Da altravocenews : Ancora allagata la Salvo D'Acquisto l

Post n°53 pubblicato il 28 Aprile 2009 da attilio.dimaio

Ancora allagata la Salvo D'Acquisto PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Monday 27 April 2009
Active ImageQuesta mattina nuovamente la scuola Salvo D'acquisto allagata dai "soliti ignoti". A fare la triste scoperta il personale scolastico che ha prontamento chiesto aiuto ai Vigili del fuoco che sono intervenuti immediatamente per far defluire l'acqua dalle sei classi allagate. La dinamica sarebbe sempre la stessa, visto che la cosa si è già verificata altre volte. I teppisti avrebbero tappato gli scarichi dei lavandini con della carta igienica lasciando poi i rubinetti aperti per tutta la notte. Sulle modalità di come siano entrati stanno adesso facendo gli accertamenti di rito i Carabinieri di Cerveteri, visto che dai primi rilievi non ci sarebbero segni di effrazione. Nonostante il disagio causato, le lezioni sono continuate normalmente in palestra, in modo da scoraggiare eventuali atti vandalici in futuro.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

20 aprile, Giornata del patrimonio Unesco ceretano

Post n°52 pubblicato il 20 Aprile 2009 da attilio.dimaio

20 aprile, Giornata del patrimonio Unesco ceretano Il Comune di Cerveteri, la Soprintendenza archeologica per l’Etruria Meridionale e i dirigenti scolastici delle scuole elementari, medie e superiori di Cerveteri, in collaborazione con la società Tekneko, in occasione dell’XI Settimana della cultura e della Giornata Internazionale dei Siti Unesco, hanno organizzato per lunedì 20 aprile la Giornata del patrimonio Unesco Ceretano, con lezioni open air e pulizia della Necropoli della Banditaccia. L’appuntamento è per le ore 9.30 presso il piazzale antistante la biglietteria della necropoli della Banditaccia. I ragazzi verranno divisi in gruppi ed accompagnati da archeologi esperti del territorio e dai responsabili della Soprintendenza in diverse zone dell’area archeologica: Tomba degli Scudi e delle Sedie, Grandi Tumuli, Tombe del Comune e Recinto, dove verranno illustrate le caratteristiche archeologiche e storiche dei luoghi, con relativa visita alle aree monumentali, mentre gli addetti della Tekneko consegneranno il materiale necessario alla ripulitura dei luoghi. “L’iniziativa – ha detto il sindaco Gino Ciogli - che si inserisce nelle celebrazioni della Giornata Internazionale dei Siti Unesco, è la prima organizzata in questo settore dal Comune di Cerveteri e, come in tutto il mondo, avrà carattere annuale ricorrente. Quest’anno è rivolta alle scuole del territorio affinché nelle giovani generazioni, che costituiscono veramente il futuro del nostro paese, nasca da subito la consapevolezza dell’importante ruolo di valorizzazione e tutela che il riconoscimento Unesco ha affidato ai cittadini di Cerveteri. Parteciperanno le scuole di Valcanneto, Cerenova, Cerveteri, con 240 ragazzi che lunedì mattina conosceranno meglio il loro territorio e contribuiranno alla sua salvaguardia. Alle classi partecipanti verrà poi chiesto di ‘adottare’ la zona visitata, monitorandola durante l’anno, segnalando agli organismi competenti eventuali problemi, facendo proposte, favorendo così una partecipazione diretta e consapevole di questi giovani cittadini alla valorizzazione e tutela del nostro importante patrimonio archeologico”.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Barricati in cameretta

Post n°50 pubblicato il 23 Marzo 2009 da attilio.dimaio

in Lifestyle

Si chiama hikikomori, ed è un fenomeno giapponese. In Italia non esiste ma in compenso aumentano i casi di fobia sociale, una patologia che gli somiglia molto. Ne parliamo con lo psicologo Roberto Cavaliere

 

