Creato da capului il 26/02/2011

fine di un sogno!

Rosicchiare bulimicamente Libri, bere visivamente mostre d'arte, scolarsi disgustosamente Film fino al vomito etilico, vivere i sabati sera con amici intelligenti ma -è questo è il bello!- pure simpatici!, inveire bukoswkianamente contro il televisione mentre continuo ipnoticamente a guardarlo e, infine, ironizzare con...tro il 98% degli esseri viventi e dei loro 3 neuroni da spartire per testa..

 

 

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La pochezza dell'essere

Post n°62 pubblicato il 02 Giugno 2012 da capului

 

 

 

 

 

La pochezza delle nostre relazioni è disarmante, ma questo non significa che le persone siano vuote .  

Ogni individuo nasconde dentro di sé una vastità insondabile, misteriosa, una bellezza indescrivibile. Sfortunatamente, però, questa vastità sfugge alla maggior parte delle persone, sia rispetto a loro stesse che nei confronti di chi le circonda. Le nostre relazioni sono superficiali perché ci conviene, perché è più semplice, perché è meno spaesante. Se fossimo capaci di sentire lo stato d’animo di chi ci sta accanto solo fermandoci un po’ a chiacchierare con lui, ti immagini che tormento, che fatica, che capacità di accoglienza? Non riusciremmo ad arrivare vivi a sera! Attualmente sopportiamo appena il nostro personale fardello, ecco allora che usciamo di casa e incontriamo le persone dicendo: “ Come stai? Bene, e tu? Bene, bene, salutami Tizio e Caio, devo scappare ora, ciao, ciao! Stammi bene! Ciao grazie, certo te li saluto, stammi bene anche tu!”.

 

Questa è la base di molti nostri dialoghi, magari un po’ condita con un pizzico di politica, calcio e pettegolezzi, ma la sostanza e sempre la stessa. Ci troviamo per passare il tempo, per intrattenerci, per dimenticarci di noi stessi, per non incontrarci veramente.

Ok. le cose stanno così, ma non le possiamo certo risolvere con l’isolamento, poiché possiamo conoscere noi stessi e gli altri unicamente attraverso lo specchio delle relazioni. Senza relazione, contatto, incontro, scontro, confronto, non c’è evoluzione, non c’è comprensione, non c’è vita, non c’è

 amore.

Credo, pertanto, che la risposta alla nostra povertà esistenziale possa nascere unicamente dal coraggio di vivere il più consapevolmente e intensamente possibile ogni relazione che instauriamo con persone, cose, idee e sentimenti. Dobbiamo imparare a desiderare d'essere sempre più aperti e sensibili a tutto quel che accade dentro e fuori da noi, per riuscire a comprendere e dissolvere i condizionamento e i pregiudizi che ci isolano e pongono gli uni contro gli altri.

 

"Pochezza"intesa anche come fragilità della condizione umana.

Un tempo mi insegnavano a nascondere le debolezze, a non far emergere i difetti, che avrebbero impedito di far risaltare i miei pregi e di farmi stimare. Adesso voglio parlare della mia fragilità, non mascherarla, convinto che sia una forza che aiuta a vivere. Assieme all'amore esistono l'amicizia, la simpatia, la solidarietà: volti certo minori che però ne contengono l'essenza, il bisogno dell'altro. La mia fragilità significa che ho bisogno dell'altro: di lei che si faccia parte di me senza confini e distinzioni, di chi mi possa aiutare con la voglia di mostrarsi amico poiché sa che io sento la voglia di esserlo per lui. Ecco la differenza tra i due opposti: la fragilità e la forza. La condizione umana oltre alla morte di ciascuno, conosce la fragilità del lutto. In un attimo la persona cara può morire e non te l'aspettavi, e ora che è successo ti accorgi di aver sbagliato tutto, di non essere stata abbastanza con lui, avresti tante cose da dirgli e non c'è più tempo per farlo. Un tempo che si riempie di rimorso: il giardino di ciò che non si è fatto e che si sarebbe dovuto fare. Ecco la condizione umana, ecco il prossimo secondo di ciascuno di noi, il futuro possibile che ci attende. E in questa condizione come è possibile dimenticare la fragilità? Come è possibile vivere il presente senza tenere conto che è ancorato all'attimo successivo in cui può accadere di tutto, ogni forma di disgrazia e di perdita? Come vivere senza considerare il senso della vita, la sua precarietà? Come impedire che quel bellissimo vaso di Murano per un gesto maldestro e involontario cada dal tavolo e si rompa? La fragilità è una visione del mondo, il mondo visto dalla condizione dell'uomo, del singolo uomo che certo la colorerà di tinte ora più scure ora meno drammatiche in funzione dell'umore, della paura che egli vive e del dolore che ha sopportato e che continua a patire. Non so chi sia l'uomo e come debba essere, ma sono sicuro che chi mostra un volto che non gli appartiene, usando strategie di falsità, non è un uomo. L'uomo che si atteggia a potente e ignora la propria fragilità, non è un uomo.

