata oltre ad un gol annulato per offside. Il gol invalidato, unito alla frustrazione per i due pali colpiti da Sobis e Ronaldinho, ha fatto saltare i nervi ai verdeoro: Breno ha ingenuamente commesso fallo su Aguero, regalando un rigore (poi trasformato da Riquelme) all'Argentina. Lucas e Neves, poi, hanno cercato di farsi giustizia su Mascherano ma hanno rimediato solo due rossi diretti.


ARGENTINA:
Romero 6; Zabaleta 6,5, Garay 6,5, Pareja 6, Monzon 5,5; Gago 6,5, Mascherano 7, Di Maria 7; Messi 6,5, Riquelme 5,5 (90' J. Sosa s.v.); Aguero 7,5. (4-3-2-1) All: Batista 7.
BRASILE:
Diego Alves 5,5; Rafinha 6, Alex Silva 6,5, Breno 4,5, Marcelo 5,5; Hernanes 5,5 (60' Thiago Neves 5), Lucas 5,5, Anderson 6; Diego 4 (70' Jo 5,5); Ronaldinho 5, Sobis 6 (60' Pato 6). (4-3-1-2) All: Dunga 5.
Arbitro: Vazquez (URU) 6,5
MARCATORI: Aguero 52' (ARG), Aguero 58' (ARG), 75' Riquelme (rig.) (ARG)
AMMONITI
: Zabaleta (ARG), Breno (BRA), Hernanes (BRA), Pareja (ARG), Di Maria (ARG), Anderson (BRA)
ESPULSI: 80' Lucas (BRA), 90' Thiago Neves

 
 
 

Ibrahimovic si ferma ancora

Post n°547 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Niente amichevole con la Francia per Ibrahimovic. Lo svedese aveva 'patteggiato' con il ct Lagerback un impiego part-time nell'amichevole di Goteborg per non affaticarsi in vista della Supercoppa di domenica contro la Roma ma il ginocchio sinistro non è ancora a posto. Ibra era tornato in campo l'8 agosto per uno spezzone di gara contro il Siviglia, aveva giocato oltre un tempo contro l'Ajax e l'intera partita con il Benfica a Ferragosto.

Emblematiche le parole dello stesso ct svedese: "E' molto triste questa cosa sia per il giocatore sia per l'Inter. Zlatan aveva già un piccolo fastido lunedì e poi si è fermato ancora per il dolore, nonostante stesse facendo i suoi esercizi di routine. In accordo con lui e con lo staff medico abbiamo deciso di lasciarlo andare (in pratica non potrà giocare), per non peggiorare la situazione".

 
 
 

Capello ha deciso: Terry capitano

Post n°546 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Fabio Capello ha confermato John Terry nel ruolo di capitano dell'Inghilterra. L'annuncio è stato dato alla vigilia dell'amichevole, l'ultima prima dell'inizio delle qualificazioni mondiali, che la nazionale dei Tre Leoni sosterrà mercoledì a Wembley contro la Repubblica Ceca. Il difensore del Chelsea, già capitano della squadra inglese sotto la gestione di Steve McClaren, è stato preferito a Rio Ferdinand, altro candidato alla fascia.

"Non è stata una scelta facile perché si tratta di due grandi giocatori" ha detto Capello. "Ma il ruolo del capitano è molto importante perché ha il compito di trascinare la squadra. Rio è un giocatore molto importante per noi, ma ho scelto John per la sua grande personalità". Terry ha saputo della decisione del ct solo pochi minuti prima dell'ufficializzazione. "Tutti sanno che quella fascia vale il mondo per me - il commento del difensore -. Averla meritata nonostante la presenza in squadra di giocatori come Rio (Ferdinand) e altri campioni è un onore incredibile".

 
 
 

JUVENTUS : soluzione zalabeta

Post n°545 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Con Giorgio Chiellini fermo per due mesi, la Juventus è alla ricerca di un degno sostituto per la difesa. Secondo il quotidiano spagnolo Marca, i bianconeri sarebbero interessati a Pablo Zabaleta, ventitreenne esterno destro argentino (che gioca nell'Espanyol) impegnato alle Olimpiadi.

