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Essere cattolici cristiani nel terzo millennio

 

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Messaggi di Febbraio 2014

Messaggi da Medjugorje...

Post n°2590 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da catholicmind

Messaggio del 25 febbraio 2014

Cari figli! Vedete, ascoltate e sentite che nei cuori di molti uomini non c'è Dio. Non lo vogliono perché sono lontani dalla preghiera e non hanno la pace. Voi, figlioli, pregate, vivete i comandamenti di Dio. Voi siate preghiera, voi che fin dallo stesso inizio avete detto "si" alla mia chiamata. Testimoniate Dio e la mia presenza e non dimenticate figlioli, che Io sono con voi e vi amo. Di giorno in giorno vi presento al mio figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

 
 
 

Dalla newsletter di Radio Maria...

Post n°2589 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da catholicmind

Cari amici,
La Regina della Pace, nel messaggio a Marija, ci prepara al tempo di Quaresima, mettendo al centro la preghiera.

L’invito è il più forte possibile:
“Voi siate preghiera”. 

Noi siamo preghiera quando siamo totalmente rivolti a Dio con la mente, con il cuore, con le opere, con tutta la nostra persona.
Allora Dio abita in noi, ci avvolge con la Sua luce, ci riscalda col Suo amore, ci comunica la Sua vita.

Quando preghiamo in modo da essere preghiera, irradiamo Dio e testimoniamo la Sua presenza.
Quando siamo lontani dalla preghiera, siamo lontani da Dio.
Quando in un cuore non ci sono la preghiera e la pace, non c’è Dio.
Tutti lo possiamo vedere e toccare con mano.

“Vedete, ascoltate e sentite che nei cuori di molti uomini non c’è Dio. Non lo vogliono perché sono lontani dalla preghiera e non hanno la pace”.

Nella preghiera incontriamo Dio, facciamo l’esperienza del Suo amore, coltiviamo la Sua amicizia. Chi è lontano da Dio incominci a pregare con umiltà di cuore e Lo troverà. 
La Madonna scuote dal torpore quelli che fin dall’inizio hanno risposto alla chiamata. Non devono fare come le vergini stolte che si sono addormentate e sono rimaste senza olio nelle lampade.

“Voi figlioli, pregate, vivete i comandamenti di Dio, testimoniate Dio e la mia presenza”.
La Madonna ci vuole svegli e fervorosi. La Sua presenza è un’immensa grazia: “Non dimenticate figlioli che sono con voi e vi amo”.
La Madonna non vuole che ci accada come agli apostoli nel Getsemani. Nell’ora dell’attacco dell’impero delle tenebre si sono fatti trovare addormentati e sono fuggiti. 

 
 
 

Dalla newsletter di Radio Maria...

Post n°2588 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da catholicmind

Cari amici, 
Papa Francesco, sulla stessa onda della Regina della Pace, è infaticabile nell’incoraggiare ad accostarsi al Sacramento della Riconciliazione.

Il perdono dei nostri peccati non è qualcosa che possiamo darci noi. Io non posso dire: mi perdono i peccati. Il perdono si chiede, si chiede a un altro e nella Confessione chiediamo il perdono a Gesù”.

Quando riceviamo il perdono dei peccati, possiamo veramente “essere nella pace”:
“E questo lo abbiamo sentito tutti nel cuore quando andiamo a confessarci, con un peso nell'anima, un po' di tristezza; e
quando riceviamo il perdono di Gesù siamo in pace, con quella pace dell'anima tanto bella che soltanto Gesù può dare, soltanto Lui”.

Il Papa ha anche ricordato che è necessario rivolgersi al sacerdote, non confessarsi solo con Dio:
“Uno può dire: io mi confesso soltanto con Dio. Sì, tu puoi dire a Dio perdonami’, e dire i tuoi peccati, ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la Chiesa. Per questo è necessario chiedere perdono alla Chiesa, ai fratelli, nella persona del sacerdote”.

Accostandosi al Sacramento della Riconciliazione, anche la vergogna è salutare:
Anche la vergogna è buona, è salute avere un po' di vergogna…La vergogna fa bene, perché ci fa più umili, e il sacerdote riceve con amore e con tenerezza questa confessione e in nome di Dio perdona”.

Non bisogna avere paura della Confessione:
“È buono parlare con il fratello e dire al sacerdote queste cose, che sono tanto pesanti nel mio cuore. E uno sente che si sfoga davanti a Dio, con la Chiesa, con il fratello.
Non avere paura della Confessione! Uno, quando è in coda per confessarsi, sente tutte queste cose, anche la vergogna, ma poi quando finisce la Confessione esce libero, grande, bello, perdonato, felice”.

“Ogni volta che noi ci confessiamo, Dio ci abbraccia, Dio fa festa! Andiamo avanti su questa strada. Che Dio vi benedica!”

 
 
 

Dalla newsletter di Radio Maria...

