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Santoro dacci un taglio !

Post n°59 pubblicato il 16 Gennaio 2009 da gabrt07gm
 

solidarietà del Pdl alla annunziata che ha abbandonato la trasmissioneAnnozero, Fini chiama Petruccioli
Santoro replica: «Questa è censura»
Il presidente della Camera: «Su Gaza superato il livello di decenza». L'ambasciatore israeliano: «Vergognoso»

Santoro, ormai basta, anche l'Annunziata, faziosa anche lei, non ti sopporta più.

 
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Al via il tour nei carceri minorili

Post n°58 pubblicato il 13 Gennaio 2009 da gabrt07gm
 

Al via il tour nei carceri minorili di Alberto Mennini, nuovo cantautore dell'area underground di Roma. L'iniziativa "Liberi di contare anche le nuvole", iniziera' il 21 gennaio dall'Istituto Penale per i Minorenni di Casal del Marmo di Roma e si spostera' in tutti i carceri minorili d'Italia. In tutto saranno 17 i concerti di Alberto Mennini. La prima data costituira' l'inizio dei primi 7 concerti-evento che avverranno nelle maggiori citta' italiane fino ad aprile (Milano, Napoli, Torino, Firenze, Bologna, Catanzaro) per proseguire poi nel resto d'Italia fino alla fine dell'anno. L'iniziativa organizzata dall'associazione Liberi Onlus.

Alberto Mennini, cantautore tra i piu' apprezzati del panorama underground romano, sara' protagonista insieme alla sua band di veri concerti legati al tema "Liberi di contare anche le nuvole", una frase-simbolo estratta dal suo ultimo album "Liberi". Oltre al video di "Liberi" realizzato dal regista cinematografico Flavio Parente che verra' proiettato prima dell'esibizione della band, sara' chiesto ai ragazzi di partecipare attivamente con i loro sogni e i loro pensieri, come fosse un vero e proprio laboratorio creativo. Al termine del tour Alberto Mennini trasformera' le riflessioni raccolte da centinaia di giovani detenuti per la realizzazione di un nuovo album che verra' distribuito non solo nelle carceri ma anche nelle scuole, nelle biblioteche e nei centri di aggregazione giovanile di tutta Italia.

Il primo live "esterno" legato al tour sara' la sera del 21 gennaio a Roma, presso il Big Bang, in Via Monte Testaccio 22 (ore 22,00 - ingresso libero), dove Alberto Mennini si esibira' insieme alla sua band in alcuni brani del suo album "Liberi".

 
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“La più grande palla mai raccontata” Articolo contro Al Gore spacca in due il green team di Obama

Post n°57 pubblicato il 09 Gennaio 2009 da gabrt07gm
 

http://www.ilfoglio.it/brividocaldo/17

"Scuse accettate, Mr Gore”. Sotto questo titolo del quotidiano online Huffington Post, Harold Ambler – musicista impegnato, scienziato obamiano, studioso di cose climatiche e tenutario del blog TalkingAboutWheather.com – ha suonato la carica del “realismo democratico” sull’ambiente. Per Ambler, “Gore ha affermato, riguardo al cambiamento climatico, che ‘la scienza c’è’. Be’, ha assolutamente ragione, tranne che per una piccola cosa. E’ la più grande balla mai venduta al pubblico nella storia del genere umano”. Tre sono, secondo l’intellettuale americano, le ragioni. In primo luogo, “l’espressione ‘cambiamento climatico’ è ridondante, e contiene una menzogna. Il clima è sempre cambiato, e sempre cambierà… Quindi, nessuno ha bisogno di usare le parole ‘cambiamento’ e ‘clima’ contemporaneamente – si assume, nessuno con una minima consapevolezza del fatto che il clima cambia. Questa è la ridondanza. La menzogna è l’idea che il clima sia sempre stato stabile”. Se il mutamento attuale non ha nulla di eccezionale, allora non serve neppure una risposta politica del tipo suggerito dall’ex vicepresidente.

Secondariamente, “Gore si è spinto a tal punto a scoraggiare un dibattito sul clima, da definire coloro che criticano la sua semplicistica visione dell’atmosfera come ‘flat-Earthers’, cioè persone che credono che la Terra sia piatta. Anche questo colpo va a segno, tranne per un piccolo dettaglio. E’ vero esattamente il contrario”. Cioè, la questione è assai più complessa di quanto traspaia dai discorsi e dal pluripremiato (con l’Oscar e il Nobel, tra l’altro) documentario di Al Gore, e l’ottusità è patrimonio di quanti rifiutano la discussione scientifica aperta e onesta. Ambler mette poi in questione un aspetto tecnico dell’ideologia gorista e dei rapporti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, l’organismo dell’Onu sul global warming. Il punto è l’ipotesi, che sta alla base dei modelli climatici, secondo cui il contributo del vapor d’acqua al riscaldamento è positivo. Il tema è estremamente complicato, ma il punto cruciale è che, se l’assunzione dei modelli fosse sbagliata, come affermano diversi scienziati, tutti i loro risultati sarebbero da buttare.