 
 
 

La guerra di Ivanovic

Post n°544 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Branislav Ivanovic non ci sta: il Chelsea lo blinda, non lo lascia andare al Milan e lui si ribella. Uno dei suoi agenti, Marko Naletilic, ha fatto sapere che il giocatore "è inc... nero. Dopo la partita di domenica, è andato a cercare Abramovich per ribadirgli che vuole assolutamente andare al Milan". Poche, a quanto pare, le speranze di raddrizzare la situazione: "Pare un affare sfumato -ha detto Naletilic- ma nel mercato non si sa mai".

Il procuratore, intervenuto in diretta su Antenna 3 Lombardia, ha ripercorso brevemente le tappe della trattativa: "E' vero, sembrava che martedì fosse il giorno buono per chiudere l'affare. Invece... Quello che ora è certo è che Branislav è furioso. E noi, a questo punto, non possiamo fare di più".

Se non furioso, certamente inquieto sarà anche il Milan, che ha una dozzina di giorni di tempo per ovviare al problema-difensore. Le alternative non sono molte e buona parte di esse comporterebbero uno sforzo economico non gradito dal club e dalla proprietà. All'estero, ci sono giocatori che offrono garanzie come i brasiliani Thiago Silva del Fluminense e Alex Silva del San Paolo e Kovac dello Spartak Mosca. Sulla  piazza italiana ci sono Stendardo, Domizzi, Dainelli: elementi buoni ed esperti, ma che non vengono ritenuti utili alla causa rossonera. Insomma, il Diavolo rischia seriamente di rimanere aggrappato a Bonera, Favalli e ovviamente a capitan Maldini. A meno che il duello russo in atto a Stamford Bridge si chiuda con un vincitore a sorpresa.

 
 
 

Moggi: "Sensi? Era mal consigliato"

Post n°543 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

"Sensi amava la Roma, da sempre". Ai numerosi messaggi di cordoglio per la morte di Franco Sensi, si aggiunge anche quello di Luciano Moggi che ricorda il suo rapporto con il presidente della Roma. "E' stato un dirigente particolare, lavorava per rinforzare la squadra, ma sempre con la testa sulle spalle". Parole dolci di Moggi che, però, non dimentica di lanciare qualche "stoccata" a uno dei rivali di sempre. "Era mal consigliato: lui parlava altri lo influenzavano - afferma Moggi che rilancia -. Era Baldini che manovrava".

Probabilmente all'ex direttore generale bianconero non è mai andata giù la battaglia che Sensi, per primo, aveva portato avanti contro alcuni club del Nord. Uno "strapotere" che, secondo il presidente giallorosso, veniva tutelato dalla stessa Federazione. Non si dimenticano le lunghe battaglie di Sensi sulla questione dei diritti televisivi e sul potere di certi procuratori di mercato.

E a tal proposito, Luciano Moggi torna sulla vicenda del 1994 in cui, appena licenziato dalla Roma, riuscì a soffiare Paulo Sousa e Ciro Ferrara ai giallorossi portandoli con sé alla Juventus: "Io ormai non lavoravo più per la Roma e mi guardai attorno per la Juve - continua Moggi -. Feci gli interessi della Juve, non un torto alla Roma".

Infine, un pensiero sul futuro della dirigenza Roma: "La figlia Rosella, con Spalletti e Pradé sta portando avanti il lavoro iniziato dal padre usando grande avvedutezza".

 
 
 

L'ultimo saluto al presidente Sensi

Post n°542 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Sono state centinaia le persone accorse a Piazza del Campidoglio per rendere omaggio, all'interno della sala Giulio Cesare, dove è stata allestita la camera ardente, al presidente della Roma, Franco Sensi, deceduto domenica all'età di 82 anni. Grande commozione, ovviamente, ma un clima molto composto. Molte le personalità che hanno dato l'ultimo saluto a Sensi. Comparse, tra la folla, magliette e cappellini della Roma.