Ci sono ragazzi che a un certo punto della loro vita decidono che non vogliono più avere contatti col mondo. Che tutti e tutto ciò che sta fuori dalla loro cameretta non li interessa, e si barricano tra le quattro mura. È un fenomeno che si chiama hikikomori e viene dal Giappone. Riguarda più di un milione di giovani, adolescenti e post-adolescenti. Hikikomori significa letteralmente stare in disparte. Vuol dire abbandonare la scuola, gli amici, tagliare i ponti con tutto e tutti. «Non è una patologia riconosciuta dalle associazioni nazionali degli psichiatri, come un po' tutte le nuove patologie -  ci spiega il dottor Roberto Cavaliere, psicologo -  La patologia più simile potrebbe essere la fobia sociale, una sorta di timidezza eccessiva. È un fenomeno culturalmente e socialmente giapponese. Nel mondo Occidentale c’è però qualcosa che gli assomiglia molto. Parliamo di quei ragazzi che si chiudono in camera e trascorrono la stragrande maggioranza del tempo lì, incollati a un computer, una chat, un videogioco. Nel Sol Levante il fenomeno è portato all’estremo, fino a diventare una sorte di prigione. È una delle tante forme di disagio adolescenziale». «Qualcuno l’ha definita anche una sorta di anoressia mentale nei maschi - prosegue - mi spiego: nell'anoressia manca il contatto con il proprio corpo. Chi soffre di hikikomori è come se attraverso relazioni solo virtuali si rifiutino di interagire fisicamente con gli altri».

Com'è che a un certo punto questi soggetti si barricano in camera?
Dei germi nel ragazzo già ci sono. Parliamo di soggetti già di per sé introversi e molto timidi. In Giappone poi solitamente questi ragazzi hanno dei genitori che privilegiano molto l'aspetto competitivo, i risultati. Poi primi insuccessi scolastici, insieme a episodi più o meno velati di bullismo, accentuano quelli che sono i tratti caratteriali esistenti e si arriva alla vera e propria forma del ritiro sociale. In sostanza possiamo dire ci sono sì episodi scatenanti, ma che trovano un terreno fertile anche in caratteristiche personali.

Sono ragazzi in qualche modo incapaci di affrontare la realtà?
Parlerei più che altro di incapacità nell'affrontare le frustrazioni, non la realtà in generale. Davanti a una realtà di tipo competitivo, questi ragazzi non avendo le caratteristiche personali per affrontare un tale tipo di competizione preferiscono ritirarsi. Non vanno però stigmatizzati come persone incapaci di affrontare la realtà: sono persone che non hanno gli strumenti adatti per confrontarsi con un certo tipo di realtà.

I soggetti più colpiti?
Il 90% dei soggetti che ne soffrono è maschio, anche se si sta diffondendo tra le adolescenti. Colpisce e si presenta già nell'infanzia e s'intensifica nell'adolescenza.

In Italia esiste questo fenomeno?

In Italia no, ma ci sono casi estremi di fobia sociale, che comporta anch'essa un certo ritiro tra le mura domestiche. Nel Sol Levante i ragazzi arrivano a non uscire dalla stanza, i genitori lasciano loro il cibo fuori dalla porta su un vassoio.  Qui non arriviamo a questi estremi. Comunque è sempre più diffusa la casistica di ragazzi che passano il 70-80% del loro tempo rinchiusi in casa. Dato che non è riconosciuta come patologia l’hikikomori, va sempre fatta un'analisi più approfondita per vedere se ci sono anche delle componenti depressive in questa sorta di ritiro sociale.

Consigli ai genitori che hanno figli che soffrono di fobia sociale?
Sono casi molto difficili da affrontare, perché questi ragazzi rifiutano ogni tipo di aiuto. Cercare di portarli da un terapeuta, in un centro specializzato, risulta davvero difficile. La migliore manovra è quella di cercare di entrare nel loro mondo, nella loro stanza, allearsi a loro per poi tentare insieme di uscirne. Teorizzare solo l'intervento esterno, di uno specialista, sortisce ben pochi risultati.

La fobia sociale, come l'hikikomori, colpisce più i ragazzi?
Paradossalmente sì. Perché culturalmente che una donna sia più timida e riservata è accettato, ma che lo sia un soggetto maschile è meno accettato. Un comportamento introverso del ragazzo è molto più stigmatizzato come un comportamento di fobia sociale, dà molto più nell'occhio. Mentre viene letto meno facilmente nelle ragazze.

