Raggio di Sole

deliri vari

 

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E TI VENGO A CERCARE

E ti vengo a cercare

E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo oramai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza.

(Franco Battiato, da "Fisiognomica, 1988)

 

AMANDOTI

Amandoti
Amarti m'affatica mi svuota dentro
Qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica mi dà malinconia
Che vuoi farci è la vita
E' la vita, la mia
Amami ancora fallo dolcemente
Un anno un mese un'ora perdutamente
Amarti mi consola le notti bianche
Qualcosa che riempie vecchie storie fumanti
Amarti mi consola mi dà allegria
Che vuoi farci è la vita
E' la vita, la mia
Amami ancora fallo dolcemente
Un anno un mese un'ora perdutamente
Amami ancora fallo dolcemente
Solo per un'ora perdutamente

(CCCP-CSI)

 

GEORDIE

Geordie

Mentre attraversavo London Bridge
un giorno senza sole
vidi una donna pianger d'amore,
piangeva per il suo Geordie.

Impiccheranno Geordie con una corda d'oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.


Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera
sellatele il suo pony
cavalcherà fino a Londra stasera
ad implorare per Geordie

Geordie non rubò mai neppure per me
un frutto o un fiore raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,
non ha vent'anni ancora
cadrà l'inverno anche sopra il suo viso,
potrete impiccarlo allora

Nè il cuore degli inglesi nè lo scettro del re
Geordie potran salvare,
anche se piangeran con te
la legge non può cambiare.

Così lo impiccheranno con una corda d'oro,
è un privilegio raro.

Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

 

Fabrizio de André

 

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Post n°337 pubblicato il 05 Ottobre 2010 da valnerina

L’obiettivo per il quale hai lavorato per anni è ormai vicino, te lo sei meritato ti dicono in molti, compreso il capo. Sei contenta, ma allo stesso tempo hai paura: raggiungerlo vuol dire fossilizzarsi in una situazione un po’ assurda, che spesso ti fa stare male. Non sai più se era quello che volevi, ma ormai ci sei, non puoi aver buttato tutti questi anni della tua vita, ti ripeti.

Ed ecco che un giorno, senza preavviso, le cose cambiano, e tu e gli altri colleghi tutto il giorno a chiedersene il motivo…sì, tutto il giorno, tanto di tempo ora ne avete a volontà! Ma l’interrogativo tanto ti segue anche fuori dal lavoro: non basta uscire di là per placare il mal di stomaco, quella acidità che dalla bocca dello stomaco ti arriva fino in gola; quel battito cardiaco perennemente accelerato, che a volte ha delle punte che ti sembra che il cuore ti stia per schizzare via; quel senso di oppressione che ti schiaccia il petto; quelle lacrime che ti escono dagli occhi così, senza che tu lo voglia, non solo quando stai da sola a casa o ti chiudi al bagno al lavoro, ma anche andando e tornando da quel posto che ormai detesti, sui mezzi pubblici, in mezzo a tutti. E non ti consola sapere che non sei l’unica in questa situazione: anche quello che un tempo era il protetto, il delfino, sta come te, e questo ti fa capire che nessuno è intoccabile…tu non ti sei quasi mai ribellata, lui sì, lui ha osato sfidare l’ape regina ed è stato punito, ha perduto la sua ingenuità e ha pagato tutto questo a caro prezzo.

Ma la paura e la preoccupazione per l’incertezza del futuro non sono la cosa che ti fa stare peggio: ce l’hai con lui, sì, però la colpa è tua che gli hai permesso di prendersi un po’ la tua vita col lavoro, che hai accettato di scendere a patti col diavolo, con l’illusione che se gli fossi stata devota ti avrebbe ricompensata. Allo stesso tempo hai sempre guardato con disprezzo chi gli vendeva l’anima, al diavolo, ma anche chi si rifiutava in maniera categorica di scendere a compromessi con lui, considerandoli dei poveri illusi.

