Creato da camilloiuy il 30/09/2008

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Post n°174 pubblicato il 04 Agosto 2009 da camilloiuy

Il ragazzo andò in cerca dell'inglese. Voleva raccontargli di Fatima. E fu sorpreso nel vedere che l'inglese aveva costruito un piccolo forno accanto alla tenda: era un forno strano, con un'ampolla trasparente sopra. L'inglese alimentava il fuoco con della legna e guardava il deserto. Quando trascorreva il tempo immerso nella lettura dei libri, sembrava che il suo sguardo fosse più brillante.
E’ la prima fase del lavoro, spiegò l'inglese. Devo separare lo zolfo impuro. Per riuscire, non devo avere timori. E’ stata proprio la paura di fallire che mi ha impedito, finora, di tentare la Grande Opera. Sto iniziando soltanto adesso qualcosa che avrei potuto cominciare dieci anni fa. Ma sono felice di non avere atteso altri dieci anni.
E continuò ad alimentare il fuoco e a guardare il deserto. Il ragazzo gli rimase accanto per un po' ditempo, finché il deserto cominciò, con la luce dell'imbrunire, ad assumere un colore rosato. Allora provò un desiderio intenso di spingersi nel deserto, per vedere se il silenzio potesse fornire una risposta alle sue domande.
S'incamminò senza meta, tenendo sempre d'occhio le palme dell'oasi. Ascoltava il vento e, sotto i piedi, sentiva le pietre. Ogni tanto trovava una conchiglia, e percepiva che quel deserto, in un tempo remoto, doveva essere stato un grande mare. Poi si sedette sopra un sasso e si lasciò ipnotizzare dall'orizzonte che si stendeva davanti a lui. Non riusciva a concepire l'Amore senza il sentimento di possesso. Ma Fatima era una donna del deserto, e se c'era qualcuno che avrebbe potuto insegnarglielo, questo era il deserto.
Se ne rimase lì, senza pensare a nulla, finché avvert ì un movimento sopra la sua testa. Guardando verso il cielo, vide due sparvieri, che volavano a grande altitudine. Cominciò allora a osservare gli sparvieri, e i disegni che creavano nel cielo. In apparenza, era qualcosa di disordinato: eppure per il ragazzo avevano un significato. Ma lui non riusciva a comprenderlo. Decise allora di seguire con lo sguardo il movimento degli uccelli: così, forse, avrebbe potuto leggervi qualcosa. Il deserto, forse, avrebbe potuto spiegargli l'amore senza possesso.
Cominciò a sentirsi insonnolito. Ma il cuore gli chiedeva di non addormentarsi: anzi, doveva concedersi. Forse sto penetrando nel Linguaggio del Mondo, e tutto ha un significato su questa terra, persino il volo degli sparvieri, si disse. E fu grato di provare quel grande amore per una donna: Quando si ama, le cose acquistano un significato più profondo, pensò. All'improvviso, uno degli sparvieri fece un rapido tuffo nel cielo e attaccò l'altro.
Contemporaneamente, il ragazzo ebbe una visione istantanea e rapida: un esercito che, con le spade sguainate, irrompeva nell'oasi. Una visione che subito scomparve, ma che lo lasciò scombussolato.
Aveva sentito parlare dei miraggi, e aveva già avuto occasione di vederne alcuni: erano desideri che si materializzavano sopra le sabbie del deserto. Eppure non era un suo desiderio che un esercito invadesse l'oasi.
Tentò di dimenticare tutto e di riprendere la meditazione. Cercò di nuovo di concentrarsi sul deserto colorato di rosa e sui sassi. Ma c'era qualcosa, nel suo cuore, che non lo lasciava tranquillo.
Segui sempre i segnali, aveva detto il vecchio re. E il ragazzo pensò a Fatima. Si rammentò di quanto aveva visto e intuì che quello stava per accadere.
Con grande difficoltà, Riuscì a uscire dallo stato di trance in cui era caduto. Si alzò e cominciò a camminare verso le palme. Ancora una volta riusciva a capire i numerosi linguaggi delle cose: il deserto, questa volta, era un posto sicuro mentre l'oasi si era trasformata in un pericolo.
Il cammelliere se ne stava seduto sotto una palma, guardando anch'egli il tramonto. Quando il ragazzo spuntò da dietro una duna, lo vide.
Un esercito si sta avvicinando, disse, ho avuto una visione.
Il deserto popola di visioni il cuore degli uomini, rispose il cammelliere.
Ma il ragazzo gli raccontò degli sparvieri: stava osservando il loro volo quando, d'improvviso, era penetrato nell'Anima del Mondo.
Il cammelliere se ne rimase silenzioso: capiva di che cosa stesse parlandogli quel giovane. Egli sapeva che qualsiasi cosa, sulla superficie della terra, è in grado di raccontare la storia di tutte le cose. Se avesse aperto un libro a una pagina qualunque, se avesse osservato le mani della gente, o
un mazzo di carte, oppure il volo degli uccelli, o qualunque altra cosa, chiunque avrebbe trovato un legame con ciò che stava vivendo. In realtà, le cose non mostravano proprio nulla: erano gli individui che, guardandole, scoprivano la maniera di penetrare nell'Anima del Mondo.

 
 
 
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