Rosicchiare bulimicamente Libri, bere visivamente mostre d'arte, scolarsi disgustosamente Film fino al vomito etilico, vivere i sabati sera con amici intelligenti ma -è questo è il bello!- pure simpatici!, inveire bukoswkianamente contro il televisione mentre continuo ipnoticamente a guardarlo e, infine, ironizzare con...tro il 98% degli esseri viventi e dei loro 3 neuroni da spartire per testa..
Post n°25 pubblicato il 23 Novembre 2011 da capului
Una volta, tanto tempo fa, una montagna malata di solitudine piangeva
in silenzio.
Tutti la guardavano stupiti: i faggi,
gli abeti, le querce, i rododendri e le pervinche. Nessuna pianta però non poteva farci niente, poiché era legata alla terra dalle radici.
Così neppure un fiore sarebbe potuto
sbocciaretra le sue rocce. Su dal cielo, se ne accorsero anche le stelle, quando una notte le nuvole erano volate via
per giocare a rimpiattino tra i rami dei pini più alti, una di loro ebbe pietà di quel pianto e, senza speranza scese guizzando dal cielo. Scivolò tra le rocce e i crepacci della montagna, finché si posò stanca sull'orlo di un precipizio. Brrr!!!... Faceva freddo ... Era stata proprio pazza per aver lasciato la serena tranquillità del cielo! Il gelo l'avrebbe certamente uccisa... Ma, la montagna corse ai ripari,
grata per quella prova d’amicizia data col cuore. Avvolse la stella con le sue mani di roccia in una morbida peluria bianca. Quindi, la strinse legandola a sé con radici tenaci… E quando l'alba spuntò, era nata la prima Stella Alpina...
A proposito di Dolore....
Mia nonna diceva "il tempo è la miglior cura" riferendosi alle ferite che ci vengono fatte al cuore o all'anima.
Perchè c’è così tanto dolore ?
Mi chiedeva una mia amica: Io non sono felice, non lo sono mai stata
ma vorrei tanto esserlo, penso di meritarmelo. Perchè c’è così
tanto dolore e solitudine nel mondo? Siamo in tanti, perchè non riusciamo
ad aiutarci reciprocamente?
Ungaretti Giuseppe:
il maestro dell'Ermetismo... solo con parole scabre e liriche essenziali composte anche da un solo verso, l'uomo poteva descrivere il suo stato di solitudine... era un poeta veggente... ancora oggi possiamo riferire le sue liriche all'attualità
al dolore ed alla morte. Io credo che comunque ci sia un disegno
per ognuno di noi... magari questa nostra sofferenza
ci porterà a qualcosa di meglio. Questo ovviamente non possiamo saperlo, ma non possiamo escluderlo a priori.
Come individui isolati, non esistiamo. Dobbiamo aprirci agli altri… Non dobbiamo chiuderci in un gruppo, né tenere rapporti con una sola persona. Grazie a questa comunione spirituale e di relazioni non saremo mai completamente soli.
Si è soli quando non si ama più. Stare bene con se stessi non è facile, soprattutto di fronte alla sofferenza,
a Voi tutti con affetto e gratitudine Luigi Giorgio
Inviato da: trampolinotonante
il 09/08/2013 alle 07:49
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il 01/04/2013 alle 10:19
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il 29/03/2013 alle 18:17
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il 12/02/2013 alle 09:57