Post n°2587 pubblicato il 14 Febbraio 2014 da catholicmind

Cari amici,
l’11 Febbraio dello scorso anno è stata data al mondo la sconvolgente notizia che Benedetto XVI aveva rinunciato al servizio petrino. Insieme alla commozione, alla comprensione e al rincrescimento, non sono mancate le voci apertamente critiche.

Papa Francesco, a un anno dall’evento, ha espresso in un tweet una grande considerazione per il suo predecessore, definendolo “un uomo umile e coraggioso”.

Questo gesto straordinario, frutto di umiltà e di coraggio, ci aiuta a capire come sia importante nelle vicende della vita, agire sotto la guida di una coscienza illuminata. 

È stato lo stesso Benedetto XVI ad affermare, in diverse occasioni, che egli ha fatto la sua scelta seguendo una convinzione di coscienza e quindi obbedendo alla volontà di Dio.

“Cari fratelli e sorelle, come sapete, ho deciso di rinunciare al ministero che il Signore mi ha affidato il 19 aprile 2005. Ho fatto questo in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede”. 

Per pervenire a un giudizio di coscienza retto e certo, cioè sicuro di adempiere la volontà di Dio, Benedetto XVI ha dovuto dedicarsi alla preghiera, predisporsi interiormente all’ascolto, fare discernimento delle voci interiori, ponderare con prudenza ogni pro e contro.

Alla fine è arrivata la decisione, umile e coraggiosa, che gli ha dato una grande pace:
“Il Signore mi chiama a ‘salire sul monte’, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo, è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze”.

Quando il cuore si apre alla voce di Dio e cerca la sua volontà, mettendo a tacere tutto il resto, Dio fa ci sentire ciò che desidera da noi e ci chiede di compierlo con la fortezza che egli ci dona.


 
 
 

Messaggi da Medjugorje...

Post n°2586 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da catholicmind

Messaggio del 2 febbraio 2014 (Mirjana)

Cari figli, con materno amore desidero insegnarvi la sincerità, perché desidero che, nel vostro operare come miei apostoli, siate corretti, decisi, ma soprattutto sinceri. Desidero che con la grazia di Dio siate aperti alla benedizione. Desidero che, col digiuno e la preghiera, otteniate dal Padre Celeste la consapevolezza di ciò che è naturale, santo, divino. Colmi di consapevolezza, sotto la protezione di mio Figlio e la mia, sarete miei apostoli che sapranno diffondere la Parola di Dio a tutti coloro che non la conoscono, e saprete superare gli ostacoli che si troveranno sulla vostra strada. Figli miei, con la benedizione la grazia di Dio scenderà su di voi e voi potrete conservarla col digiuno, la preghiera, la purificazione e la riconciliazione. Avrete l’efficacia che vi chiedo. Pregate per i vostri pastori, affinché un raggio della grazia di Dio illumini le loro vie. Vi ringrazio.

 
 
 

Dalla newsletter di Radio Maria...

Post n°2585 pubblicato il 07 Febbraio 2014 da catholicmind

Cari amici,

la Madonna appare ogni 2 del mese alla veggente Mirjana per pregare per tutti coloro che non conoscono l’amore di Dio. Perché si aprano alla fede i non credenti hanno bisogno della preghiera, ma anche della nostra testimonianza.

Per questo la Madonna ci esorta a cambiare noi stessi, affinchè diventiamo, con la nostra coerenza, degli apostoli credibili ed efficaci.

“Con materno amore desidero insegnarvi la sincerità, perché desidero che, nel vostro operare come miei apostoli, siate corretti, decisi, ma soprattutto sinceri”.

Non è possibile portare l’amore di Gesù a chi non Lo conosce, se Gesù non ha preso dimora nel nostro cuore.

I mezzi che la Madonna ci indica ancora una volta sono la preghiera e il digiuno, con i quali possiamo discernere ciò che è retto, giusto e santo.

La preghiera e il digiuno, la purificazione e la riconciliazione ci aiuteranno ad essere perseveranti e ad essere efficaci nella testimonianza.

La Madonna insiste sul fatto che l’apostolato avviene per irradiazione della luce e dell’amore di Gesù presente in noi.
La nostra conversione diviene strumento col quale Dio avvicina a sé i lontani.
 
I cristiani sono lievito e sale. Devono vigilare per conservare il sapore.

 
 
 

Messaggi da Medjugorje...

Post n°2584 pubblicato il 01 Febbraio 2014 da catholicmind

Messaggio del 3 gennaio 2014 (Ivan)

Cari figli, anche oggi desidero invitarvi: vivete i messaggi che vi sto dando. Vivete i miei messaggi, solo così potrò darvi nuovi messaggi. Pregate particolarmente in questo tempo per i miei progetti che desidero realizzare: progetti col mondo, progetti di pace. Grazie, cari figli, anche oggi per aver risposto alla mia chiamata.
Messaggio del 25 gennaio 2014
Cari figli, anche oggi desidero invitarvi: vivete i messaggi che vi sto dando. Vivete i miei messaggi, solo così potrò darvi nuovi messaggi. Pregate particolarmente in questo tempo per i miei progetti che desidero realizzare: progetti col mondo, progetti di pace. Grazie, cari figli, anche oggi per aver risposto alla mia chiamata.