 
Alessandra Del Re
fonte libero.it
 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

decreto ministeriale 16 gen 2009, n. 5 (criteri e modalitą applicative della valutazione del comportamento)

Post n°49 pubblicato il 23 Marzo 2009 da attilio.dimaio

 

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Decreto Ministeriale 16 gennaio 2009, n. 5

Criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento

IL MINISTRO

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 e in particolare l’articolo 14, commi 1 e 2;

VISTO il decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, recante la definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione a norma dell’articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53, e in particolare l’art. 11, commi 1, 2, 3;

VISTO il decreto legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito con modificazioni dalla legge n. 176/2007, recante disposizioni urgenti per assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2007/2008, e in particolare l’art. 1, comma 4;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007, n. 235, Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria;

VISTA la nota prot. 3602/PO del 31 luglio 2008 avente per oggetto: DPR. n. 235 del 21 novembre 2007 - Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria;

VISTO il decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 che, all’art. 1, istituisce nella scuola l’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, e all’art. 2 introduce la “valutazione del comportamento” degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado;

CONSIDERATO che il comma 3 dell’art. 2 del predetto decreto legge n. 137/2008, convertito dalla legge n. 169/2008, stabilisce che con apposito Decreto il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca individua i criteri di valutazione del comportamento degli studenti inferiore alla sufficienza, vale a dire inferiore a 6/10, nonché ulteriori modalità applicative della nuova tipologia di valutazione;

TENUTO CONTO dei fenomeni di violenza, di bullismo e di offesa alla dignità e al rispetto della persona, che si verificano in maniera purtroppo ricorrente anche nelle istituzioni scolastiche e che richiedono corresponsabilità educativa tra scuola, genitori e territorio, nonché l’elaborazione ed il rispetto di norme condivise;

CONSIDERATO che l’acquisizione, da parte dei giovani, di una compiuta e consapevole cultura dei valori della cittadinanza e della convivenza civile si esprime soprattutto nella pratica di comportamenti coerenti, maturi e responsabili all’interno della comunità di appartenenza;

RAVVISATA l’urgenza di rendere più avvertita e partecipata nelle giovani generazioni la sensibilità verso una piena consapevolezza dei propri diritti e doveri scolastici;

RITENUTO, altresì, che le scuole secondarie di I e II grado, nell’esercizio della loro funzione educativa e formativa, che integra e sostiene l’azione educativa dei genitori, debbano poter disporre anche di strumenti di valutazione del comportamento degli studenti;



DECRETA

Articolo 1
Finalità della valutazione del comportamento degli studenti

1. La valutazione del comportamento degli studenti di cui all’art. 2 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, risponde alle seguenti prioritarie finalità:
- accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;
- verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica;
- diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri;
- dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10.

2. La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità, da parte degli studenti.


Articolo 2
Caratteristiche ed effetti della valutazione del comportamento

1. La valutazione del comportamento degli studenti nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola secondaria di secondo grado è espressa in decimi.

2. La valutazione, espressa in sede di scrutinio intermedio e finale, si riferisce a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa. La valutazione in questione viene espressa collegialmente dal Consiglio di classe ai sensi della normativa vigente e, a partire dall’anno scolastico 2008-2009, concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente.

3. In attuazione di quanto disposto dall’art. 2 comma 3 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, la valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente in sede di scrutinio finale, comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo di studi.

4. La votazione insufficiente di cui al comma 3 del presente articolo può essere attribuita dal Consiglio di classe soltanto in presenza di comportamenti di particolare ed oggettiva gravità, secondo i criteri e le indicazioni di cui al successivo articolo 4.


Articolo 3
Criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento

1. Ai fini della valutazione del comportamento dello studente, il Consiglio di classe tiene conto dell’insieme dei comportamenti posti in essere dallo stesso durante il corso dell’anno.

2. La valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico. In particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell’anno, in relazione alle finalità di cui all’articolo 1 del presente decreto.


Articolo 4
Criteri ed indicazioni per l’attribuzione di una votazione insufficiente

1. Premessa la scrupolosa osservanza di quanto previsto dall’articolo 3, la valutazione insufficiente del comportamento, soprattutto in sede di scrutinio finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio del Consiglio di classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti - D.P.R. 249/1998, come modificato dal D.P.R. 235/2007 e chiarito dalla nota prot. 3602/PO del 31 luglio 2008 - nonché i regolamenti di istituto prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni (art. 4, commi 9, 9 bis e 9 ter dello Statuto).

2. L’attribuzione di una votazione insufficiente, vale a dire al di sotto di 6/10, in sede di scrutinio finale, ferma restando l’autonomia della funzione docente anche in materia di valutazione del comportamento, presuppone che il Consiglio di classe abbia accertato che lo studente:

1. nel corso dell’anno sia stato destinatario di almeno una delle sanzioni disciplinari di cui al comma precedente;

2. successivamente alla irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoria previste dal sistema disciplinare, non abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione in ordine alle finalità educative di cui all’articolo 1 del presente Decreto.