Un uomo talvolta sente di dover pregare e non sa a chi rivolgersi.  

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Commenti al Post:
Giulia_live
Giulia_live il 02/06/12 alle 22:41 via WEB
Come non condividere? E, nei fatti: come non augurarti, ora, di finire piacevolmente questa serata! Perchè è dannatamente vero ciò che dici, prova ne siano... tutti coloro che passano in un blog (me compresa, a volte) senza lasciare nemmeno un saluto...
 
capului
capului il 08/06/12 alle 20:43 via WEB
é vero! purtroppo, mia carissima amica, permettimi di chiamarti così,anche se non ci conosciamo. La rete rappresenta, nel contempo, un mezzo e uno spazio aperto nel quale utilizzare strumenti alternativi.Gli individui appartenenti ad una comunità "aziendale" diciamo così, hanno il bisogno sociale di sviluppare un elevato numero di relazioni fugaci, che sono molto diverse da quelle profonde, basate su valori, convinzioni, ideali, che compattano le società.Siamo tutti dei manager. Grazie della vita e del commento, oggi merce molto rara e gradita. Cordialità
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 19/06/12 alle 07:55 via WEB
che dire? che aggiungere?? l'unica cosa che potrei dire è che non è possibile scendere a fondo con tutti, ma solo con pochissimi, al massimo una o due poersone, il resto sono persone da rispettare e scambiare riflessione più o meno giuste e interessanti. Poi c'è la gran massa del ciao ,come sta, ciao!Se dovessimo approfondire con tutti io penso che impazziremmo. Quindi sto scrining naturale è una fortuna, funziona cone la memoria che trattiene solo el cose che interessano, le altre le cancella automaticamente, per fortuna. Anzi arrivo a dire, che siamo fortunati non a ricordare ma a dimenticare. Pensa dovessimo ricordare tutto!!! IMPASZZIREMMO come quel che succedeva a " FUNES o della memoria" nel magnifico racconto di Borges in Ficciones, che ti invito a leggere, nel caso tu non l'abbia letto.Funes,mentre noi percepiamo ad esempio tre oggetti su un tavolo con un colpo d'occhioo, lui ricordava perfettamente la forma delle nuvole in un particolare momento, e per rivivere una giornata gli occorreva na giornata intera, insomma è bellissimo! Ma sicura,ente lo conosci! Ciao, amico mio! tt
 
 
capului
capului il 21/06/12 alle 10:33 via WEB
Non ho letto il libro, ma so di un altro fenomeno, un ragazo autistico, che come tu saprai, hanno sviluppata la memoria, ricordano numeri di targhe, date di nascita ecc... Nel caso di specie, questo ragazzo Stephen, sviluppo una particolare vocazione per il disegno e si accorse di avere una particolare proprietà: una memoria eccezionale. Con un giro di poche ore su tutta la nostra capitale, Roma, S. Wiltshire è riuscito a ridisegnare tutto ciò che aveva visto, nei minimi dettagli! Per questo dono viene chiamato anche Human Camera, la macchina fotografica umana. Ma stiamo parlando di doti non comuni, per noi "diversamente normali" è molto più semplice, ricordare tre oggetti è sufficiente, concordo con Te per tutto il resto del discorso. Grazie del commento, un abbraccio
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 30/06/12 alle 00:58 via WEB
sono sulla riviera romagnola . 'No schifo di mare , ma mi tocca! Il caldo è pazzesco e non si dorme! Ho sentito per tv che la puglia è la più calda.Buonanotte! Riguardo al tuo discorso penso che essere persone normali sia un miracolo! e allora siamo tanti miracoli, eccetto pochi, i dittatori, gli sfruttatori, i corrotti, li malecarni, i mafiosi!tt
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 21/07/12 alle 11:42 via WEB
Ciao, cumpare!!! un saluto non fa mai male, anzi!! Addhu te scundisti?? Stai bbonu? Aggiu capitu, stai a mmare! Ndifriscate, tie ca poti!! A qua ssubbra face nu caddhu ca no te dicu!! Statte bbonu! tt
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 04/08/12 alle 08:28 via WEB
comunque, permettimi!!, io direi la GRANDEZZA DELL'ESSERE!!!! e temo di non sbagliare!!!se non cosa ci rimane??Ciao, amico mio. tt
 