Tutti ti dicono di resistere, almeno per qualche mese (qualche mese!!?!?), per vedere come si evolve la situazione… però tu sai già che nulla sarà come prima, non ti passerà mai, non potrai dimenticare la sofferenza di questi giorni…e tutto sommato non sei nemmeno più sicura che ti permetterà di raggiungerlo il tuo obiettivo: anche se a parole ti dice che non ti ostacolerà, e che sei abbastanza brava da farcela, tu ormai non gli credi più.

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Commenti al Post:
stranieronellanotte
stranieronellanotte il 06/10/10 alle 09:35 via WEB
no serve a molto, ma tifo per te.....ti abbraccio.
 
 
valnerina
valnerina il 06/10/10 alle 10:17 via WEB
grazie!
 
   
stranieronellanotte
stranieronellanotte il 07/10/10 alle 15:35 via WEB
come va?
 
     
valnerina
valnerina il 07/10/10 alle 22:56 via WEB
non saprei...forse meglio, ma c'è stata un'epurazione a lavoro: in 3 mesi ho perso 6 colleghi su 9, 3 nelle ultime 24 ore...hanno mollato per sfinimento!
 
     
stranieronellanotte
stranieronellanotte il 08/10/10 alle 11:45 via WEB
e tu? resistere resistere resistere!!!! e poi eventualmente fagli un battito di ciglia che cadono stecchiti!!
 
indianina67
indianina67 il 11/10/10 alle 17:37 via WEB
Ho letto qualcosa che mi sembrava già di conoscere... no, aspetta, l'ho proprio vissuto. Si resiste sperando che le cose cambino, è la molla primaria, sennò addio davvero... Io resisterei. :)
 
 
valnerina
valnerina il 12/10/10 alle 23:00 via WEB
Storie sempre uguali...comunque ho resistito, almeno per ora!
 
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Un blog di: valnerina
Data di creazione: 25/09/2005
 

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ROBERTO SAVIANO


 

ANNARELLA

ANNARELLA

Lasciami qui
Lasciami stare
Lasciami così
Non dire una parola che
Non sia d'amore
Per me
Per la mia vita che
E' tutto quello che ho
E' tutto quello che io ho
e non è ancora
Finita
Finita...

(CCCP-CSI)

 

LA CURA

La Cura

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.

Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.

Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.

E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.

Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.

Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.

Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.

Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te ...
Io sì, che avrò cura di te.

(Franco Battiato, da "L'imboscata", 1996)

 

CIRANO

Cirano
Venite pure avanti, voi con il naso corto,
signori imbellettati, io più non vi sopporto!
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
perché con questa spada
vi uccido quando voglio
.


Venite pure avanti poeti sgangherati,
inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza
avrete soldi e gloria ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finché dura
ché il pubblico è ammaestrato
e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse
col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna
però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli ? L'arrivismo ? All'amo non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.

Facciamola finita, venite tutti avanti
nuovi protagonisti, politici rampanti;
venite portaborse, ruffiani e mezze calze,
feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatti
del qualunquismo un arte;
coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
in questo benedetto assurdo bel paese.
Non me ne frega niente
se anch'io sono sbagliato,
spiacere è il mio piacere,
io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti
da sempre mi balocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco.

Ma quando sono solo
con questo naso al piede
che almeno di mezz'ora
da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia
e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d'essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo ma sono triste
perché Rossana è bella, siamo così diversi;
a parlarle non riesco, le parlerò coi versi.

Venite gente vuota, facciamola finita:
voi preti che vendete a tutti un'altra vita;
se c'è come voi dite un Dio nell'infinito
guardatevi nel cuore, l'avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso
che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali,
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.

Io tocco i miei nemici col naso
e con la spada
ma in questa vita oggi non trovo più la strada,
non voglio rassegnarmi ad essere cattivo
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo;
dev'esserci, lo sento, in terra in cielo o un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole;
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perché ormai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo Cirano
.

Francesco Guccini

 

LA STRANA COPPIA

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