3. Il particolare rilievo che una valutazione di insufficienza del comportamento assume nella carriera scolastica dell’allievo richiede che la valutazione stessa sia sempre adeguatamente motivata e verbalizzata in sede di effettuazione dei Consigli di classe sia ordinari che straordinari e soprattutto in sede di scrutinio intermedio e finale.

4. In considerazione del rilevante valore formativo di ogni valutazione scolastica e pertanto anche di quella relativa al comportamento, le scuole sono tenute a curare con particolare attenzione sia l’elaborazione del Patto educativo di corresponsabilità, sia l’informazione tempestiva e il coinvolgimento attivo delle famiglie in merito alla condotta dei propri figli.


Articolo 5
Autonomia scolastica

1. Ciascuna istituzione scolastica autonoma, nel rispetto dei principi e dei criteri di carattere generale previsti dal presente Decreto e dalla normativa vigente, può determinare, in sede di redazione del Piano dell’Offerta formativa, ulteriori criteri e iniziative finalizzate alla prevenzione, tenendo conto di quanto previsto dal Regolamento di istituto, dal Patto educativo di corresponsabilità e dalle specifiche esigenze della comunità scolastica e del territorio.

IL MINISTRO
Mariastella Gelmini

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

Giovani, droga sempre pił facile

Post n°48 pubblicato il 23 Marzo 2009 da attilio.dimaio

 Si inizia presto, allarme coca e colle

Preoccupano i dati sul consumo di droga in Italia. Si "inizia" sempre prima, mentre l'offerta di stupefacenti è ormai drammaticamente ampia e, in certi contesti, a portata di mano. Non solo "canne", e coca: "Il primo consumo di cocaina si è abbassato da sedici anni a tredici anni", assicura sul "Messaggero" Fabio Giobbi, che coordina le indagini sul narcotraffico dello Sco. Ma dilagano pasticche, metanfetamine, crital, ice, funghi, popper...

Un'inchiesta del quotidiano romano cita l'inquietante elenco dello sballo, che comprende anche "la ketamina, sempre più trendy" e vede il ritorno dell'eroina da sniffare fino ad arrivare all'abuso di viagra, comprato in nero oppure sul Web. "Cominciano dall'hashish e poi si fidelizzano al mercato. Un po' alla volta, cominciano ad apprezzare l'offerta diversificata", dice Fabio Bernardi dei servizi antidroga della Polizia di Stato. Chi non ha soldi da spendere, precipita nelle devastanti droghe dei "poveri", dal butano alla benzina, fino alle colle e alle vernici. Proprio inalando butano è morto di recente un ragazzino di 14 anni, di buona famiglia, in un giardinetto di Milano. E sono tanti i casi di cronaca di giovanissimi che, a causa dell'abuso di sostanze stupefacenti, finiscono all'ospedale o perdono la vita.

Ci si interroga sulle soluzioni per arginare un fenomeno che sembra dilagare soprattutto laddove manca il controllo dei genitori, figure in alcuni casi assenti che "non aprono la porta" della camera dei figli per un presunto "rispetto", lasciandoli invece nella solitudine e nel disorientamento. Le forze dell'ordine fanno la loro parte: "Abbiamo creato delle unità contro il crimine diffuso. Poliziotti di strada, segugi che controllano in borghese i luoghi in cui si muovono gli spacciatori, per coglierli in flagrante", dice Giobbi al "Messaggero". Ma la repressinoe non basta, va perseguita la prevenzione. Gli agenti vanno nelle scuole, parlano con i ragazzi, chiedono la loro collaborazione. E i risultati cominciano a vedersi, anche in termini di arresti (un migliaio in un anno). Giovedì a Roma un mega concerto "Una nota di sicurezza" al quale parteciperanno tremila giovani decisi a dire no allo sballo e sì alla vita.

fonte:TGCOM cronaca

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
« Precedenti
Successivi »
 
 

Tag

 

"ragazzi non buttate via la vita"


 
 

contro la pedopornografia online

 

contro la fame, la violenza e la pedofilia!!!!!

 

no alla guerra

 

anoressia

 

nessuna barriera

 

il bullismo

 

FACEBOOK

 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963