Ambler propone quindi una lettura alternativa dei cambiamenti in corso, che enfatizza il ruolo delle oscillazioni termiche dell’Oceano Pacifico e soprattutto del ciclo solare. “Il sistema oceano-atmosfera – scrive Ambler – non è qualcosa che possa essere semplicemente ‘governato’ da un gas atmosferico. E’ un sistema complesso e caotico, modulato largamente dagli effetti solari, diretti e indiretti”. Se le cose stanno così, prosegue, allora occorre ripensare radicalmente strumenti e obiettivi delle politiche ambientali: anche perché, a fronte di questo “problema immaginario”, esistono problemi reali da vincere, dall’inquinamento da particolato ai due miliardi di persone che vivono senza accesso all’elettricità. Quindi, “Mr. Gore, accetto le sue scuse. E, Mr. Obama, sebbene io abbia votato per lei mille volte e per mille ragioni, spero di non aver mai bisogno di riceverle anche da lei”.

 
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Il festival dei film porno a Bolzano

Post n°56 pubblicato il 08 Gennaio 2009 da gabrt07gm
 
Foto di gabrt07gm

dal Corriere.it
Polemica per i contributi del Comune

Forza Italia: assurdo usare i finanziamenti pubblici. Unitalia: il sindaco
faccia marcia indietro

Libera, laica, sessualmente disinibita. Bolzano — dicono le statistiche — è in
vetta alla classifica delle vendite degli anticoncezionali. Ma poi succede che
nel capoluogo sudtirolese, dall'atmosfera mitteleuropea, un programma di
cineforum dedicato alle opere pornografiche venga duramente contestato. Al grido
«il comune neghi la sala e i contributi». Trovando scandaloso e anticulturale il
fatto che si possa aprire un dibattito su film come L'Albero delle zoccole.


«Chiacchiere! Il ciclo è ben calibrato, ci sono anche film
importanti», taglia corto Michele Capozzi, regista di Pornology, New
York
, la pellicola che, stasera, inaugura la rassegna. Sarà. Ma i crociati
di Unitalia (partito a destra di An) non apprezzano star come Rocco Siffredi,
protagonista di Pornocrazia, sul grande schermo giovedì prossimo. Che
succede, dunque, a Bolzano? Qualche settimana fa, a dare scandalo fu il
manifesto dell'Arcigay (giovanotto a torso nudo con preservativo in mano e,
sotto, una scritta così esplicita da risultare volgare), affisso sui muri, per
il lancio della campagna anti-Aids. Ancora: nei mesi passati, tenne banco la
«blasfema» rana di Kippenberger, opera di un artista tedesco, esposta al
Museion. Ma, almeno in quel caso, c'era di mezzo la campagna elettorale con
relative strumentalizzazioni politiche. «Certe sortite di bigottismo spinto
danno un'immagine della città che non corrisponde al vissuto — osserva il
radicale Arnold Tribus, direttore del quotidiano Tageszeitung —. Qui, infatti, libertà e
promiscuità sono costume corrente ». «E' vero, però — aggiunge— che esistono
frange politiche agguerrite, specialiste in campagne oscurantiste e
sessuofobiche. Solitamente collocate a destra, ma c'è anche il bigottismo di
sinistra».



 
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Le "cazzandre" dell'effetto serra

Post n°55 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da gabrt07gm
 

di Giuliano Da Empoli tratto da Il RiformistaSono tempi duri per gli ecologisti. Prima la crisi finanziaria, che ha fatto precipitare il corso del petrolio fino al punto di mettere fuori mercato tutte le energie alternative che sembravano destinate a prenderne il posto.

Poi la neve, che si accanisce da settimane proprio su quelle regioni dell’Europa centro-meridionale per le quali si pronosticava da anni un futuro sahariano.
Ora, come se non bastasse, ci si mettono pure gli scienziati. Ieri, con perfido tempismo, il Centro di Ricerche sul Clima Artico dell’Università dell’Illinois ha fatto sapere che la maggior parte dei ghiacciai del mondo è tornata ai livelli di trent’anni fa, quando Al Gore era poco più di uno sconosciuto peone del Tennessee.

 
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