"Vorrei essere ricordato come Alberto Sordi" aveva confidato Franco Sensi qualche tempo fa a Carlo Verdone, erede designato di Albertone. Roma, la sua Roma, lo ha accontentato. Quando martedì mattina la salma è arrivata intorno alle dieci in piazza del Campidoglio è stata accolta dal lungo applauso di oltre 500 persone. Ad accompagnare la salma, c'erano la vedova Maria, Mario Brozzi, medico sociale della società, e il dirigente Tonino Tempestilli. Dopo qualche minuto, accolta anche lei da un lungo applauso, è arrivata la figlia Rosella, amministratore delegato della Roma.

"Lutto romano", si poteva leggere su uno striscione esposto da un gruppo di supporters giallorossi. Tante bandiere, tantissima gente. Qualcuno in fila sotto il sole di una giornata ancora caldissima di tanto in tanto s'è lasciato scappare il grido "forza presidente", facendo scattare puntuale l'applauso della folla assiepata sotto la statua di Marco Aurelio. Nel pomeriggio sono arrivati con un volo privato da Firenze i quattro nazionali convocati da Lippi per l'amichevole di mercoledì sera con l'Austria: Alberto Aquilani, Marco Cassetti, Daniele De Rossi e Simone Perrotta.

A Nizza la Nazionale giocherà con il lutto al braccio e sarà osservato un minuto di raccoglimento prima del calcio d'inizio: la Federcalcio ha ottenuto l'ok dalla Fifa. Mercoledì a mezzogiorno monsignor Gioia celebrerà i funerali nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura al Verano, dove si trova la tomba di famiglia.

IL FUTURO SOCIETARIO
Piazza Affari ieri ha sospeso il Titolo Roma per eccesso di rialzo. La Borsa, appreso della morte di Franco Sensi, ha subito pensato ad una cessione della società. Ma non sarà così: i Sensi procedono compatti sulla strada battuta ormai da alcuni anni, da quando Rosella Sensi ha assunto il ruolo fattivo di amministratore delegato. L'iter burocratico sarà piuttosto semplice: entro una decina di giorni il club, essendo quotato in borsa, dovrà affrontare il discorso sulla successione presidenziale. Il nome del nuovo presidente dovrà essere stabilito ufficialmente durante il prossimo Cda, previsto per fine mese. Se la soluzione più logica sarebbe Rosella (che diverrebbe a tutti gli effetti un presidente operativo, rendendo superflua la carica di amministratore delegato), circolano anche delle voci secondo cui sarà Maria Sensi (la moglie di Franco) a ricevere la carica a titolo onorario. Nel futuro più prossimo c'è la scadenza del 2010, entro la quale i Sensi dovranno versare 250 milioni di euro a Unicredit - banca con cui è stato rinegoziato gran parte del debito di Italpetroli, la holding familiare, che ammonta a circa 370 milioni. L'As Roma è  un pezzo pregiato nel patrimonio dei Sensi, ma Rosella sembra decisa a non cedere la società, convinta che il valore della stessa continuerà a lievitare.

 
 
 

Ancelotti: "Finale Uefa con Napoli"

Post n°541 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

"Una finale di coppa Uefa contro il Napoli sarebbe affascinante. Me la auguro proprio". Carlo Ancelotti, a poche ore dal Trofeo Birra Moretti, ammette che gradirebbe un Napoli di alto livello anche in Europa: "Non potrò mai dimenticare il Napoli di Maradona, e una piazza del genere merita di fare bene anche in Europa. Giocare a Napoli è sempre straordinario. De Laurentis e Marino stanno lavorando bene anche in questa direzione".

Ancelotti poi si pronuncia sul torneo di giovedì contro Juventus e Napoli: "Vogliamo vincere per avere la giusta spinta in vista del campionato. Dopo una serie di amichevoli andate male, è arrivata la bella prova contro la Juve. Adesso dobbiamo confermarci".

