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Senza attrazione non c’è vero amore

Post n°50 pubblicato il 27 Ottobre 2016 da LORISMANIA
Foto di LORISMANIA

Senza attrazione non c’è vero amore

 

Non sempre gli amori nascono da un fuoco iniziale, da un’attrazione erotica. Si dà per scontato che sia così, e spesso lo è, ma non sempre.

Si può apprezzare una persona e poi amarla, dopo anni di frequentazione. Per trovare l’amore bisogna prima aver trovato se stessi. La ragione per cui fatichiamo a vivere tutta la vita a fianco di una medesima persona è che non siamo sufficientemente centrati dentro di noi: una folla di “io” ci litiga nel petto, inducendoci a cambiare preferenze di continuo, nell’illusione che questo rappresenti il modo migliore di sentirsi vivi. Così la vita diventa un’adolescenza interminabile, alla ricerca del ”centro di gravità permanente”…

Non si può amare veramente qualcuno se non si è attratti fisicamente da quella persona. Se non si desidera toccare il suo corpo, sentire il suo odore, ascoltare la sua voce più di ogni altra al mondo. L’amore non è solo questo, ma è anche questo. Ed è un “anche” su cui si appoggia tutto l’edificio. Esistono coppie che avanzano nella vita a braccetto, dopo aver sublimato la percezione dei sensi. E ne esistono altre, molto più numerose, che non hanno sublimato un bel niente e si tradiscono alla chetichella senza però spaccarsi. Il segreto della loro durata non consiste nella mancanza di passione, quanto piuttosto nella presenza di un interesse che considerano superiore: i figli, le necessità economiche, le convenienze sociali o più semplicemente la paura della solitudine, che è sempre tanta, ma dopo una certa età riesce persino ad aumentare.

Se tante storie cominciano col fuoco, ma dopo qualche folata si ritrovano in cenere, perché non rivalutare quelle alimentate in partenza dalla fiammella di un affetto fraterno?

L’ attrazione fisica, è dimostrato, non porta di per sé alla compatibilità caratteriale e alla comunanza di interessi. Mentre il percorso opposto può rivelarsi soddisfacente e alla lunga persino sorprendente. Prendi due amici che hanno un sacco di cose da dirsi e da darsi, li metti insieme e… Meglio fermarsi qui perché i sentieri della conoscenza in questo contesto sono disseminati degli scheletri d’amicizie che non sono mai riuscite a diventare amore e alla fine si sono ritrovate a non essere più neanche delle amicizie. Il problema è che non si riscontra quasi mai una reciprocità di intenti ( uno dei due, cioè, prova passione autentica). Perché la Coppia Tiepida funzioni occorre una giusta miscela fra caldo e freddo, fra le aspettative di chi ama e quelle assai diverse di chi si lascia amare, ma restituisce in cambio “solo” gratitudine, compagnia e affetto. E’ in fondo l’illusione di tutti quegli innamorati che sperano di convincere chi non lo è a stare con loro, convinti che la passione di uno possa bastare per entrambi. Quando si è centrati dentro, insomma, ovvero quando il meno preso dei due è ormai talmente spossato dalla vita da apprezzare il tepore di un sentimento stabile, si ottengono buoni risultati senza vivere questa decisione come una resa.

 

 

 
 
 
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