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Per la fame di diritti, campagna di digiuno collettivo

"...la cosa importante è che abbiamo dimostrato che l'impossibile diventa possibile..."

Franco Basaglia

 

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COMUNICATO STAMPA, parte prima

“Sciopero della fame e della sete contro il muro di gomma che ci circonda”

Lettera Aperta al Presidente della Regione Campania on. S. Caldoro

On. Caldoro,

oggi 15 ottobre 2011 presso il bene confiscato di Via Ruffini 8 in San Cipriano d’Aversa, a nome e per conto di tutte le cooperative sociali che presso l’ASL di Caserta co-gestiscono i PTRI/Budget di Salute, ho iniziato lo sciopero della fame e della sete.

Questa ennesima forma di protesta, civile e non violenta, è l’ultima di una lunga serie che ha visto coinvolte le cooperative che lavorano da anni nel sistema dei Budget di Salute. Abbiamo già sfilato a Caserta con Marco Cavallo, siamo giunti a denunciare i dirigenti dell’ASL di Caserta. Ma nulla si è mosso, continuiamo a sbattere contro un muro di gomma.

Sono mesi che i cogestori si sentono ripetere che sono bravi e che fanno onore a questo territorio, grazie all’impegno che profondono nei confronti delle persone disagiate, ma nei fatti sono stati abbandonati a sé stessi. Così, mentre altri fornitori di servizi sono regolarmente pagati, è da oltre un anno che l’ASL di Caserta non versa un centesimo delle spettanze dovute ai cogestori. E se i burocrati della nostra ASL complicano ogni giorno di più le procedure relative alla promozione del sistema dei budget di salute, assistiamo, nel frattempo, alla promozione delle SIR, Centri di riabilitazione e Cliniche private, forse care agli “amici degli amici”.

 

COMUNICATO STAMPA, parte seconda

Ma l’estrema azione di protesta e questa lettera, non riguardano solo questo: le chiediamo, infatti, anche e soprattutto una risposta definitiva della Regione per quanto concerne il sistema dei PTRI/Budget di Salute. E’ oltre un anno che attendiamo il varo della legge pure presentata in consiglio regionale, e ancora manca un vero confronto sulle positività ma anche sulle criticità del sistema. Mentre media e Università nazionali ed europee si interessano al nostro modello come un’eccellenza della nostra regione, le istituzioni disertano la loro responsabilità.

Questo sistema, come ampiamente dimostrato e riconosciuto, ha dato straordinari risultati sia per gli utenti che per il cotesto tutto, permettendo, ad esempio, di gestire e investire, attraverso risorse ordinarie e non straordinarie, sui beni confiscati alla camorra, e contribuendo in modo determinante all’affermazione di un modello economico, sociale, sostenibile e solidale, alternativo a quello criminale, capace, nei fatti, di contrastare lo strapotere della camorra sul territorio.

Attendo, e attendiamo, una semplice ma reale risposta che determini in via definitiva il pieno riconoscimento di questo sistema. Le chiediamo un impegno concreto, perché l’immobilismo e lo stallo istituzionale che ci circonda non consente nessuna prospettiva se non il fallimento nostro e del sistema che a fatica in questi anni abbiamo promosso.

“L’indifferenza uccide più della paura”.

 

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RadioArticolo1: Coop sociali a rischio nelle terre di "Gomorra".

Post n°19 pubblicato il 04 Novembre 2011 da omniaonlus
 

RadioArticolo1: Coop sociali a rischio nelle terre di "Gomorra".Interviene V. Taglione, comitato don Diana

 

http://www.radioarticolo1.it/jackets/cerca.cfm?str=gomorra&contenuto=audio

clicca sul link per ascoltare la registrazione.

 
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