Creato da emanuela.b0 il 02/11/2007

Carne Tremula

Sesso, Pensieri e Poesie

 

 

Uno dei miei brani preferiti dell'erotismo francesce

Post n°5 pubblicato il 02 Novembre 2007 da emanuela.b0
 

Allora, la mano si immobilizzò, continuando a stringere nel palmo tutta la parte del corpo di Emmanuelle che aveva infiammata. L'uomo si curvò un po' verso la passeggera e prese, con l'altra mano, una delle sue, attirandola verso di sé e introducendola all'interno del suo vestito. La aiutò a richiudersi sulla verga rigida e guidò i suoi movimenti, regolando la loro ampiezza e la loro cadenza secondo il suo gusto, rallentandole o accelerandole secondo il grado della sua eccitazione, finché non fu certo di potersi abbandonare all'intuito e al desiderio di agir bene di Emmanuelle, permettendole di portare a termine come volesse la manipolazione alla quale ella aveva concesso dapprima uno spirito smarrito e un'infantile docilità, ma che andava a poco a poco perfezionando con una sollecitudine imprevista. Emmanuelle s'era fatta avanti col busto in modo che il suo braccio assolvesse meglio il suo compito, e l'uomo, a sua volta, s'accostò di più, affinché ella potesse essere aspersa dallo sperma che sentiva scaturire dal fondo dei suoi testicoli. Ancora per molto, tuttavia, riuscì a trattenersi, mentre le dita serrate di Emmanuelle salivano e scendevano, meno timide via via che la carezza si prolungava, senza più limitarsi ad un elementare va-e-vieni, ma socchiudendosi, improvvisamente esperte, per scivolare lungo la grossa vena rigonfia, sulla curva della verga, tuffandosi (graffiando impercettibilmente la pelle con 1e loro unghie limate) il più in basso possibile, tanto vicine ai testicoli quanto lo permetteva la strettezza dei pantaloni, e poi risalendo, con un movimento lascivo, finché le pieghe di mobile pelle nel cavo del palmo umido non avessero ricoperto la punta del membro, che le sembrava di non poter mai raggiungere tanto questo si tendeva crescendo. Di lì, stringendo di nuovo con forza, la mano ripartiva verso il basso dell'asta, tendendo il prepuzio, volta a volta strangolando la carne tumescente o allentando la stretta, sfiorando appena la mucosa o molestandola, massaggiando con grandi movimenti del polso oppure tormentando con brevi colpi senza pietà... Il glande, raddoppiando di volume, si infuocava e sembrava ad ogni istante sempre più prossimo a esplodere. Emmanuelle ricevette con una strana esaltazione, lungo le braccia, sul ventre nudo, sul seno, sulla bocca, nei capelli, i lunghi zampilli bianchi e odoranti che il membro infine soddisfatto riversava. Sembrava, non dovessero mai esaurirsi. Credeva di sentirli colare nella sua gola, credeva di berli... Una ignota ebbrezza la possedeva. Un piacere senza pudore. Quando lasciò ricadere il braccio, l'uomo strinse con la punta delle dita il clitoride di Emmanuelle e la fece godere.

Emmanuelle Arsan, "Emmanuelle"

 
 
 

Una poesia di Pablo Neruda

Post n°4 pubblicato il 02 Novembre 2007 da emanuela.b0
 

Acqua sessuale

Rotolando a goccioloni soli,
a gocce come denti,
a densi goccioloni di marmellata e sangue,
rotolando a goccioloni,
cade l'acqua,
come una spada in gocce,
come un tagliente fiume vitreo,
cade mordendo,
scuotendo l'asse di simmetria, picchiando sulle costure dell'anima,
rompendo cose abbandonate, infradiciando il buio.

È solamente un soffio, più madido del pianto,
un liquido, un sudore, un olio senza nome,
un movimento acuto,
che diviene, si addensa,
cade l'acqua,
a goccioloni lenti,
verso il suo mare, verso il suo asciutto oceano,
verso il suo flutto senz'acqua.

Vedo l'estate distesa, e un rantolo che esce da un granaio,
cantine, cicale,
città, eccitazioni,
camere, ragazze
che dormono con le mani sul cuore,
che sognano banditi, incendi,
vedo navi,
vedo alberi col midollo
irti come gatti rabbiosi,
vedo sangue, pugnali e calze da donna,
e peli d'uomo,
vedo letti, vedo corridoi dove grida una vergine,
vedo coperte ed organi ed alberghi.

Vedo i sogni silenziosi,
accetto gli ultimi giorni
e anche le origini e anche i ricordi,
come una palpebra atrocemente alzata per forza
sto guardando.