 
capului
capului il 17/09/12 alle 18:25 via WEB
Pochezza intesa come fragilità della condizione umana Un tempo mi insegnavano a nascondere le debolezze, a non far emergere i difetti, che avrebbero impedito di far risaltare i miei pregi e di farmi stimare. Adesso voglio parlare della mia fragilità, non mascherarla, convinto che sia una forza che aiuta a vivere. Assieme all'amore esistono l'amicizia, la simpatia, la solidarietà: volti certo minori che però ne contengono l'essenza, il bisogno dell'altro. La mia fragilità significa che ho bisogno dell'altro: di lei che si faccia parte di me senza confini e distinzioni, di chi mi possa aiutare con la voglia di mostrarsi amico poiché sa che io sento la voglia di esserlo per lui. Ecco la differenza tra i due opposti: la fragilità e la forza. La condizione umana oltre alla morte di ciascuno, conosce la fragilità del lutto. In un attimo la persona cara può morire e non te l'aspettavi, e ora che è successo ti accorgi di aver sbagliato tutto, di non essere stata abbastanza con lui, avresti tante cose da dirgli e non c'è più tempo per farlo. Un tempo che si riempie di rimorso: il giardino di ciò che non si è fatto e che si sarebbe dovuto fare. Ecco la condizione umana, ecco il prossimo secondo di ciascuno di noi, il futuro possibile che ci attende. E in questa condizione come è possibile dimenticare la fragilità? Come è possibile vivere il presente senza tenere conto che è ancorato all'attimo successivo in cui può accadere di tutto, ogni forma di disgrazia e di perdita? Come vivere senza considerare il senso della vita, la sua precarietà? Come impedire che quel bellissimo vaso di Murano per un gesto maldestro e involontario cada dal tavolo e si rompa? La fragilità è una visione del mondo, il mondo visto dalla condizione dell'uomo, del singolo uomo che certo la colorerà di tinte ora più scure ora meno drammatiche in funzione dell'umore, della paura che egli vive e del dolore che ha sopportato e che continua a patire. Non so chi sia l'uomo e come debba essere, ma sono sicuro che chi mostra un volto che non gli appartiene, usando strategie di falsità, non è un uomo. L'uomo che si atteggia a potente e ignora la propria fragilità, non è un uomo. Un uomo talvolta sente di dover pregare e non sa a chi rivolgersi. Un cordiale saluto amico mio, dall'africa subsariana!! Il Tuo attaccamento al luogo d'origine sta ad indicare la fragilità dell'essere e nel contempo la sua saggezza.
 
   
trampolinotonante
trampolinotonante il 11/12/12 alle 07:27 via WEB
ti ammiro. Sei un uomo forte! Un caro saluto. Giuseppe
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 11/12/12 alle 07:56 via WEB
devo pur dire che manco tu dialoghi tanto. E poi sei molto intelligente e complesso e questo pone dei grossi paletti a dialogare con te, da parte della gente! Va bè, statte bbonu cumpare meu. Salutame lu Salentu e Lecce! e se non ci sentimu, bbone feste!! Giuseppe
 
 
capului
capului il 23/12/12 alle 19:07 via WEB
Quanto dici corrisponde a vero, non sono molto comunicativo, te ne ho spiegato le ragioni. Mi scuso per la mia prolungata assenza.Sto affrontando un periodo difficile che non mi concede il tempo necessario per venire a leggere i vostri post che meritano attenzione e risposte coerenti. Questo lo penso veramente e lo scrivo per te e per tutti coloro che reputano l'amicizia un valore, indipendentemente dalle visite e commenti nei propri blog che per alcune sono l'unico fine e mezzo per rafforzare la propria popolarità. Auguro a Te compaesano ed alla Tua famiglia felice Natale e buon Anno!!! luigi giorgio
 
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