 
 
 

Dalla newsletter di Radio Maria...

Post n°2583 pubblicato il 01 Febbraio 2014 da catholicmind

Cari amici,

in occasione della festa di S. Giovanni Bosco vi invio il racconto del suo sogno profetico, che il santo raccontò la sera del 30 Maggio 1862.

 

«Figuratevi — disse — di essere con me sulla spiaggia del mare, o meglio sopra uno scoglio isolato, e di non vedere attorno a voi altro che mare. In tutta quella vasta superficie di acque si vede una moltitudine innumerevole di navi ordinate a battaglia, con le prore terminate a rostro di ferro acuto a mo’ di strale. Queste navi sono armate di cannoni e cariche di fucili, di armi di ogni genere, di materie incendiarie e anche di libri. Esse si avanzano contro una nave molto più grande e alta di tutte, tentando di urtarla con il rostro, di incendiarla e di farle ogni guasto possibile.


A quella maestosa nave, arredata di tutto punto, fanno scorta molte navicelle che da lei ricevono ordini ed eseguiscono evoluzioni per difendersi dalla flotta avversaria. Ma il vento è loro contrario e il mare agitato sembra favorire i nemici. 

In mezzo all’immensa distesa del mare si elevano dalle onde due robuste colonne, altissime, poco distanti l’una dall’altra. Sopra di una vi è la statua della Vergine Immacolata, ai cui piedi pende un largo cartello con questa iscrizione: “Auxilium Christianorum”; sull’altra, che è molto più alta e grossa, sta un’OSTIA di grandezza proporzionata alla colonna, e sotto un altro cartello con le parole: “Salus Credentium”. 

Il comandante supremo della grande nave, che è il Romano Pontefice, vedendo il furore dei nemici e il mal partito nel quale si trovano i suoi fedeli, convoca intorno a sé i piloti delle navi secondarie per tenere consiglio e decidere sul da farsi. Tutti i piloti salgono e si adunano intorno al Papa. Tengono consesso, ma infuriando sempre più la tempesta, sono rimandati a governare le proprie navi. 

Fattasi un po’ di bonaccia, il Papa raduna intorno a sé i piloti per la seconda volta, mentre la nave capitana segue il suo corso. Ma la burrasca ritorna spaventosa. 

Il Papa sta al timone e tutti i suoi sforzi sono diretti a portare la nave in mezzo a quelle due colonne, dalla sommità delle quali tutto intorno pendono molte ancore e grossi ganci attaccati a catene. 

Le navi nemiche tentano di assalirla e farla sommergere: le une con gli scritti, con i libri, con materie incendiarie, che cercano di gettare a bordo; le altre con i cannoni, con i fucili, con i rostri. Il combattimento si fa sempre più accanito; ma inutili riescono i loro sforzi: la grande nave procede sicura e franca nel suo cammino. Avviene talvolta che, percossa da formidabili colpi, riporta nei suoi fianchi larga e profonda fessura, ma subito spira un soffio dalle due colonne e le falle si richiudono e i fori si otturano. 

Frattanto i cannoni degli assalitori scoppiano, i fucili e ogni altra arma si spezzano, molte navi si sconquassano e si sprofondano nel mare. Allora i nemici, furibondi, prendono a combattere ad armi corte: con le mani, con i pugni e con le bestemmie. 

A un tratto il Papa, colpito gravemente, cade. Subito è soccorso, ma cade una seconda volta e muore. Un grido di vittoria e di gioia risuona tra i nemici; sulle loro navi si scorge un indicibile tripudio. 

Sennonché, appena morto il Papa, un altro Papa sottentra al suo posto. I piloti radunati lo hanno eletto così rapidamente che la notizia della morte del Papa giunge con la notizia della elezione del suo successore. Gli avversari cominciano a perdersi di coraggio. 

Il nuovo Papa, superando ogni ostacolo, guida la nave in mezzo alle due colonne, quindi con una catenella che pende dalla prora la lega a un’ancora della colonna su cui sta l’Ostia, e con un’altra catenella che pende a poppa la lega dalla parte opposta a un’altra ancora che pende dalla colonna su cui è collocata la Vergine Immacolata. 

Allora succede un gran rivolgimento: tutte le navi nemiche fuggono, si disperdono, si urtano, si fracassano a vicenda. Le une si affondano e cercano di affondare le altre, mentre le navi che hanno combattuto valorosamente con il Papa, vengono anch’esse a legarsi alle due colonne. Nel mare ora regna una grande calma».

 
 
 
 
 

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Un blog di: catholicmind
Data di creazione: 01/07/2007
 

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