 
 
 

Lippi: "Camoranesi non ce la fa"

Post n°540 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

"Camoranesi non ce la fa, meglio non rischiarlo: fosse stata un'altra partita avrei insistito per cercare di recuperarlo, ma non posso mettere a rischio la salute dei giocatori". Con queste parole Marcello Lippi ha confermato il forfait, già praticamente annunciato dal medico della Nazionale, Castellacci, del centrocampista della Juve per problemi muscolari. Il giocatore potrebbe decidere lo stesso di seguire la squadra a Nizza.

Niente Camoranesi, quindi, mercoledì sera contro l'Austria. "Se ci seguirà dalla tribuna - spiega però il ct azzurro - ci farà piacere. Potrebbe però anche tornare alla Juve per curarsi".

Chi ci sarà, al contrario, è Vincenzo Iaquinta che, dopo una prima parte di lavoro differenziata, ha svolto il resto dell'allenamento con la squadra disputando anche una partitella su campo ridotto, lanciando la propria candidatura (in ballottaggio con Di Natale) per l'amichevole: "Iaquinta è disponibile, sta bene", chiarisce Lippi facendo capire che potrebbe schierare un'Italia con il tridente formato, appunto, da Iaquita, Gilardino e Del Piero. Anche se, spiega infine il ct, "la formazione però la darò domani mattina ai giocatori".

 
 
 

Juve: Tiago a un passo dall'Everton

Post n°539 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Forse, ci siamo. Dopo innumerevoli tentativi, la Juve ha trovato una squadra per Tiago. Nelle prossime ore, infatti, dovrebbe diventare ufficiale la cessione del portoghese all'Everton. In prestito, ovviamente. Un milione di euro è quanto la Juve incasserà dal secondo club di Liverpool, 5 (considerando il 'lordo') quelli che risparmierà per l'ingaggio del giocatore che in Inghilterra guadagnerà 2 milioni netti per 12 mesi.

In casa Juve, quindi, possono "quasi" festeggiare. Tiago, d'altronde, era ormai considerato un peso all'interno dello spogliatoio bianconero. Giocatore di indiscutibile talento, il portoghese non si è mai integrato nel gioco di Ranieri che da tempo lo aveva messo ai margini della squadra.

I soldi risparmiati con il portoghese, poi, consentono alla società di corso Galileo Ferraris di poter guardare con ottimismo agli ultimi giorni di mercato Il ko di Chiellini si è rivelato meno grave del previsto ma non è da escludere il possibile acquisto di un difensore centrale per rinforzare il reparto.

A centrocampo, poi, continuano a circolare i nomi di Stankovic e Ledesma, mentre sembra ormai definitivamente tramontato il sogno Aquilani: il centrocampista giallorosso resterà a Roma. Tra 12 mesi se ne riparlerà.

 
 
 

Mancio, abbandonato anche dagli amici

Post n°538 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Senza panchina e adesso anche senza amici. La vita cambia in fretta e il destino è spesso beffardo. Anche se ti chiami Roberto Mancini, sei ricco e famoso, di mestiere fai l'allenatore di calcio e negli ultimi tre anni hai vinto tre scudetti in una società che non vinceva da quasi due decadi.  

Il primo a voltargli le spalle è stato il suo presidente, Massimo Moratti. Come in tutte le grandi storie d'amore che si rispettino, è finita con un divorzio doloroso e una telefonata agli avvocati. In palio ci sono soldi e rancore. Anche il rispetto, ci verrebbe da aggiungere.

Il rispetto, a Mancini, non lo negherà mai Hernan Crespo che con Mancini ha giocato e da Mancini è stato allenato (e rilanciato). Una volta che il Mancio è stato cacciato da Appiano Gentile, però, il valdanito è stato il primo a dare il benvenuto a Mourinho: "Grande tecnico e grande uomo", ha detto l'argentino.

