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Cent'anni fa la Grande Guerra in Val del Lago

Post n°234 pubblicato il 14 Novembre 2017 da centro_doc_alesso
 

A conclusione della ricostruzione di quel che accadde nella Valle del Lago nei giorni seguiti alla rotta di Caporetto, una riflessione sul senso e l'importanza dell'episodio del forte di Monte Festa apparsa sulla Rete:

 

" E’ difficile dire quanto la difesa di Monte Festa abbia cambiato la Storia.


Certo delle tre divisioni italiane ritiratesi dalla Carnia due vennero catturate pochi giorni dopo in quella che oggi è la provincia di Pordenone,  ma è indubbio che senza la spina nel fianco di Monte Festa la X^ Armata austroungarica si sarebbe fatta strada in Friuli almeno tre-quattro giorni prima di quanto accadde in realtà, e insieme alle altre unità austriache e tedesche avrebbe intrappolato le deboli e demoralizzate truppe  italiane in una sacca o semplicemente  le avrebbe spazzate via, come briciole da una tovaglia. Nella migliore delle ipotesi gli italiani sarebbero stati costretti a ritirarsi ben oltre il Piave, forse fino all’Adige o addirittura oltre sino ai fiumi Mincio e Po come avevano proposto i nostri alleati anglo-francesi in una conferenza interalleata in quello stesso novembre 1917. Nella peggiore l’Italia sarebbe stata costretta ad una resa umiliante, ad una pace “cartaginese” nella quale non ci sarebbe stata alcuna pietà per i vinti.

Quei pochi giorni furono una boccata d’ossigeno per i nostri soldati e furono un’ancora di salvezza per i profughi che cercavano scampo oltre il Tagliamento, i quali, nel caso del crollo del fronte settentrionale si sarebbero trovati tra il fuoco incrociato dei due eserciti finendo massacrati nel piccolo Armageddon che si sarebbe scatenato nella pianura friulana.

Centinaia di migliaia di uomini e donne e forse addirittura la Nazione sopravvissero grazie al capitano Riccardo Winderling ed ai suoi Soldati.

Ed  è un debito che un Paese serio dovrebbe onorare.
"

 

(da:

http://www.poliziotti.it/forum/index.php?topic=22288.0 )

 
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