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« Cent'anni fa la Grande ...28-10-17, cent'anni fa ... »

27-10-17, cent'anni fa la Grande Guerra in Val del Lago

Post n°220 pubblicato il 27 Ottobre 2017 da centro_doc_alesso
 

 

IL FORTE DI MONTE FESTA

 

Il monte Festa è un dosso alpestre staccantesi a circa 1000 m dalle pendici settentrionali del monte S. Simeone (m.1500) e dominante a nord-est ed a nord-ovest rispettivamente la confluenza del Fella e del But nel Tagliamento, a sud-ovest il lago di Cavazzo, mentre a sud-est lo stesso San Simeone e a sud il Brancot gli impediscano la visuale sulla pianura friulana. Le opere di fortificazione del monte Festa vennero iniziate nel 1910, ed all'epoca di cui si narriamo, il forte non ancora ultimato, era già stato posto in istato di disarmo, disarmo che aveva particolarmente intaccato il munizionamento. Erano invece in efficienza le due batterie da 149 con i relativi servizi di riservette e passaggi in caverna, elevatori, ecc. Mancava completamente qualsiasi opera per la difesa vicina : non una trincea, non un reticolato, non uno spalto, non un appostamento per armi portatili. Il forte infatti era stato ideato per un'offesa a distanza e non già per un compito di prima linea.

Il 26 ottobre 1917 e cioè quando già era in corso la ritirata di Caporetto, il capitano di complemento ingegnere Riccardo Noel Winderling per ordine del comando di artiglieria del XII corpo d'armata lasciava il comando di un gruppo d'artiglieria sul Pal Piccolo per assumere quello del forte di Monte Festa, con l'incarico di porlo rapidamente in efficienza onte opporre al nemico la più tenace resistenza durante il ripiegamento delle truppe della Zona Carnia.

 

I giorni 26,27,28,29, vengono attivamente impiegati in addestramento della truppa al maneggio dei pezzi, nel ricupero da Amaro, a mezzo teleferica di un altro migliaio di colpi da 149, nell'organizzazione degli osservatori, nella preparazione di dati di tiro sugli obiettivi più importanti, nella distribuzione di tutti gli altri servizi. Bufere di pioggia, vento, nevischio ostacolano fortemente queste operazioni. Si richiedono al Comando di Artiglieria del XII Corpo d'Armata i mezzi adatti a riparare almeno in parte alle deficienze del forte.

 

27 OTTOBRE

 

Il giorno 27 sera il Comando d'Artiglieria del XII Corpo d'Armata conferma : D'ordine del Comando Supremo il forte di Monte Festa dev'essere messo subito in istato di efficienza : resistere se attaccato. Hanno pertanto valore a questo riguardo le prescrizioni sancite dal regolamento del servizio di guerra, parag.52 e seguenti. Sono persuaso - aggiungeva il Comandante d'Artiglieria del XII orpo d'Armata, generale Sacchero, al capitano Winderling - che Ella pienamente conscia dei doveri che dalla autorità derivano, saprà a tali prescrizioni uniformare la sua condotta. Il cap. Winderling rispondeva per fonogramma in questi precisi temini : Perfettamente conscio dei miei doveri assumo tutte le responsabilità del caso.

 

Il Pievano di Cavazzo intanto annotava:

 

27 ottobre 1917. Nel pomeriggio di questo giorno di sabato cominciò un insolito passaggio di camions, automobili, carri, soldati e profughi provenienti dalla Carnia e dal Canal del ferro. Questo movimento durò per tutta la notte. Ogni corrispondenza è interrotta.

 

Il caporale Nicolò Zilli, classe 1880, annotò cosi, in un minuscolo diario personale,   il trambusto di quelle giornate: "i nostri italiani anno incominciato a ritirarsi tuto il fronte carnico. Il giorno 27 che era un lunedi io ero a Trasaghis che io mi trovavo a casa che ero disonorato. In quel lunedi era una disperazione a vedere tuta la popolazione di là del Tagliamento a scampare.

 
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