Dopo Hernan è arrivato il turno di Zlatan Ibrahimovic: "Di Mourinho non posso che parlare bene: ha già fatto un'Inter migliore di quella dell'anno scorso". Visto che il personaggio in questione ha doti tecniche tali da non doversi ingraziare chicchessia, vien da pensare che il pensiero dello svedese corrisponda in tutto e per tutto a quanto detto. 

Chi, però, ricorda cosa disse Ibra appena arrivato all'Inter? "Ho vinto gli ultimi due scudetti sul campo e nessuno me li leva. Però adesso sono contento di essere all'Inter e di lavorare con Mancini. Rispetto a Capello la musica per noi attaccanti è cambiata. E in meglio...". Un colpo al cerchio e una alla botte. E la botte in questione era il nuovo allenatore. Passano gli anni, non cambia il copione.

Chi, invece, ha sorpreso tutti è stato Dejan Stankovic. Da sempre primo tifoso e amico del Mancio, il serbo è stato l'ultimo in ordine temporale ad esaltare il nuovo tecnico José Mourinho: "Mi piace il nuovo ruolo a centrocampo. Adesso sì che mi diverto da pazzi". Voleva fuggire, sogna di rimanere. Con Mourinho e senza Mancini. Senza panchina e adesso anche senza amici.     

 
 
 

Mutu ko in nazionale:gomito lussato

Post n°537 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Brutte notizie per la Fiorentina: dalla Romania fanno sapere che Adrian Mutu, nel corso dell'ultimo allenamento con la Nazionale, si è infortunato mentre faceva una rovesciata, procurandosi - stando alle prime informazioni - una lussazione al gomito. L'attaccante sarà sottoposto ad accertamenti dallo staff medico della sua rappresentativa e anche la Fiorentina è in attesa di informazioni più precise.

 
 
 

Guerra Cio-Fifa sul calcio

Post n°536 pubblicato il 19 Agosto 2008 da juventuspersempre94
Foto di juventuspersempre94

Brasile-Argentina il derby, o come dicono loro, il classico. Roba forte, roba da finale. E invece è solo la semifinale, sprecata, di questo torneo calcistico ai Giochi di Pechino che vive di vita propria, dimenticato tra le pieghe di una polemica sempre più strisciante, tra il Cio, il Comitato Olimpico Internazionale e la Fifa, l'organismo calcistico mondiale. Seep Blatter, di fronte ai tanti piccoli grandi disservizi nei confronti del pallone è sbottato in camera caritatis: ai suoi collaboratori ha detto: "I Giochi hanno bisogno del calcio, ma il calcio non ha bisogno dei Giochi".

Ma cosa è successo? Semplice: per il Cio il pallone è un nemico che fagocita attenzioni medianiche e non solo. Meglio tenerlo in disparte. Così, mentre il torneo registra il tutto esaurito - i biglietti più venduti in assoluto sono proprio quelli del pallone, più dell'atletica in proporzione - alla Fifa restano le briciole: un ufficio minuscolo a Pechino, grande disorganizzazione nella logistica, problemi con interpreti e volontari al seguito delle squadre.

Ieri, per la rifinitura di Argentina e Brasile, nessuno - nemmeno i delegati Fifa - sapevano al mattino dove le due grandi nazionali e il loro infinito seguito di giornalisti, s'allenassero. Per fortuna, al di là di tutto, c'è l'entusiasmo che il calcio, questo calcio, regala ai Giochi. Ronaldinho che punta all'oro, capace di valere secondo lui, come la Coppa del Mondo.

E Leo Messi, che ha sfidato - con Blatter - il potente club catalano pur di essere qui con la sua Seleccion alla ricerca di un successo che sembra davvero alla portata della squadra biancoceleste. Loro hanno perfettamente recepito lo spirito dei Giochi. Ma da Rogge in giù, non sembra che il Cio abbia gradito: meglio tenere il pallone, almeno per due settimane, nel limbo degli sport minori. Anche se lo Stadio dei Lavori è tutto esaurito: c'è Brasile Argentina, roba forte, roba da finale. Messi contro Ronaldinho, spettacolo assicurato.

 
 
 
 
 

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