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Attività del Centro di Documentazione sul Territorio e la Cultura locale di Alesso di Trasaghis (UD)

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4-11-17, cent'anni fa la Grande Guerra in Val del Lago

Post n°228 pubblicato il 04 Novembre 2017 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

 

4 NOVEMBRE 

 

Sul forte

 

Nella notte arrivano al forte, inviati dal Comando della 63a Divisione, 25 soldati del 280° fanteria, guidati dall'Aspirante Santini Luigi.Vengono distribuiti parte alla selletta d'Agar sul ciglio del forte che domina Stazione per la Carnia, e parte occupati a preparare piazzuole in vari punti del forte, onde prontamente spostare dall'uno all'altro l'unica mitragliatrice. La batteria da 149A. riesce ad abbattere la passerella che il nemico aveva improvvisato la notte sul ponte del Fella. E' tolta la comunicazione telefonica con Bordano. Il nemico ha aperto il fuoco sul forte con pezzi da 105 appostati dietro il Sompave ed ha continuato tutto il pomeriggio il bombardamento. La 63a Divisione ripiega per forcella Armentaria, mentre il forte la protegge con tiro di interdizione dinanzi alla piana di Alesso. Anche la 36a e 26a hanno ripiegato. Il forte rimane completamente isolato, unico avanzo di armi italiane su tutta la linea del Tagliamento.

 

Il gen. Rocca ha lasciato un diario di quegli avvenimenti nel quale compaiono, succintamente, queste notizie:   

" Alesso 4 novembre 1917 ore 7.                                             

 

 Ieri il nemico nulla tento sul mio fronte. Si limitò a battere a varie riprese la stretta di Trasaghis. Di fronte a Cornino. oltre la mia destra, è invece riuscito a passare il Tagliamento sul ponte ferroviario.

 

Qui dicevasi fosse al di qua un reggimento. Fatto si è che la brigata Lombardia che trovasi su quel fronte ha abbandonato la strada bassa e si è ritirata in montagna, e che per la rotabile lungo il fiume il nemico era giunto ieri sera a Peonis.

 

Ho già un preavviso di ritirata .....

Ore 11. LA 36° Divisione (...) non avendo più comunicazioni con il Comando di Armata inizia la ritirata.

Ho disposto così io pure"

 

 

 

Nella mattinata del 4 novembre il gen. Rocca dispose infatti il ritiro della sua divisione, dopo aver rinnovato l'ordine al forte di Monte Festa di proteggere la ritirata "battendo con vivace fuoco il nemico che per certo li avrebbe inseguiti".

 

Si mosse dunque, dopo la 36°, anche  la 63° divisione, e abbandonò la Valle del Lago attraversando la forcella di Armentaria in direzione Val d'Arzino. Altri gruppi di soldati si ritirarono attraverso la strada da Peonis a Val Tochel, lambendo la “Forcja” di Avasinis e dirigendosi verso la Val d’Arzino.

 

La concitazione di quei momenti traspare anche dal diario di prè Michieli: “la resistenza è breve: viene l’ordine di ritirarsi e di scappare, abbandonando tutto ciò che non è di prima necessità. Lasciano qui e lungo le strade e sentieri e macchie qualche cosa di tutto, vesti, caschi, armi, munizioni senza fine, fucili, carriuole, carri, qualche cosa di vettovaglia, ferri da fabbro, falegname, ecc., e se ne vanno chi per il giogo della Forchie chi per la mulattiera che da Alesso mette a Canale di S. Francesco”.

 

Già dal 4 novembre gli Austriaci erano ad Alesso, come testimoniato da Antonio Franzil: “la mattina del 4 novembre verso le ore 11 le truppe Austriache entrarono in paese ed io con mio cugino Franzil Giosuè ci siamo allontanati dal paese dirigendoci sui stavoli di Monte Forcja – Narusseit, luogo in cui si erano trasferite le nostre famiglie”.

 

E il caporale Nicolò Zilli commentava: “il giorno quatro Novembre anca qui i nostri sono ritirati. Si era tutti un scompiglio che non si sapeva se si veva di scampare anche noi molti erano fugiti nele montagne sui stavoli specialmente i bambini

 
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