E allora c'è questo suono:
un rumore rosso di ossa,
un incollarsi di carne
e gambe, bionde come spighe, che si allacciano.
Io ascolto in mezzo al fuoco di fila dei baci,
ascolto, turbato tra respiri e singhiozzi.

Sto guardando, ascoltando,
con metà dell'anima in mare e metà dell'anima in terra
e con le due metà guardo il mondo.

E per quanto io chiuda gli occhi e mi copra interamente il cuore,
vedo cadere un'acqua sorda,
a goccioloni sordi.
È un uragano di gelatina,
uno scroscio di sperma e di meduse.
Vedo levarsi un cupo arcobaleno.
Vedo le sue acque attraversare le ossa.

Pablo Neruda

 
 
 

Poesia erotica inglese

Post n°3 pubblicato il 02 Novembre 2007 da emanuela.b0
 

Parla per me


  

Deve rispondere la luce del tuo sguardo,
ora che la ragione, con occhi sdegnosi,
irride alla mia piena sconfitta!
La tua lingua di miele deve parlare per me
e dire perchè io ti abbia scelto!

La severa ragione viene al giudizio,
vestita delle sue vesti più cupe:
sarai muto tu, mio difensore?
No, angelo radioso, parla per me,
spiega perchè io abbia scagliato lontano il mondo.

Perchè con tanta ostinazione ho evitato
il comune sentiero che ognuno ha seguito,
perchè ho percorso una strada sconosciuta,
ignorando a un tempo potere e ricchezza -
le ghirlande della gloria e i fiori del piacere.

Un tempo apparivano creature divine;
un tempo forse udirono i miei voti,
e sui loro altari videro le mie offerte;
ma, doni senza amore non sono apprezzati,
e i miei vennero disprezzati giustamente.

Con un cuore pronto ho giurato
di ignorare i loro altari di pietra;
ho consacrato il mio spirito ad adorare
te, creatura fantasma, onnipresente;
mio schiavo, mio compagno e mio re.

Schiavo, perchè ancora ti governo;
ti piego alla mia volontà che vuol mutare,
rendo buono o cattivo il tuo influsso:
compagno, perchè la notte e il giorno
tu sei la mia intima delizia, -

Pena tanto amata che lacera e ferisce
e strappa dalle lacrime un grido di gioia
offuscando per me ogni terrena cura;
tuttavia, re, se pure la prudenza
ha insegnato alla tua schiava a ribellarsi.

Sono in torto se mi inchino a venerare
là dove la fede non ha dubbi, nè la speranza dispera,
poichè la mia stessa anima può esaudire la preghiera?
Parla, dio delle visioni, parla per me,
spiega perchè io ti abbia scelto!

Emily Jane Brontë

 
 
 

Poesia erotica Francese

Post n°2 pubblicato il 02 Novembre 2007 da emanuela.b0
 

La nudità dei fiori è il loro odore carnale
Che palpita e si eccita come un sesso femminile
E i fiori senza profumo sono vestiti di pudore
Essi prevedono che si vuol violare il loro odore
La nudità del cielo è velata di ali
Di uccelli che planano d'attesa inquieta d'amore e di fortuna
La nudità dei laghi freme per le libellule
Che baciano con azzurre elitre il loro ardore di spume
La nudità dei mari io la adorno di vele
Che esse strazieranno con gesti di raffica
Per svelare il loro corpo allo stupro innamorato di esse
Allo stupro degli annegati ancora irrigiditi d'amore
Per violare il mare vergine dolce e sorpresa
Del rumore dei flutti e delle labbra appassionate.

Guillaume Apollinaire

 
 
 

Eccomi a voi!

Post n°1 pubblicato il 02 Novembre 2007 da emanuela.b0
 

Ciao a tutti!

Dopo molto tempo e parecchie indecisioni ho deciso di aprire anch'io una mia finestra ampia sul mondo della rete, per condividere, viaggiare e soprattutto scoprire.

Amo molto il brivido della scoperta, della conoscenza.

Amo ancora di più poter esprimere i miei pensieri, annotare le mie poesie preferite, condividere con gli altri un pizzico di gioia e piacevolezza quotidiana.

Eccomi dunque ad aprire un blog che tratta di erotismo, di sensualità, di piaceri dei sensi in modo allargato.

Spero diventi un luogo di scambio ma per il momento sarà la mia finestra su cui appuntare ciò che colpisce il mio sentire, la sensibilità allargata che provo.

Un bacio a tutti voi! Spero sia solo l'inizio!!!

 
 
 

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